Scoperto un capolavoro di Picasso anzi non è mai esistito

Nei giorni scorsi la notizia della scoperta in Iraq di un raro dipinto di Pablo Picasso del valore di circa 10 milioni di euro ha fatto il giro del mondo. Il ritrovamento dell’opera da parte delle forze speciali irachene è stato quindi salutato come un vero e proprio successo diplomatico.

Martedì scorso l’esercito ha fatto irruzione in una cittadina a sud di Baghdad alla ricerca dell’opera dal titolo Ragazza Nuda, presumibilmente trafugata dal Kuwait Museum. Le forze speciali hanno infine trovato la pregiata opera, confiscandola a tale Maitham al-Issawi di 33 anni, abitante di Hilla ed ex soldato dell’esercito. L’uomo che ora svolge l’attività di venditore ambulante stava cercando di vendere il dipinto per 450.000 dollari dichiarando che il dipinto una volta tornato in buone condizioni avrebbe potuto raggiungere l’astronomica cifra di 10 milioni di euro.

La guerrilla art assalta Seattle

La città di Seattle ha ricevuto un dono da un illustre sconosciuto. In realtà il fantomatico regalo è un’installazione formata da più elementi, frutto di una vera e propria azione di guerrilla art. Durante la nottata dello scorso lunedì qualcuno ha piazzato un vero e proprio gruppo scultoreo all’interno del Gas Works Park.

Gli elementi di tale opera sono stati realizzati in cartapesta e consistono in una gigantesca statua raffigurante un uomo in piedi totalmente ricoperto d’oro cui fa da cornice un piccolo gruppo di gusci da cui emergono delle teste umane. Ovviamente l’autore non si è ancora fatto vivo, l’unica traccia lasciata sul posto consiste in una placca attaccata alla scultura principale recante alcune frasi alquanto sibilline che spiegano il significato dell’installazione: “Un regalo per la cittadinanza di Seattle, nello spirito del risveglio. Ognuno di noi ha un guscio da cui uscire, barriere da abbattere e margini di miglioramento. E’ il momento di alzarsi e darsi una mossa”.

Daniel Richter guida la rivolta degli artisti

Alcuni giorni fa più di 200 artisti sotto la guida del famoso artista tedesco Daniel Richter hanno occupato una dozzina di edifici liberi e alquanto malandati nel centro storico della città di Amburgo. I palazzi erano già stati preparati per la demolizione ma gli artisti sono prontamente intervenuti e li hanno trasformati in studios e gallerie.

Questa vicenda che ha sollevato scalpore nella stampa e nell’opinione pubblica è frutto di una protesta attuata dagli artisti locali contro i vertici della cultura della città di Amburgo per richiamare l’attenzione sulla mancanza di spazi creativi e per impedire la demolizione di un quartiere storico il quale sarebbe stato presto privato dell’80 per cento dei suoi edifici.

Christie’s e l’asta milionaria

Il listino della celebre casa d’aste Christie’s si è recentemente impreziosito di una ricca collezione di fotografie che saranno battute all’asta rispettivamente il 7 e l’8 ottobre. Questi capolavori spaziano dal 19 secolo sino alle stampe contemporanee e faranno parte di 4 vendite separate: The American Landscape: fotografie a colori dalla collezione di Bruce e Nancy Berman, Photographs by Sally Mann con fotografie provenienti da una collezione privata di Washington, D.C., fotografie della Miller-Plummer Collection ed una vendita di collezionisti vari.

La vendita di ciascuno di questi grandi lotti sarà preceduta da una spettacolare mostra opitata dalle Christie’s Galleries al Rockefeller Center di New York che avrà luogo il prossimo 3 ottobre. Si stima che la vendita di tutte le opere potrebbe fruttare la bellezza di 9 milioni di dollari. Ma analizziamo nello specifico i pezzi più importanti delle varie collezioni. Tra le opere in vendita nel lotto dei collezionisti vari spicca un raro e magnifico portfolio con immagini degli indiani nordamericani eseguito da Edward S. Curtis, il set di circa 40 immagini potrebbe realizzare 900.000 dollari.

Dopo la retrospettiva di Tim Burton e il turno dei fratelli Coen

Sembra che ultimamente il dorato mondo del cinema sia divenuto il principale interesse del grande circus dell’arte contemporanea internazionale. Ormai siamo abituati e vedere opere di Tim Burton, David Lynch e Wim Wenders in musei, gallerie ed altri luoghi deputati all’arte e dobbiamo dire che la cosa non ci dispiace affatto anche perché questi nomi uniti ad altri del mondo della musica come Brian Eno, Laurie Anderson e David Byrne hanno sovente aggiunto, con le loro diverse esperienze, un pizzico di sale in più al mondo delle arti visivi.

Alcuni giorni fa il Walker Art Center di Minneapolis ha deciso di ospitare dal 18 settembre al 17 ottobre un evento dal titolo Joel e Ethan Coen: Raising Cain, interessante retrospettiva dedicata al visionario ed ironico talento dei fratelli della settima arte. L’interessante manifestazione presenterà una serie di proiezioni di tutti i film dei Coen dagli esordi di A Serious Man del 1984 fino a Burn After Reading dello scorso anno.

India Art Summit 2009

Finalmente buone notizie dal versante indiano. E’ ai nastri di partenza l’India Art Summit 2009, fiera di arte moderna e contemporanea che cercherà di bissare il successo della precedente edizione. La grande manifestazione è ospitata dal Pragati Maidan di Nuova Delhi.

L’inaugurazione dell’India Summit 2008 ha registrato oltre 10.000 presenze catapultando l’evento nell’olimpo del mercato internazionale anche grazie alla presenza di artisti, critici, curatori e collezionisti provenienti da ogni parte del globo. Ora la manifestazione fieristica si è posta l’obiettivo di diventare il più importante punto di riferimento per il mercato dell’arte dell’India e del sud asiatico.

Isabella Rossellini ci spiega come si accoppiano gli animali marini.

Dal 10 al 20 settembre prossimo l’Institute for Contemporary Culture (ICC) al Royal Ontario Museum (ROM) presenta Green Porno: Scandalous Sea, progetto che prevede un’installazione artistica ed una serie di short films scritti e diretti dalla celebre attrice e filmaker Isabella Rossellini.

L’evento presentato in collaborazione con il Toronto International Film Festival: Future Projections ospita la proiezione in loop di questi brevi video che illustrano, in maniera ironica e scientifica, le abitudini riproduttive e le sfide ecologiche della vita marina. Una varietà di gigantesche ed intricate sculture di carta assieme a costumi coloratissimi farà da cornice al resto delle opere.

C’è ancora tempo per iscriversi al concorso Levi’s

Reduci dal grande successo delle due edizioni della manifestazione artistica 501® Jeans Live Unbuttoned art installations, Levi’s e Vice, i due grandi marchi internazionali hanno deciso di collaborare assieme per scovare giovani e talentuosi pittori, illustratori, designers, scultori e fotografi che abbiano una buona dose di creatività e la giusta determinazione.

Questo affascinante concorso porterà gli artisti ad esporre gigantografie delle proprie opere attraverso le strade di Londra, in una manifestazione fortemente influenzata dalla street art e dalla poster art. Il progetto è totalmente libero, ognuno può presentare il genere di opere che preferisce, l’unica regola da rispettare è quella di catturare l’essenza del significato di Live Unbuttoned (vivere sbottonati in italiano) e cioè la gioia di vivere senza costrizioni celebrando la propria libertà espressiva e creativa.

Martin Creed trasforma la danza in una partita a scacchi

Ha vinto il Turner Prize per la sua opera The Lights Going On and Off e lo scorso anno una sua creazione dal titolo Work No 850 ha fatto correre degli atleti all’interno del Tate Britain. Oggi il celebre artista inglese Martin Creed creerà un balletto, curando coreografie, musiche, set e persino l’illuminazione.

L’artista ha già cominciato a lavorare all’opera intitolata Work No 1020 assieme al corpo di ballo del Sadler’s Wells theatre di Londra. La performance è prevista per il prossimo ottobre come parte integrante del programma della Frieze art fair. Come si addice ad un artista che si avvale di rigorose strutture e restrizioni per le sue opere, Martin Creed userà solamente 5 figure del balletto classico, ed a ognuna di esse l’artista ha già assegnato una corrispondente nota musicale.

Shepard Fairey molto artist e poco street

Shepard Fairey si prepara a svelare la sua nuova opera commissionata dalla catena di gallerie Country Club in occasione della prossima edizione di Art Basel Miami. La sua nuova fatica consiste in un gigantesco murale formato da una struttura a forma di barricata con diversi interventi pitttorici su tela bianca. L’opera in questione potrebbe segnare una significativa svolta nella produzione di Fairey. Nel frattempo alcune polemiche sono sorte sulla presunte o veritiere radici street dell’artista americano.

Fairey ha iniziato la sua carriera affiggendo posters raffiguranti il campione di wrestling Andre The Giant sui muri di New York e nel giro di pochi anni ha lanciato una linea di abbigliamento con la sua serie Obey, collaborato con l’industria cinematografica, prodotto cover di album come Monkey Business dei Black Eyed Peas e Zeitgeist degli Smashing Pumpkins, fino ad arrivare al celeberrimo poster Hope per la campagna presidenziale di Barack Obama.

Metti Sol LeWitt e Richard Long in metropolitana

 Le stazioni della metropolitana sono sempre più affollate e frenetiche, veri e propri luoghi di passaggio dove si transita velocemente senza curarsi dell’ambiente circostante. Ultimamente però la metropolitana è oggetto di alcune attività artistiche sparse per il globo che spontaneamente crescono nella giungla urbana e non stiamo parlando di street art. Già sapevamo di Going Underground, festival video berlinese che ogni anno si svolge nelle stazioni sotterranee, ora la fermata di 59th Street-Columbus Circle a New York sarà impreziosita con una grande opera murale di Sol LeWitt intitolata Whirls and Twirls e disegnata prima della morte del celebre artista nel 2007.

L’opera è in questi giorni in fase di installazione ma già i suoi elettrizzanti colori e le sue forme vibranti fanno capolino dai teloni di protezione. Si tratta inequivocabilmente dell’opera più ambiziosa e fantastica del programma Arts for Transit, progetto lanciato mesi fa dai vertici del trasporto pubblico che prevede l’implementazione di opere d’arte all’interno di alcune stazioni cittadine.

Videominuto 09 si presenta con diverse novità

Organizzato dall’emittente radiofonica toscana Controradio, dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, in collaborazione con l’associazione culturale Grav e con il contributo di Regione Toscana, Comune e Provincia di Prato ed Ente Cassa di Risparmio di Firenze, quest’anno Videominuto_09, sempre sotto la direzione artistica di Raffaele Gavarro, si arricchisce di premi ed eventi.

Oltre il classico premio da 1000 euro per il primo video classificato, altri tre premi saranno destinati ad altrettanti video in concorso. Due da 500 euro cadauno per i menzionati speciali della giuria, e uno attribuito al videomaker che sarà selezionato per una residenza a Prato, durante la quale dovrà realizzare un video di un minuto sulla realtà economica della città. Quest’ultimo premio è stato voluto dall’iniziativa “Economia al Cubo”, che si svolgerà a Prato negli stessi giorni. Infine il premio Floptv, la prima web tv dedicata all’umorismo partecipa con un premio da 999 euro: verrà premiato il video umoristico più innovativo e dissacrante. Il video verrà inoltre pubblicato su  www.floptv.tv con una  pagina speciale.

Telenovela Transportation Hub, Calatrava brucia 3 miliardi

Una serie di colonne simili a bianche costole è stata da poco avvistata nei pressi di Ground Zero a Manhattan. Si tratta dei primi elementi visibili del nuovo Trasnportation Hub del celebre architetto ed ingegnere Santiago Calatrava. Purtroppo per vedere la struttura ultimata bisognerà attendere sino al 2012 ma a quella data la città di New York ed i suoi contribuenti avranno già sborsato la bellezza di 3.2 miliardi di dollari.

Questa cifra da capogiro unita all’estrema lentezza con cui procedono i lavori ha gettato i poveri newyorkesi in un profondo sconforto. Inoltre nel corso degli ultimi mesi il progetto è stato più volte rimaneggiato, le gigantesche ali che avrebbero dovuto troneggiare al di sopra dell’entrata principale sono state dimezzate ed anche altre strutture sono state del tutto eliminate.

Gustav Metzger, l’anti-divo dell’arte contemporanea

L’arte contemporanea britannica è padrona del mercato, i suoi attori riempiono gallerie, musei e copertine di magazines. Siamo oramai abituati a vedere ovunque la faccia da sbruffone di Damien Hirst o il sorriso ammiccante di Tracey Emin. In Gran Bretagna esiste però un artista che da anni crea le sue opere in controtendenza ed in netto contrasto con questi presenzialisti dell’arte.

Si tratta di Gustav Metzger, artista nato in Polonia nel 1926 rimasto apolide fino agli anni ’40 ed emigrato in Inghilterra per fuggire dai rastrellamenti nazisti. Metzger è una figura mistica e mitologica, un vero sciamano contemporaneo oltre che un grande rivoluzionario. L’artista non ama comparire in pubblico, non rilascia interviste e sembra che per dialogare con il resto del mondo usi una cabina del telefono pubblico, dove egli si reca abitualmente per ricevere ed effettuare chiamate.