Jenny Saville, censurata una sua opera

Si parla molto di pittura e troppo spesso se ne parla male. Il trend del nuovo millennio sembra essere quello di accusare questo antico mezzo espressivo di essere superato, scontato e noioso, specialmente se paragonato alle nuove meraviglie della video arte.

Insomma secondo alcuni addetti al settore italiani ed internazionali la pittura contemporanea mostra ormai tutti i suoi limiti e non è più in grado di suscitare le emozioni di un tempo. Evidentemente gli inglesi non la pensano allo stesso modo, per loro la pittura è ancora in grado di sconvolgere le masse. Tesco, il gigante dei supermarket inglesi ha da pochi giorni parzialmente oscurato la copertina di Journal for Plague Lovers ultimo album della rock band gallese Manic Street Preachers.

Everywhere – En todas as partes

Interessante evento a Santiago De Compostela al CGAC – Centro Galego de Arte Contemporánea. Si tratta di Everywhere – En todas as partes, progetto inaugurato il 14 maggio ed in visione  fino al 20 giugno che focalizza l’attenzione sulle differenti rappresentazioni della diversità sessuale come concetto base all’interno dell’arte.

L’idea è di tuffarsi all’interno della produzione artistica dal 1969 ad oggi orientata su tale tema. L’anno di partenza è stato scelto per commemorare le rivolte a New York ad opera del movimento di liberazione gay duramente represse dalle forze di polizia. Il progetto intende scandagliare le differenti rappresentazioni del desiderio contro le convenzioni ed il potere patriarcale eterosessuale attraverso opere di fotografia, pittura, disegno, video, installazione ed altre discipline.

La Street art invade Brema

Gli interventi di street art ed in particolar modo di urban art sono dappertutto. Le città ne sono invase ed in ogni più recondito angolo della nostra realtà di cemento appaiono dal nulla stickers, posters, grandi murales, stencils e graffiti.

Quello che è già successo nelle più grandi metropoli degli Stati Uniti 40 anni fa ha subito uno sviluppo a macchia d’olio trasformando le strade di ogni parte del globo in una immensa galleria d’arte a cielo aperto. Anche se la maggior parte degli artisti urbani produce opere nel totale anonimato e in alcuni casi al di fuori della legge, molti protagonisti provenienti dalla strada sono riusciti ad emanciparsi trasformando la street art in tutte le sue forme in un media non solo strettamente collegato all’età giovanile ma una vera e propria espressione artistica capace di prendere d’assalto i più importanti musei e le più blasonate gallerie di tutto il mondo.

Young Artists Patrol#2, Silvia Serenari

GlobArtMag propone oggi Silvia Serenari, classe 1974, nata a Piombino ma romana d’adozione per la seconda intervista Young Artists Patrol, sezione dedicata alla giovane arte italiana.

G: Guardando attentamente ogni tua composizione è possibile scorgere soggetti ripetuti all’infinito che ruotano attorno ad un asse formando forme fantastiche dissimili tra loro. Quali elementi si celano all’interno di tali sensibili costruzioni artistiche?

S: Rotazione /Trasformazione/Esistenza, Fissità/Centro/Eternità sono i temi che animano gran parte della mia ricerca artistica.
Ogni mia immagine ci trasporta in una dimensione Sacra, dove poter contemplare le infinte possibili trasformazioni legate alla “Danza dell’ Esistenza”, ma anche dove poter scorgere al di là di esse, il Creatore, il Centro, immagine dell’eternità. “…Il mondo è un vortice, una danza vorticosa perpetua in cui nulla si ferma: tutto vi gira incessantemente, perchè il movimento è il generatore delle cose…” (O.Wirth) La rotazione è la figura del continuo mutamento, al quale sono sottoposte tutte le cose manifestate, è il simbolo della ciclicità dell’esistenza ed attraverso il suo movimento perpetuo ci avviciniamo alle grandi leggi naturali che regolano la vita. Nascere, crescere, morire, tutto sembra apparentemente ripetersi per ogni essere umano, ma all’interno di questo ciclo le immagini create sono infinitamente diverse tra loro. Questo è il “Mondo” dove tutto si trasforma. Ma percorrendo a ritroso la spirale dell’esistenza, si passa dalla temporalità all’eternità, dal molteplice all’unità. Il Centro: motore immobile, punto di partenza e punto di arrivo, tutto è derivato da esso e tutto deve ritornarvi..

Kunstart 09

 Tempo di fiere, tempo di Kunstart, kermesse ospitata dalla città di Bolzano che dal 21 al 24 maggio torna per cercare di portare in auge una manifestazione che fino ad ora non è riuscita ad inserirsi nel polo dei più prestigiosi eventi fieristici internazionali. L’edizione passata di Kunstart ha registrato presenze non proprio esaltanti ed anche alcuni espositori sono rimasti perplessi riguardo all’andamento generale della fiera.

Eppure tra l’edizione passata della biennale europea Manifesta 7, il Museion, il Mart di Rovereto, la Galleria Civica di Trento ed il Kunst Merano, la regione del  Trentino-Alto Adige rappresenta un’importante piattaforma per l’arte contemporanea in Italia e nel mondo. Quest’anno le gallerie partecipanti alla manifestazione saranno 44 di cui 14 provenienti dal resto d’europa e del mondo. Tra le presenze degne di nota la Strychnin Gallery di Berlino che da tempo espone interessanti proposte di giovane arte. 

Francis Bacon, la retrospettiva al Metropolitan Museum of Art

Il Metropolitan Museum of Art di New York ospiterà dal 20 maggio al 16 agosto una grande retrospettiva sul genio di Francis Bacon (1909-1992), uno dei più importanti pittori del 20° secolo. L’evento dal titolo A Centenary Retrospective celebra il 110° anniversario dalla nascita dell’artista e permetterà al pubblico di ammirare i più significativi lavori di ogni periodo artistico del genio britannico.

Saranno 65 le opere in mostra prese in prestito da collezioni pubbliche e private di ogni parte del mondo, inoltre sarà presente materiale completamente inedito proveniente dalla Francis Bacon Estate che getterà nuova luce sulla carriera del maestro e sulle sue pratiche artistiche.

La guerra di Shadi Ghadirian

Dal 7 Maggio al 30 giugno la CO2 contemporay art di Roma ospita la mostra Ghost Gifts, prima personale in Italia della fotografa iraniana Shadi Ghadirian, a cura di Silvia Cirelli.

Shadi Ghadirian, giovane artista di Tehran, ha fin da subito richiamato l’attenzione internazionale con un percorso artistico fortemente connesso alla realtà del mondo iraniano ed alle sue continue contraddizioni fra tradizione e modernità. Da sempre ancorata alle denuncie politiche e sociali della vita contemporanea iraniana, con particolare attenzione all’attuale difficile condizione della donna e al doloroso passato di pesanti guerre, l’artista stupisce per una carica espressiva che supera la facile provocazione riallacciandosi alla freschezza di una nuova e personalissima interpretazione.

L’Arte Povera in mostra alla Tate Modern di Londra

Si è aperta ieri un’interessante mostra alla Tate modern di Londra dedicata all’arte radicale degli anni ’60 ed in particolare alla seminale creatività dell’Arte Povera. La grande mostra è stata allestita negli spazi espositvi del livello 5 denominato Energy & Process dove 11 gallerie presenteranno lavori di Giovanni Anselmo, Lynda Benglis, Anselm Kiefer, Susumu Koshimizu, Ana Mendieta, Marisa Merz, Robert Morris e Michelangelo Pistoletto.

Il termine Arte Povera fu coniato dal critico d’arte  italiano Germano Celant per descrivere l’attività di artisti che usavano mezzi semplici per creare una poetica creativa basata sulla vita di tutti i giorni. L’arte povera era inoltre una reazione contro la potenza commerciale del mercato dell’arte mediante l’uso di materiali poveri e nuovi processi creativi, in sostanza si poteva creare arte con qualsiasi cosa da prodotti industriali a prodotti naturali, da sostanze immateriali ed esseri viventi fino al suono ed all’energia. Queste caratteristiche contribuirono all’immediata diffusione della corrente artistica in tutto il panorama internazionale.

Black & Light, quando l’artista si mette a nudo

Ritratti di rabbia, muscoli e nervi tesi avvolti in zone di luce ed ombra. Si tratta di Black & Light nuovo ciclo di opere fotografiche di Claudio Martinez in mostra dal 30 maggio al 21 giugno negli sperimentali spazi del Condotto C sotto l’egida curatoriale di Giorgia Terrinoni.

Dai set cinematografici alla pubblicità, dal reportage al ritratto, dalla musica al video, il percorso di Claudio Martinez è eclettico e dinamico. Black & light è una mostra di sole fotografie in cui l’artista, per la prima volta nella sua carriera, espone sé stesso, ci parla del suo vissuto, delle emozioni che emergono nitide dalle sue rappresentazioni e permettono ad ogni osservatore di riconoscersi in esse. Una serie di autoritratti neri su fondo nero, dove l’unico elemento che compone l’immagine è il riflesso della luce sulla pelle. Una luce netta e forte, che svela profonde zone d’ombra e impara a convivere con esse, senza annullarle.

Street art ed antiquariato? a New York tutto è possibile

Le famose galleriste Chantal e Brigitte Helenbeck proprietarie della sofisticata galleria parigina Helenbeck Gallery si stanno preparando ad invadere New York con una mostra senza precedenti. Le due intraprendenti donne dell’arte hanno scelto gli spazi degli Splashlight Studios di Manhattan occupando ben due piani dei famosi studi fotografici per un totale di oltre 25.000 metri quadrati che andranno ad ospitare dal 29 maggio al 27 giugno la mostra Whole In The Wall: 1970 – Now.

L’evento, unico nel suo genere, riunirà il meglio del meglio del movimento street art newyorkese ed europeo dal 1970 ad oggi. A rappresentare gli Stati Uniti saranno presenti nomi del calibro di Blade, Crash, Daze, JonOne, Quik, Lee Quinones, Rammellzee e Sharp mentre tra le art stars europee saranno in mostra Victor Ash, Banksy, Blek le Rat, Ikon, Sozyone, Plateus ed altri per un totale di 19 tra pittori, scultori e fotografi che già da sei mesi si sono messi duramente al lavoro per presentare nuove ed entusiasmanti opere appositamente create per l’evento.

Gli anni ’90 tra la metafora e l’oggetto

Da alcuni anni è ormai in voga il recupero degli anni ’80. Basta guardarsi un poco attorno per scorgere abiti dalle ampie maniche a pipistrello. La musica dal canto suo si è subito riappropriata di ritmiche pop-avantgarde stile kraftwerk. Anche l’arte figurativa non è stata certo a guardare ed il tormentone del revival ha inondato di colori sgargianti le composizioni dei giovani artisti del momento.

Ca va sans dire che questo recupero degli anni ’80, come già successo in passato per i ’60 ed i ’70, ha fatto registrare un subitaneo picco di consensi cui seguirà molto presto un progressivo (già se ne sentono le avvisaglie) esaurimento. Conscio di ciò l’IMMA, Irish Museum of Modern Art ha aperto le danze al recupero degli anni ’90 con un grande evento che si è concluso il 14 maggio 2009 a Dublino. Il museo ha deciso di esporre sculture ed installazioni dei principali artisti della New British Sculture, movimento che ha visto tra le sue fila nomi del calibro di  Barry Flanagan, Shirazeh Houshiary, Anish Kapoor, Eilís O’ Connell e Alison Wilding.

Ivy Noise, il rumore dell’edera

Questa settimana Globartmag ha visitato un’interessante mostra di arte contemporanea a Napoli, città che in risposta alla difficile situazione sociale sta reagendo con una coraggiosa e fresca proposta culturale che non ha nulla da invidiare a blasonati poli artistici come Milano e Torino.

L’evento in questione è Ivy Noise progetto di Daniela ddm Di Maro & Roberto Pugliese curato da Mara De Falco, in mostra dal 17 aprile  al 21 maggio alla Akneos Gallery. Il lavoro presentato dal giovane duo è costituito da un’installazione che si allunga sulle pareti dello spazio espositivo formando un perfetto intreccio di cavi elettrici alle estremità dei quali sbocciano come oscure gemme sonore una moltitudine di speakers conici di varie dimensioni.

L’artista di Bolliwood sbarca a Roma

Continuando il percorso attraverso l’arte contemporanea indiana, il 28 maggio la Z2o Galleria ha il piacere di presentare per la prima volta in Italia Indochine, il lavoro di uno dei massimi esponenti della new wave indiana: Baba Anand (Srinagar, Kashmir 1961).

Baba Anand è internazionalmente famoso per le sue rielaborazioni dei poster dei film bollywoodiani degli anni ’50-’70: collage nei quali le star del cinema indiano vengono adornate come divinità, assumendo – attraverso l’uso di vari materiali come paiette, fiori finti, bindi, stoffe, lustrini – una tridimensionalità che li rende vivi, palpitanti. Traendo linfa vitale dalla cultura popolare del suo Paese, Baba – definito anche l’erede indiano della Pop art – esalta fino al paradosso il gusto del kitch, prendendo gli stereotipi della cultura indiana e facendoli assurgere ad opera d’arte, con ironia e divertimento.

Kim Longinotto: Girls Power

Il Museum of Modern Art (Moma) di New York presenta dal 7 al 23 maggio una mostra dedicata alla filmmaker Kim Longinotto, personaggio di spicco del documentario sperimentale .

Nel corso dell’evento saranno proiettati 14 video che coprono 30 anni di carriera. Il cinema verità della Longinotto è in realtà un punto di osservazione, una continua ricerca di storie inedite di donne che vivono in ogni parte del mondo. La sensibilità e la poetica filmica dell’artista britannica ha sinora prodotto favolose immagini che attraverso il cambiare dei tempi e dei costumi hanno descritto diverse situazioni come l’abbandono, la violenza ed il divorzio.