Arte Latinoamericana al festival ART STAYS di Ptuj, Slovenia

Il festival internazionale d’Arte Contemporanea ART STAYS di Ptuj, Slovenia, è uno dei più importanti Festival d’Arte Contemporanea di Europa, quest’anno al suo 10° anniversario, ed ospiterà artisti contemporanei di tutto il mondo. Il programma, che si terrà nell’ambito di Maribor 2012, Capitale Europea della Cultura, con la partecipazione di artisti di 32 paesi di cui 26 europei e 6 di altri paesi. Tra i progetti speciali, in programma, presentazioni delle accademie europee, spettacoli e performances.

Un gruppo di curatori, in collaborazione con alcune delle gallerie più importanti al mondo e altre organizzazioni, ha prodotto un festival che conferma il ruolo protagonista di ART STAYS sulla scena artistica europea. In questo contesto, il 2 agosto 2012 si inaugura la mostra “Latinoamerica, Arte tra identità e maschera”del curatore cileno Antonio Arévalo.

OUT-DOOR 2012 “Guarda in alto”..perchè l’arte non va in vacanza..

 

Per il terzo anno consecutivo Roma nei mesi estivi si trasforma nuovamente in capitale della Street-Art nazionale grazie a OUTDOOR 2012 Urban Art Festival. Quest’anno NUfactory ha scelto di affidare la curatela dell’evento a Simone Pallotta, ex-writer romano, ora organizzatore di eventi di arte pubblica nel territorio cittadino. Per quest’edizione si preannuncia un ricco programma che andrà oltre l’urban-art e sarà caratterizzato da special guest internazionali, nuove collaborazioni ed eventi collaterali.

Fine ultimo del Festival è “lasciare una traccia permanente nel costume, nelle abitudini e nel modo di vivere le aree urbane, attraverso interventi artistici ed attività culturali”, come affermato nel comunicato stampa. Slogan del 2012 è “Guarda in alto”. Un incitamento, rivolto ad un ampio pubblico, ad alzare lo sguardo verso gli alti palazzi che caratterizzano la periferia urbana, così da osservare la nostra adorata città da un nuovo punto di vista, scoprendone angoli inesplorati, riportati alla luce grazie a interessanti interventi artistici.

L’Iran non è un paese per il cinema

Dopo la spaventosa tragedia della morte dello scultore Wael Issa Kaston, ucciso dal governo siriano in questi giorni di guerra civile, altre nuove decisamente allarmanti ci giungono da un paese del Medio Oriente. Stavolta è l’Iran a minare seriamente la libertà di espressione del proprio popolo. L’industria cinematografica iraniana è infatti a rischio manipolazione da parte del governo.

Già nel 2010 i leaders iraniani si scagliarono contro Jafar Panahi, regista di Lo Specchio, Offside e Oro Rosso che gli è valso nel 2003 il premio della giuria a Cannes. In quel frangente il regista fu arrestato per la partecipazione ai movimenti di protesta contro il regime iraniano.  Dopo la mobilitazione delle organizzazioni a difesa dei diritti umani e del mondo del cinema a livello internazionale, venne rilasciato su cauzione il 24 maggio dello stesso anno ma Il 20 dicembre 2010 Panahi venne condannato a 6 anni di reclusione domiciliare con il divieto di  dirigere, scrivere e produrre film, viaggiare e rilasciare interviste sia all’estero che all’interno dell’Iran per 20 anni.

L’obituary poco consono di Franz West sul Guardian

Come molti di voi ben sapranno, il mondo dell’arte contemporanea ha subìto lo scorso 25 luglio una grave perdita. Franz West, uno dei più importanti protagonisti della scena artistica e vera e propria icona della scena austriaca è venuto a mancare a 65 anni dopo aver lottato duramente contro il cancro. “Mi approccio all’arte in maniera seria perché credo sia in contraddizione con gran parte del mondo” disse il grande maestro in una sua nota intervista e forse la contraddizione delle sue forme colorate e polimorfe ha più volte riprogrammato l’essenza stessa del processo creativo.

 Ma la vera contraddizione questa volta è toccata ad uno dei più stimati organi di stampa dell’intero globo vale a dire al prestigioso The Guardian. La testata, commentando la dipartita del grande scultore ha infatti usato queste parole: “L’artista austriaco Franz West, morto ieri notte, è stato un vero e proprio giullare, un provocatore, un creatore di oggetti benigni ma al tempo stesso minacciosi.

SEMInARIA sogninterra – 2° EDIZIONE FESTIVAL D’ARTE CONTEMPORANEA

 

Carlo De Meo – VELOVEDETE – materiali vari, luce, giugno 2011

 

Torna i prossimi 24-25-26 agosto 2012 SEMInARIA sogninterra, il Festival d’Arte Contemporanea di Maranola (Formia, LT).

La seconda edizione del Festival si pone l’obiettivo di restituire ai visitatori un attraversamento magico in cui perdersi e riconoscersi, fra vicoli pubblici e giardini privati, assistendo al dischiudersi incessante di nuovi inciampi e capitomboli di senso.

Verdi Acque ai Giardini della Biennale di Venezia

Verdi Acque (dal 26/8/2012 al 28/8/2012) nasce da una riflessione di Ettore Favini ed Elisabetta Bianchessi, svolta in collaborazione tra Provincia di Cremona | Master Paesaggi Straordinari. Landscape Design | Politecnico di Milano | NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano | Consorzio Navigare Adda. Questo progetto nasce da una ricerca condotta a bordo di un’imbarcazione che partirà da Cremona per arrivare a Venezia, volta a rivelare le complessità del fiume PO, capace di diventare il veicolo strumentale di una riflessione sociale-poetica-ambientale dei territori che da sempre lo formano, seguendo quella tradizione letteraria e filmica che vede il Grande Fiume come l’attore principale del racconto del mondo fluviale italiano, un paesaggio che oltre le sue sponde è in completa trasformazione così come lo sono le dinamiche culturali legate al paesaggio, agli strumenti artistici, umanistici, scientifici, che lo esprimono.

Un’imbarcazione-occhio, che guarda e registra il paesaggio e, allo stesso tempo, si ferma sulle sponde per raccontarlo ai suoi abitanti, dove scambia con essi opinioni e racconti. L’imbarcazione durante le tappe del viaggio sarà un ‘cinema galleggiante’, trasformandosi in una sorta di registratore/amplificatore narrativo del fiume, dei suoi paesaggi, alterazione in movimento della linea piatta che lo contraddistingue.

Lo scultore Wael Issa Kaston torturato e ucciso in Siria

 

Nel teatro di guerra costituitosi in Siria in questi ultimi giorni, il mondo dell’arte ha subito un grave lutto. Lo scultore Wael Issa Kaston di 46 anni è stato infatti barbaramente torturato ed ucciso dal governo siriano ad Homs (tra le altre cose città natale del grande artista Mario Schifano) all’inizio della settimana scorsa.

Secondo la notizia comparsa su PR Web: “Kaston era detenuto in un forte segreto ad Homs ed è morto sotto tortura. I suoi famigliari hanno ricevuto il corpo senza vita dall’ospedale militare di Homs”. Secondo Al-Arabiya, una delle colpe più gravi del povero artista sarebbe stata quella di perpetrare una ricerca artistica mirata alla libertà del sesso femminile.

Confrontations: 3 musei 3 contro il MoMA

Eccoci giunti al quarto appuntamento della nostra serie estiva intitolata Confrontations. Si tratta di un confronto all’americana tra le offerte culturali di due prestigiose istituzioni, una straniera e l’altra italiana. Dalle nostre parti vengono stanziati milioni e milioni di euro per tenere in vita gli spazi pubblici e garantire loro un programma espositivo allettante per il pubblico. Alla fine della nostra breve avventura  sarà più facile comprendere il peso della nostra cultura contemporanea e l’utilizzo finale dei fondi stanziati dai contribuenti a favore della stessa.

 Oggi vogliamo stupirvi con effetti speciali a dir poco eccezionali, vale a dire ben tre istituzioni italiane contro una straniera, partiamo subito con Palazzo delle Esposizioni di Roma, GAM di Torino e Museo del 900 di Milano contro MoMA di New york, praticamente una sfida incredibile. Ebbene la domanda è la seguente: riusciranno tre musei italiani a battere la programmazione di un solo museo estero? Andiamo a vedere i risultati:

A.R Penck alla Cardi Black Box di Milano

Cardi Black Box è lieta di annunciare la ripresa della nuova stagione espositiva con un’importante retrospettiva dedicata a uno tra i maggiori esponenti del neo-espressionismo tedesco, A.R Penck (Dresda, 1939). La mostra, che sarà inaugurata il 6 settembre, resterà aperta al pubblico da venerdì 7 settembre a fine novembre 2012. La retrospettiva che Cardi Black Box dedica al grande artista tedesco vuole documentare quella parte fondamentale della produzione artistica di A. R. Penck che va dalla fine degli anni Settanta sino ai lavori più recenti, con gruppi pittorici e scultorei riconducibili alle varie fasi della sua ricerca artistica.

In mostra saranno presentate circa 40 opere, tra dipinti di grande formato e sculture, dove sono rintracciabili i motivi e i temi centrali della sua estetica. L’esposizione offre l’occasione per conoscere meglio il lavoro scultoreo di Penck, a tutt’oggi ancora meno noto al grande pubblico per il minor numero di esposizioni incentrate su questa parte della sua produzione.

Le avventure del mitico “Franchino”

Ci risiamo, James Franco non riesce proprio a tenersi alla larga dal mondo dell’arte contemporanea. La poetica dell’attore-artista Hollywoodiano, come forse molti di voi ben sapranno, è incentrata appunto sui miti del cinema a stelle e strisce e sui vizi e le virtù dei divi che lo popolano.” E al popolo?”, direte voi.  Ebbene, al popolo non importa un bel fico secco.  Comunque sia il nostro Franco aveva pensato bene di partecipare alla scorsa Biennale di Venezia con una bella opera di video arte incentrata sul mito di James Dean. All’ultimo momento però l’artista ha cancellato ll’intero evento ma anche qui,  nessuno si è scomposto più di tanto.

Poi il nostro ha deciso di girare un documentario artistico incentrato sulla sua performance General Hospital, intitolato Francophrenia.  In seguito ha intervistato la sua amica Marina Abramovic sulle pagine di Playboy ed ha scelto di partecipare ad un film artistico sulla cultura homosex girato da Travis Mathews, sul film vige il riserbo più assoluto ma potete star tranquilli che nessuno starà troppo in pena senza ulteriori notizie. Oggi Franchino ha deciso di girare un bel video per pubblicizzare la nota marca di Jeans 7 For All Mankind.

For President alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino

Ogni quattro anni il mondo segue con il fiato sospeso la lunga corsa alla Casa Bianca: le Elezioni Presidenziali, pur essendo un affare tutto americano, sono l’evento politico che più di ogni altro influenza le sorti economiche e politiche del resto del mondo. Le campagne elettorali americane sono nella loro specificità eventi di grande teatro, forte emotività e laboratori di strategia mediatica. Partendo da John Fitzgerald Kennedy, il primo presidente che ha raggiunto il resto del pianeta attraverso i media televisivi, For President ripercorre la storia delle diverse campagne elettorali utilizzando il fotogiornalismo, l’arte contemporanea e la grande produzione di gadget e pubblicità dei vari candidati.

Negli spazi della Fondazione le opere degli artisti che si sono ispirati alle elezioni per la loro ricerca si mescoleranno con le immagini storiche dell’agenzia Magnum, la più prestigiosa e antica cooperativa di fotografi al mondo. La mostra sarà anche l’occasione per un viaggio nel mondo coloratissimo e affascinante della propaganda: dagli spot pensati per promuovere la propria immagine o per distruggere quella degli avversari, ai manifesti, alla grande produzione di gadget di ogni tipo.

Tsibi Geva all’Horcynus Festival

Inaugurazione della mostra di Tsibi Geva, 30 luglio ore 19,30, Capo Peloro, Torre degli inglesi, sale del Cinquecento. Anteprima europea.  Tsibi Geva è uno degli artisti più noti del panorama israeliano e internazionale. Figlio di uno dei maggiori esponenti del Bauhaus d’Israele, Tsibi Geva nasce in un kibbutz e lavora e vive a Tel Aviv. Pittore di forte tratto espressionista, da sempre pone al centro del suo lavoro, che esplora la propria identità e quella del suo paese, gli elementi della terra: le piante, i fiori, il cielo.

Per la decima edizione dell’Horcynus Festival, e pensando a uno speciale allestimento all’interno delle splendide sale del Cinquecento della Torre degli inglesi ¬- che sorveglia Capo Peloro, la Cariddi del mito – ha ideato una mostra di circa quaranta dipinti che ha come tema dominante gli uccelli. Da qui il titolo: The bird inside stands outside. Una parte significativa di queste opere verrà donata all’archivio della Fondazione Horcynus Orca.

Lontani come rami galleggianti, il progetto di Zelle Arte Contemporanea al Festival Nuove Impressioni

 

‘Lontani come rami galleggianti’ è il titolo del progetto curato dalla galleria palermitana Zelle Arte Contemporanea in occasione dell’edizione 2012 del festival ‘Nuove Impressioni’ di Alcamo. “Nuove Impressioni” è la rassegna culturale che, venerdì 12 agosto, porta per il terzo anno le arti visive e sonore presso l’atrio dell’ex Collegio dei Gesuiti di Alcamo (Trapani) e che vanta l’aver scoperto e portato sul palco, negli anni passati, volti e talenti dell’underground siciliano che si sono poi affermati nel panorama artistico itraliano.

L’esposizione che inaugura il 16 agosto alle ore 19:00 vede protagonisti 13 artisti – Giuseppe Adamo, Fausto Brigantino, Francesco Costantino, Fada Full, Jorge Lopez, Federico Lupo, Carmelo Nicotra, Francesco Surdi, Francesco Tagliavia, Filippos Tsitsopoulos, Daniele Villa, Sergio Zavattieri, Michele Zingales – che nel corso degli ultimi anni hanno caratterizzato la linea di ricerca della galleria. Il titolo si riferisce all’impossibilità di aderenza ad ogni possibile volontà. Si tratta di lasciarsi trasportare dagli eventi piuttosto che guidarli. La mostra si articola all’interno delle celle dell’Ex Collegio dei Gesuiti di Alcamo in un percorso denso ed imprevedibile come l’andamento delle correnti marine.

Alla performance “campanara” di Martin Creed si rischia grosso




In occasione della cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Londra 2012, il celebre artista inglese Martin Creed (che tra l’altro è anche fra i vincitori dell’ambito Turner Prize) aveva preparato una bella performance in perfetto stile festaiolo. L’opera di cui stiamo parlando è Work No. 1197: All the bells in a country rung as quickly and as loudly as possible for three minutes e come avrete compreso consisteva nel far suonare rumorosamente e più velocemente possibile tutte le campane di Londra per tre minuti alle 8 del mattino del 27 luglio, esattamente 12 ore prima della cerimonia inaugurale dei giochi.

La performance ha raccolto un gran consenso di pubblico in tutta la nazione ed anche il Big Ben ha partecipato con ben 40 scampanellate andando oltre il suo regolare servizio giornaliero, cosa che non si vedeva dal funerale del re Giorgio VI (avvenuto nel lontano 1952). Oltre alla risposta del pubblico c’è stata anche la risposta delle istituzioni che hanno deciso di partecipare in pompa magna ad un evento così festoso.