Bianco – Valente: Corpo celeste

Bquadro eventi e comunicazione è lieta di presentare la mostra “Corpo celeste“, una videoinstallazione di Bianco-Valente, all’interno del progetto Temporary Museum, ospitata nel suggestivo spazio della Sala delle Verifiche a Palazzo Chiaramonte Steri. Il progetto del duo artistico Bianco-Valente è pensato come uno spazio immersivo, all’interno del quale lo spettatore si trova in una dimensione fisicamente ed emotivamente coinvolgente. In mostra le videoinstallazioni “Entità risonante” e “Tutto il nulla che sono”. Entrambi i lavori riflettono due movimenti legati alla dimensione individuale e a quella universale, e al loro moto di espansione in uno spazio.

“Entità risonante” mostra come la parola scritta si dissolve in una dimensione fluida e astratta, che è lo spazio della mente, metafora dell’energia delle parole lette o ascoltate che acquistano senso dentro di noi. Nella videoinstallazione “Tutto il nulla che sono” sulla superficie curva di un palloncino si può osservare il lento moto delle stelle e delle galassie, ovvero l’Universo in espansione. I due lavori invitano a riflettere sulla precarietà della condizione umana, che si regge solo grazie ad un equilibrio fragile e temporaneo.

Quelli che dicono che all’estero si sta meglio

Italians do it better, gli italiani lo fanno meglio, questa celebre scritta (molti di voi la ricorderanno con affetto) compariva sulla maglietta di Madonna nel video clip di Papa Don’t Preach, uscito nel caldo giugno del 1986. In realtà per quanto riguarda il nostro dorato mondo dell’arte contemporanea sono in molti a sostenere che gli italiani non lo fanno meglio, specialmente quelli che sono soliti espatriare alla ricerca di migliore fortuna.

Già, all’estero sanno bene come sfruttare i poli culturali e le risorse del territorio. I professionisti poi sono sempre valorizzati e gli artisti riescono sempre a trovare una giusta sistemazione all’interno del cosiddetto “giro” che conta. E poi all’estero se hai un progetto riesci a svilupparlo in metà tempo, tutti ti aiutano a trovare i soldi per farlo ed anche gli artisti sono meno pretenziosi di quelli nostrani.

Lorenzo Giusti al MAN di Nuoro ma in Sardegna non sono contenti

Il Man di Nuoro, come forse molti di voi già sapranno, ha trovato il suo nuovo direttore. Dopo la dipartita di Cristiana Collu sarà quindi il bravo Lorenzo Giusti, co-direttore dell’ormai defunto EX3 di Firenze. La scelta ha decisamente sbaragliato ogni pronostico ed ha lasciato un poco a bocca asciutta tutti coloro i quali avevano già malignato circa la futura elezione di un direttore sardo e con poca esperienza.

Eppure non tutti sono contenti visto che Francesca Ghirra di Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, presidente della commissione Cultura a Cagliari, ha pubblicato le seguenti parole sul suo account di Facebook: “Il MAN ha un nuovo direttore artistico e io, lungi dal dubitare della sua preparazione e competenza professionale, sono molto pessimista e infastidita di come nel nostro paese vengono condotte le selezioni pubbliche”.

Ingrid Hora al Museion di Bolzano

Mercoledì 4 luglio la facciata di  si illumina con una nuova “storia”: dalle ore 22 viene infatti proiettato il video “Die Wende” dell’artista Ingrid Hora (Bolzano, 1976). La proiezione sarà preceduta da un “artist talk”, un incontro in cui l’artista parlerà del suo lavoro in dialogo con la curatrice della rassegna, Frida Carazzato.  In una piscina un gruppo di anziane signore, cuffia bianca e costume blu, esegue composto una coreografia di nuoto sincronizzato. È questa la scena narrata dal video “Die Wende” grazie a cui la facciata del museo sembrerà invasa da un’enorme piscina. “Die Wende” è il titolo della coreografia in cui sono impegnate le signore.

Significa “volteggio” e si riferisce al giro completo compiuto dagli atleti del nuoto sincronizzato sott’acqua. La parola può voler dire però anche “svolta”: dopo la caduta del muro di Berlino il termine si riferisce infatti al processo che porta dal socialismo alla democrazia e dall’economia pianificata al capitalismo. L’ambivalenza della “svolta” compiuta dalle anziane signore rivela appieno il suo significato simbolico quando apprendiamo che le donne appartengono a un’associazione della Germania dell’Est attiva da oltre vent’anni.

Brightlight/Darklight all’American Academy in Rome

Roma – Martedì 19 giugno e 3 luglio 2012 l’American Academy in Rome inaugurerà nella sua galleria la doppia mostra Brightlight/Darklight, curata da Ludovico Pratesi e Valentina Ciarallo. Questa esposizione ospiterà le opere di 4 giovani artisti italiani: Francesco Carone, Chiara Camoni, Salvatore Arancio ed Emanuele Becheri. I loro lavori riflettono sull’ambigua natura della percezione del tempo attraverso la metafora dei due aspetti della luce: l’abbaglio delle giornate estive e l’oscurità della notte.

Gli artisti trasformeranno i due spazi espositivi della galleria dell’American Academy in ambienti che permettono ai visitatori di vivere l’evento espositivo come un’esperienza di conoscenza, innestando una riflessione sulla capacità dell’arte di aprire inaspettate modalità interpretative e modificando così la banalità del quotidiano. Ogni artista, attraverso un percorso che unisce opere realizzate con tecniche diverse, crea un itinerario concettuale ed emotivo unico e memorabile.

Marlon de Azambuja e Deimantas Narkevicius per Arezzo Wave Love Festival 2012

Il brasiliano Marlon de Azambuja (San Antonio da Patrulha, Brasile – 1978, vive e lavora a Madrid) realizzerà la sua opera in un’area impraticabile dello Stadio Comunale di Arezzo i cui è allestito il Main Stage del Festival, dove si esibiranno da Caparezza a Yann Tiersen, da Nina Zilli a Bandabardò e decine si artisti italiani e stranieri. Come in molti dei suoi interventi precedenti in diverse locations sparse in tutto il mondo, de Azambuja riabiliterà uno spazio in “ruìna” restituendogli un nuovo aspetto e una nuova vita per mezzo della sua tipica tecnica con nastro adesivo colorato, creando nuove forme dal forte impatto visivo e una sorprendente scenografia che recupererà un’area altrimenti priva di utilità e valore estetico.

Questo progetto fa parte di un lavoro più ampio dove Marlon de Azambuja accosta fotografia, scultura, installazione, video e disegno facendo uso di materiali comuni e semplici in virtù di un’arte popolare, una sorta di linguaggio globale che genera nuove suggestioni e nuove identità da quelle già esistenti che però, date per scontate, sono state dimenticate. Quindi de Azambuja suggerisce una traduzione di immagini, idee e concetti che ha inizio con la visione dell’opera d’arte e poi prosegue nell’esperienza personale successiva di ciascuno.

Apriti IED a Milano

APRITI IED è l’annuale appuntamento con cui l’Istituto Europeo di Design conclude l’anno accademico: tre giornate a porte aperte e un calendario di appuntamenti dove la creatività e il talento saranno i protagonisti. Da mercoledì 4 a venerdì 6 luglio le sedi di Via Bezzecca 5 e Via Sciesa 4 si trasformeranno in un villaggio creativo aperto al pubblico: quel luogo vissuto e animato da centinaia di studenti nel corso dell’anno diventerà teatro della loro crescita, della loro formazione ed esperienze, mostrandone i migliori progetti e parlando della loro vita, dei momenti di studio e allegria che hanno scandito un lungo percorso formativo, in un fermento di idee, creatività e talento.

In questi giorni la sede aprirà le sue porte ad appassionati di design, moda, comunicazione visiva e management delle imprese creative, studenti, aziende, professionisti ma anche giovani interessati alle iniziative dello IED e semplici curiosi, che saranno i benvenuti e potranno lasciarsi coinvolgere dalle iniziative
in calendario.

The Small Utopia alla Fondazione Prada di Venezia

La Fondazione Prada annuncia l’apertura di Ca’ Corner della Regina, storico palazzo affacciato sul Canal Grande, come sua nuova architettura espositiva. Messo a disposizione dalla Fondazione Musei Civici usufruttuaria dello storico stabile di proprietà del Comune di Venezia, per un periodo di tempo di sei anni con intesa di rinnovo, l’edificio sarà aperto con una mostra che documenta l’attività multiforme della Fondazione Prada (dal  5/7/2012 al 25/11/2012).

La prima esposizione offre una lettura dell’approccio culturale della Fondazione senza imporre un’interpretazione tematica e univoca del materiale artistico e museale presentato. Le singole installazioni e presenze nelle stanze del palazzo sono quindi da considerarsi esempi che testimoniano i diversi aspetti dell’identità, passata e futura, della Fondazione Prada, creata nel 1993 da Miuccia Prada e Patrizio Bertelli per diffondere l’arte contemporanea. Esse comprendono una selezione della collezione, un anticipo di future collaborazioni e il progetto per la nuova sede permanente della Fondazione di Milano in Largo Isarco, disegnato da Rem Koolhaas e OMA, che in Ca’ Corner della Regina include la presentazione di modelli in scala del futuro complesso architettonico, che aprirà nel 2013.

Hans Richter al MACA di Acri

A partire da sabato 30 giugno 2012, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospiterà un’importante mostra retrospettiva – la prima su territorio nazionale – dedicata ad Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976). Artista poliedrico enormemente affascinato dalle infinite possibilità espressive fornite dal mezzo cinematografico, di cui fu uno dei massimi sperimentatori, Richter fu tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti.
Dopo un primo periodo espressionista, in cui dipinti e disegni risentono della forte influenza del movimento Der Blaue Reiter, Richter si trasferisce a Zurigo, dove, nel 1917, dà vita, con Tristan Tzara e Hugo Ball, al movimento Dada e, due anni più tardi, fonda, assieme ad Hans Arp e Marcel Janco, il Group des Artistes Radicaux.

Contemporaneamente, comincia a sperimentare con i Rotoli dipinti, di derivazione cinese, nel tentativo di rendere al meglio l’idea di movimento, trasportando la figura oltre i limiti del quadro tradizionale. Il passaggio dietro la macchina da presa, avvenuto a partire dal 1917, è per lui una scelta obbligata. Nascono così i primi cortometraggi, tra cui, fondamentali sono quelli della serie astratta Rhythmus (1921 – 1925). Nel 1940, Richter si trasferisce a New York, dove realizza due lungometraggi, entrambi presenti in mostra: Dreams That Money Can Buy (1947) e 8 x 8: A Chess Sonata in Eight Movements (1957), nato dalla collaborazione con Max Ernst, Jean Cocteau, Fernand Léger, Alexander Calder e Marcel Duchamp.

La top 200 dei collezionisti di ARTnews

 

Eccoci Finalmente giunti alla fatidica top 200 dei collezionisti più famosi del mondo stilata ogni anno dal prestigioso magazine ARTnews.  Se siete artisti ed avete voglia di farvi comprare qualche opera non esistate a contattare questi veri e propri tycoon dell’arte. Noi possiamo solo aggiungere che i collezionisti italiani sono come al solito grandi assenti all’interno di questa lista. Gli unici a comparire sono Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Ma quelli, si sa, sono una conferma.

Shelley Fox Aarons and Philip E. Aarons
New York
Real estate
Contemporary art

Roman Abramovich and Dasha Zhukova
Moscow
Steel, mining, investments, and professional soccer
(Chelsea Football Club)
Modern and
contemporary art

Paul Allen
Seattle
Computer software and sports franchises
Impressionism; Old Masters; modern and contemporary art

María Asunción Aramburuzabala
Mexico City
Beverages and investments
Modern and contemporary art

Adalberto Abbate alla Gam di Palermo

Siamo fermi, assenti. Senza prendere le distanze da questa civiltà fantasma, stiamo per fare un grosso respiro e ricostruire il prossimo errore.  L’origine delle cose è ormai lontana e faticosamente inafferrabile.  Nella paura di una sterile inversione abbiamo rinnegato le pitture delle nostre origini, create con coscienza e volontà, per lasciare spazio al silenzio e al vuoto; nell’ovattatura di questo rifugio abbiamo distrutto dentro di noi ogni principio di resistenza abbassando i nostri bisogni ad abitudini primordiali. Abbiamo deciso di abdicare e lasciarci guidare da fili invisibili come pupi di una leggenda ormai troppo lontana. Il bisogno di essere gestiti ha schiacciato le nostre coscienze e ci ha reso immobili.

Chi ha ricostruito le nostre idee, i nostri desideri, il nostro dire e lo stare zitti, le nostre rivoluzioni, i nostri compromessi ed infine le nostre speranze lo ha fatto secondo un piano che non appartiene ad alcuno.  Lo svuotamento delle coscienze si trova ora a fare i conti con la fine delle illusioni che ciclicamente si appropriano del pensiero umano.  L’onnipotenza rivela la vera esigenza dell’individuo nella creazione, devastazione e ricostruzione del sé e del suo teatro.

Firenze si perde l’EX3 per scommettere sulle ossa della Gioconda

Sulla Monna Lisa o Gioconda che dir si voglia sono state scritte innumerevoli storie e leggende. Sembrerebbe infatti che il capolavoro del povero maestro Leonardo da Vinci sia un perenne specchietto per le allodole per tutti i ricercatori del mistero, tutti quelli che vorrebbero trovare l’isola popolata da Elvis, James Dean,Marilyn Monroe e così via. Ecco quindi che terminata la parabola Codice da Vinci, architettata da Dan Brown, bisognava inventare qualcosa di nuovo per riaccendere l’attenzione.

A Firenze, si sa, sono dei veri e propri geni nel creare miti oscuri ed a trascurare la cultura tangibile. EX3, un centro per l’arte contemporanea aperto tre anni fa con 16 mostre all’attivo ed una programmazione di tutto rispetto ha chiuso da poco i battenti per mancanza di fondi. Parte di quei fondi dove saranno andati a finire?

Kirsten Pieroth alla Franco Noero di Torino

La Galleria Franco Noero è lieta di presentare la prima personale di Kirsten Pieroth dal (28/6/2012 al 31/7/2012), negli spazi della Fetta di Polenta. La mostra trae ispirazione da una serie di uova riccamente decorate, conosciute come le uova imperiali, che sono state prodotte per gli zar dal 1885 fino alla caduta della monarchia russa del 1917. Realizzate dall’orafo russo Peter Carl Fabergé e dai suoi collaboratori, queste uova commemorano la storia dell’impero russo così come le conquiste tecnologiche del tempo, come la Transiberiana.

 Invertendo i cliché di un artigianato molto raffinato, di lusso e di una schiacciante perfezione di cui la Casa di Fabergé è diventata sinonimo, la manifattura di Pieroth rappresenta versioni contemporanee di uova “commemorative”, che combinano una mancanza di simmetria, l’uso di materiali poveri come la terra e la sporcizia, con rendering scultorei sulla banalità della vita quotidiana e le promesse dei meriti dei successi moderni.

Incredibile, Over the River slitta di un anno

Avevamo incontrato Christo Javacheff lo scorso febbraio alla Fondazione Wurth di Capena. In quel frangente il celebre impacchettatore ormai orfano dell’amata Jeanne-Claude, aveva parlato lungamente con il pubblico, illustrando dettagliatamente il suo nuovo progetto Over The River. Il discorso  era stato  inoltre animato da aneddoti e metodologie riguardanti celebri opere del passato come The Umbrellas e Running Fence, inutile dire che questi ed altri progetti sono stati più volte rifiutati dalle varie istituzioni pubbliche ed hanno comunque richiesto duri anni di lavoro. E pare che persino per Over the River le cose stiano andando nello stesso verso, complicazioni e grane incluse.

Se ben ricorderete il progetto progetto che Christo aveva iniziato a progettare circa 18 anni or sono assieme alla sua amata Jeanne-Claude, prevedeva l’impacchettamento del fiume Arkansas in Colorado, con  la sospensione di pannelli di tela traslucida ad alcuni metri dal suo letto. Lo start del progetto era stato fissato per il 2014 ma fino ad oggi diversi problemi hanno rallentato il suo naturale sviluppo. Dopo numerose polemiche da parte degli ambientalisti ed alcuni dubbi delle istituzioni locali, le autorità del Colorado hanno definitivamente approvato.