La Jan van Eyck Academie vuole le tue idee

Artisti di tutto il mondo, questa notizia fa al caso vostro: la Jan van Eyck Academie di Maastricht in Olanda vi invita a presentare un progetto di produzione artistica per entrare a far parte del programma di ricerca e residenza offerto dall’accademia con deadline fissata per il prossimo 15 settembre 2009.

La Jan van Eyck Academie è un prestigioso istituto dedito alla ricerca ed alla produzione dove gli artisti, designer e teorici dell’arte possono lavorare insieme stabilendo una connessione ed uno scambio interdisciplinare. Il dipartimento delle belle arti dell’accademia offre uno spazio unico per la sperimentazione, per la produzione e per il dibattito. I campi di ricerca dell’accademia si estendono su tutti i media artistici dalla fotografia alla digital art fino alla produzione audio e video.

Premio Termoli 2009


Due ipotesi critiche dialogano in questa edizione del Premio Termoli: Miriam Mirolla e Carla Subrizi riflettono sui criteri intorno ai quali raccogliere 24 artisti, come richiesto, per quella che è una delle più consolidate e storiche manifestazione artistiche italiane.

Un Premio ai giovani artisti pone prima di tutto la questione dell’ampiezza dei confini all’interno dei quali selezionare gli artisti e individuare le opere. E ancor prima richiama in campo una doppia questione: cosa si intende per “giovane” e cosa si intende per artista, o meglio, come si diventa artisti. Nell’individuare personalità in progress si determina infatti una vera e propria legittimazione di professionalità che, quasi sempre, interagisce con comportamenti, modi di vita, obiettivi. Pubblico e privato, psichico e planetario, locale e globale, identità e differenze, si intersecano senza tregua.

Degli uomini selvaggi e altre forasticherie

Un nutrito gruppo di figure note a livello nazionale e internazionale, scelto specificatamente in base all’attinenza della loro ricerca poetica in relazione ai temi affrontati, è stato invitato, insieme ad un altro gruppo di artisti emergenti, impegnati perlopiù in realizzazioni site specific, ad esporre i propri lavori, con l’ intento di colmare quel vuoto riguardante la figura teriomorfa e fitomorfa, in tutte le sue possibilità ed attualizzazioni, che attraversando altri temi ed altri tempi, giunge alla trattazione approfondita di tematiche antiche quali l’Uomo Selvatico (animale e silvestre), direttamente collegato ad una concezione di contesto primigenio, col quale l’uomo è in rapporto di ibridazione reciproca.

Al Pastificio Cerere si da spazio ai giovani

La Fondazione Pastificio Cerere e l’Associazione Civita con il progetto “6ARTISTA” mettono in gara due residenze d’artista per giovani talenti il cui percorso formativo sia stato compiuto in Italia. Il Pastificio diverrà luogo dove giovani artisti con forti potenzialità creative possano sviluppare ed arricchire il loro percorso artistico attraverso il confronto e il dialogo con gli artisti residenti presso la Fondazione.

Lavorando a stretto contatto con una cerchia di artisti residenti, i giovani avranno la possibilità di venire a conoscenza di tutto quello che costituisce il dietro le quinte degli ateliers di personalità di grande fama, verranno a conoscenza delle loro poetiche, dei diversi linguaggi, idee e tecniche. Questo sarà loro utile per consolidare una propria poetica ed un proprio linguaggio artistico. L’importanza di organizzare residenze per gli artisti giovani risiede nel dare la possibilità a questi ultimi di avere a propria disposizione tutti i mezzi che possano contribuire alla crescita artistica e organizzativa del proprio lavoro.

Fernanda Veron e le sale di Los

Giovedì 25 giugno 2009, dalle ore 19:00, la galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura Le sale di Los, mostra personale di Fernanda Veron a cura di Micol Di Veroli.

Fernanda Veron presenta al pubblico una nuova serie di opere che allontanandosi dalle consuetudini visive della fotografia contemporanea raffigurano un universo interiore costituito da immagini della memoria. Il cervello diviene così uno sconfinato banco ottico attraverso il quale ogni percezione visiva si ricostituisce e si riassembla creando nuove formule oniriche, nuovi fotogrammi fantastici.

Fernanda Veron per comporre le sue enigmatiche immagini mnemoniche parte dai principi della scolastica secondo i quali la mente umana sarebbe regolata da tre cavità cerebrali cooperanti. Queste sono le sale di Los, ambienti infiniti in cui si trovano le luminose riproduzioni di tutte le cose passate sulla terra.

Charles Saatchi ha scoperto l’America, in Inghilterra

Charles Saatchi non finisce mai di stupirci, il magnate dell’arte questa volta ha deciso di voltare le spalle ai Young British Artists, la corrente artistica di artisti inglesi da lui stesso creata negli anni ’90 che lo ha reso ancor più ricco e che ha visto schizzare in vetta alle classifiche dell’art world internazionale nomi del calibro di Damien Hirst, Mat Collishaw, Sam Taylor-Wood, Tracey Emin e tanti altri.

Saatchi ha infatti deciso nuovamente di puntare sulla giovane arte ma stavolta il poliedrico gallerista avrebbe intenzione di dedicarsi agli artisti americani, la cosa ancor più originale è che Saatchi vorrebbe imporre tali nuovi talenti ai collezionisti del Regno Unito.

Preview Berlin, quando la fiera prende il volo

C’è tempo fino al 29 maggio per iscrivere la propria galleria d’arte a Preview Berlin – The Emerging Art Fair, fiera d’arte berlinese dedicata all’arte giovane che si terrà dal 25 al 29 settembre. Dopo le prime due edizioni tenutesi nell’Hangar 2 dell’aeroporto Tempelhof, quest’anno la manifestazione invaderà la hall centrale dell’importante scalo tedesco. Fuori da schemi usuali e soprattutto fuori dal normale contesto fieristico Preview Berlin è oramai una conferma delle potenzialità sperimentali di una città ormai cuore pulsante dell’arte contemporanea.

Come le precedenti edizioni una giuria selezionerà i progetti inviati dalle gallerie per poi lasciare il compito di organizzare gli spazi espositivi ad un curatore specializzato. Inoltre la direzione della fiera tenuto conto della grave situazione di crisi economica internazionale è riuscita quest’anno a ridurre i costi di gestione. Per questo, a dispetto delle altre manifestazioni fieristiche che hanno incrementato la loro quota di partecipazione.

Young Artists Patrol#2, Silvia Serenari

GlobArtMag propone oggi Silvia Serenari, classe 1974, nata a Piombino ma romana d’adozione per la seconda intervista Young Artists Patrol, sezione dedicata alla giovane arte italiana.

G: Guardando attentamente ogni tua composizione è possibile scorgere soggetti ripetuti all’infinito che ruotano attorno ad un asse formando forme fantastiche dissimili tra loro. Quali elementi si celano all’interno di tali sensibili costruzioni artistiche?

S: Rotazione /Trasformazione/Esistenza, Fissità/Centro/Eternità sono i temi che animano gran parte della mia ricerca artistica.
Ogni mia immagine ci trasporta in una dimensione Sacra, dove poter contemplare le infinte possibili trasformazioni legate alla “Danza dell’ Esistenza”, ma anche dove poter scorgere al di là di esse, il Creatore, il Centro, immagine dell’eternità. “…Il mondo è un vortice, una danza vorticosa perpetua in cui nulla si ferma: tutto vi gira incessantemente, perchè il movimento è il generatore delle cose…” (O.Wirth) La rotazione è la figura del continuo mutamento, al quale sono sottoposte tutte le cose manifestate, è il simbolo della ciclicità dell’esistenza ed attraverso il suo movimento perpetuo ci avviciniamo alle grandi leggi naturali che regolano la vita. Nascere, crescere, morire, tutto sembra apparentemente ripetersi per ogni essere umano, ma all’interno di questo ciclo le immagini create sono infinitamente diverse tra loro. Questo è il “Mondo” dove tutto si trasforma. Ma percorrendo a ritroso la spirale dell’esistenza, si passa dalla temporalità all’eternità, dal molteplice all’unità. Il Centro: motore immobile, punto di partenza e punto di arrivo, tutto è derivato da esso e tutto deve ritornarvi..

Salon09, aperte le iscrizioni

Iscrizioni aperte per il Salon09, una mostra ambiziosa aperta a tutti che intende creare una piattaforma per artisti internazionali ad ogni livello di carriera, presentando la loro arte ad influenti critici e prominenti esperti d’arte del Regno Unito. Dopo la  selezione delle opere pervenute, la manifestazione principale si terrà nel settembre 2009 in uno spazio espositivo sito nella famosa Vyner Street nel quartiere di East London.

In occasione dell’edizione di quest’anno, Salon09 introdurrà un premio di 1000 sterline dedicato all’opera più rappresentativa ed il John Jones Award for Contemporary Painting che consisterà in 12 mesi di supporto attraverso lo sviluppo professionale dell’artista oltre che una somma in denaro di 500 sterline ed una borsa di 200 sterline in servizi offerti dalla John Jones company, azienda che lavora con le più famose gallerie, collezionisti e musei fornendo servizi per allestimenti e presentazioni.

Twister, il tornado dell’arte contemporanea

Interessante proposta della Regione Lombardia che in questi tempi (ed ormai quasi ci scoccia ripeterlo) di crisi compie un importante passo per il supporto dell’arte contemporanea. L’unione si sa fa la forza ed allora come un’entità unica dieci musei sotto l’egida dell’Assessorato Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia lanceranno il 24 settembre 2009 il progetto Twister.

Tale tornado dell’arte contemporanea rappresenta un esempio senza precedenti in Italia di produzione, esposizione ed acquisizione di opere d’arte di artisti italiani e stranieri da parte di così tante istituzioni pubbliche in un singolo intento. Twister nasce infatti con l’intento di selezionare, esporre ed acquisire opere di arte contemporanea site specific/site related, progettate e prodotte ad hoc tramite un concorso internazionale. La rete culturale che il progetto si ripropone di creare servirà non solo a sostenere i giovani artisti ma anche a favorire la conoscenza dell’arte contemporanea presso il grande pubblico. Ci sembra questo un lodevole intento che dovrebbe essere imitato anche da altre regioni d’Italia in modo da creare un’offerta eterogenea e sostenere coloro che hanno ottimi progetti artistici ma non hanno le risorse per realizzarli.

Ci pensa Saatchi a liberare gli artisti

Londra – La Saatchi Gallery in collaborazione con Clear Channel Outdoor è in procinto di lanciare una campagna nazionale a supporto dei giovani artisti e delle persone interessate a comprare arte in questi tempi di recessione economica.

L’impero capitanato da Charles Saatchi ha infatti iniziato a tappezzare l’intero impero britannico con centinaia di posters con su scritto Free the artists, letteralmente liberate gli artisti. E’ l’ennesima trovata di una vera e propria volpe del mercato dell’arte che nel bene o nel male riesce sempre a catalizzare l’attenzione ed a far registrare con il suo sito Saatchi Online vendite annuali che si aggirano approssimativamente sui 130 milioni di dollari. La campagna Free The Artists non sarà certo destinata a restare tra i confini del Regno Unito. Il progetto prevede un battage pubblicitario persino in Italia, passando per Francia, Germania, Spagna e Stati Uniti.

Young Artists Patrol#1, Zaelia Bishop

Proponiamo oggi la prima di una serie d’interviste dedicate alla giovane arte italiana, Globartmag scandaglierà per voi il meglio del panorama artistico nazionale per capire i meccanismi che ruotano attorno al processo creativo e le tendenze del futuro. Partiamo quindi con Zaelia Bishop, autore inoltre del template del nostro blog.

G: Il tuo lavoro è legato ad una ricerca simbolica dove ricorrono elementi botanici e figure fiabesche, il tutto sembra riferirsi ad una mitologia del tutto personale, puoi spiegarci i meccanismi mentali che si celano dietro il tuo processo creativo?

Z: Credo sia simile ad una decomposizione di immagini e di ricordi, da cui fioriscono nuovi ricordi, nuove immagini. Trasfigurati dal tempo, hanno smarrito (o sbiadito) il loro significato originale legato all’infanzia e ne hanno assunto uno nuovo, importante per la mia età adulta. Nel corso degli anni ho accumulato una gran quantità di appunti, di fogli sparsi, di disegni. Questa rappresenta una sorta di caverna o bosco selvaggio, da cui riparto ogni volta per assemblare e ricostruire simboli e percorsi di cui ho perso la memoria. E’ un piccolo pantheon, composto dai simboli e dai miracoli dalle finzioni e dalle chimere della fanciullezza.

Optica Festival, la selezione è aperta

Sono aperte le selezioni per l’Optica festival 2009, evento internazionale dedicato alla giovane videoarte che quest’anno partirà il 21 agosto da La Paz in Bolivia per concludersi a Gijon in Spagna il 31 ottobre 2009. Optica è un progetto unico nel suo genere ed allo stesso tempo un festival che in poche edizioni è riuscito a catalizzare l’attenzione dei media, lo scorso hanno l’evento ha registrato la partecipazione di 200 artisti e 20 gallerie d’arte di tutto il mondo.

L’iniziativa organizzata da Asociación Cultural Colectivo Interferencias offre una valida piattaforma di scambio atta ad incoraggiare e promuovere le sperimentazioni video di giovani artisti a livello internazionale. Ogni anno il comitato organizzativo seleziona lavori che esplorano senza compromessi i nuovi mondi della videoarte, proponendo un corpus di opere capaci di destare interesse sia nel pubblico degli amanti dell’arte sia in quello degli addetti al settore.

Gemine Muse e la caduta dell’impero romano

Incredibile autogol del Comune di Roma in merito all’evento Gemine Muse 2009 tenutosi ieri al Museo Pietro Canonica nella splendida cornice di Villa Borghese. La mostra si è tramutata in un’agghiacciante pantomima che ha evidenziato le ormai croniche sviste perpetrate dalle istituzioni ai danni di una città che non riesce ad offrire una piattaforma credibile dedicata all’arte contemporanea.

A dispetto di una bellissima edizione romana curata da Antonio Arèvalo nel 2007 che aveva realmente creato un dialogo tra i giovani artisti in relazione con le opere classiche presenti negli spazi museali promuovendo e valorizzando il lavoro degli stessi, l’edizione 2009 di Gemine Muse di Roma ha compiuto una distruzione totale di ciò che era stato fatto nei sei anni di vita della manifestazione.