Alessandro Bulgini – cin()que

Venerdì 21 maggio la galleria CHANGING ROLE – Move Over Gallery/Napoli, inaugura la mostra cin()que personale di Alessandro Bulgini a cura di Alessandro Facente.

cin()que è un confronto di cinque opere, periodi, discorsi e linguaggi diversi, che nel loro incrocio sviluppano un discorso più ampio. cin()que è due progetti l’uno inglobato nell’altro: () è dentro cinque. cinque di Alessandro Bulgini si sviluppa in due dittici di dimensioni e forme diverse della produzione nera, una scultura a forma di testa e un quadro della serie rosa ruotanti e un autoritratto della serie facebook. Tutti hanno a che fare con il corpo, cinque parti di esso, cinque alfa che installati danno luogo ad un ipotetico pentagramma.

[E]SC[H]ATOLOGY

[E]SC[H]ATOLOGY dal 7 maggio alla galleria Akneos di Napoli, conflitto di tendenze, forze incompatibili che possono essere estese e prolungate quando una riconciliazione non è portata a compimento.

La scatologia viene alla luce come prima materia in termini alchemici. Lo stato iniziale dell’analisi e la dissoluzione della materia fisica, quando si riconoscono le qualità antitetiche. Una istigazione del caos, della sporcizia, che costituisce terreno fertile per la sintesi ed esorta o implica la rinascita di una totalità  ricostituita ed esaltata. Lo stato finale, l’eschaton, si raggiunge quando la materia  di base è purificata, quando il corporeo si congiunge al divino, il profano si fonde col sacro e quelle che erano le polarità di un antagonismo lineare si impegano  in un movimento circolare di controbilanciamento. Così la fine si congiunge al principio ripetendo il dramma archetipale della vita che succede alla morte e viceversa, così da garantire uno stato elevato di quiete.

Martin Parr allo Studio Trisorio di Napoli

Si inaugura l’8 aprile, presso lo Studio Trisorio di Napoli, in via Riviera di Chiaia 215, una personale del fotografo inglese Martin Parr. Fin dagli esordi Martin Parr si e’ interessato ai comportamenti sociali, al modo in cui le persone arredano le proprie case, ai cibi che scelgono di mangiare, agli abiti che indossano, alle mete turistiche che prediligono, ed ha cominciato a catalogare queste abitudini ordinarie con uno sguardo acuto ed ironico.

In mostra alcune delle sue prime fotografie in bianco e nero degli anni ’70, scattate a Manchester, nello Yorshire, nell’East Sussex, gli interni domestici della serie Home Sweet Home (1974), e varie immagini delle serie The Last Resort (1983-86), Small World (1987-94), Bored Couples (1991-93), Common Sense (1995-99), Luxury (2009), sono giustapposte per restituire una visione retrospettiva del particolare linguaggio fotografico di Martin Parr negli ultimi quarant’anni.

Vanessa Beecroft presenta a Napoli VB 66

Lunedì 15 febbraio 2010, a Napoli, nell’edificio progettato alla fine degli anni Venti dall’architetto Luigi Cosenza, sede attuale del Mercato Ittico, Vanessa Beecroft propone la performance VB 66 in collaborazione con la galleria Lia Rumma e la galleria Massimo Minimi.
La performance costituisce la scelta espressiva della Beecroft sin dagli esordi. Profondamente radicata nella cultura classica, la Beecroft crea con le sue performances dei tableaux vivants che nascono da immagini spesso ispirate alla pittura e alla scultura del passato. Vanessa Beecroft pone al centro della propria riflessione i temi dello sguardo, del desiderio, dell’alienazione. Le donne, private di ogni possibilità di dialogo o di relazione, appaiono congelate al di là di un’invisibile barriera. Al tempo stesso il loro isolamento produce l’effetto di far rimbalzare lo sguardo di chi guarda su se stesso, generando una situazione di disagio.

Con Marzia Migliora si inaugura la nuova sede della galleria Lia Rumma a Napoli

Oggi 24 gennaio 2010 alle ore 12.00 riapre al pubblico la storica sede napoletana della Galleria Lia Rumma in Via Vannella Gaetani a Napoli. L’inverno del mercato dell’arte non ferma la gallerista che scommette ancora sulla città, raddoppiando gli spazi espositivi con il restauro della sua “aristocratica” dimora. Un nuovo inizio e un ritorno.

A quasi 40 anni dalla mostra dell’artista americano Joseph Kosuth, sensazionale incipit di una lunga e intensa avventura sempre a sostegno di proposte di qualità, Lia Rumma riparte con l’arte italiana ospitando la personale di Marzia Migliora, Forever Overhead.

Andrea Aquilanti – Ipotesi per quel che la pittura non dice

Il 12 dicembre la mostra di Andrea Aquilanti chiuderà un ciclo di lavoro della NOTgallery di Napoli, durato 4 anni, e al contempo suggerirà la nuova direzione che la NON galleria intende darsi a partire dal nuovo anno. Col progetto NOTgallery2010, lo spazio espositivo apre un ciclo di trasformazione che lo porterà ad occuparsi prevalentemente di contenuti artistici destinati alle nuove tecnologie.

Alla pittura, il primo medium che l’uomo abbia avuto a disposizione per creare immagini, il compito di “traghettare” la NOTgallery in questo passaggio. Ancora oggi, per molte persone, “fare Arte” vuol dire dipingere, è per questa ragione che solo attraverso la rigenerazione del dipingere può iniziare una fase nuova di produzione artistica.

BAROCK – Arte, Scienza, Fede e Tecnologia nell’Età Contemporanea

Nell’ambito dell’azione messa in campo dalla Regione Campania sul tema della cultura barocca, l’assessorato ai Beni Culturali ha deciso di sostenere la proposta del museo MADRE di una grande mostra collettiva dal titolo BAROCK – Arte, Scienza, Fede e Tecnologia nell’Età Contemporanea, che si aprirà il 12 dicembre.

La mostra a cura di Eduardo Cicelyn e Mario Codognato si pone l’obiettivo di approfondire le similitudini tra le tematiche culturali che sembrano caratterizzare il nuovo inizio di secolo e quelle che resero grandioso e potente l’immaginario visivo dell’epoca barocca. Scopo di Barock e’ l’individuazione di questioni e di problematiche che siano state preponderanti nel XVII secolo e che caratterizzino anche il nostro tempo, dimostrando come e attraverso quali artisti contemporanei siano oggi nuovamente funzionanti e riconoscibili i temi caratteristici della cultura seicentesca barocca.

William Kentridge ed il Naso di Gogol

 Il 14 novembre s’inaugura al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli la mostra Strade della città (ed altri arazzi), allestita nel grande salone che ospita i Cinquecenteschi Arazzi d’Avalos. Al posto di tali opere storiche, William Kentridge collocherà undici arazzi, bozzetti e disegni su documenti e mappe in originale del Regno di Napoli e piccole sculture di bronzo, concepiti e realizzati appositamente per la mostra.

Si tratta di opere legate alla serie degli Horse e Nose tapestries, proseguimento ideale della Porter Series, gruppo di lavori di dimensioni più contenute che presentano ombre in processione proiettate su carte geografiche, realizzati dall’artista a partire dal 2001. Se la prima serie – dichiara l’artista – raffigurava “porters”, questa è equestre. Si tratta di figure equestri antieroiche, in una crociata senza speranza attraverso la storia, cavalieri e cavalli in cerca di una terra promessa, piuttosto che della Terra Promessa”.

Johnnie Shand Kydd, il fotografo dei Young British Artist espone al Madre

Il fotografo britannico Johnnie Shand Kydd (1959) e’ stato il biografo visivo dei famosi e scandalosi Young British Artists che si sono affermati internazionalmente durante lo scorso decennio nell’orbita delle piu’ importanti gallerie londinesi: Damien Hirst, Tracey Emin, Sarah Lucas, Jake e Dinos Chapman, Sam Taylor Wood, per nominarne solo alcuni.

Artisti famosi, controversi e spesso irriverenti, delle vere e proprie popstar dell’arte contemporanea che Shand Kydd ha seguito e intrappolato nel suo obiettivo. Li fotografava nei loro atelier mentre lavoravano, durante i party mentre ballavano o si ubriacavano (spesso), li fotografava mentre scherzavano, mentre si baciavano, mentre firmavano autografi, mentre passavano l’aspirapolvere attorno alla loro ultima opera, come l’italiano Maurizio Cattelan alla Royal Academy of Arts con la sua La nona ora, l’installazione dove si vede un papa Wojtyla di cera colpito da un meteorite.

…..Tra…..Giuseppe Penone e Alfonso Artiaco

La galleria Alfonso Artiaco inaugura il 28 ottobre la mostra personale di Giuseppe Penone dal titolo alquanto singolare ..…Tra…..

Giuseppe Penone presenta per la sua quarta mostra personale alla galleria napoletana (la prima nel 1988, e a seguire nel 1996 e 2003) un grande lavoro inedito pensato specificatamente per lo spazio. I temi fondanti della sua ricerca artistica riappaiono anche in quest’occasione: dal confronto con gli elementi naturali al contatto del proprio corpo su questi elementi ed il seguente processo organico di metamorfosi. Nella composizione di questa nuova opera l’artista, difatti, impiega due elementi che hanno sempre animato le sue sculture: gli alberi ed il bronzo.

Madrenalina torna per restare (speriamo)

 Vi ricorderete forse di Madrenalina, appuntamento a metà tra il festaiolo e l’artistico varato lo scorso anno dal Museo Madre di Napoli. Come ben saprete lo scorso anno il party fu interrotto prima dello scadere da un provvedimento di divieto della procura di Napoli per “spettacoli danzanti in quanto non autorizzato al punto 83 del certificato di prevenzione incendio”, secondo quanto riportato dal comunicato emesso dalle autorità. Giovedì prossimo per tutti gli amanti di questa serata artistico-mondana sarà importante sapere che l’evento torna con una serie di grandi novità atte a rinnovare la propria formula senza rivoluzionarla completamente.

Quest’anno i giovedì notte del museo di via Settembrini sono all’insegna del contemporary bar, il bar del contemporaneo inteso nei suoi vari linguaggi: ricerca musicale, videoproiezioni, live performance.

Al via Artecinema 2009

La 14ma edizione di Artecinema, Festival Internazionale di Film sull’Arte Contemporanea curato da Laura Trisorio, si terrà a Napoli dal 15 al 18 ottobre 2009, nel centralissimo Teatro Augusteo. Artecinema rappresenta dal 1996 un appuntamento imperdibile per gli appassionati di arte.

Riconosciuto a livello internazionale per il suo alto valore culturale e didattico, si avvale del sostegno di istituzioni pubbliche e sponsor privati. Nelle tre sezioni del festival – Arte e Dintorni, Architettura, Fotografia – vengono mostrati documentari sugli artisti, gli architetti e i fotografi più interessanti della scena contemporanea con proiezioni dalle 17 alle 24 intervallate da incontri e dibattiti con registi, artisti e produttori.

Luca Francesconi alla galleria Umberto Di Marino

La Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea di Napoli è lieta di presentare, giovedì 8 ottobre 2009, l’ultima personale di Luca Francesconi dal titolo Calendario delle semine, un nuovo capitolo che l’artista scrive all’interno del suo percorso sempre attento all’arte popolare, in cui i materiali, semplici strumenti della cultura rurale, assumono valore metafisico e si caricano di significati antropologici nella lettura del reale.

Lo spazio espositivo si fa strumento di una riflessione che coinvolge il legame tra la storia e le tracce che questa lascia di sé nell’arte e nella tradizione, le opere respirano, vivificandosi di significati più ampi: il tempo diventa massa relativa, reinterpretato attraverso gli oggetti su cui è possibile osservare il passaggio e l’azione dell’uomo come elemento primo, forza e potenza in se stessa. I materiali si fanno portatori di significati, creano un’economia di campi semantici paralleli nel processo di creazione del significato delle opere.

Martin Soto Climent alla T293 di Napoli

In occasione della seconda mostra personale intitolata Laberintome presso la T293 diNapoli, Martin Soto Climent espone dal 7 ottobre una nuova serie di lavori concepiti intervenendo, con un’attitudine fortemente performativa, su diversi componenti oggettuali. L’azione, quasi mai visibile da parte del pubblico, e’ parte sostanziale della sua ricerca in senso pregresso: una sorta di rituale nascosto che agisce costantemente nel tempo e alle spalle dell’oggetto stesso.

In Laberintome l’artista Martin Soto Climent crea un percorso in cui la sua esperienza presente si sovrappone ad una serie di eventi accaduti alla fine degli anni ’60 in Messico. Il periodo trascorso a Napoli dall’artista (settembre e ottobre) coincide, a distanza di piu’ di quaranta anni, con il lasso di tempo che precedette l’inaugurazione dei giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968, quando furono trucidati centinaia di studenti scesi a manifestare nella Piazza delle tre Culture.