Animal Collective – Fall Be Kind

Ragazzini e Ragazzette di tutto il mondo aprite bene le orecchie la notizia è ufficiale e mi è arrivata in scrivania ad inizi di questa settimana. Ebbene I mitici Animal Collective sono sul punto di realizzare un nuovo disco entro la fine di questo 2009. Secondo alcune indiscrezioni, la band avrebbe già in canna una produzione dai toni più oscuri del previsto che risponde al nome di Fall Be Kind e che potrebbe uscire proprio il prossimo dicembre.

Basement Jaxx – Scars

Felix Burton e Simon Ratcliffe da bravi proseliti dei Daft Punk e dei Chemical Brothers hanno fatto ballare mezzo mondo negli anni novanta con le loro composizioni briose ed esuberanti, oggi i due Dj sotto nascosti sotto il nome di Basement Jaxx tornano con un nuovo capitolo dal titolo Scars e ragazzini miei devo dire che sto discaccio riesce a battere pure l’album d’esordio Remedy.

Melvins – Chicken Switch

Tornano i grandi Melvins, abbiamo perso il conto dei loro dischi e fra pietre miliari della musica e lavori discutibili il gruppo di Buzz Osborne alias King Buzzo ci tiene compagnia da quasi vent’anni. Originari di Seattle ed inventori della scena grunge i Melvins hanno inserito nella storia della musica il loro sound cupo e trascinato, una ricerca del brutto e dell’esasperato con annessa visione allucinogena.

Lou Barlow – Goodnight Unknown

Lou Barlow non ha certo bisogno di presentazioni, la sua monumentale opera sonora è un vero e proprio faro per gli amanti del lo-fi e dell’indie rock. Barlow è stato il motore centrale dei Dinosaur Jr., dei Sebadoh e dei Sentridoh affascinando le masse con le sue emozionanti composizioni. Questo Goodnight Unknown è il suo secondo album da solista dopo Emoh.

The Raveonettes – In and Out of Control

Quarto album per il duo Raveonettes formato da Sune Rose Wagner e Sharin Foo. Dopo due grandi dischi come l’EP Whip It On e Chain Gang Love il terzo Lust Lust Lust mi aveva proprio deluso e sinceramente non mi aspettavo troppo da questo In and Out of Control.

Air – Love 2

Se qualcosa c’è stato è stato molto tempo fa. Gli Air di oggi sono una vaga ripetizione di quel tormentone lounge progressive elettro haute couture a cui ci avevano abituati. I revival pop di Talkie Walkie sono lontani e questo Love 2 sembra il titolo di un sequel che nessuno attendeva. la track Do the Joy sembra il portabandiera di questo sound obsoleto che ci propinano oggi gli Air, il duo continua poi con gli innesti kraut di Dead Bodies ed il sound da telefilm ani ’70 di Be a Bee.

Jay Reatard – Watch Me Fall

Che folletto maligno questo Jay Reatard, la straordinaria malleabilità della sua voce poi mi conquista e mi riconquista: falsetto, normale, falsetto, brutale non chiedo di meglio. Arrangiamenti a tutta velocità

Piero Ciampi – Adius

Genio e sregolatezza, alcool ed ironia ma soprattutto un immenso talento che l’Italia non gli ha mai riconosciuto. Questo è Piero Ciampi, autore ruvido,girovago e sfacciato ma dalla poetica infinita. Il cantautore livornese ha creato il suo mito con una manciata di album, snobbati dalla critica e dal pubblico dell’epoca. Indimenticabili le sue canzoni Andare camminare lavorare, Cristo tra i chitarristi, Uffa che noia, Il vino, Adius e Te lo faccio vedere chi sono io.

Nick Cave e Warren Ellis – White Lunar

Torna il cavaliere nero della musica contemporanea e lo fa in grande stile con una colonna sonora che riesce a vivere di luce propria anche senza l’ausilio di immagini. Nick Cave e Warren Ellis, suo vecchio collaboratore con i Bad Seeds, compongono questa piccola perla musicale dai toni sommessi e lievi che emozionano. White Lunar è totalmente differente da quanto fatto dai Bad Seeds, ci sono i sei minuti di Song for Bob, una meraviglia di archi e piano.

Múm – Sing along to songs you don’t know

Non saprei come pronunciarmi su questo quinto album dei Múm, certo mi piace la loro armonia fiabesca, le loro pianoline, i loro strings tremolanti ed i ritmetti digital beat anni 80 con risvolti happy. Ma c’è qualcosa in questo Sing along to songs you don’t know che non mi convince. Tutto prestabilito e ben confezionato, voci che alternano tra maschile e femminile, ambientazioni lo-fi, marimba e quanto altro che potrebbe pure suonare innovativo se non fosse per la struttura delle canzoni che è decisamente troppo “giàsentito giàvisto giàsuonato”.

David Sylvian – Manafon

Torna il barone della musica intimista, è infatti da poco uscito il nuovo disco di David Sylvian ex leader dei Japan e carsimatica voce dai toni profondi e drammatici. Languido, e scarno come se stesse leggendo versi di poesie Sylvian plasma questo Manafon partendo dall’avant-garde, dall’improvvisazione elettroacustica e dalla post-glitch elettronica.

Girls – Album

Album ( semplicemente ), il debutto dei Girls propone vecchie atmosfere e vecchie sonorità che riaffiorano. Un tot di Beach Boys ed un tot di lo-fi e anche se tante cose sembrano già sentite la loro sporcizia unita alla disincantata voce di Christopher Owens.

Plastic Ono Band – Between My Head and the Sky

76 anni e non sentirli, Yoko Ono da poco incoronata regina dell’arte alla Biennale di Venezia, lancia il suo nuovo disco con la Plastic Ono Band, storica formazione che questa volta si è lasciata aiutare da Cat Power e Le Tigre, segno che la Yoko non ha mai smesso di proiettarsi in avanti sia nell’arte contemporanea sia nella musica.Garage rock a go-go in questo Between My Head and the Sky, fin dalla prima traccia Waiting for the D Train.

Scarlett Johansson e Pete Yorn – Break Up

Scarlett Johansson non aveva niente di meglio da fare che mettersi a cantare e dopo aver rivisitato la storica song Summertime composta da George Gershwin ed aver cantato Last Goodbye di Jeff Buckley,  la bellissima e bravissima attrice ha deciso di incider un secondo album ispirato agli storici duetti di Serge Gainsbourg e Brigitte Bardot. Per questa nuova fatica intitolata Break Up la Johansson ha scomodato il cantautore americano Pete Yorn.