La Triennale di Bovisa ha inaugurato l’11maggio il progetto Atelier Bovisa, il cui primo appuntamento e’ dedicato a Enzo Cucchi, artista di fama internazionale, esponente della Transavanguardia, movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva nel 1979.
Con Atelier Bovisa la Triennale si trasforma in un laboratorio vivo dove il visitatore ha la possibilità di attingere direttamente al lavoro e alle parole dell’artista in un confronto dialettico aperto. Il “fare” e’ messo al centro della mostra: le opere e una serie di incontri-workshop organizzati all’interno degli spazi espositivi faranno conoscere i processi creativi dell’artista per rivelarne aspetti inediti, fornendo nuove modalità di lettura del suo lavoro.
Redazione
I disegni di Lucio Fontana alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano
Si inaugura oggi alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano la mostra Lucio Fontana. Le scritture del disegno proveniente dalle collezioni del CSAC dell’Università di Parma.
Con questa iniziativa, la Fondazione Arnaldo Pomodoro inizia la sua collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università degli Studi di Parma, creato dallo storico dell’arte Arturo Carlo Quintavalle. L’esposizione, curata da Gloria Bianchino, direttrice del CSAC, propone una selezione di 127 opere su carta del maestro italo-argentino, donate dalla moglie Teresita alle raccolte universitarie della città ducale.
Le Public Invasion di Perino&Vele
La galleria Alfonso Artiaco di Napoli inaugura il 15 maggio la mostra Public Invasion, personale di Perino & Vele (Emiliano Perino, New York, 1973; Luca Vele, Rotondi, 1975).
Perino & Vele hanno sempre giocato con la capacità degli osservatori di riconoscere nelle loro sculture la propria realtà quotidiana, mostrandola attraverso una luce nuova, iconica ma nello stesso tempo ironica. In Public Invasion si ispirano al diffuso utilizzo dei manifesti: da quelli politici e pubblicitari agli annunci funebri.
Tre progetti per il CIAC al Castello Colonna di Genazzano
Il CIAC, Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea – Castello Colonna, sabato 23 maggio inaugura in contemporanea tre progetti: una grande mostra dal titolo Altre Stanze dell’artista Gioacchino Pontrelli che propone oltre venti grandi tele. Tutti lavori scelti tra la produzione degli ultimi anni più uno nuovo realizzato per il CIAC.
L’artista persegue una sua linea di ricerca fatta di interni, luoghi dove la presenza umana è assente ma continuamente evocata dalla rassicurante riconoscibilità di elementi di design, oggetti del desiderio alla portata tutti. L’individuo si riconosce negli oggetti perché in essi si può leggere la traccia della vita di ciascuno. Nei suoi lavori, il tratto fermo e quasi fotografico della pennellata lascia d’improvviso trasparire tracce, sempre più evidenti, di irregolarità. Intere zone dello spazio pittorico sono occupate da colore che sembra colare senza una direzione, un magma indistinto che tutto avvolge e distrugge. Un doppio binario dunque, fra perfezione segnica e caos.
JR invade con i suoi poster Rio de Janeiro

JR è un giovane street artist parigino, di lui si sa che proviene da una famiglia borghese e che ha iniziato come graffitaro. Oggi JR usa il mondo come fosse una galleria d’arte, per i suoi megaposter che in certi casi arrivano ai 30 metri di altezza si affida alle mura esterne di interi palazzi, ai tetti sino ad arrivare ad interi villaggi.
JR si autodefinisce un fotografo clandestino che gira il mondo rubando soggetti che colpiscono la sua immaginazione. Tra le sue ultime bravate artistiche c’è quella dello scorso 28 aprile in Brasile dove il monello della street art ha letteralmente invaso un ponte di Rio De Janeiro ricoprendo pilastri e volte con i suoi enormi faccioni. L’artista aveva già operato a Rio nell’agosto del 2008 in occasione del suo progetto Women Are Heroes dove aveva coperto le abitazioni della violenta favela di Morro da Providencia con enormi volti di donna come protesta contro le violenze subite ogni giorno dall’universo femminile.
Nicolas Berggruen, un museo privato o pubblico?

Il collezionista Nicolas Berggruen, figlio del dealer tedesco Heinz Berggruen, ha in mente di aprire un nuovo museo a Berlino per ospitare la sua collezione di arte moderna e contemporanea. Il ricchissimo magnate di origini ebraiche spera di stabilire un grande spazio espositivo in una delle sue numerose proprietà disseminate in tutta la capitale tedesca.
Berggruen che ha iniziato negli anni ’90 ad acquistare opere di Andy Warhol, Damien Hirst e Jeff Koons è presidente della Berggruen Holdings, società di investimenti finanziari con un patrimonio stimato attorno ai 2 miliardi di dollari. A Berlino la famiglia possiede già il Museum Berggruen che ha aperto i battenti nel 1996 ospitando numerosi maestri dell’arte come Paul Klee, Pablo Picasso e Henri Matisse. Nicolas Berggruen avrebbe intenzione di aprire il suo museo privato nelle vicinanze di una futura Kunsthalle pubblica che il governo avrebbe intenzione di costruire in città dopo la chiusura nel 1994 di un precedente spazio espositivo pubblico per mancanza di fondi.
Eppur si muove, la mostra finale del progetto Residenza per Giovani Curatori
La mostra Eppur si Muove è il frutto di quattro mesi di lavoro dei tre giovani curatori stranieri protagonisti della terza edizione del progetto Residenza per Giovani Curatori: il colombiano Inti Guerrero (1983), l’austriaca Julia Kläring (1978) e la belga Pieternel Vermoortel (1981).
Invitati dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dalla Fondazione Edoardo Garrone a trascorrere un periodo di formazione in Italia, i tre curatori hanno avuto modo, viaggiando per tutta l’Italia, di approfondire la realtà contemporanea, prendendo contatto con artisti, curatori, direttori di museo, galleristi e critici.
I tre curatori hanno viaggiato per l’Italia, da Venezia a Bologna, da Torino a Trento, da Milano a Roma e da Capri a Guarene. La mostra si è inaugurata l’8 maggio a Palazzo Re Rebaudengo a Guarene d’Alba e riunisce i lavori di dieci artisti italiani che lavorano con la performance, il video, la fotografia e l’installazione.
Cindy Sherman alla Gagosian Gallery di Roma

Continua la serie di grandi eventi in programma alla Gagosian Gallery di Roma. Il mega-platinato tempio dell’arte contemporanea presenterà il 7 giugno una nuova serie di opere di Cindy Sherman.
“Credo siano i personaggi più realistici che abbia mai creato. Mi sono immedesimata completamente in loro. Potrebbero essere me. E’ questa la cosa terrificante, quanto sia stato facile trasformarmi in una di loro” Così l’artista commenta il nuovo ciclo di opere. Da oltre 30 anni Cindy Sherman fotografa se stessa, tramutandosi in centinaia di personaggi diversi che indagano le molteplici sfaccettature dell’universo femminile all’interno della società. In queste nuove immagini l’artista ha scelto di impersonare donne borghesi di mezza età, all’apice del potere sociale ma nel pieno del decadimento fisico.
Il Macro di Roma torna in città
Il MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma riapre il 16 maggio 2009 in occasione della Notte dei Musei. Love Letters sarà il titolo dell’evento speciale della serata a cura dell’artista di origine americana Arthur Duff, una suggestiva proiezione laser che inciderà profondamente sull’identità e l’aspetto degli spazi del museo.
In una delle sale del museo sarà presentata l’opera inedita Where the Bees Suck, There Suck I dell’artista indiana Hema Upadhyay, una grande installazione insieme drammatica e giocosa. Insieme a queste espressioni aggiornate della creatività attuale, saranno in mostra le opere storiche e contemporanee della collezione di MACRO, tra cui quelle di Pino Pascali, Carla Accardi, Nicola De Maria, Alessandra Tesi e Marc Quinn. Saranno poi esposti altri lavori, generosamente concessi in prestito da collezionisti privati e gallerie: Bill Viola, François Morellet, Rirkrit Tiravanija, Gastone Novelli e Lucio Fontana. L’evento sarà quindi un’ottima occasione per ammirare la collezione permanente raramente messa in mostra dalla precedente direzione.
Transmediale Award Competition

Iscrizioni aperte fino al 31 luglio 2009 per il Transmediale Award Competition 2010 che si terrà a Berlino dal 3 al 7 febbraio 2010 in occasione del festival Transmediale 10. La “Transmediale” di Berlino nasce dagli anni ’80 come festival di videoarte. Nella metà degli anni ’90 si aggiorna trasformandosi in video e nuovi media seguendo il trend degli altri festival video.
In questa lunga storia la rassegna ha portato avanti sempre con rigore lo sviluppo dei linguaggi elettronici e video, dividendosi fra slanci in avanti tipici della cultura digitale e storica coscienza dell’immagine cinetica. L’evento tra i più famosi nel mondo nel campo della cultura digitale, della musica sperimentale e delle arti visive cerca oggi opere e progetti che sfidano il mutevole universo della tecnologia e della network culture. Innovazione e visionarietà sono le parole d’ordine di una competizione a caccia di nuove piattaforme espressive del digitale che indagano sull’impatto socio-culturale, politico ed economico delle nuove tecnologie in tutti gli aspetti della nostra vita giornaliera.
Atti unici per Bruno Ceccobelli

Che Fabio Sargentini sia un gallerista dotato grande sensibilità artistica e poetica è un dato di fatto. Che la sua galleria L’attico sia uno spazio dal respiro internazionale che ha fatto la storia scoprendo artisti d’avanguardia e presentando progetti sperimentali dei più grandi maestri dell’arte contemporanea, anche questo è oramai assodato.
La vera notizia signori è che Sargentini ed il suo spazio espositivo non hanno intenzione di perdere queste doti. Leggevamo pochi giorni fa una recensione sulla storia de l’Attico apparsa sul portale Undo che si chiudeva con queste parole: “Dall’inizio degli anni ’80 la galleria perde la sua vena sperimentale, esponendo esclusivamente la nuova pittura commerciale”. Forse chi ha scritto queste parole non ha sicuramente avuto modo di assistere alla mostra Attici unici, personale di Bruno Ceccobelli che l’Attico ha inaugurato lo scorso 8 maggio.
AsoloArtFilmFestival, giovani artisti fatevi avanti

Ultima settimana per partecipare ad AsoloArtFilmFestival, rassegna dedicata al video in ogni sua forma giunta alla 28° edizione. La manifestazione ideato ed organizzata da A.I.A.F. (Asolo International Art Festival), ente culturale non profit con personalità giuridica privata, nel corso degli anni ha saputo conquistarsi una fetta nel vasto panorama festivaliero italiano ed è oramai divenuta una piccola grande realtà soprattutto grazie alla voglia di mettere in luce il talento di giovani artisti senza troppi pretesti ed inutili esclusivismi.
Il risultato è una manifestazione che offre un ottimo scorcio sul panorama della giovane filmografia internazionale e nostrana. Quest’anno il concorso si articola in sei sezioni: Film sull’arte, per opere dedicate all’arte in tutte le sue forme; Biografie d’artista, per lavori di ricostruzione storica e interpretazione critica dedicati all’arte in tutte le sue forme; Film sull’architettura e sul design per lavori dedicati a storia, movimenti, protagonisti opere e progetti appartenenti al mondo dell’architettura, dell’urbanistica e del design; Videoarte e computer art, per opere connesse all’utilizzo di tecnologie tradizionali, elettroniche o informatiche come strumento di espressione artistica; Produzioni di scuole di cinema, per lavori relativi all’arte in tutte le sue forme, realizzati da Scuole di Cinema, Istituti Superiori Specializzati e Università; Armonia e territorio per opere che documentano lo sviluppo armonico del territorio e le sue contraddizioni, valorizzandone potenzialità e risorse nel rispetto della cultura e dell’ambiente.
Faceback dietro il profilo c’è Giuseppe Rado

Ingresso Pericoloso, giovane galleria romana diretta da Massimo Rosa, inaugura il 14 maggio la mostra Faceback, personale di Giuseppe Rado. L’artista bolognese spazia dalla pittura al cinema, dalla fotografia alla performance fino alla fotografia alla manipolazione iconografica. Nel 2005 vince la targa d’oro per la fotografia al Premio Arte e nel 2007 vince il Premio Fabbri per l’arte contemporanea sempre nella sezione fotografia.
Giuseppe Rado, da tempo studioso appassionato dei risvolti sociali legati al progresso tecnologico della nostra civiltà (ricordiamo la mostra personale AIKO del febbraio 2008 che rifletteva su tematiche come l’intelligenza artificiale e la singolarità tecnologica), si inserisce in questo contesto con il work in progress Faceback – dietro il profilo.
Corrado Zeni in mostra allo Studio Glenda Cinquegrana

La galleria Glenda Cinquegrana: The Studio di Milano inaugura il 28 maggio la mostra Bird’s Eye, la prima personale di Corrado Zeni a Milano, in cui l’artista genovese presenta, in un allestimento sitespecific, una serie di nuove opere e un’installazione di disegni.
Secondo le parole di Luca Beatrice, la pittura di Zeni è pienamente allineata alle recenti ricerche dell’arte contemporanea, essa è infatti una “forma di relazione in grado di stabilire, al pari di altri linguaggi contemporanei, connessioni e sistemi, completandosi per mezzo dell’intervento “attivo” sia dello spettatore sia dell’oggetto rappresentato”.