Anish Kapoor svela Temenos, la sua grande rete per farfalle

Anish Kapoor ha da poco messo a segno un altro colpo. Dopo il grande successo del suo progetto per la Orbit Tower che sorgerà a Londra nel corso dei giochi olimpici del 2012, il grande artista ha realizzato per il Regno Unito un’ulteriore scultura pubblica. Si tratta di Temenos, una gigantesca rete per farfalle spettacolare e delicata che oggi guarda silente la città di Middlesbrough.

Il progetto realizzato assieme a Cecil Balmond (ingegnere che collabora con Kapoor anche per la realizzazione della nuova torre di Londra) dialoga a perfezione con la natura industriale della città. “Guardate queste architetture, il Middlehaven Crane, il Transporter Bridge, le grandi nave attraccate. Abbiamo dovuto tener conto di queste presenze nella realizzazione di Temenos” ha dichiarato il grande artista ai microfoni di The Guardian.

La stampa contro Charles Saatchi e la sua nuova mostra

 Fioccano le critiche per l’ultima mostra organizzata da Charles Saatchi nella suo quartier generale di Londra. Come precedentemente accennato in un nostro articolo, il magnate ha tentato di bissare il successo della generazione Young British Artists, manipolo di artisti assemblati a mestiere negli anni ’90 per raggiungere le vette dell’arte. In quegli anni Tracey Emin, Steve McQueen, Tacita Dean, Liam Gillick, Damien Hirst e CHris Ofili, assieme a tante altre stars del contemporaneo hanno raggiunto quotazioni incredibili, catapultando Saatchi nel gotha del mercato dell’arte.

Oggi, dopo la crisi finanziaria, la fine della bolla speculativa dell’arte e l’avvento delle nuove generazioni artistiche, l’impresa del ricco mercante sembra decisamente ardua e come da copione la mostra dal titolo orwelliano Newspeak: British Art Now (in visione appunto alla Saatchi Gallery dal 30 maggio al 17 ottobre) ha mancato rovinosamente il bersaglio.  Il prestigioso quotidiano inglese The Guardian ha definito l’evento come un confuso assortimento di opere “alle volte buone, spesso cattive e per la maggior parte anonime”. Il quotidiano si è inoltre scagliato contro il catalogo della mostra apostrofandolo come “orrido ed incomprensibile”.

Negli States va in onda Work Of Art, l’arte diventa un Reality Show

Una nuova serie televisiva è destinata a creare scompiglio nel mondo dell’arte contemporanea. Si tratta ovviamente di Work Of Art, format che sarà trasmesso dal canale via cavo statunitense Bravo Tv. La trasmissione prodotta da Sarah Jessica Parker (attrice e produttrice del celebre serial Sex and The City in cui recita  la parte di Carrie Bradshaw) mette in competizione fra loro 14 artisti nel più classico dei reality show.

L’obiettivo è quello di scovare il nuovo talento di turno ma noi siamo avvezzi a questi giochini e sappiamo benissimo che oltre all’estrema quanto banale spettacolarizzazione dell’arte, tali manifestazioni televisive non servono a nulla se non a svilire i poveri concorrenti che vi partecipano. Comunque sia il fortunato vincitore di Work Of Art si porterà a casa la bellezza di 100.000 dollari tondi tondi ed avrà l’opportunità di esporre al Brooklyn Museum che gli dedicherà una mostra personale.

Lady Gaga blasfema e scandalosa per Alejandro

Orami le nostre pagine sono piene di articoli e gossip su Lady Gaga, la biondissima eroina del pop nonché artista wannabe non riesce proprio a star ferma e anzi sembra più prolifica che mai anche durante i mesi estivi. In questi giorni la cantante ha tenuto una grande premiere del suo nuovo video girato dal celebre fotografo di moda Steven Klein per la track intitolata Alejandro ed anche stavolta non ha mancato di sollevare un vespaio di polemiche. Le immagini del video hanno infatti scatenato le ire di diversi giornalisti, istituzioni e gente comune.

Il clip è un bizzarro ed irriverente miscuglio di erotismo, fetish, atmosfere gotiche, tenebrose e religiose, mentre la canzone è una classica ballad neanche troppo movimentata. Nelle prime immagini Lady Gaga sembra scopiazzare le atmosfere militaresche già viste in un video di Janet Jackson. Successivamente Gaga cita Madonna a più non posso ed il video diviene un miscuglio di deliri erotico-religiosi alla Like a Prayer.

Proteste in Polonia per una mostra gay oriented

Il Museo Nazionale di Varsavia in Polonia ha deciso di dare un calcio ai pregiudizi ed a qualunque forma di omofobia. La prestigiosa istituzione ha infatti organizzato un’interessante mostra dal titolo Ars Homo Erotica (che rimarrà in visione dall’11 giugno al 5 settembre 2010), coraggioso evento che ha già sollevato un vespaio di polemiche ed ha persino generato una serie di minacce.

Secondo il curatore Pawel Leszkowicz la situazione sociale in Polonia è peggiorata dopo l’incidente aereo di Smolensk dello scorso aprile dove ha perso la vita buona parte del governo nazionale oltre al presidente Lech Kaczynski: “Dopo l’incidente la nazione è diventata estremamente sensibile e l’atmosfera patriottica ha decisamente preso d’assalto la popolazione. Ovviamente il patriottismo ha incrementato il potere dei gruppi di estrema destra, quindi non sono certo di sapere cosa succederà al momento dell’inaugurazione della mostra”.

Un nuovo libro svela la “vita spericolata” di Leo Castelli

Leo Castelli ha gestito dagli ’50 fino alla fine degli anni ’90 la Leo Castelli Gallery al numero 420 di West Broadway, diventando un vero e proprio mito dell’arte contemoporanea. Dalla sua scuderia sono infatti passati i più grandi artisti del ventesimo secolo come Jackson Pollock, Willem de Kooning, Robert Rauschenberg, Jasper Johns, Frank Stella, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Robert Morris, Donald Judd, e Dan Flavin.

La lunga e mitica carriera di Castelli è ora documentata in una nuova biografia di Annie Cohen-Solal dal titolo Leo and His Circle. La pubblicazione offre buoni spunti per saperne di più sulla figura del grande dealer e vorremmo fornirvi qualche stralcio che ci sembra decisamente divertente.

Terence Koh adotta un bebè, speriamo non si tratti di una performance?

Terence Koh ne ha combinata un’altra delle sue, anche se questa volta sembrerebbe che le sue bizzarre azioni siano guidate da un lodevole intento. Il caleidoscopico folletto dell’arte contemporanea ha infatti adottato un piccolo bebè che sembra in tutto e per tutto la sua esatta copia. Dopo la fine della bolla speculativa dell’arte contemporanea, nell’autunno del 2008, Koh ha faticato lungamente per tenersi a galla all’interno della scena.

Negli ultimi tempi però sembra che l’artista abbia ritrovato un insperato equilibrio, grazie alla sua nuova amicizia con Lady Gaga, personaggio sopra le righe che a sua  volta sembra destinato a ritagliarsi un posto nel giro dell’arte. Lady Gaga ha infatti stretto amicizia con Klaus Biesenbach curatore capo del MoMa che ultimamente ha accompagnato Koh e la biondissima cantante durante un tour della prestigiosa istituzione.

Razzismo in Arizona: “Sbiancate quel bambino”

Incredibile ma vero, siamo ancora qui a parlare di un tremendo caso di razzismo e censura all’interno del mondo dell’arte La notizia arriva direttamente dal quotidiano Arizona Central e sinceramente vorremmo non averla mai letta. Gli artisti Pamela J. Smith e R.E. Wall sono stati chiamati a dipingere un grande  murale sulla facciata di una scuola di Prescott, la Miller Valley ad essere precisi. Il progetto dal titolo Go on Green doveva coprire due mura dell’edificio e mostrare la gioiosa relazione tra ragazzi ed ambiente.

Alla fine i due artisti hanno dipinto quattro allegri ragazzi immersi nella natura, la figura dominante è un bambino ispanico e proprio questo soggetto ha sollevato diverse questioni. Il preside della scuola ha infatti ordinato agli artisti di schiarire la pelle del ragazzo in primo piano. All’assurda richiesta si è unito l’incredibile comportamento della popolazione di Prescott: “Alcuni ragazzi della scuola elementare hanno lavorato assieme a noi e per due mesi sono stati sistematicamente coperti da insulti razzisti dalle persone che passavano a bordo delle loro automobili” ha dichiarato non senza una punta di disgusto R.E. Wall.

Tris di Sgarbi: Biennale, Maxxi e Polo Museale di Venezia

Continuano le peripezie del Vittorione nazionale, lo abbiamo seguito con estrema attenzione lo scorso venerdì in tv nel corso del programma di Rai 2 L’Ultima Parola. Durante lo show (si discuteva di un Italia che non valorizza i propri tesori a cielo aperto), Vittorio Sgarbi ha sparato alcune delle sue perle, definendo l’Ara Pacis di Richard Meier un’inutile pompa di benzina, simbolo di una politica di sinistra sprecona ed inconcludente. Sgarbi ha poi criticato i fischi contro il ministro per i Beni culturali Sandro Bondi nel corso della conferenza stampa per l’opening del Maxxi di Roma.

In tale occasione Bondi aveva dichiarato: “Rivendico al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro Altero Matteoli il merito di aver portato a compimento il primo museo delle arti del XXI secolo». In più Vittorione ha ipotizzato di cambiare il nome del Maxxi ed intitolarlo a Silvio Berlusconi proprio come il Beaubourg parigino, noto come Centre Pompidou perchè fortemente voluto dall’allora presidente francese Georges Pompidou. Inoltre in questi prossimi giorni, Vittorio Sgarbi dovrebbe ricevere da Bondi la nomina di Soprintendente Speciale al Polo Museale di Venezia che si aggiungerebbe a quella di curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale e a tante altre cariche.

Ritrovato un filmato sulla guerra di Spagna girato da Henri Cartier Bresson

Henri Cartier Bresson è stato uno dei più grandi fotografi di tutti I tempi, da molti considerato il padre del fotogiornalismo nella sua carriera ha ritratto personalità importanti in tutti i campi come Balthus, Albert Camus, Truman Capote, Coco Chanel e Marcel Duchamp. Inutile aggiungere che le fotografie di Cartier Bresson sono state esposte nei più prestigiosi musei di tutto il mondo e che tuttora istituzioni e gallerie organizzano numerosi eventi a lui dedicati. Negli ultimi giorni però una sensazionale scoperta ha puntato ulteriori riflettori sul nome del celebre fotografo.

Un ricercatore spagnolo ha infatti ritrovato un documentario sulla guerra di Spagna girato da Cartier Bresson in persona.  Come molti di voi sapranno, durante la Seconda Guerra Mondiale, Cartier Bresson fece persino parte della resistenza francese, continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica. L’indomito fotografo ha quindi combattuto, documentando gli orrori della guerra ma oltre a schierarsi dalla parte dei francesi, partecipò anche alla Guerra civile spagnola . Il clamoroso ritrovamento a circa 72 anni di distanza, consta di una bobina da 18 minuti di filmato che Cartier Bresson aveva girato tra i volontari americani della Brigata Abramo Lincoln durante la Guerra Civile spagnola.

Sfilata di Vip al party di Givenchy per Marina Abramovic

Grande festa con tanto di troupe cinematografica alla lobby del Moma di New York in occasione della chiusura della grande retrospettiva dedicata al genio di Marina Abramovic dal titolo The Artist is Present.

Complessivamente l’artista è rimasta seduta al tavolo per 736 ore e 30 minuti, ponendosi ogni volta faccia a faccia con il suo interlocutore di turno. Anche dopo aver affrontato una così grande fatica, Marina Abramovic si è presentata alla festa bella più che mai coperta da un giubbotto creato dal Ricardo Tisci, direttore creativo di Givenchy. A proposito del capo indossato dall’Abramovic c’è da dire che è stato realizzato con le pelli di 101 serpenti morti per cause naturali, il giubbotto è stato creato per omaggiare una celebre e storica performance dove l’artista indossava un turbante fatto di pelli di serpente.

Martin Scorsese tra Picasso e Braque

Martin Scorsese non è certo tipo da starsene con le mani in mano ad aspettare il pensionamento. Anzi, negli ultimi tempi il celebre regista americano sembra più prolifico che mai. Questa volta Scorsese ha deciso di avvicinare il cinema all’arte contemporanea ed ha quindi prodotto il film Picasso and Braque go to the Movies, pellicola diretta da Arne Glimcher che si propone al pubblico come un emozionante analisi degli effetti della rivoluzione tecnologica sull’arte.

In particolare il film mette in evidenza alcune influenze di importanti scoperte come il cinema all’interno dell’arte di Pablo Picasso e Georges Braque. Lo stesso Scorsese ha scelto di interpretare la voce narrante di questo affascinante viaggio che propone inoltre alcune interessanti interviste a studenti d’arte ed a celebri protagonisti del contemporaneo come Chuck Close, Julian Schnabel ed Eric Fischl, che aiutano lo spettatore a comprendere il processo creativo contemporaneo e la continua influenza del cinema nell’arte dei nostri tempi.

Zaha Hadid contro Sgarbi: “Non capisce l’arte contemporanea!”

Il 28 maggio scorso è apparso sul quotidiano La Repubblica, esattamente all’interno della cronaca di Roma, un inquietante articolo che getterebbe alcune ombre sul curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia. Stiamo ovviamente parlando del prezzemolino VIttorio Sgarbi che avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni vistosamente polemiche contro il Maxxi progettato e realizzato  dall’archistar Zaha Hadid.

Ovviamente Zaha Hadid non è certo rimasta a guardare ed ha sferrato un attacco decisamente pugnace contro il nostro Vittorione. Come molti di voi ben sapranno in questi giorni il novello museo romano ha finalmente aperto le sue porte. Al vernissage, pubblico e critica hanno lodato la creatura dell’architetto e tutti sono rimasti affascinati dal pregevole dialogo che la struttura riesce ad instaurare con le opere esposte. Ovviamente, come spesso succede, non tutti hanno gradito il progetto di Zaha Hadid.

Carrara blocca Maurizio Cattelan e il monumento a Bettino Craxi

La XIV Biennale di Scultura di Carrara torna a far parlare di sé e stavolta la pietra dello scandalo è il redivivo Maurizio Cattelan che negli ultimi tempi aveva centellinato le sue azioni provocatorie. Ma come si sa il lupo perde il pelo e non il vizio ed il buon vecchio demonietto dell’arte contemporanea è tornato a colpire, proprio nella capitale del marmo. Si era quindi pensato di sostituire il monumento di Giuseppe Mazzini con una statua dedicata a Bettino Craxi.

La cosa ha fatto andare su tutte le furie la popolazione ed il popolo di facebook che è subito insorto con gruppi e gruppetti contro l’astuta manovra dell’artista. Eppure Cattelan aveva compiuto alcuni sopralluoghi in città, progettando nei minimi dettagli l’intera situazione. In un intervista di alcuni giorni fa l’artista aveva così motivato la sua scelta ai microfoni de L’espresso:  “Ecco è Mazzini la figura su cui lavorare. Molto meglio di Garibaldi che è un personaggio fin troppo popolare. Giuseppe Mazzini è più misterioso. Tutti sanno che ha contribuito in maniera fondamentale all’Unità d’Italia, ma nessuno sa esattamente in che termini. Dunque si può partire da lui e dal suo ruolo per fare una riflessione a 360 gradi sulla vulnerabilità della storia. Mi piace pensare che la temporanea assenza di Mazzini lo trasformi in una cosa viva, e che il dibattito che ne seguirà lo riconsegni al nostro presente. Mentre la trasformazione in monumento di Craxi lo consegni alla storia, proprio quando se ne ridiscute l’attualità”.