Glenn Beck e le follie sull’arte

La scorsa notte il celebre presentatore televisivo Glenn Beck l’ha fatta veramente grossa. L’anchor man americano che al momento conduce un controverso talk show intitolato a suo nome su Fox News Channel ha deciso di tramutarsi in critico d’arte per un giorno.

Beck è ormai famoso per le sue isteriche e ridicole farneticazioni su questioni razziali che sono costati alla Fox la perdita di circa 50 sponsor negli ultimi mesi. Questa volta il presentatore ha puntato il dito contro il magnate Rockefeller accusandolo di aver portato arte di stampo comunista e fascista (forse per par condicio) a New York. Beck ha continuato affermando che Rockefeller (non si sa bene a quale Rockefeller si fa riferimento) era un supporter dei fascisti, un simpatizzante dei comunisti ed un cospiratore che ha agito nell’ombra contro gli interessi del sacro popolo degli Stati Uniti.

Cartrain ruba le matite a Damien Hirst

Il diabolico folletto dell’arte contemporanea Mr. Damien Hirst è sempre in agguato. Con i suoi tiri mancini ha letteralmente catalizzato il mondo dell’informazione e del collezionismo internazionale convincendo tutti a sborsare fior di milioni per i suoi squali in formalina o per i suoi dipinti a puntini colorati. Hirst è tra i pochi, insieme a Jeff Koons e Maurizio Cattelan, ad aver compreso l’importanza di costituire una solida matrice imprenditoriale alla base di ogni produzione artistica.

Ciò unito ad una martellante campagna pubblicitaria a colpi di presenzialismo ed immagine ha garantito all’artista britannico una fama mondiale oltre che un posto nella storia dell’arte. Eppure anche il sardonico Hirst, l’artista che scherza con la morte e se ne compiace, anche lui dicevamo è stato vittima di una divertente azione di guerrilla art che lo ha fatto andare su tutte le furie. L’autore di questo gesto di rivolta artistica è Cartrain, street artist di appena 17 anni proveniente da Londra.

Sean Lennon sulle tracce di mamma e papà

Ci sono immagini che hanno fatto storia, e poi ci sono quelle che provano ad entrarci con la forza: la foto di John Lennon che abbraccia, nudo, Yoko Ono (vestita) cinque ore prima di essere ucciso e scattata dalla celebre fotografa Annie Leibovitz per la copertina di Rolling Stone, è stata ricreata ora dal figlio della coppia, Sean Lennon.

Tra il 1975 e il 1980 John Lennon si ritirò dalla scena pubblica, la sera dell’8 dicembre 1980, alle 22.50, rincasando al termine di un pomeriggio trascorso in studio di registrazione, Lennon fu avvicinato da un venticinquenne squilibrato, di nome Mark Chapman, il quale esplose contro di lui quattro colpi di pistola gridando: «Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia». Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse coscienza durante la corsa verso l’ospedale, dove fu dichiarato morto. Per quanto riguarda le vicende di Yoko Ono vi rimandiamo ad un dettagliato articolo apparso su Globartmag poco tempo fa.

Alfred Stieglitz, il più grande fotografo del secolo scorso?

Abbiamo una domanda per voi, ma dovete rispondere velocemente chi pensate siano i migliori fotografi del 20esimo secolo? Ovviamente si tratta di una questione spinosa e per di più a bruciapelo. Tuttavia il professor David W. Galenson, docente di economia dell’università di Chicago sembra  avere una degna risposta al quesito. A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entrano le scienze economiche con l’arte. Il professor Galenson ha invece applicato un suo metodo statistico con cui ha già stilato altre classifiche per così dire artistiche le quali sono comparse su ben tre libri e su altrettante pubblicazioni per il National Bureau of Economic Research.

Ultimamente Galenson ha persino stilato una classifica dei più grandi artisti del 20esimo secolo mettendo Pablo Picasso e la sua opera Les Demoiselles d’Avignon al primo posto. Per trarre le sue conclusioni Galenson si basa sul numero di apparizioni di un dato artista su di una pubblicazione fotografica. In questo caso il docente ha preso in esame 5 tra le più importanti pubblicazioni internazionali ed ha selezionato i fotografi che apparivano per almeno quattro volte all’interno di esse. Alla fine la lista si è ristretta a venti nomi, Galenson ha quindi scandagliato i migliori 16 libri fotografici editi dal 2000 in poi alla ricerca di foto prodotte dai magnifici venti e le ha sommate.

Il popolo di Bristol giudica su arte e vandalismo

La città di Bristol ha deciso di catalizzare l’attenzione dei media e diventare capitale della street art internazionale. Dopo il grande successo della mostra di Banksy al Bristol Museum che negli ultimi giorni ha visto lunghe code di ammiratori assiepati davanti all’entrata principale, le autorità cittadine balzano nuovamente agli onori della cronaca grazie ad una decisione inedita ed innovativa ma andiamo per gradi.

Nel 2005 Banksy si appropriò del muro di un edificio pubblico, disegnando un murale raffigurante un uomo nudo appeso alla finestra in fuga dal compagno della sua amante. Il consiglio comunale decise quindi di indire un grande sondaggio aperto a tutti i cittadini chiedendogli di decidere sulla rimozione o sulla conservazione dell’opera. A sorpresa il 93% dei votanti decise di non far rimuovere  il murale. Adesso le autorità cittadine hanno nuovamente bisogno del loro popolo per un nuovo sondaggio, questa volta Bristol dovrà decidere quali murales, tag e graffiti sono giudicabili come opere d’arte da conservare e quali sono invece considerabili come inutili scarabocchi da eliminare.

Vinco il concorso e sconfiggo la crisi

Abbiamo parlato spesso di crisi nel mondo dell’arte con tagli ai musei, aste che non raggiungono le cifre da capogiro precedentemente stimate, mentre molti concorsi artistici propongono invitanti premi costituite da vincite milionarie. Insomma la storia che Globartmag ha deciso di raccontarvi racchiude tutti gli argomenti da noi trattati negli ultimi tempi.

Dieci mesi fa Aaron Heideman, un artista 29enne dell’Oregon, ridotto sul lastrico dalla crisi economica che ha travolto gli Stati Uniti si è trovato nel giro di poco tempo a dormire nel suo furgone, l’ultima proprietà rimastagli. Invece che stare fermo, Aaron ha deciso di investire gli ultimi soldi in carburante e di attraversare gli Usa, raggiungendo tutti i luoghi dove la recessione ha fatto più danni. Ha già attraversato 20 stati, con un obiettivo: incontrare le persone che come lui avevano perso tutto, o quasi, e farsi raccontare le loro storie.

Scandalo, un uomo nudo sul quarto plinto di Trafalgar Square

Novità dal quarto plinto di Trafalgar Square dove il progetto di Antony Gormley One & Other sta letteralmente catalizzando l’attenzione di tutto il mondo e portando in piazza la stragrande maggioranza del popolo londinese.

Come ben ricorderete il nostro beniamino ha deciso di creare un’installazione composta da persone comuni che a turno passano un’ora sul plinto svolgendo attività varie o performance. Fin dalla presentazione del progetto si era temuto per possibili comportamenti poco consoni delle “opere” in mostra e ieri come volevasi dimostrare le paure sono divenute realtà. Mr Holwell è infatti salito sul plinto e si è denudato mostrandosi alla folla così come mamma l’ha fatto.

Scoperto un capolavoro di Picasso anzi non è mai esistito

Nei giorni scorsi la notizia della scoperta in Iraq di un raro dipinto di Pablo Picasso del valore di circa 10 milioni di euro ha fatto il giro del mondo. Il ritrovamento dell’opera da parte delle forze speciali irachene è stato quindi salutato come un vero e proprio successo diplomatico.

Martedì scorso l’esercito ha fatto irruzione in una cittadina a sud di Baghdad alla ricerca dell’opera dal titolo Ragazza Nuda, presumibilmente trafugata dal Kuwait Museum. Le forze speciali hanno infine trovato la pregiata opera, confiscandola a tale Maitham al-Issawi di 33 anni, abitante di Hilla ed ex soldato dell’esercito. L’uomo che ora svolge l’attività di venditore ambulante stava cercando di vendere il dipinto per 450.000 dollari dichiarando che il dipinto una volta tornato in buone condizioni avrebbe potuto raggiungere l’astronomica cifra di 10 milioni di euro.

Daniel Richter guida la rivolta degli artisti

Alcuni giorni fa più di 200 artisti sotto la guida del famoso artista tedesco Daniel Richter hanno occupato una dozzina di edifici liberi e alquanto malandati nel centro storico della città di Amburgo. I palazzi erano già stati preparati per la demolizione ma gli artisti sono prontamente intervenuti e li hanno trasformati in studios e gallerie.

Questa vicenda che ha sollevato scalpore nella stampa e nell’opinione pubblica è frutto di una protesta attuata dagli artisti locali contro i vertici della cultura della città di Amburgo per richiamare l’attenzione sulla mancanza di spazi creativi e per impedire la demolizione di un quartiere storico il quale sarebbe stato presto privato dell’80 per cento dei suoi edifici.

Telenovela Transportation Hub, Calatrava brucia 3 miliardi

Una serie di colonne simili a bianche costole è stata da poco avvistata nei pressi di Ground Zero a Manhattan. Si tratta dei primi elementi visibili del nuovo Trasnportation Hub del celebre architetto ed ingegnere Santiago Calatrava. Purtroppo per vedere la struttura ultimata bisognerà attendere sino al 2012 ma a quella data la città di New York ed i suoi contribuenti avranno già sborsato la bellezza di 3.2 miliardi di dollari.

Questa cifra da capogiro unita all’estrema lentezza con cui procedono i lavori ha gettato i poveri newyorkesi in un profondo sconforto. Inoltre nel corso degli ultimi mesi il progetto è stato più volte rimaneggiato, le gigantesche ali che avrebbero dovuto troneggiare al di sopra dell’entrata principale sono state dimezzate ed anche altre strutture sono state del tutto eliminate.

Vendi la crosta all’asta

Le aste sono rappresentano un ottimo strumento per valutare il potere di mercato di un determinato artista. Se parliamo di arte contemporanea le quotazioni più alte sono generalmente raggiunte da nomi di grosso calibro, in grado di far registrare cifre da record dopo accaniti rilanci.

Di quando in quando però tra i listini delle più importanti case d’asta del mondo figurano opere di artisti semi sconosciuti o di bassa lega che riescono però ad essere vendute a cifre di tutto rispetto, magari perché raffigurano il volto di un celebre personaggio o sono appartenute a qualche vip di tutto rispetto. E’ questo il caso di un dipinto intitolato The Book, creato nel 1990 dal pittore australiano Brett-Livingstone Strong, attualmente in mostra al Dancy-Power Automotive Group del quartiere di Harem a New York. Si, avete capito bene, il Dancy-Power non è altro che un autosalone, sede un poco inconsueta per l’arte contemporanea.

Quelle opere di Frida Kahlo sono false

Frida Kahlo una volta disse: “ io dipingo la mia realtà personale”
Più di mezzo secolo dopo la sua morte la celebre pittrice messicana che avuto per amanti Leon Trotsky e Josephine Baker e Diego Rivera come marito è al centro di una nuova e scottante controversia in bilico appunto tra realtà e finzione, ma andiamo per gradi. Poco tempo fa la casa editrice Princeton Architectural Press, che pubblicherà a breve una monografia su Frida Kahlo, ha dichiarato di aver scoperto un incredibile archivio segreto contenente opere inedite e diari contenenti piccanti rivelazioni, ardenti desideri e sottili ironie.

Tale collezione che consta di circa 1.200 pezzi sarebbe nelle mani di Carlos Noyola, proprietario di un negozio di antiquariato di San Miguel De Allende in Messico. Noyola afferma che l’archivio Kahlo consta di opere autentiche e che le stesse non saranno messe in vendita. L’antiquario avrebbe acquistato gli oggetti da un avvocato che li aveva precedentemente rilevati da un intagliatore che a sua volta li aveva avuti dalla stessa Frida Kahlo. Il problema è che questa famigerata collezione non è mai stata sottoposta a perizia da un qualsiasi esperto di opere dell’artista messicana.

Angelina Jolie, musa dell’arte contemporanea

Il controverso scultore delle celebrità Daniel Edwards ha svelato pochi giorni fa la sua ultima opera destinata a fare scalpore come da copione. Si tratta di una grande statua della celebre attrice Angelina Jolie che appare totalmente nuda ed intenta ad allattare da entrambi i seni i sue due bambini gemelli.

L’opera dal titolo Landmark for Breastfeeding è stata ispirata da una foto apparsa sulla copertina di W magazine dell’anno scorso. Edwards avrebbe deciso di ritrarre Angelina Jolie in tal modo per (udite, udite) incoraggiare le donne ad allattare i propri pargoli e per far conoscere al mondo la pratica del public nursing, a tale scopo Edwards ha infatti creato due gemelli dissimili, ritraendone uno con tratti somatici afro-americani. L’opera sarà esposta il prossimo 11 settembre al Mainsite Contemporary Art Museum di Norman in Oklahoma e successivamente partirà per un lungo viaggio che la porterà in Regno Unito, precisamente a Londra.

Christian Boltanski vende la propria vita al diavolo

Giornalmente spiamo la vita altrui tramite la miriade di reality show. Il Grande Fratello, Isola dei famosi, La Talpa, La Fattoria, X-Factor e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo anche parlato di un nuovo reality show americano dedicato all’arte ma ora questa storia metterebbe i brividi anche a George Orwell autore di 1984 o a Peter Weir, regista di The Truman Show.

C’è un uomo che ha venduto a un altro la propria vita (e la propria morte). Minuto per minuto, in diretta, per i prossimi otto anni. Il venditore della propria vita è Christian Boltanski, uno dei più noti artisti contemporanei francesi. Il compratore è un milionario che vive in Tasmania. In una intervista a Le Monde Boltanski racconta che il suo acquirente ha fatto fortuna con il gioco. Con il denaro vinto ha cominciato a collezionare opere d’arte e avrebbe voluto possederne anche una di Boltanski. Che ha rilanciato: perché accontentarsi dell’arte quando si può avere l’artista?