
E’ talmente grande che la sua circonferenza potrebbe contenere 176 stadi da calcio ed il diametro si estende per ben 3 miglia. Si tratta del gigantesco disegno su sabbia di Jim Denevan che è oltretutto visibile a 40.000 piedi da terra. Per completare l’installazione di Land Art l’artista ha impiegato ben 15 giorni usando delle enormi catene trainate da un camion che hanno scavato più 1000 cerchi individuali nella sabbia.
L’opera è basata su un teorema matematico chiamato Apollonian Basket. “Avevo intenzione di creare la più grande opera del mondo e sono estremamente soddisfatto di esserci riuscito. Questo lavoro è più grande delle famose linee di Nazca in Perù e questo mi esalta”, ha recentemente dichiarato l’artista. Certo la sua opera assomiglia molto ai fantomatici Crop Circles (cerchi nel grano) ed in più ci sarebbe da dire che la grandezza di un’opera non è certamente data dalle sue dimensioni.

Quando nella metà degli anni ’80 le guardie addette alla sicurezza della John Moores University di Liverpool trovarono un ragazzino al computer del laboratorio rimasero molto stupiti e gli chiesero cosa stesse facendo. Il ragazzo rispose che I suoi insegnanti gli avevano concesso il permesso di allenare le sue abilità di programmatore. Quel ragazzino era Daniel Brown, oggi 32enne, uno dei più grandi digital designers dei nostri tempi ed autore della grafica esposta all’entrata di Decode:Digital Design Sensation, mostra sulla digital art che è stata inaugurata la settimana scorsa al Victoria & Albert Museum di Londra.
Brian Eno non ha certo bisogno di presentazioni, nel corso della sua lunga carriera l’autore del libro/manifesto music for non musicians è riuscito a toccare i molteplici aspetti dell’arte con il talento e la creatività che da sempre lo accompagnano. Eno ha suonato con la leggendaria pop band Roxy Music, ha collaborato con il grande Robert Fripp dei King Crimson e con David Byrne (ex leader dei Talking Heads ed oggi anche noto artista visivo), ha creato opere d’arte contemporanea ed ha composto il famoso jingle d’apertura di Windows 95, ben tre secondi di sigla che gli hanno fruttato ben 35.000 dollari.


Art Basel Miami Beach ha già fatto registrare importanti movimenti nel giorno della tanto attesa Vip Preview. Secondo quanto dichiarato dall’organizzazione quest’anno sono stati effettuati numerosi cambi per dare alle giovani gallerie ed agli artisti emergenti una piattaforma adatta a mettere in mostra le loro offerte creative. Questi cambiamenti hanno dato luogo ad alcune strambe giustapposizioni come quella tra il magnate Larry Gagosian, affiancato da James Fuentes una galleria dalle modeste dimensioni di New York. Fuentes ha però portato alla fiera alcune interessanti sculture, una di queste ( raffigurante la testa di Homer Simpson) creata da Agathe Snow è stata subito acquistata dal collezionista e dealer Asher Edelman per 16.000 dollari.

Nell’aprile 2007 dopo la festa di compleanno nella sua casa di Manhattan un collezionista (rimasto nell’anonimato) si era reso conto che la sua scultura di una scatola di ketchup Heinz creata da Andy Warhol ed un disegno di Francis Picabia gli erano stati sottratti da sotto il naso. Ieri il Federal Bureau of Investigation, F.b.i per gli amici, ha arrestato James S. Biear, un impiegato del collezionista e lo ha accusato dei furti. Secondo quanto dichiarato dalla corte di New York, Biear aveva venduto l’opera di Warhol per 220.000 ad un collezionista di New York dichiarando di aver ricevuto la scultura come regalo da parte di suo zio.

