Reaganography, una mostra tutta su Ronald Reagan a New York

Per certi versi la figura del presidente americano Ronald Reagan ha avuto ed ha ancora a che fare con il nostro vissuto personale. Il presidente-attore scampato ad un assassinio e con una figlia (Patti Davis Reagan) che ha posato nuda su Playboy è stato infatti protagonista nel bene e nel male di vicende storiche che hanno cambiato il mondo. In tempi non sospetti il grande artista Joseph Beuys aveva musicalmente attaccato il presidente con la sua stravagante canzone Sonne statt Reagan una sorta di gioco di parole ed inno contro la corsa agli armamenti di Reagan.

Oggi la figura del presidente americano torna prepotentemente ad influenzare la sfera artistica contemporanea, dal 8 novembre al 6 dicembre infatti il No Globe Exhibition Space di New York ospita una stravagante mostra sulla figura di Ronald Reagan dal titolo Reaganography. La mostra oltre ad aprire un dibattito sulla politica del presidente si concentra sulla sua figura in un gioco estetico irriverente che la innalza a icona artistica.

Paesaggi Verbali alla galleria Ca’ di Fra di Milano

La galleria Ca’ di Fra’ di Milano inaugura il 26 novembre la mostra Paesaggi Verbali, collettiva che non guarda con ammiccante favore al puro valore estetico dell’opera, ma al suo più profondo intento intellettuale…per continuare a interrogarsi.

L’essenza dell’arte è nell’idea? L’opera d’arte si risolve nell’ attimo prima della creazione materiale vera e propria? Nel processo di creazione mentale e non nel prodotto finale? Il Concettuale sostiene proprio questa tesi. La filosofia del linguaggio assume un’ importanza di primo piano nella ricerca della essenza dell’arte; Ludwig Wittgenstein, attraverso la logica del linguaggio affascina artisti e pensatori come J. Kosuth, Salvo, Pier Paolo Calzolari, Vincenzo Agnetti.

Quando Facebook diventa un’operazione artistica

Una cantilena del Trecento recita: “Se per la porta stretta vuoi entrare e nell’opera regolarti bene, il cappello dovrai sempre portare: solo con quello si va e viene”. Il testo diventa meno misterioso quando si viene a sapere che cappello o capitello è anche la parte superiore dello strumento da distillazione. Il testo significa che all’alchimia si accede soltanto sporcandosi le mani, rischiando la vita, se la materia sul fornello dovesse esplodere, insomma non soltanto filosofeggiandoci sopra ma maneggiando gli strumenti.

Alessandro Bulgini identifica una sua serie di lavori, a cui questo per caratteristiche appartiene pienamente, con il termine Haeretikos: αἵρεσις, haìresis deriva a sua volta dal verbo αἱρέω, ovvero hairèō, che significa afferrare, prendere, ma anche scegliere o eleggere. Abbiamo quindi che in origine eretico era colui che sceglieva, ovvero colui che era in grado di valutare più opzioni prima di posarsi su una. In tale ambito indicava anche delle scuole come i Pitagorici o gli Stoici. Sia in greco antico che in ebraico ellenizzato questo termine non possedeva, originariamente, alcuna caratteristica denigratoria.

A Torino il World Press Photo

Dopo il successo dello scorso anno, inaugura a Torino il prossimo 27 novembre, al Museo Regionale di Scienze Naturali l’edizione 2009 della mostra fotografica itinerante World Press Photo, che mette in mostra i 196 scatti di fotogiornalismo più belli al mondo realizzati nel corso del 2008.

Le immagini, selezionate tra le migliaia inviate alla World Press Photo Foundation di Amsterdam da giornalisti, agenzie, quotidiani e riviste provenienti da ogni angolo del pianeta, rappresentano uno spaccato della nostra epoca raccontato attraverso gli eventi cruciali dell’anno appena trascorso.

Yayoi Kusama: Voglio vivere per sempre


Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano inaugura il 27 novembre la mostra YAYOI KUSAMA. I WANT TO LIVE FOREVER, a cura di Akira Tatehata (Direttore del National Museum of Art di Osaka).

Un evento unico, in esclusiva assoluta per l’Italia, dedicato alla protagonista indiscussa dell’arte contemporanea giapponese. Oltre a dipinti figurativi e astratti di recente realizzazione, sculture di grandi dimensioni e installazioni create nell’ultimo decennio, sarà esposta una selezione di disegni formativi risalenti agli anni ’50 e ’60.

Luca Pancrazzi – Stilllife


ART for The World Europa dispone presso Open Care di una sala di circa 120mq dove sono presentati progetti di artisti e proiezioni di film e video. Il giorno dell’inaugurazione e’ caratterizzato da una tavola rotonda, in cui i relatori interagiscono con il pubblico.

Dopo Marta Dell’Angelo in maggio e i Masbedo in settembre, lunedi’ 16 novembre si inaugura Stilllife di Luca Pancrazzi. In questa occasione, l’artista invita Elio Grazioli, critico d’arte contemporanea, Milano; Gigi Giannuzzi, editore Trolley Books, Londra; Orazio Fernandez, critico e curatore d’arte, Madrid; Mario Cristiani, gallerista, Galleria Continua, San Gimignano/Beijing/Le Moulin; Flavio De Marco, artista, Berlino/Bologna.

Allison Schulnik gira il nuovo video dei Grizzly Bear

Allison Schulnik è un’artista che ci piace davvero,abbiamo avuto il piacere di ammirare le sue sensazionali opere pittoriche, assieme ad una stupefacente installazione di Artists Anonymous, lo scorso aprile nel corso di una mostra tenutasi alla galleria romana 1/9 Unosunove. Oggi la fantasiosa artista statunitense balza nuovamente agli onori della cronaca per un nuovo lavoro. Si tratta di un video creato appositamente per Ready, Able pezzo contenuto nel nuovo album della indie-rock band di Brooklyn che prende il nome di Grizzly Bear. Il quartetto formato da Daniel Rossen, Ed Droste, Chris Taylor e Christopher Bear è decisamente quanto di più cool sia mai uscito negli ultimi tre anni dalla scena musicale newyorkese e non è un caso che i quattro abbiano scelto una delle più promettenti artiste in giro al momento.

Per il video che dura in totale 4 minuti e 30 secondi, Allison Schulnik ha scelto la tecnica di animazione dello stop and motion, nota in Italia con la definizione di animazione a passo uno, una tecnica alquanto laboriosa in cui le immagini ed i movimenti vengono ripresi fotogramma per fotogramma. Il soggetto animato dall’artista è stato creato utilizzando semplice argilla e prende le sembianze di Hobo Clown, un personaggio a metà tra il clochard ed il clown ricorrente in altri dipinti.

Essential Experiences

Riso – Museo d’arte contemporanea di Palermo inaugura il 14 novembre  la mostra d’arte contemporanea Essential Experiences, a cura di Lóránd Hegyi, in programma fino al 28 febbraio 2010 al .

La mostra, che apre la stagione delle nuove attività del Museo Riso, sarà presentata in due sedi espositive: la storica dimora di Palazzo Riso, sede del Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia, dove saranno esposti alcuni capolavori dell’arte contemporanea internazionale e la prestigiosa Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis, che ospita l’affresco del Trionfo della Morte, al quale verranno affiancate opere d’arte contemporanea, in un esplicito dialogo con l’affresco quattrocentesco attraverso i concetti del Tempo e della Morte quali “esperienze essenziali” della vita.

Con Essential Experiences Riso conferma la sua identità di museo diffuso regionale, collegandosi ad altre istituzioni culturali cittadine e del territorio e si fa promotore di una “continuità storica culturale” che coniuga l’antico al contemporaneo per una differente chiave di lettura dello straordinario patrimonio artistico della Regione Sicilia.

A Roma si respirano Venti di Libertà

Venerdì 20 Novembre 2009 si inaugurerà la mostra Across, progetto espositivo ideato dalla galleria Ingresso Pericoloso di Roma con il patrocinio dell’ Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, invitando gli artisti Gavino Ganau, Silvia Giambrone, Ernesto Morales, Roberto Pinetti, Pablo Rubio, Chiara Scarfò, Alessandro Vicario ed Emiliano Zelada a riflettere sull’insieme dei significati storici, culturali e concettuali del Muro di Berlino a distanza di 20 anni dalla sua caduta.

La definizione di una semplice linea, tracciata fisicamente o simbolicamente, retta o curva, nitida o nebulosa, frammentata o infinita, caratterizza gran parte della nostra storia recente. Delimitando un confine non solo si può stabilire una differenza, una separazione o un contrasto di qualunque natura, ma diventa anche facile inserire una polarità che diviene gradualmente insita nell’immaginario collettivo, istigando a cadere in un dualismo che vieta, cela o nasconde una comprensione più articolata della realtà.

La Materia e il Tempo di Antoni Tàpies

Dopo il successo ottenuto dalla personale di Alex Katz, il MARCA, Museo delle Arti Catanzaro, apre la stagione invernale con un nuovo importante appuntamento espositivo che ha l’obiettivo d’indagare l’opera di uno dei maggiori protagonisti dell’arte europea. Sabato12 dicembre s’inaugura la personale di Antoni Tàpies Materia e Tempo che si articola come un vero e proprio omaggio all’ottantaseienne maestro spagnolo.

La mostra presenta un gruppo di lavori monumentali, in gran parte mai visti in Italia, focalizzati sull’indagine degli ultimi tre decenni. Sono opere che dimostrano l’attualità di una ricerca che, rinnovandosi, ha attraversato tutta l’arte del dopoguerra ponendosi come elemento di costante autocoscienza. In tal senso appare emblematica la straordinaria serie di “muri” degli anni ottanta nati dalla riflessione sugli antichi graffiti.

La ricerca di una delle figure centrali del dopoguerra che ha avuto un forte influsso sulle esperienze di artisti quali Joseph Beuys e Jannis Kounellis, viene indagata da una mostra che affronta la permanenza del gesto attraverso una rigorosa selezione di opere sottese da una presenza silenziosa, quanto ineludibile del tempo. “L’idea essenziale che mi viene in mente, è trovare un’arte che stimoli una visione in profondità, che ci avvicini alla realtà autentica, alla vera natura dell’uomo. Con un approccio il più intenso possibile, si può entrare nel centro dell’universo”, ha affermato Tàpies.

Takeshi Beat Kitano si scopre pittore

Takeshi Beat Kitano è un vero artista, nella sua vita, oltre ad essere il grande regista di capolavori del cinema come Sonatine, Hana-Bi e Zatoichi, ha fatto di tutto creativamente parlando. Kitano è stato comico di cabaret, presentatore televisivo, attore, sceneggiatore e scrittore, il tutto condito dal suo inconfondibile stile poetico,umoristico, iridescente e violento.

Nel 1994 il regista ha inoltre subito un grave incidente motociclistico che ha compromesso il suo volto contribuendo però a rendere particolarissima la sua espressione. Insomma la vita di Beat Kitano non è certo noiosa e priva di interessi. Il regista ha ultimamente deciso di aggiungere un altro impegno alla sua agenda, trasformandosi in pittore. In realtà la pittura è uno degli amori più intimi di Kitano, passione che è facilmente ravvisabile nei suoi films e prediletta forma ideale di rappresentazione visiva. Il direttore generale della Fondation Cartier, Hervé Chandès ha sempre nutrito una particolare fascinazione per il lavoro e la personalità di Kitano.

Le bugie dell’arte contemporanea

Parlando di presenza fisica e culturale dell’arte contemporanea all’interno della nostra società va detto che non v’è nulla di che lamentarsi. Di musei e fondazioni è piena l’Italia, gallerie ne abbiamo a sazietà mentre la Biennale di Venezia resta sempre una delle manifestazioni più ambite e prestigiose di tutto il globo terracqueo. Se si sorpassano i nostri confini la situazione appare ancor più rosea, non è mistero infatti che all’estero esista una nutrita serie di luoghi, eventi ed attività dedicati all’arte contemporanea in netta crescita esponenziale. Ora immaginate quanti artisti sono chiamati ad esporre in questo vasto mare di eventi creativi, il numero è decisamente alto. Ed il bello è che molti di questi artisti sono vere e proprie star, ad esempio dalla generazione Young British Artists in poi, molti artisti inglesi sono osannati da mercato e critica.

Ci sono poi i mostri sacri statunitensi come Bruce Nauman, Bill Viola e compagnia cantante senza tralasciare i nuovi beniamini tipo Paper rad, Kembra Pfahler e Terence Koh che ultimamente hanno furoreggiato al Macro di Roma in occasione della mostra New York Minute. Ovviamente anche Francia, Spagna e Germania hanno il loro cospicuo numero di blasonati protagonisti della scena contemporanea mentre l’Italia chiude il conto con i soliti Francesco Vezzoli, Maurizio Cattelan ed una sparuta manciata di altri nomi.

La National Gallery di Londra ospita un quartiere a luci rosse

La National Gallery di Londra si prepara ad ospitare una mostra che sicuramente farà parlare di se e non mancherà di scatenare numerose polemiche sopratutto nel mondo dei benpensanti dell’arte. Il prestigioso museo ospiterà infatti dal 18 novembre al 21 febbraio 2010 un evento dal titolo Kienholz: The Hoerengracht, grande installazione degli artisti americani Ed e Nancy Kienholz. Il duo creativo ha deciso di trasformare la Sunley Room del museo in un rifacimento del red light district di Amsterdam, noto quartiere della città in cui la prostituzione è parte comune della vita quotidiana.

Il tema altamente scottante della prostituzione è già stato ampiamente sviscerato da numerosi artisti nel corso dei secoli ed è una tradizione fortemente radicata nell’arte europea. La presente installazione ricreerà i muri di mattoni, le finestre luminescenti e le misteriose porticine che si aprono sulle claustrofobiche strade del popolare quartiere di Amsterdam. All’interno dei piccoli antri gli artisti hanno posto alcuni manichini seminudi che riassumono uno degli aspetti più volgari e neri della nostra società.

Al MoMa i film che non proiettano nei cinema sotto casa vostra

 Chissà quante volte vi sarà capitato di voler vedere un bel film di quelli impegnati ma puntualmente il cinema sotto casa vostra ( che solitamente proietta solo films commerciali ) non ha in programmazione il film prescelto. Evidentemente anche ai curatori del Moma di New York questa vicenda sarà capitata un milione di volte visto che dal 19 al 22 novembre prossimo il celebre museo ospiterà la quarta edizione di Best Film Not Playing at a Theater Near You che in italiano suona appunto come Il miglior film mai proiettato in un cinema vicino casa vostra.

La rassegna è in realtà una serie di proiezioni dei 5 films nominati per l’IFP Gotham Independent Film Award il cui vincitore verrà proclamato il prossimo 30 novembre. La mostra è una collaborazione tra il dipartimento di cinema del MoMa, la organizzazione no profit di cineasti indipendenti (IFP) e la celebre rivista di cinema FIlmmaker Magazine. I films in mostra sono sono frutto dell’industria indipendente americana e sono stati girati nel 2009 ma mai proiettati in un cinema.