Kandinsky Prize, Mosca e Londra in (arte) contemporanea

Il Kandinsky Prize di Londra, in collaborazione con la Louise Blouin Foundation ed il Kandinsky Prize di Mosca, presenterà al pubblico i più innovativi e talentuosi giovani artisti contemporanei di nazionalità russa. Questa importante edizione londinese di uno dei più importanti premi per l’arte contemporanea russi rappresenta un evento unico nel suo genere. Oleg Kulik è stato chiamato a curare una mostra che vedrà tra le sue fila una selezione degli artisti partecipanti al Kandinsky Prize di Mosca , scelti da una giuria di curatori, giornalisti e critici.

Gli artisti saranno chiamati a rappresentare la diversità di stili e di forme della nuova corrente di arte contemporanea russa. Il Kandjnsky Prize edizione londinese aprirà le danze il 14 ottobre prossimo alla Lousie Blouin Foundation, nei pressi di Holland Park. Il premio russo è stato istituito da Shalva Breus, editore del magazine d’arte ArtChronika ed oggi direttore del premio. Nel corso degli anni questa manifestazione si è guadagnata il riconoscimento di tutta la scena internazionale divenendo uno dei punti di riferimento come termometro e vetrina della giovane arte dell’ex unione sovietica.

Il trip acido di Justin Lowe e Jonah Freeman

La galleria Deitch Projects di New York non finisce mai di stupirci, come già annunciato in un nostro precedente articolo lo spazio espositivo posto al livello superiore è attualmente occupato dalla mostra in memoria di Dash Snow ma la pirotecnica galleria ospita attualmente nei suoi spazi anche un altro avvincente evento. Si tratta di Black Acid Co-op, progetto collaborativo di Justin Lowe e Jonah Freeman che per l’occasione hanno letteralmente invaso la galleria, ricreando ambienti allucinati ed allucinanti costituiti da labirinti, corridoi e piattaforme d’osservazione affastellati uno sull’altro in maniera del tutto frenetica e fantastica.

I due artisti hanno ricreato una installazione che simula gli interni di una casa i cui occupanti sono dediti alla produzione di cristalli di metanfetamina. Quando si parla di Ice , Shaboo e Shabu (termine in uso nelle Filippine) ci si riferisce alla forma più pura della metanfetamina, ovvero cristalli solitamente limpidi di d-metanfetamina cloridrato. Spesso viene fumata o iniettata con effetti di gran lunga superiori alle altre vie di assunzione.

Lynda Benglis, pubblicità pro-sesso


Tutto è cominciato da una fotografia che ritraeva una donna con un gigante fallo. Lei era Lynda Benglis, astro nascente 32enne nel firmamento della corrente post minimalista newyorkese dei primi anni ’70. Lo strumento in questione era un grande dildo di lattice che la signora Benglis teneva saldamente fra le sue gambe in quella famosa e chiacchierata fotografia a colori. Quando la fotografia apparse su di un’intera pagina dell’importante magazine Artforum nel 1974, l’opinione pubblica ed i benpensanti dell’epoca andarono su tutte le furie e molti furono scossi a tal punto da tacciare l’arte di Lynda Banglis di pornografia, una schifezza inaccettabile per un giornale d’arte contemporanea.

In realtà la pagina di Artforum fu pagata dall’art dealer di Lynda Banglis, la fotografia divenne quindi una sorta di scandalosa pubblicità che contibuì a creare una sorta di mitologia attorno all’allora giovane performer.
L’artista Barbara Wagner dichiarò che mostrare un fallo come segno freudiano di potere non rappresenta a pieno l’identità femminile ma ne enfatizza l’inferiorità. Rosalind Krauss direttrice di Artforum nel numero del mese seguente prese le distanze dalla sconcertante pubblicità, etichettandola come brutale.

Il Centro Luigi Pecci di Prato vola all’Expo di Shangai

il Ministero degli Affari Esteri ha comunicato che il progetto Italian Genius Now – Home Sweet Home, a cura di Marco Bazzini direttore del Centro Pecci è stato selezionato per rappresentare l’arte contemporanea italiana all’interno del Padiglione Italia durante l’Expo di Shanghai 2010, manifestazione alla quale è prevista la partecipazione di 50.000 visitatori al giorno.
L’iniziativa è un’ulteriore affermazione internazionale del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, che si rivela ancora una volta uno dei più importanti promotori della cultura italiana contemporanea in Italia e all’estero.
Dopo L’età della metamorfosi – la collezione del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci al MoCA Shanghai nel 2006, la mostra itinerante Italian Genius Now fra il 2007 e il 2008 nelle maggiori capitali dell’Asia, la mostra Italian Art Codex nei musei del Sud America questa estate, il prossimo anno la partecipazione all’importante manifestazione internazionale dell’Expo.

Ellesse premia le nuove promesse del design


A Roma tre designer provenienti da Corea, Germania e Tailandia sono stati selezionati come finalisti della ellesse international design competion. Il concorso intitolato Create Tennis Art è stato lanciato agli inizi del 2009 per commemorare il 50 anniversario di attività del famoso marchio italiano di sportswear e con l’obiettivo di sottolineare l’interesse dell’azienda di promuovere e divulgare il connubio tra moda e arte contemporanea.

I vincitori sono stati selezionati fra più di 500 partecipanti ed i loro nomi sono stati rivelati al party dell’anniversario che si è tenuto alcuni giorni fa a Roma.  Il vincitore finale è un fotografo coreano di 31anni chiamato Yang Yoo-Jin. La sua opera intitolata Put On Tennis ricrea in semplici linee e silhouettes lo spirito del grande brand italiano. Al giovane artista coreano vanno i 4.500 euro del premio finale. Al secondo posto si è piazzato il 29enne tedesco Frauke Brenner a cui vanno 2.000 euro per l’opera Declaration of Love to ellesse, una colorata, divertente e vibrante illustrazione che ripercorre in maniera fantasiosa il percorso dell’azienda italiana durante i suoi cinquanta anni di attività.

Una camera ardente per Dash Snow alla Deitch Project

La mostra in memoria dell’ormai celebre street artist Dash Snow, morto la scorsa settimana di overdose a soli 27 anni, è un evento informale senza titoli pomposi e regolato da un semplice principio: coloro che in vita hanno conosciuto ed apprezzato Snow sono invitati a portare qualcosa in suo ricordo. Questi oggetti saranno esposti in un piccolo spazio alla Deitch Projects di New York. La galleria diverrà così una sorta di cappella, una particolare camera ardente per un artista del tutto particolare.
“Questa non è una mostra con una linea curatoriale” afferma Kathy Grayson, gallery director della Deitch Projects “Qualsiasi tipo di memoria riguardante il compianto artista è ben accetta” e c’è da dire che con una o due eccezioni la gallerista è riuscita ad aggiungere tutti gli oggetti portati dagli amici e dai fan di Dash Snow. Tra le cose rinvenute c’è anche un grande light box di proprietà del collezionista Mark Fletcher.

Ci risiamo, Robert Capa è un bugiardo

Se ne era parlato, se ne era discusso. Si era detto che la foto era un falso proprio come la teoria delle bugie raccontate dalla NASA apparse anni fa sul libro Non siamo mai andati sulla luna di Bill Kaysing. Poi lo scorso anno il New York Times aveva dato la notizia del recupero, dopo 70 anni, del negativo originale grazie all’ International Center of Photography di Manhattan confermando che il famoso miliziano si chiamava Federico Borrell García ed era morto a Cerro Muriano. Ovviamente si parla della famosa foto di Robert Capa, che ritrae un miliziano repubblicano morente durante la guerra civile spagnola.

Bene dopo tutto questo polverone In questi giorni nuove ombre sono calate sulla veridicità del celebre scatto. Il Periodico de Catalunya ha infatti pubblicato un articolo affermando che la foto sarebbe frutto di un set fotografico. Secondo il giornale spagnolo, il miliziano Federico Borrell García non morì in quel modo e non a Cerro Muriano ma a 50 chilometri di distanza dal luogo dello scatto.

Anche l’arte è andata sulla luna

In questi giorni si festeggia il 40esimo anniversario dalla storica camminata dell’astronauta Armstrong sulla superficie lunare. Ovviamente radio, tv e giornali hanno dedicato ampio spazio alla commemorazione di un evento che in sostanza ha cambiato la nostra vita, segnando l’inizio di una nuova era, quella spaziale.

Ma l’orbita lunare non è stata solamente oggetto di voli spaziali, i voli di fantasia di coloro che non hanno mai fatto parte dei 12 uomini che hanno calpestato la superficie lunare sono praticamente incalcolabili. La Luna è stata una fonte d’ispirazione per molti artisti, influenzando in maniera netta anche l’arte contemporanea. Proprio in questi giorni alla BFI di Londra, Simon Faithfull esplora il bisogno dell’uomo di sconfiggere la forza di gravità mediante l’uso di videocamere attaccate a palloni aerostatici e razzi che viaggiano sull’inospitale confine dell’atmosfera.

Lo street artist Zevs arrestato a Hong Kong

Zevs ne ha combinata un’altra delle sue, il famoso street artist si trovava in questi giorni ad Hong Kong in occasione di una sua mostra personale alla Art Statements Gallery inaugurata lo scorso 16 luglio. L’artista però non ha presieduto all’inaugurazione perchè è stato arrestato per aver bombardato di colore un negozio di Armani.

Zevs con il suo famoso drip style ha posto un bel marchio Chanel proprio sopra l’insegna del famoso stilista italiano. La disavventura ha comunque creato una grande pubblicità alla mostra e noi di Globartmag siamo fieri di presentarvi il video dell”intera azione. Per chi non lo sapesse il simpatico Zevs è uno street artist francese il cui vero nome è Schwarz Christophe Arhirre. Per tutti gli anni ’90 Zevs è stato il vero animatore e padre della graffiti art parigina, il suo tag deriva dal nome del treno regionale Zeus che rischiò di farlo a polpette mentre lavorava ad uno dei suoi murales nei pressi dei binari. 

Le stravaganti macchine di Tom Sachs

 L’Aldrich Contemporary Art Museum di Ridgefield nel Connecticut ospiterà fino al 16 settembre prossimo un’interessante mostra dedicata a Tom Sachs ed alla sua serie di opere incentrate sulla macchina fotografica. Per molti anni una piccola ma significante parte della produzione di Sachs ha avuto a che fare con le macchine fotografiche.

Questa mostra offre la possibilità di ammirare 12 opere dal 1972 ad oggi che non solo esplorano l’oggetto fotografico come oggetto funzionale e scultoreo ma tracciano il percorso della fotografia e dell’industria moderna nello scorso secolo. La mostra presenta i primi lavori di Sachs come una replica in terracotta di una macchina fotografica Nikon SLR che lo stesso artista fece all’età di otto anni come regalo a suo padre. Tra gli oggetti in mostra anche una curiosa instant camera stile Polaroid assemblata con una Canon digital camera, una piccola stampante Hp ed una batteria di un trapano senza fili Makita.

A Monaco l’Hermann Obrist che non ti aspetti

La celebrità delle opere di Hermann Obrist (1862–1927) è sicuramente inferiore all’incredibile valenza artistica e storica che esse detengono. A Monaco a cavallo tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 lo scultore svizzero ha praticamente creato la variante tedesca del movimento Art Nouveau, si tratta dello Jugendstil, stile che ha fuso insieme l’intricata maestria delle arti applicate con l’estetica delle belle arti.

La Pinakothek der Moderne di Monaco con Hermann Obrist, Sculpture, Space, Abstraction around 1900 dedica una grande retrospettiva al genio dell’ artista svizzero che sarà in visione fino al prossimo 27 settembre. Per la prima volta in assoluto sarà possibile ammirare opere provenienti dallo Staatliche Graphische Sammlung München, l’archivio poligrafico di stato e dal Gestaltung Zürich, il museo del design di Zurigo. Sarà quindi possibile osservare l’uso di nuovi materiali come la plastilina ed il cemento operato da Obrist per i suoi progetti e per la realizzazione delle sue opere. Oltre a ricostruire il corpus artistico pressochè sconosciuto di un grande maestro, la mostra illustra l’importanza scientifica ed artistica della sperimentazione di Obrist che si avvale dell’immaginario contemporaneo, influenzando anche le odierne generazioni.

Zhang Huan mette in scena il Samele di Handel

Il famoso artista contemporaneo cinese Zhang Huan non è certo nuovo alla performance art, ma il prossimo autunno egli porterà la sua esperienza su tale disciplina artistica ad un nuovo livello.

La KT Wong Foundation e Théâtre Royal de la Monnaie, il teatro dell’opera del Belgio, hanno infatti scelto Zhang Huan come direttore e disegner di una nuova produzione del Semele di George Frideric Handel. L’evento coincide con il 250esimo anniversario dalla morte del grande compositore tedesco. L’opera è fondata sulla mitologia greca e narra le complicate relazioni tra dei e comuni mortali ed i sentimenti di gelosia tra gli dei.