IABO – Cartoni Animali

Nicola Pedana Arte Contemporanea inaugura sabato 22 Ottobre 2011, la mostra di Iabo dal titolo Cartoni Animali, a cura di Mara De Falco. L’artista partenopeo si confronta per la prima volta, e in esclusiva per lo spazio di Caserta, con supporti di piccolo formato. Si tratta di dittici 70x140x15 cm realizzati su tela, nei quali il leitmotiv grafico del profilo maschile e femminile, dà vita ad un irriverente “gioco delle coppie”.
Sfrontati sodalizi che, nella loro apparente improbabilità, sviscerano l’aspetto più schietto della natura umana, quello legato all’istinto. In quest’ottica l’animato diventa animale, attraverso uno slittamento di senso. La tensione erotica, che fa da collante nel ménage dei due personaggi rappresentati, diventa strumento di riflessione su temi sociali, come l’omosessualità, la prostituzione, la pedofilia, il connubio sesso/potere. Un’indagine che però resta sullo sfondo di una ricerca incentrata in primis sulla resa dell’immagine, formalmente accattivante, in quanto direttamente riconducibile all’appeal pubblicitario.

Rui Toscano- Universo Parallelo

Venerdì 28 ottobre 2011 Ex Elettrofonica di Roma presenta nei suoi spazi la prima personale in Italia dell’artista portoghese Rui Toscano, Universo Parallelo, a cura di Gianluca Brogna.

Artista che adopera il potere evocativo delle immagini e dei suoni, Toscano si è misurato, nel corso della sua carriera artistica, con differenti media: dal disegno al video, e dall’installazione alla performance sempre in cerca dello strumento più congeniale al messaggio da veicolare. Una ricerca che parte dal singolo uomo e procede nell‘analisi dei meccanismi sociali al fine di indagare i dispositivi che generano desideri e memoria collettiva.

Short stories 4 – I will not make any more boring art

CHI: John Baldessari (National City, California – 1931). Architetto e artista concettuale, soprattutto grande vecchio molto copiato, d’altronde il citazionismo è uno dei vizi della nostra società. Fin da giovane Baldessari mostrò passione verso le parole come portatrici di significati profondi, le sue prime tele avevano per soggetto frasi dipinte a mano, ma essendo un perfezionista decise di adoperare metodi più scientifici: meglio le lettere per insegne della mano imprecisa. Da li in avanti la sperimentazione fu continua, adoperando ogni mezzo possibile e commistionando il liguaggio visivo con quello della parola scritta.

DOVE: Galleria Le case d’arte – Milano

QUANDO: 15 settembre 2011 – 29 febbraio 2012

COSA: Un piccola stanza, un po’ nascosta nel cortile di una casa, con le pareti tappezzate dalla semplice frase “I will not make any more boring art”. Null’altro.

PERCHÈ: Non ci fosse il gallerista a fissarti sarebbe un posto perfetto per la meditazione. Fondamentalmente non è una mostra, ma un monito di quelli da scolpirsi in testa, “Non farò più opere d’arte noiose”, un principio che soprattutto oggi bisognerebbe applicare a qualsiasi ambito.

Yoko Ono ricorda John Lennon con una mostra benefica


 John Lennon è stato uno dei più grandi cantautori dello scorso secolo oltre che una figura che ha tentato in tutti i modi di promuovere la pace universale. Inutile inoltre presentare Yoko Ono, sua compagna storica e nostra vecchia conoscenza che spesso e volentieri compare sulle pagine del nostro blog. Ebbene, forse sarebbe interessante sapere che proprio la nostra eroina promuove da oltre dieci anni le opere d’arte visiva del suo amato Lennon ed in concomitanza del suo compleanno organizza sempre una mostra in suo onore.

Il prossimo 7 ottobre John Lennon avrebbe compiuto 71 anni e per rendergli un degno tributo Yoko Ono, Bag One Arts e Legacy Fine Arts & Production hanno deciso di organizzargli una grande mostra a New York al numero 76 di Wooster Street. L’evento prende il titolo di Gimme Some Truth: The Artowrk of John Lennon ed è partito il 10 ottobre scorso. Il titolo è ovviamente preso in prestito da un’omonima song che figura all’interno dell’ormai storico album Imagine, scritto circa 40 anni or sono.

Deitch e Schimmel, lotte di potere al MOCA

Il mondo dell’arte contemporanea non è certo definibile come un paradiso terrestre popolato da persone che si aiutano a vicenda e che perseguono unite gli stessi interessi in nome della creatività e della cultura. Sin troppo spesso invidie, risentimenti, problemi di natura economica ed altre questioni personali minacciano il corretto svolgimento di un evento, screditano le reputazioni degli artisti o semplicemente precludono a molti i benefici di cui godono i soliti pochi.

Per dare un poco la misura di quanto precedentemente affermato, potrebbe risultare utile leggere quanto scritto di recente da Paul Klein sull’Huffington Post riguardo una baruffa al MOCA, Museum of Contemporary Art, Los Angeles diretto da Jeffrey Deitch: “La mostra di Theaster Gates, in visione al MOCA è veramente potente ma totalmente fuori luogo se paragonata all’altro evento attualmente ospitato nelle grandi sale della celebre istituzione. Più del 90 percento della superficie espositiva è occupato da una gloriosa mostra intitolata Under the Black Sun: California Art 1974-1981.

Rachel Whiteread, quando l’assenza diventa presenza

Girovagando per le vie di Trastevere è possibile rimanere stregati da un atipico slang inglese proveniente dallo Street View della Galleria Lorcan O’Neill. Qui sono esposti Untitled II ovvero la materializzazione del vuoto presente sotto uno sgabello e Thresold una porta traslucida rosa. Sono solo alcuni dei nuovi lavori di Rachel Whiteread (Londra, 1963 – vive e lavora a Londra), per la seconda volta ospite della galleria. Rachel Whiteread è una delle poche artiste della sua generazione che ha prodotto importanti opere pubbliche come House (Londra, 1993) o Holocaust Memorial nella Judenplatz di Vienna (2000). Inoltre, nel 1997 ha rappresentato la Gran Bretagna alla Biennale di Venezia, ed ha esposto nelle maggiori gallerie internazionali.

VETTOR PISANI – Theatrum mundi


Un omaggio sentito e dovuto a un amico di sempre scomparso recentemente, Vettor Pisani. Graziano e Fabrizio Vigato aprono la nuova sede milanese dello Studio Vigato in via Santa Marta 19 (presente già in Alessandria e Bergamo) con la mostra “Theatrum mundi” (13 ottobre – 1 dicembre 2011), che propone una serie di lavori a muro, e tre sculture, riferite agli ultimi 10 anni vita dell’artista nato a Ischia nel 1934: un “Theatrum mundi” raccontato attraverso immagini simboliche – immagazzinate in un suo enorme spazio mentale – molto forti e di clima barocco, le quali hanno, quasi sempre, la donna (vergine-madre) come interprete principale, centro motore di un suo universo grottesco, sensuale, e giocoso, distante da quello precedente.

I collage, i disegni colorati, le sculture fatte di immagini e cose trovate, che magari ostendono un pupazzo (alter ego di sé stesso ) riposante nella tazza di un bidet, o magari una serie di citazioni prese dalla Storia dell’Arte, (la famosissima immagine dell’ ”Isola dei morti” di Bocklin, la Santa Teresa di Bernini posata su un frigorifero, la “Ruota di bicicletta” di Duchamp, la testa di Hermes trapassata dal suo stesso nome scritto col neon, ecc.) sono l’esempio eloquente di un mondo visionario, ma critico verso il presente. Come ha scritto tempo fa, Maurizio Calvesi, Pisani è stato il primo a contrapporre la sua “arte critica” all’arte concettuale e mentale degli artisti americani, ma anche europei; l’artista nato a Ischia ha quindi contestato giustamente l’atto mentale dell’autore che considera l’idea, come superiore e privilegiata, rispetto a una cultura che propone l’esoterismo, l’utopia, la tensione ideale, l’umorismo, il gioco, il mito, la psicanalisi.

Tom Sachs trasforma il Parke Avenue Armory in una missione su Marte

Nel corso degli anni il Park Avenue Armory di New York ha ospitato numerosi eventi artistici che hanno trasformato radicalmente i suoi spazi espositivi. La lista degli interventi ambientali fuori dal comune è infatti molto lunga, basti citare l’installazione No Man’s Land di Christian Boltanski che nel 2010 scaricò nella hall dell’Armory le sue ormai celebri 30 tonnellate di vestiti usati con tanto di braccio meccanico.

Questa volta però la prestigiosa istituzione no-profit ha deciso di fare un ulteriore balzo in avanti, ospitando una missione spaziale. Il progetto prende il titolo di Space Program 2.0: Mars ed avrà luogo nel maggio del 2012 ad opera del funambolico artista Tom Sachs. Per coloro i quali non lo conoscessero, possiamo solo aggiungere che Sachs ha da tempo basato la sua ricerca sui grandi brand e sul rapporto che essi allacciano con la cultura di massa. L’artista, in passato, è stato artefice di sculture alquanto bizzarre come un Hello Kitty gigante, una ghigliottina griffata Chanel, un campo di concentramento di Prada ed una pistola Tiffany.

La Casa di Ulisse, un percorso artistico per riflettere sul programma di autonomia abitativa per persone con disagio psichico

In occasione della Giornata Mondiale della Salute mentale e del 5° compleanno di Progetto Ulisse (programma di autonomia abitativa per persone con disagio psichico) Progetto Itaca (www.progettoitaca.org) con la collaborazione di NABA (www.naba.it) ha organizzato una settimana di eventi dedicati all’arte in tutte le sue forme. L’inaugurazione è fissara per lunedi 10 ottobre presso la Fabbrica del Vapore in via Procaccini 4, Milano.

Il tema: La Casa. Artisti, architetti, scrittori e studenti presentano la loro innovativa visione della Casa intesa come struttura fisica ma anche come significato che ciascuno dà all’abitare. Un percorso nello spazio espositivo attraverso la Casa in tutte le sue forme darà modo ai visitatori di passare dalla voce degli abitanti della Casa di Ulisse, alle multiple visioni di studenti, architetti, artisti e scrittori. Una mostra, curata da Cristina Calicelli e Figure Blu, nata dal dialogo di due artisti di diversa formazione e provenienza che indagano sul tema della “casa”e della “costruzione” in modo quasi complementare, Michele Munno e Luciano Trebini. Le loro immagini propongono un percorso di riflessione sui diversi aspetti, positivi e negativi, dell’abitare uno spazio.

Short stories 3 – Come le lucciole

CHI: Mario Airò (1961 – Pavia), Tony Brown (1970 – Louisiana), Claude Collins-Stracensky (1975 – Lakewood), Paolo Gonzato (1975 – Busto Arstizio), Franco Guerzoni (1948 – Modena), Eva Marisaldi (1966 – Bologna), Katja Mater (1975 – Olanda), Liliana Moro (1961 – Milano), Nathaniel Rackowe (1975 – Londra), Davide Tranchina (1972 – Bologna), Mark Aerial Waller (1969 – High Wycombe), Silvio Wolf (1952 – Milano).

DOVE: Galleria Nicoletta Rusconi – Milano

QUANDO: 16 settembre – 5 novembre 2011

COSA: Marco Tagliafierro ha invitato il nutrito gruppo di artisti a riflettere sul pensiero pasoliniano attraverso un’opera di Georges Didi-Huberman: Come le lucciole. Una politica delle sopravvivenze. Le lucciole diventano simbolo di eccezione, ognuno di noi può essere lucciola, emanare luce, e librarsi in azioni liberatorie, essere inafferabili per un attimo. Pasolini credeva, nella sua visione drammatica, che le lucciole fossero scomparse, inghiottite dal neo-capitalismo. In realtà esistono ancora, piccole e nascoste, ma resistenti.

Short stories 2 – FaR EasT

CHI: Tre artisti coreani: Yulim Song (1983 – Seoul), Jin Han Lee (1982 – Seoul) e Sea Huyn Lee (1967 – Geoje Island), assieme a quattro giapponesi: Kyoko Kanda (1977 – Tokyo), Shimon Minamikawa (1972 – Tokyo), Takako Kimura (1974 – Chiba) e Nobuyoshi Araki (1940 – Tokyo).

DOVE: Galleria Zonca & Zonca – Milano

QUANDO: 15 settembre – 28 ottobre 2011

COSA: La mostra collettiva si prefigge di delineare il panorama dell’arte asiatica attuale attraverso alcuni dei suoi attori. Se non consideriamo le fotografie di Araki, unico “anziano” esposto, che non sono certo nuove o innovative, anche se a mio parere le sue polaroid di fiori sono sempre apprezzabili, ci troviamo di fronte ad una mostra abbastanza fresca e piacevole. Le opere di Takako Kimura rientrano nel cliché dell’estica da manga: scatole laccate in cui vengono disposti piccoli oggetti come pupazzetti e miniature di cibo.

Chiara Dynys – Clean Your Eyes

Il 15 Ottobre 2011 la Galleria Fumagalli di Bergamo inaugura la quarta personale di Chiara Dynys nei suoi spazi. Per l’occasione l’artista espone in anteprima italiana”Clean Your Eyes”, il progetto che ha sviluppato nell’ultimo anno della sua ricerca, e che sarà esposto nel corso del 2012 in prestigiose tappe europee. Il progetto e` realizzato attraverso una fase di ricerca fotografica svoltasi principalmente in Italia, in Argentina e in Siria e una fase plastica, per cui sono state realizzate le “cornici” monocromatiche aggettanti gia` appartenenti per forma e concetto al linguaggio artistico di Chiara Dynys.

La serie di immagini, che si rivelano per quello che sono -monocromi/paesaggi – solo a un occhio paziente e “ripulito”, si inscrive in cornici “barocche”, molto evidenti e “ingombranti”, realizzate in gesso dello stesso colore di base dell’immagine incorniciata, bianco, azzurro, rosso e oro. Il tema del fuoco, dell’aria del ghiaccio e dei deserti, che si mostra nelle opere attraverso la simbologia del colore, è inteso non in maniera colta ma elementare: sono la matrice del diluvio di immagini a cui siamo sottoposti ogni giorno e sono la base per la costituzione del mondo visibile. Diverse interpretazioni dei quattro elementi sviluppano differenti linguaggi, distinguono dalla radice diverse culture, raccontano la nostra storia ma anche la preistoria.

Tacita Dean, Richard Prince e tante altre mostre in giro per il mondo

Eccoci giunti al nostro consueto appuntamento con le mostre da non perdere in giro per il mondo. In questo torrido mese di ottobre, se siete ancora in vacanza o dovete ancora partire, non lasciatevi sfuggire questi gustosissimi appuntamenti:L’OCMA, Orange County Museum of Art di Los Angeles propone Two Schools Of Cool dal 9 ottobre 2011 al 22 gennaio 2012. La mostra presenta al pubblico le opere di 5 team di celebri artisti. I Team sono rispettivamente formati da un artista losangelino ed un nome affermato della scena internazionale. Tra le coppie spiccano quelle di John Baldessari e Shana Lutker, Allen Ruppersberg e Amanda Ross-Ho, Robert Williams e Ed Moses. Nella parte finale della mostra saranno presentate 5 installazioni create appositamente dai team creativi.

Se invece vi trovate a Londra non perdetevi Tacita Dean alla Turbine Hall del Tate Modern, in onda dall’11 ottobre 2011 al’11 marzo 2012. Per l’occasione l’artista ha deciso di installare un’immersiva e gigantesca installazione video, perfetta per le enormi sale dello spazio targato Unilever Series. A Bruxelles c’è invece Richard Prince con l’evento The Fug, ospitato dal 9 ottobre al 5 novembre dalla Galerie Almine Rech. Dopo le noie legali Prince ha deciso di rispolverare il suo corpus di opere risalenti alla Pictures Generation. Aspettatevi i suoi Marlboro men a cavallo.