Achille Bonito Oliva e Ai Weiwei dalla parte dei Gao Brothers

I Gao Brothers sono artisti decisamente battaglieri, le loro proteste contro le rigide spire del regime politico cinese sono ormai divenute celebri. Va detto che molto spesso in Cina il dissenso politico è punito severamente e le opere d’arte sono pericolose quanto una protesta di massa. Negli ultimi anni i Gao Brothers hanno subito raid della polizia,  le loro opere sono state confiscate dalle autorità e la stessa fine hanno fatto i loro passaporti. I due sono infatti rimasti confinati in Cina per dieci anni vale a dire fino al 2003.

I due fratelli mirano a raggiungere la verità tramite l’arte e non si considerano dissidenti ma semplicemente persone che usano l’arte per esprimere ciò che vogliono. Recentemente, a Pechino, il dinamico duo  ha inaugurato la mostra Portraits (chiusa il 19 luglio) alla China Art Archives & Warehouse, con due curatori d’eccezione: Ai Weiwei ed il nostro Achille Bonito Oliva. Come di consueto i due artisti non hanno fatto pubblicità, ne diramato comunicati stampa ma inviato alcune e-mail al loro ristretto circolo di conoscenze, come se si trattasse di un evento segreto.

A Fringe il tripudio di Martin Creed ed una galleria in bicicletta

E’ partito il 6 agosto scorso l’ Edinburgh Art Festival comunemente chiamato Fringe, kermesse che fino al 30 agosto catalizzerà l’attenzione della scena dell’arte contemporanea internazionale. Ovviamente il festival più grande del mondo non ha bisogno di presentazioni visto l’estremo numero di eventi in programma (circa 2.453 ) e dei grandi nomi tra la lista dei partecipanti. Recentemente proprio ad Edimburgo una mostra di Martin Creed sta ricevendo non poche critiche positive grazie ad un divertente gusto per il surreale e per il dada.

La mostra è ospitata dalla Fruitmarket Gallery fino al prossimo 31 ottobre. Tra piante, palanche di legno, palle di carta e sedie impilate, Creed offre una panoramica trasognata che sembra irridere il minimalismo pur strizzando l’occhio a tale storica corrente artistica. Tornando al festival, quest’anno è presente una galleria d’eccezione. Si tratta della prima galleria mobile che viaggerà per tutta la città mediante una bicicletta.

Franz West – Roman Room

La Gagosian Gallery di Roma inaugura il 16 settembre una mostra di nuove sculture di Franz West. Appartenente alla generazione di artisti influenzati dall’Azionismo e dalla Performance Art degli anni Sessanta e Settanta, West rigetta istintivamente la natura tradizionalmente passiva della relazione fra l’opera d’arte e lo spettatore.

Negli anni Settanta l’artista inaugura una serie di piccole sculture portatili polimateriche, gli Adattabili (Paßtücke). Questi oggetti simil-ergonomici si completano in quanto opere d’arte solo nel momento in cui lo spettatore le prende, le indossa, le porta con sè o le utilizza per svolgere delle attività. West continua ad esplorare la scultura in termini di costante dialogo di azione e reazione tra gli spettatori e gli oggetti all’interno di un qualsiasi spazio espositivo.

Transience alla Z2o di Roma

La Z2O Galleria|Sara Zanin di Roma inaugura il 16 settembre la mostra collettiva Transience di Alberto Di Cesare, Olimpia Ferrari, Michael S. Lee, Ieva Mediodia, Annu Palakunnathu Matthew e Glen Sacks.

Transience presenta diversi modi di rapportarsi alla temporalità attraverso la memoria di ciò che è stato ed è nell’oggi, accomunati dall’implicito desiderio di mettere in prospettiva il domani per prefigurarlo, o soltanto esorcizzarlo. Anche se i singoli ricordi, i sogni e la memoria – come ci insegna Henri Bergson – non parlano soltanto di ciò che è stato o ciò che è, ma attraversano una dimensione avvolta in sé stessa, dove il passato ed il presente si incontrano e si scontrano, interrogando l’avvenire.

Omar Galliani da Monja Ercoli Arte Contemporanea

La Galleria Monja Ercoli Arte Contemporanea di Fermo inaugura, domenica 1 agosto alle ore 19, la mostra “Omar Galliani – opere scelte”.. Le opere in mostra ripercorrono le tematiche ed i cicli trattati tra gli anni Novanta e Duemila da “In natura” a “A nuovi fiori” da “Nuovi Santi” a “Nuovi Santi a Nuovi Fiori”, da “Oriente ed Occidente” alle opere dei primi Anni Novanta.  Flavio Arensi sottolinea:”-. La maieutica di Omar Galliani e’ in fondo l’invito intimo e personale che rivolge all’osservatore, e in primis a se stesso, di aprire gli occhi- chiudere gli occhi-..Nelle tavole l’attrito della grafite segna dinamiche o arabeschi, con linee che entrano ed escono dal disegno, tracciano percorsi nelle figure che schiudono poi serrano come un vortice di linee disperse fra la densità dei corpi e la leggerezza dell’aria circostante”.

Ed ancora: “Non ci sono de’i in questi lavori, solo i Nuovi Santi che occupano l’iconografia dolce delle promesse, la loro solitudine interiore, la bellezza estrema dei corpi che sfiorano l’aria e sentono epiteliale il fiato dei giorni-.. Galliani chiude tutte le storie fra le pieghe del volto, nelle pupille che spariscono e ritornano come annunci di una storia nel pieno della sua stagione migliore”. (da ” Suonano i luoghi di Galliani” Dep Art 2009).

Nunzio alla Galleria Cardi di Pietrasanta

La Galleria Cardi di Pietrasanta inaugura il 6 agosto la mostra personale dell’artista Nunzio (Cagnano Amiterno AQ, 1954 – Vive e lavora tra Roma e Torino). La serie di lavori esposti comprende tre opere a parete in piombo, tre rilievi in legno combusto ed una grande opera a pavimento in legno, realizzata con blocchi ad incastro. Il linguaggio  è quello tipico dell’artista con forme sinuose che incontrano linee ortogonali, nell’idea costante della fluidità dello spazio che va ad interagire con i limiti imposti dalla geometria.

La materia, nell’opera di Nunzio, e’ trattata in maniera da sottolinearne le caratteristiche intrinseche. Il legno viene portato a combustione solo nel suo strato superficiale, creando su quest’ultimo una superficie di pigmento nero carbone, effetto dell’azione del fuoco. Raramente alla combustione vengono affiancati lievi interventi cromatici con pigmento blu oltremare. Le lastre di piombo vengono tese, compresse e sagomate, come grandi tele montate su telai in legno, realizzando forme sempre concave di grande fluidità spaziale. Le opere cosi’ ottenute presentano immagini di curve dalle linee sinuose con interruzioni rettilinee. Su di una di esse sembra apparire una suggestiva forma di orizzonte, poeticamente evocato.

Outsider art e misteri da David Zwirner a New York

La prestigiosa galleria David Zwirner di New York ha deciso di battere la calura estiva ed ha presentato un summer show decisamente interessante dal titolo The Evryali Score (che fra l’altro si conclude proprio stasera), organizzato dal curatore Olivia Shao. Lo spazio ha messo in mostra una discreta quantità di opere su carta, video ed oggetti molto misteriosi ed apparentemente slegati che sulle prime potrebbero prendere il pubblico in contropiede.

Il titolo dell’evento è ispirato alla composizione Evryali, opera musicale per pianoforte del greco Iannis Xenakis (1922-2001) a sua volta ispirata ad una delle tre gorgone, figure della mitologia greca dall’aspetto mostruoso. La caratteristica principale che lega le opere in mostra è che le stesse sono state perlopiù create da artisti poco noti, a dire il vero molti di essi sono dei completi outsider.

AMACI ha scelto Stefano Arienti per l’immagine guida dellla Giornata del Contemporaneo

È Stefano Arienti l’artista che AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, ha scelto per realizzare l’immagine guida della sesta edizione della Giornata del Contemporaneo, il grande evento annuale promosso dall’Associazione, dedicato all’arte del nostro tempo e al suo pubblico.

La manifestazione, che quest’anno si svolgerà sabato 9 ottobre 2010 coinvolgendo oltre 1000 realtà del contemporaneo in Italia, nelle prime cinque edizioni ha registrato un crescente successo, che l’ha portata nel 2009 a superare gli 800 aderenti e a coinvolgere, nell’arco di sole ventiquattro ore, oltre 130.000 visitatori su tutto il territorio nazionale. Un pubblico vasto e curioso, che ha potuto conoscere meglio musei, fondazioni e gallerie, visitare atelier d’artista, prendere parte a dibattiti, visite guidate e laboratori, partecipando attivamente all’arte del presente.

Joana Vasconcelos non solo tampax a Londra

Il prestigioso spazio londinese di Haunch of Venison è in questi giorni occupato da un’artista decisamente fuori dall’ordinario. Stiamo ovviamente parlando della super-portoghese Joana Vasconcelos , autrice di singolari ma poetiche installazioni che molto spesso ruotano attorno all’universo femminile. Molti di voi ricorderanno sicuramente la sua opera intitolata A Novia (La Sposa), installazione a forma di gigantesco lampadario costituito da migliaia di assorbenti interni bianchi al posto dei classici ornamenti di vetro e delle lampadine.

Quell’opera fu una delle più chiacchierate alla Biennale di Venezia, edizione 2005, ed era impossibile far a meno di notarla passando per le sale dell’Arsenale. Grazie a quella seminale installazione, Joana Vasconcelos ha raggiunto il grande pubblico ed oggi si può quindi permettere il lusso di trasformare Haunch of Venison in un vero e proprio parco delle meraviglie che segna il record di mostra più grande dedicata ad un unico artista in tutta la storia della prestigiosa galleria.

Rackstraw Downes, uno street artist…da strada

Rackstraw Downes è un artista che arriva direttamente dalla metà degli ’60, quando si aggirava per le strade di New York per dipingere en plein air sottopassaggi, ponti, discariche e cantieri. Il vecchio Downes è stato uno street artist nel vero senso del termine, un pittore inserito nelle maglie del tessuto urbano. Ma come ben saprete la strada offre ogni giorno qualche novità e di cose strane Downes ne ha viste parecchie: “Un giorno un tizio si è fermato per comprare il giornale ed ha lasciato la macchina con il motore acceso. Un ladro è quindi salito nella maccchina del malcapitato, fuggendo in tutta fretta. Una volta invece due ladri hanno rubato la borsetta di una povera ragazza”.

Downes dipinge paesaggi urbani popolati da automobili e pochissimi essere umani senza volto, lo fa da moltissimo tempo. Oggi ha 70 anni ed è uno di quei personaggi noti a tutti nell’ambiente ma sconosciuto al grande pubblico. Questo almeno fino a ieri visto che il Parrish Art Museum sito nella Grande Mela ha deciso di dedicargli una grande retrospettiva dal titolo Rackstraw Downes: Onsite Paintings, 1972-2008.

L’arte contemporanea, er Calippo e ‘na bira

L’ormai celebre tormentone estivo che vede protagoniste due colorite ragazze intervistate in quel di Ostia è talmente presente su web e Tv che la società dello spettacolo le ha subito rese carne da macello da offrire in pasto ai videodipendenti. Sono in molti a ridere del marcato accento delle due bagnanti che ingenuamente si concedono all’obbiettivo in tutta la loro veracità. Eppure centinaia di migliaia di romani parlano in tal guisa tutti i giorni e nessuno si è mai sognato di considerarli come risibili personaggi degni di apparire sulle prime pagine dei quotidiani.

Stamo affà la colla” al posto di “Stiamo sudando molto” è un’espressione in newspeak che paragonata a quello che si sente e si legge oggigiorno non è così esagerata da suscitare sguaiate risate. Forse si ride perché le due giovani non riescono ad esprimersi in maniera più “alta” anche se sono consce del fatto che il loro volto apparirà nelle case di milioni di italiani. Comunque sia le bagnanti hanno raggiunto un subitaneo successo e sembrano goderselo in pieno, da brave “romane de roma”. Questo newspeak fatto di neologismi improbabili, sgrammaticature forzate ( o meno ) ed incidenti estetici ha contribuito a creare alcuni miti anche nel dorato e patinato mondo dell’arte contemporanea.

Realtà OggettiVA, la doppia mostra personale di Dario Tironi e Koji Yoshida

Inaugura sabato 28 agosto 2010 presso la Galleria Gagliardi di San Gimignano (SI), Realtà OggettiVA, la doppia mostra personale di Dario Tironi e Koji Yoshida, artisti selezionati nell’ambito dei Premi Speciali dell’edizione 2009 Arte Laguna.

La mostra – che nasce da un più ampio progetto di collaborazione instaurato nel corso degli anni dal Premio Arte Laguna con un numero sempre maggiore di gallerie italiane e internazionali partner del progetto, che ospitano una personale di uno o più artisti finalisti del Premio da loro scelti – presenta 8 opere, tra installazioni e sculture, di Dario Tironi e Koji Yoshida. I due giovani artisti lavorano sul concetto di abbandono e fanno rivivere nelle opere d’arte oggetti e materiali riciclati attraverso un lavoro certosino di recupero e catalogazione per oggetti, funzioni, forma, colori, materiali. Così nascono queste opere che, ad un primo sguardo, possono sembrare geniali e fantasiose sculture dai colori accesi, ingegnosi e gioiosi giocattoli per adulti.

Exhibition Review – Ex Elettrofonica, This Story…

Una mostra che vale la pena di visitare, un evento che proprio nel bel mezzo della torrida estate romana riesce a portare una ventata di freschezza insperata. Stiamo parlando del terzo appuntamento della serie This story is not ready for its footnotes che ha aperto le danze lo scorso 21 luglio ( in visione fino al prossimo 16 settembre ) nella galleria Ex Elettrofonica di Roma. In occasione di questo nuovo capitolo, i curatori Camilla Pignatti Morano e Pelin Uran hanno presentato video opere di Rossella Biscotti, Ali Kazma, Bettina Wind & Alexandra Ferriera e Danilo Correale, giovani artisti che hanno piacevolmente stupito la redazione di Globartmag accorsa per il vernissage.

Tutte le opere in visione sono sottilmente legate dal filo rosso dell’industrializzazione e dell’operato umano. Il lavoro, la manodopera, la macchina e la società contemporanea sono i soggetti principali di ambientazioni asettiche, dove l’uomo si fonde con l’elemento architettonico-industriale e partecipa ad un ciclo produttivo a volte alienante nella sua rapidità, altre visibilmente liquido ed allungato all’interno di patterns temporali indefinite ed azioni incapibili.

Regno Unito: piccoli spazi, grandi ambizioni

 Come forse molti di voi sapranno il Regno Unito rappresenta un importante polo dell’arte contemporanea. Oltre ai tanti protagonisti dell’universo creativo come Damien Hirst, Marc Quinn e Tracey Emin (tanto per citarne alcuni), la nazione britannica offre numerosi e prestigiosi spazi espositivi come il Tate, la Serpentine Gallery, La Whitechapel Art Gallery, La Barbican e molte altre prestigiose gallerie private. Queste istituzioni organizzano periodicamente dei veri e propri blockbusters del contemporaneo, presentando mostre che attirano centinaia di migliaia di persone.

Eppure la Gran Bretagna è piena di piccoli spazi, gallerie che sono forse fuori dal grande giro dell’arte ma che propongono eventi decisamente interessanti. Vi forniamo di seguito un piccolo elenco di gallerie da tenere d’occhio se in estate vi trovate a girare per il Regno Unito.

Transmission Gallery a Glasgow
A Glasgow è facile trovare spazi gestiti dagli artisti e la Transmission è stata la prima galleria “indipendente” a mettere in mostra star del contemporaneo come Douglas Gordon.