Vedere la Madonna o non vederla affatto

Ho seguito distrattamente ma non senza un certo interesse una singolare polemica apparsa in questi giorni sulle pagine di Artribune. In realtà  non dovrebbe trattarsi di una polemica, visto che tutto è partito da un semplice resoconto di una mostra. Ma come si sa in Italia si è facili alle zuffe, specialmente se esse scaturiscono dal variegato mondo della rete. Il resoconto in questione è focalizzato su una recente opere del bravo Gian Maria Tosatti in quel di New York, durante una residenza d’artista.

Non sto qui a dilungarmi sulla descrizione dell’opera visto che potrete trovare immagini e parole all’interno dell’articolo pubblicato da Artribune. Inutile aggiungere che Gian Maria Tosatti ha intrapreso da anni un percorso creativo ben preciso che non ha certo bisogno di difese esterne e non può sollevare dubbi sulla qualità sia filosofica che formale. Detto questo, l’operato di un artista può e deve essere criticato, può piacere o meno ma non è questo il punto. Ciò che mi ha davvero colpita è la sfilza di commenti negativi, perlopiù dettati da una malcelata invidia, presenti in calce all’articolo.

Nasce il DIVAG, la commissione per la diffusione delle opere dei giovani artisti

All’inizio del XX secolo è nato l’uso di arredare le sedi di rappresentanza istituzionali con opere appartenenti ai nostri musei. Ciò ha comportato molto spesso la dispersione di numerose opere d’arte. Più di cento dipinti nel corso degli anni sono andati distrutti o perduti. A oggi la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale della città di Roma ha più di 400 opere d’arte prestate ad altre sedi dello Stato.
Per arginare questa continua dispersione Rossella Vodret, Soprintendente per il Polo Museale della città di Roma, ha ideato un progetto per coinvolgere giovani artisti nell’ambito delle sedi di rappresentanza dello Stato con il doppio scopo di soddisfare le esigenze di arredo e valorizzare giovani talenti. Per la realizzazione di tale progetto ha nominato una Commissione per la Valorizzazione e la Diffusione delle Opere Artistiche Contemporanee (DIVAG) che verrà presentata oggi alle 13:00 nella Sala Altoviti di Palazzo di Venezia.

The Others, la prima fiera che volge lo sguardo ai giovani artisti

The Others è un innovativo progetto espositivo internazionale dedicato all’arte contemporanea emergente, promosso dall’Associazione The Others, allestito a Torino nella suggestiva sede de Le Nuove, grande edificio carcerario del 1870 ora adibito a spazio museale permanente, oltre che a sede temporanea di eventi culturali, musicali, teatrali.

I protagonisti sono una sessantina di operatori, profit e no-profit, che lavorano in modo continuativo a programmi dedicati a giovani artisti: gallerie nate dopo il 1 gennaio 2009 e, indipendentemente dalla data della propria apertura, centri no-profit, associazioni e fondazioni, collettivi di artisti, progetti editoriali, premi d’arte, residenze per artisti, scuole e accademie d’arte che si incontrano a The Others per realizzare un focus sulla comunità globale dell’arte di oggi. In questo modo si presentano le molteplici realtà protagoniste della creatività contemporanea, differenti per tipologia, obiettivi e mezzi espressivi, offrendo da un lato una formula inedita di promozione e valorizzazione e dall’altro invitando il pubblico al piacere della scoperta delle voci più nuove e delle energie più prorompenti del panorama artistico internazionale.

Centopercento periferia, serie di eventi nella periferia di Roma

Parte una serie di eventi a cura dei ragazzi di Centoxcentoperiferia http://www.centoxcentoperiferia.com/ denominati progetto “quadratonomade”.
La loro attenzione alla periferia di Roma e all’arte contemporanea si mescola qui in un’iniziativa assai originale.

Il primo evento si terrà aaddirittura all’interno del campo nomadi di via di Salone a Roma il 23 ottobre 2011. Questo evento è denominato quadratonomade centauri campo nomadi.
Il 10 e il 15 ottobre si sono svolti due appuntamenti che hanno coinvolto le persone che vivono nel campo. In questa occasione è stata invitata l’artista Lisa Wade a tenere un workshop con bambini e ragazzi. Le opere realizzate saranno esposte in una sezione dell’esposizione assieme ai lavori dei molti artisti della scena romana che hanno aderito all’iniziativa.

Zaelia Bishop – Daedalus Rising

È all’insegna del labirinto la nuova mostra presentata negli spazi della Fabrica Fluxus Art Gallery di Bari. Inaugura sabato 22 ottobre alle ore 19 ed è visitabile fino al 22 novembre la personale Daedalus Rising di Zaelia Bishop (Roma, 1977), a cura di Francesco Paolo Del Re in collaborazione con Roberta Fiorito. È, questa, la prima mostra personale nel sud Italia dell’artista romano autore di affascinanti assemblage materici, sospesi in equilibrio sulle regioni selvatiche della memoria e del sogno.

Sepolto da sedimenti di rimembranze e stratificazioni di desideri e patimenti di stagioni mai del tutto disabitate, il labirinto risorge sulla spinta di un irrefrenabile movimento tellurico, come luogo di fantasmagoria, architettura impossibile in cui riconnettere ipotesi di storie, frammenti di narrazioni disparate, filiazioni letterarie, echi di possibilità, mesmerismo di citazioni e voracità di collezioni. È lo scenario ideale in cui ambientare l’affaccendarsi di un’adolescenza eterna, popolata dalla filigrana di figure care, appassionate, screpolate dal tempo che non perdona, sgretolate dagli urti di un’immane catastrofe del quotidiano che si fa concrezione, escrescenza, infiorescenza umbratile protesa verso lo spettatore, come per un abbraccio di riconoscenza. Dal labirinto parte la sfida titanica dell’artista, lo strenuo tentativo di trovare l’uscita del dedalo, nonostante la consapevolezza del possibile fallimento. 

Short stories 5 – Oro di Francesca Grilli

CHI: Francesca Grilli, classe 1978, vive tra Milano e Amsterdam. Una carriera avviata con mostre sia in istituzioni pubblice, come il MamBo di Bologna, e gallerie internazionali, per esempio alla Serpentine Gallery di Londra. Nasce come fotografa, ma presto il suo percorso devia nel magico mondo della performance, senza disdegnare il video e la scultura. Pur partendo da vissuti personali, Francesca tende a porsi come spettatrice esterna agli eventi, affrontandoli così in maniera piuttosto trascendentale.

DOVE: Galleria Riccardo Crespi – Milano

QUANDO: 15 settembre – 29 ottobre 2011

COSA: La mostra di Francesca Grilli prende spunto dalle età storiche individuate dagli alchimisti come cicliche nella storia: Età dell’Oro, dell’Argento, del Bronzo e della Lega in Ferro. L’età dell’Oro, che da il nome all’esposizione, sarebbe quella dell’abbondanza, inteso come buon auspicio. Il simbolo prescelto è quello del falco: le sue piume sono riproposte come sculture metalliche. Inoltre un falco è il protagonista del video ambientato nel monastero Benedettino di San Giovanni a Parma. Le immagini sono accompagnate dal racconto della vicenda di Re Mida nell’antica lingua fischiata Sibilo Gomero, parlata solo sull’isola La Gomera delle Canarie.

Di cosa sono fatte le stelle? Marco Morici e Ignazio Mortellaro per CO2

 

Marco Morici - "My heart is a minereal" - 2010 - stampa fotografica su carta di cotone - courtesy CO2 Gallery

Lo scorso venerdì 14 ottobre è stata inaugurata, presso la CO2 contemporary art di Roma, la doppia personale di Marco Morici e Ignazio Mortellaro: Ossidiana.

Il titolo si riferisce ad un materiale d’origine lavica, le cui antitetiche caratteristiche di affilatura e fragilità, oltre che la sua appartenenza organica alla crosta terreste, alludono alla condizione stessa di esistenza dell’essere umano.

Giovani Talenti al Museo delle Mura a Roma

L’Assessorato alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali presenta la mostra Giovani talenti (nell’ambito del progetto “Voci della periferia”), evento conclusivo del bando di concorso che ha visto la partecipazione di decine di giovani artisti romani, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che sarà ospitata dal Museo delle Mura dal 21 ottobre al 20 novembre.

Sei artisti hanno vinto una borsa di studio che li ha portati a vivere un’esperienza di tre mesi a Londra, New York, Tokyo e Helsinki. Dodici sono coloro che parteciperanno all’esposizione, curata da Costantino D’Orazio, che ha lavorato con un comitato scientifico composto da Costanza Paissan, curatrice al Macro, Carolina Italiano, responsabile del progetto BASE del MAXXI, Daniela Lancioni, senior curator del Palazzo delle Esposizioni, Federica Pirani, Responsabile del Servizio Mostre della Sovraintendenza ai Beni Culturali di RomaCapitale.

Pochi centri per giovani artisti? Marc-Olivier Wahler ne apre due, anzi tre

Di centri per la giovane arte non se ne trovano molti e, come già scritto in un nostro precedente articolo, di musei laboratorio dedicati al supporto ed alla promozione dei giovani talenti se ne trovano ancora meno. Marc-Olivier Wahler, attuale direttore del Palais de Tokyo che verrà sollevato dal suo incarico nel gennaio 2012, di centri per la giovane arte ha intenzione di aprirne ben due.

Il progetto prevede infatti due poli posizionati a Los Angeles e a Parigi che dovrebbero sorgere nel corso della primavera del 2012. I centri prenderanno il nome di Chalet Hollywood e Chalet Society. Lo Chalet Hollywood troverà posto nell’edificio del Los Angeles Contemporary Exhibitions (LACE) mentre il suo equivalente parigino, lo Chalet Society, verrà posizionato in boulevard Raspail. Ma c’è di più: Marc-Olivier Wahler ha intenzione di aprire un terzo Chalet a Marrakech verso la fine del 2012.

Come ti riutilizzo l’edificio vuoto

Cosa succede agli edifici pubblici abbandonati della vostra città? Nulla, rimangono abbandonati e condannati a marcire sino ad esser irreparabilmente demoliti. In questo esatto momento chissà quante caserme ed altre tipologie architettoniche sparse per l’Italia giacciono inerti, in attesa di un destino che sembra non giungere mai.

Certo tali edifici si potrebbero tramutare in asili, strutture mediche o altre tipologie di servizio al cittadino ma noi generalmente parliamo di arte contemporanea e la trasformazione di qualche edificio dimesso in centro cittadino per le arti è il nostro sogno nel cassetto. In questo paese, tanto per dirne una, scarseggiano i musei laboratorio vale a dire dei centri dove far crescere e promuovere il lavoro dei nuovi talenti. Con l’istituzione del museo laboratorio i giovani artisti potrebbero prendere parte a progetti proposti da giovani curatori, dando vita così ad un vivaio a ricambio continuo.

Mostra dei finalisti del Premio Celeste e Premio Iceberg

Si svolgerà dall’8 al 16 ottobre 2011 a Bologna, nella Sala Mostre del Museo Civico Archeologico, la mostra delle opere finaliste del Premio Celeste 2011, dedicato all’arte contemporanea e ai nuovi talenti. Le opere esposte saranno quaranta, dieci per ciascuna categoria – Pittura; Installazione & Scultura; Fotografia & Grafica digitale; Video & Animazione – precedentemente selezionate da un comitato composto da critici e curatori. A queste si aggiungono i lavori dei quattro vincitori del Premio Iceberg – giovani artisti a Bologna, che quest’anno sono selezionati in collaborazione con il Premio Celeste.

La premiazione è prevista per sabato 8 ottobre alle ore 18, quando la giuria, composta da Gabi Scardi, Marco Bazzini, Elena Forin, annuncerà i nomi dei quattro vincitori e consegnerà i premi. Poco prima, alle ore 17, è in programma una visita guidata con i membri del comitato di selezione e la giuria, che illustreranno i criteri e le motivazioni alla base della scelta delle opere. La mostra, a ingresso gratuito, osserverà i seguenti orari di apertura: sabato 8 ottobre dalle 10 alle 22, domenica 9 dalle 10 alle 18.30, da martedì 11 a domenica 16 dalle 17 alle 20.

Premio Cairo 2011, i nomi degli artisti selezionati

Sono già al lavoro per creare il progetto con cui concorreranno all’assegnazione del Premio Cairo 2011, i 20 artisti italiani under 40 proposti da dieci protagonisti del sistema artistico nazionale incaricati della selezione. La formula della dodicesima edizione del Premio Cairo, indetto da Urbano Cairo nel 2000 per valorizzare la giovane arte italiana, prevede infatti la selezione, o meglio la proposta, di due artisti, rigorosamente under 40, da parte di dieci personalità dell’arte contemporanea.

I 20 artisti selezionati creeranno un progetto che sarà esposto dal 28 ottobre al primo novembre in una mostra allestita al Palazzo della Permanente a Milano. Tra questi lavori, una Giuria, i cui membri non coincidono con il gruppo dei proponenti, sceglierà il vincitore del Premio Cairo 2011.  Questa dodicesima edizione del Premio, così come lo è stata la precedente, è curata da Luca Beatrice. La premiazione del dodicesimo Premio Cairo si svolgerà giovedì 27 ottobre alle ore 18.30, a Milano.

Donatella Spaziani – In me

Venerdì 7 ottobre alle 18.30, si inaugura a Roma, in via Reggio Emilia 24, presso la galleria OREDARIA, “In Me” mostra personale di Donatella Spaziani. Roma è la città che Donatella Spaziani ha scelto, è il luogo dove interrompe il suo frequente peregrinare nel mondo. Roma è la città dove l’artista ha presentato il suo lavoro in importanti contesti istituzionali (Quadriennale, Provincia di Roma – Palazzo Valentini, Incontri Internazionali d’Arte, Casa delle Letterature). Per la prima volta a Roma una sua personale, nello spazio della Galleria Oredaria.

Il percorso creativo, pensato per il contesto che lo ospita, si dipana in diverse pagine di un unico racconto; i materiali e le tecniche diversificate (ceramica, disegno, ricamo, fotografia, scultura) sono tutti capitoli di un sentiero che l’artista ci offre per comprendere il suo universo poetico.

Roma Art2Nights è una bufala

Ci risiamo. La Roma che sembrava essersi finalmente adeguata (almeno mentalmente) agli standard internazionali di crescita del sistema arte si è arenata. Quella Roma che aveva iniziato un processo di redenzione, prima, e beatificazione poi, grazie ad un lavoro univoco delle gallerie romane, ad una nuova fiera dell’arte contemporanea, alla nascita di ben due musei dedicati alle ultime tendenze, insomma quella Roma che puntava alla crescita comune e alla qualità della proposta ha deciso nuovamente di bloccarsi e regredire. Come quando a Via Margutta negli anni ’60 iniziavano a rimpallarsi sempre quegli stessi nomi, quelle stesse gallerie, quella proposta sempre più piatta e noiosa che nel tempo si è verificata essere provinciale, poco lungimirante e stantia. Come la fanghiglia di quella pozzanghera romana fatta di lobbismo piccolo borghese, scelte fatte da un gruppo di pseudo intenditori e nichilismo di quartiere.
Siamo tornati a pensare in piccolo per paura di crescere o per paura di perdere quei pochi metri di terreno conquistati in meno di 5 anni di duro lavoro comune e a sostegno della nostra Roma? Un po’ come accade nella tutela dei nostri artisti, dove se hanno uno pseudonimo anglofono sono più apprezzati di quei poveri italioti che fanno ricerca sudata e voluta. Come se, tutto ad un tratto, la reale concorrenza che si stava creando tra le varie gallerie romane potesse generare un processo inverso, di abbattimento di alcuni capisaldi e di creazione di nuovi idoli. Si è vero la crisi fa terrore e nei momenti di crisi è giusto tentare di salvarsi spalleggiandosi tra pochi, piuttosto che restare in balia delle correnti del mercato, che si sa è incontrollabile perchè in mano al popolo.