Synchronicity, dischi d’autore in mostra a Roma

In linea con l’obiettivo di sostenere e promuovere i rapporti tra arte e musica, il 6 luglio la Fondazione Musica per Roma inaugura negli spazi dell’AuditoriumArte la mostra Synchronicity. Record Covers by Artists a cura di Raffaella Perna. Attraverso una selezione di oltre 100 dischi in vinile, a 33 e 45 giri, provenienti dalla collezione Stefano Dello Schiavo, l’esposizione ripercorre cronologicamente la storia delle copertine realizzate da artisti, coprendo un arco temporale che va dall’inizio degli anni Cinquanta a oggi. Progettate su richiesta di case discografiche e musicisti, queste copertine assumono un interesse del tutto particolare per la specifica prerogativa di veicolare, insieme all’elemento sonoro, l’idea artistica a un pubblico di massa.

Contrariamente ai «dischi d’artista» – stampati in tirature limitate e distribuiti in luoghi tradizionalmente deputati all’arte, come musei o gallerie private – le cover ideate da artisti su commissione sono riprodotte in migliaia di copie (talvolta in milioni) e si configurano come mezzo per divulgare e promuovere su vasta scala ricerche fortemente sperimentali, altrimenti condannate a una ricezione elitaria. Sono, infatti, proprio le tendenze artistiche maggiormente impegnate ad allargare i confini della fruizione estetica a interessarsi sistematicamente alla grafica di un prodotto popolare e universale come il disco.

La giovane arte di Istanbul e Atene approda a Catania

L’8 e 9 luglio partirà rispettivamente a Palermo e Catania, in tre sedi, Others, progetto promosso da Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia che vedrà approdare a Palazzo Riso e alla Gam, Galleria d’Arte Moderna (Palermo) e a Palazzo Valle ( Catania) una selezione di opere provenienti dalle Biennali di Marrakech, Istanbul e Atene, scelte dai relativi curatori.  A Palermo gli spazi di Riso, Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e la Gam, Galleria d’arte moderna ospiteranno una selezione di video, film, tele, sculture architetturali e sceniche ripensati per gli spazi siciliani da 26 artisti selezionati da Abdellah Karroum dalla III AIM, biennale internazionale d’arte di Marrakech.

La biennale marocchina, ospitata nello storico Palazzo Bahia, condivide con il palermitano Palazzo Riso l’utilizzo di un sito antico restaurato per ospitare il contemporaneo. A Palermo sarà inoltre proposto un contatto con la marocchina Radio R22 per raccontare la città.  A Catania, a Palazzo Valle, sede della Fondazione Puglisi Cosentino, saranno in mostra le opere di 18 artisti selezionati da Xenia Kalpaktsoglou, Polydoros Karyofyllis ed Augustine Zenakos. Le opere sul tema del confronto tra arte e vita arriveranno dalla I e II biennale di Atene.

Saatchi si ritira e dona la sua Gallery alla città di Londra

Charles Saatchi ne ha combinata un’altra delle sue ma stavolta a fin di bene. Il celebre mercante d’arte, nonché vero e proprio motore della Young British Artists, ha infatti incredibilmente deciso ritirarsi dalle scene di donare al Regno di Inghilterra la sua Saatchi Gallery di Londra. Quindi prossimamente la celebre galleria diventerà Il London Museum Of Contemporary Art, unendosi così ad altri prestigiosi musei del contemporaneo sparsi per il mondo. Sicuramente i cittadini britannici saranno contenti di questa scelta e l’edificio di per sé è un bellissimo spazio dedicato all’arte che ogni hanno riesce a raggiungere un vasto bacino di visitatori.

Ovviamente in tutto questo rotear di baci ed abbracci, sorge una questione assai spigolosa. Il problema è grosso modo lo stesso che abbiamo noi in Italia (e che Globartmag ha sollevato mesi fa parlando del Maxxi) e sarebbe a dire la collezione permanente del museo. In tutti questi anni la Saatchi Gallery, nella speranza di scoprire nuovi e scintillanti talenti, ha organizzato un’enorme quantità di mostre con molte buone opere ed un mare di manifestazioni creative decisamente mediocri, mettendo in luce una linea espositiva incoerente e frammentata.

Luigi Ghirri e Mario Giacomelli al Centro Arti Visive Pescheria

Il 3 luglio 2010 alle ore 19.00, presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, inaugura la mostra Paesaggi: Luigi Ghirri – Mario Giacomelli. Per la prima volta in uno spazio espositivo pubblico, vengono presentate le opere di Luigi Ghirri e Mario Giacomelli, due maestri della fotografia italiana. La posizione geografica di Pesaro, situata ai confini tra le Marche e la Romagna, ha suggerito questa mostra basata sull’idea di paesaggio, interpretata dai due artisti: orizzonti evanescenti e metafisici per Ghirri , superfici drammatiche e contrastate per Giacomelli.

Nei due spazi espositivi del Museo, la Chiesa del Suffragio e il loggiato, saranno esposte circa 80 opere selezionate dai curatori. Nei paesaggi familiari della costiera romagnola, interpretati da Ghirri, e le campagne delle colline marchigiane viste da Giacomelli, i due autori hanno cercato il senso e la ragione di un legame speciale con i luoghi di infanzia e di vita quotidiana che diventano lo scenario preferito e primario per le proprie osservazioni, oggetto di studio e di lavoro fertile e creativo. Tra documentazione e invenzione, il paesaggio ridefinisce in queste opere l’orizzonte creativo degli autori che compongono, da una fotografia all’altra, la mappa geografica personalissima, e per questo vera e profonda, della costa adriatica – romagnola e marchigiana – come il confine tra uno spazio esterno da percorrere e uno più interno da lasciar affiorare in superficie.

Sebastião Salgado al Palazzo Pardi di Colonnella

Inaugura il 3 Luglio 2010, presso Palazzo Pardi di Colonnella, la mostra fotografica di Sebastião Salgado La mano dell’uomo.La mostra rappresenta un omaggio del grande fotografo al lavoro manuale, in un’epoca in cui l’invasione tecnologica e la rivoluzione informatica hanno preso gradualmente il posto che per secoli è stato della manualità. Oltre sessanta fotografie in bianco e nero, tratte da trenta reportages che raccontano storie di uomini, donne, bambini attraverso gesti quotidiani che diventano episodi di un’epica silenziosa e sofferta.

La mano dell’uomo è il frutto di un lavoro durato oltre 6 anni: un’appassionata ed attenta ricognizione visiva, antropologica ed economica insieme. Tra i reportage esposti in questa mostra ci saranno immagini della raccolta della canna da zucchero a Cuba e in Brasile, della raccolta del tè in Ruanda, le ormai famosissime fotografie della miniera d’oro di Serra Pelada in Brasile, della miniera di zolfo in Indonesia, le immagini straordinaire della tonnara in Sicilia. Inoltre, le industrie automobilistiche in India, le acciaierie in Kazakhstan, la costruzione del canale di irrigazione del Rajasthan e le immagini della costruzione dell’Eurotunnel.

Sorgerà a Roma il nuovo museo della Shoah

Shoah (in lingua ebraica השואה ), significa “desolazione, catastrofe, disastro”. Questo termine venne adottato per la prima volta, nel 1938, dalla comunità ebraica in Palestina, in riferimento alla Notte dei cristalli (9-10 novembre 1938).  Da allora la parola Shoah definisce nella sua interezza il genocidio della popolazione ebraica d’Europa per mano dei nazisti. Attualmente il museo Yad Vashem di Gerusalemme è il memoriale ufficiale di Israele delle vittime ebree dell’olocausto fondato nel 1953 grazie alla Legge del memoriale approvata dalla Knesset, il parlamento Israeliano.

Da oggi però  il museo Yad Vashem avrà un nuovo gemello.  La  sensazionale notizia è stata confermata nelle ultime ore proprio dalle autorità di Gerusalemme e dalle parole del sindaco di Roma Gianni Alemanno. Entro tre anni Roma avrà un nuovo museo della Shoah. L’importante museo sorgerà a Villa Torlonia e sarà il primo museo storico-didattico di tutta Italia. Roma ha inoltre stipulato un’intesa con lo Yad Vashem il quale ha già confermato lo scambio di importanti contributi. Il nuovo museo della Shoah di Roma non sarà solamente un museo ebraico ma un polo culturale di storia europea e nazionale per tutti ed a cui tutti potranno lavorare.

Al Ravello Festival la Follia di Achille Bonito Oliva

Da venerdì 2 luglio a martedì 31 agosto 2010 il Ravello Festival propone al pubblico la mostra d’arte contemporanea La Follia dell’Arte a cura di Achille Bonito Oliva. L’evento avrà luogo nei prestigiosi spazi espositivi di Villa Rufolo. È con le Avanguardie Storiche, all’inizio del XX secolo, che la follia acquista dignità espressiva oltre che concettuale. Col Surrealismo nasce una forma di espressione artistica che usa i procedimenti automatici per liberare le forze dell’inconscio. Negli anni Cinquanta questi temi verranno riconsiderati volgendosi all’infanzia e alle produzioni “artistiche” degli alienati fino a giungere alle esperienze dell’Azionismo viennese e del gruppo Fluxus.

Il legame tra arte e follia sviluppa uno scarto tra le convenzioni delle regole sociali e l’aspettativa culturale che determina uno shock nella routine del vivere quotidiano. Oggi l’arte contemporanea mostra la sua familiarità con la follia diffondendo ad alta voce e senza remore il suo messaggio contro ogni discriminazione e per la valorizzazione delle differenze.

Hans Haacke schiera il mondo dell’arte contro la BP

Come ben sapete la British Petroleum sponsorizza da oltre 20 anni il celebre premio BP Portrait Award, che quest’anno è stato vinto da Daphne Todd con il ritratto di sua madre morta. Ovviamente la BP in questi ultimi tempi è al centro di numerose polemiche a causa dell’incidente nella piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. Gli sforzi per arginare l’enorme marea nera provocata da ingenti tonnellate di greggio, sono costati sino ad ora circa 2 miliardi di dollari alla celebre compagnia petrolifera ma il danno all’ecosistema è inestimabile.

Un operaio della struttura ha inoltre dichiarato ai microfoni della Bbc che il sistema di sicurezza a bordo della piattaforma petrolifera era totalmente inadeguato e che la BP era al corrente di queste negligenze. L’intera vicenda ha giustamente scatenato le ire di alcuni gruppi ambientalisti britannici i quali hanno manifestato contro la BP nella serata di premiazione del Portrait Award. I dimostranti vestiti completamente in nero hanno riversato barili di petrolio davanti l’ingresso della Tate Gallery di Londra e successivamente hanno cosparso il tutto con una montagna di piume d’uccello.

Firenze sperimenta l’architettura finlandese

Dopo Torino, Roma e Catania anche Firenze ospiterà, dal 1° al 30 luglio 2010, Experience…Finland, l’evento culturale che promuove una serie di iniziative nell’ambito di architettura e design per conoscere la cultura finlandese. L’iniziativa, promossa dall’Ambasciata di Finlandia in Italia insieme alla Fondazione Centro Studi e Ricerche Professione Architetto, e curata dall’architetto Arianna Callocchia, ha incontrato l’entusiastica partecipazione del Comune di Firenze, dell’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Firenze e della Provincia di Prato.

Per il Vernissage di giovedi’ 1° Luglio sono in programma: alle ore 17.00, la conferenza di apertura dell’evento dal titolo -Visioni Nordiche- tenuta dall’architetto Teemu Kurkela, dello studio JKMM Architects di Helsinki, che presenterà in esclusiva per il pubblico fiorentino Kirnu, il Padiglione Finlandese realizzato per la Expo’ Shanghai 2010; alle ore 19.00 l’inaugurazione della mostra  Architettura contemporanea in Finlandia, prodotta da ATL  Association of Finnish Achitect’s Offices di Helsinki con progetto grafico Architetto Heikki Pälviä, Workshop Pälviä Ltd. La conferenza si svolgerà nella prestigiosa Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Firenze in piazza San Marco 4 mentre la mostra sarà allestita nella storica ed esclusiva location della Galleria dell’Accademia delle Arti del Disegno in via Ricasoli 68.

L’Iran si apre all’arte contemporanea


Sono passati 32 anni dalla rivoluzione islamica, 32 lunghissimi anni che hanno in qualche modo allontanato l’Iran dalla cultura occidentale. In questi ultimi due o tre anni però il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha raccolto le bramosie di apertura verso il mondo manifestate dal suo popolo ed in qualche modo qualcosa ha cominciato a muoversi sotto la superficie. Gli ayatollah non sono riusciti a fermare il fiume in piena rappresentato da internet e non sono riusciti a contenere la sete di cultura di tutto il popolo iraniano.

Sembra quindi che qualcuno all’interno del regime abbia capito che la pressione debba essere in qualche modo allentata e ciò può avvenire proprio grazie all’arte.Fino ad oggi i musei di tutta la nazione, incluso il Tehran Museum of Contemporary Art, hanno messo in mostra solo arte islamica ma questa settimana, per la prima volta in assoluto dal 1978, Tehran ha organizzato una grande mostra con tutti i più grandi artisti internazionali dello scorso secolo. 

Lugano omaggia Giuseppe Panza di Biumo

La mostra “Omaggio a Giuseppe Panza di Biumo. Opere della Donazione al Museo Cantonale d’Arte” allestita al Museo d’Arte della Città di Lugano dal 4 luglio al 26 settembre 2010 è un omaggio che il museo cittadino e quello cantonale offrono congiuntamente alla figura del grande collezionista d’arte scomparso lo scorso 24 aprile, profondamente legato al Ticino. Questa esposizione inaugura una nuova linea programmatica congiunta dei due musei dal titolo “Collezionismo e Collezionisti”. Diversi eventi espositivi presentati regolarmente nei mesi estivi saranno dedicati a valorizzare il patrimonio artistico della Città di Lugano e del Cantone Ticino, nonché a favorire il dialogo con i collezionisti privati.

Giuseppe Panza di Biumo dà inizio alla sua avventura nell’arte nel 1954 con un viaggio in America. Sebbene inizialmente motivata dall’interesse per la situazione economica e sociale degli USA, la trasferta si rivelò fondamentale per scoprire l’universo artistico dell’epoca e per conoscerne i protagonisti. Da allora il collezionismo, come necessità intellettuale ed esistenziale, non lo abbandonò più. Dall’espressionismo astratto, al minimalismo, all’arte concettuale, Panza fu sempre un pioniere del gusto, il “primo” ad acquisire opere di figure ancora ignote. Coniugò una sua cifra originalissima, rigorosa e coerente, con un’appassionata frequentazione degli artisti, per lui sempre fonte di grande vitalità intellettuale.

La Berlin Biennale 2010 manca il bersaglio

What is Waiting out there, cosa ci aspetta lì fuori è il titolo che la curatrice Kathrin Rhomberg ha scelto per la sesta edizione della Berlin Biennale for contemporary art, manifestazione in visione fino al prossimo 8 agosto. La storia delle passate edizioni ci insegna che la biennale tedesca è un evento decisamente rigoroso e composto anche se questa volta la curatrice ha tentato di sterzare verso lidi un poco più sperimentali mancando però il bersaglio a causa di una tematica troppo larga e dispersiva. Il titolo della biennale riporta alla mente una situazione di attesa ma anche di sospetto e di desiderio di scoperta, queste sono le emozioni che secondo Kathrin Rhomberg l’arte contemporanea del futuro dovrebbe generare nella mente del fruitore.

La curatrice ha quindi tentato di sottolineare ed evidenziare la realtà del presente in relazione ad un’ arte che riesce ad impossessarsene, producendo a sua volta nuove realtà. Le ambizioni della Rhomberg si scontrano però con una proposta artistica frammenta e fragile che si disperde totalmente all’interno del tessuto urbano. La manifestazione infatti, abbraccia l’intera città di Berlino, allargandosi su sei diverse sedi mentre la maggior parte delle opere sono concentrate al KW Institute nel distretto Mitte dove l’installazione di Petrit Halilaj domina l’intera location.

BOX³ al Mlac di Roma

Martedì 6 luglio 2010 alle ore 19.00 presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, si inaugura la mostra BOX³. La città che muta, a cura del Collettivo AGIta: Lincoln Dexter, Diego Marchi, Laura Laruffa, Simona Raho, Valentina Trisolino.
L’evento inaugurale prevede, oltre all’apertura delle sale espositive, una festa che coinvolgerà il pubblico presente e gli artisti invitati, con una serie di performance musicali e live visual.

Il progetto Box nasce da un’idea di Salvatore Mauro e Anna Milano Carè il 20 aprile del 2007 per promuovere artisti e progetti inediti provenienti da tutta Italia, con un’attenzione particolare ai linguaggi di sperimentazione artistica legati all’uso delle nuove tecnologie. Obiettivo di Box è creare uno scambio attivo tra opera d’arte e fruitore attraverso il coinvolgimento percettivo ed emozionale di quest’ultimo. Ciò si traduce in una sperimentazione collettiva ed eclettica rappresentata metaforicamente da un modulo: il cubo.

Parte Miraggi, quinta edizione del progetto IntramoeniaExtra Art

IntramoeniaExtra Art, il progetto che porta l’arte contemporanea nei castelli e palazzi storici di Puglia, prosegue il suo Grand tour e giunge in terra di Brindisi e Taranto per la sua quinta edizione dal titolo Miraggi . Ancora due province pugliesi, dopo Castel del Monte (2005), i Castelli della Daunia (2006), i Castelli del Salento (2007) ed i Castelli in Terra di Bari (2008/9), mostre in cui sono stati coinvolti artisti di fama internazionale insieme ad emergenti italiani invitati a confrontarsi con gli straordinari spazi degli antichi luoghi in un felice corto circuito tra storia e contemporaneità.

Promosso dall’Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia e dal MIBAC in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali della Puglia, la Marina Militare di Taranto e Brindisi, le Province ed i Comuni coinvolti, si avvale della direzione scientifica di Achille Bonito Oliva ed e’ ideato e curato da Giusy Caroppo, art director dell’associazione culturale organizzatrice Eclettica_Cultura dell’Arte, con la cura esecutiva di Rossella Meucci Reale.