Atla(s)now il nuovo progetto di Angelo Bellobono per la Marrakech Biennale

Inserito nel Programma parallelo ufficiale della Marrakech Biennale, il progetto Atla(s)now di Angelo Bellobono presenterà un’importante duplice mostra che sarà allestita nella Salle des arts plastiques dell’Esav-Ecole supérieure des arts visuels de Marrakech, negli spazi di Dar Toubkal-Mountain Propre research & visitors centre e negli spazi del Community centre – maison des associations d’Imlil. Il progetto è prodotto da Aniko Boehler, Morocco experience & projects. La mostra verrà inaugurata il 29 febbraio 2012 e si protrarrà fino al 3 giugno 2012

Comincierà ufficialmente il 7 febbraio 2012 con la prima residenza d’artista sulle montagne dell’Atlas tra Imlil e Oukaimeden la realizzazione del progetto Atla(s)now, la sfida che l’artista  Angelo Bellobono sviluppa attraverso la realizzazione di una piattaforma creativa e formativa, in cui l’arte e lo sci sono utilizzati come mezzo di sviluppo e condivisione sociale, apportando innovazione sul territorio.

Taiyo Onorato e Nico Krebs alla Galleria Riccardo Crespi di Milano

La Galleria Riccardo Crespi presenta End of an Era (Fine di un’Era), in mostra dal 23 febbraio al 7 marzo 2012,  personale degli artisti svizzeri Taiyo Onorato e Nico Krebs.  I due artisti collaborano fin dall’anno 2003, utilizzando la fotografia come mezzo espressivo principale, benché la loro produzione comprenda scultura e istallazione. Materia della loro ricerca sono spesso oggetti tratti dal quotidiano, caricati di significati inattesi e disorientanti per creare immagini in cui realtà e finzione collidano.

Fine di un’Era è una selezione di opere fotografiche e sculture, che ruota attorno al concetto di Fotografia come medium, ma anche come meccanismo di creazione. Questi lavori riflettono sulla percezione dell’immagine fotografica, nella sua ambivalenza tra mera registrazione del dato visivo e rappresentazione di un mondo immaginario. Il titolo Fine di un’Era si riferisce all’insistente dibattito sulla morte della fotografia analogica, recentemente intensificato in seguito al fallimento di Kodak.

Kaarina Kaikkonen / Huma Bhabha alla Collezione Marmotti di Reggio Emilia

Kaarina Kaikkonen Are We Still Going On?

Pensata per la ex fabbrica di abbigliamento , ora sede della Collezione Maramotti, la grande installazione Are We Still Going On? di Kaarina Kaikkonen segue e accompagna la struttura compositiva dell’edificio, esempio peculiare di architettura brutalista e organicista degli anni Cinquanta. Il vecchio ingresso alla fabbrica − in cui è stata realizzata l’opera − è idealmente diviso in due aree; le catene orizzontali in cemento armato che collegano i pilastri non solo conferiscono un ritmo architettonico allo spazio, ma divengono parte del lavoro dell’artista.

L’installazione si compone di due strutture simmetriche che evocano lo scheletro di una grande barca. La semplice carena è sezionata in due parti che si sviluppano dal soffitto fino a tangere il pavimento, con un medesimo ritmo compositivo semicircolare realizzato con abiti annodati tra loro. Per la scelta dei colori che delineano le due strutture complementari, gli abiti suggeriscono un dialogo simbolico tra il maschile e il femminile: chiari da un lato, dai toni più freddi dall’altro. Dal tutto emana una combinazione coloristica di armonica bellezza.

ORI GERSHT – Still and Forever

Brand New Gallery di Milano inaugura il 1 marzo la mostra Still and Forever, prima personale italiana dell’artista israeliano Ori Gersht. Attraverso la creazione di scenari sublimi che diventano precipitosamente inquietanti per mezzo di una decadenza improvvisa e graduale, le opere di Ori Gersht rendono momenti prolungati di suspense grazie all’uso della fotografia in stop-motion e del film al rallentatore. Rifacendosi nelle composizioni a quadri storici di grandi maestri, l’artista offre una meditazione sulla vita, la perdita, il destino ed il caso. Catturare un attimo, fermarlo nel tempo e nello spazio per renderlo percettibile in modo chiaro e preciso è una prerogativa di questo artista.

Nella serie Blow Up, che prende il nome dall’omonimo film di Michelangelo Antonioni, la composizione floreale richiama le tinte del tricolore di Francia e si rifà all’opera di Henri Fantin-Latour. Ori Gersht accelera la scomparsa di questo still-life facendolo letteralmente saltare in aria, attraverso una tecnica che prevede un preventivo congelamento dei fiori e la successiva creazione di una violenta esplosione attraverso piccole cariche di nitroglicerina sapientemente posizionate. L’azione viene catturata in modo assai vivido per mezzo di una speciale camera ad alta risoluzione ad 1/6000 di secondo: i momenti cruciali di quest’immagine, allo stesso tempo affascinante ed inquietante, vengono selezionati dall’artista ad evocare la dicotomia tra caos e serenità così come gli atti casuali di violenza, non solo della storia europea, ma anche del suo paese d’origine.

VIOLENCE. L’arte interpreta la violenza

Dal 22 aprile al 10 giugno 2012 il Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara ospiterà la mostra collettiva VIOLENCE. L’arte interpreta la violenza, scelta per la XV edizione della Biennale Donna e organizzata dall’UDI – Unione Donne in Italia di Ferrara e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Continuando il percorso iniziato nelle precedenti tre edizioni, la Biennale Donna ancora una volta si prefigge il compito di individuare ed esplorare tematiche legate a problemi socioculturali, identitari, comportamentali e geopolitici, interpretati grazie all’acuta creatività di alcune delle più note voci femminili dell’arte contemporanea. Curata da Lola Bonora e Silvia Cirelli, l’esposizione propone il percorso di sette artiste già affermate a livello internazionale e la cui ricerca è da tempo incentrata sul tema della violenza, una questione purtroppo ancora oggi molto attuale.

Iván Navarro – Nacht und Nebel

Dal 2 marzo al 5 maggio 2012 la Fondazione VOLUME! presenta Nacht und Nebel di Iván Navarro a cura di Antonio Arévalo. La mostra, attraverso un intervento istallativo, vuole rievocare l’atmosfera della città di Roma tra il settembre 1943 e il giugno del ’44, quando, occupata dalle truppe naziste, fu esposta ai bombardamenti e alle persecuzioni e la sua popolazione cercava rifugio in sotterranei, cunicoli, tunnel. Anfratti bui che divennero salvezza ma a volte anche sinonimo di morte, come nel caso delle fosse Ardeatine che furono scenario di un efferato eccidio nazista.

Il progetto dunque, insiste proprio su questa duplice interpretazione e su questo concetto di memoria. L’artista Iván Navarro (Santiago del Cile, 1972) nel suo lavoro sviluppa il concetto di conversione dell’energia attraverso la costruzione di oggetti ed installazioni luminose con neon e materiali d’uso quotidiano, rimettendo in discussione gli stilemi dell’arte modernista con un’attenzione ad un risvolto socio-politico. Per gli spazi della Fondazione VOLUME! ha concepito sette pozzi in mattoni e cemento dalla forma circolare, quadrata o triangolare, contenenti ognuno una scritta al neon: ODIO, OCCHIO, ECCO, ECO, EX, BECCO ed ECCIDIO.

Jacopo Miliani – Do you believe in mirages?


Sabato 18 febbraio 2012, EX3 Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze inaugura Do you believe in mirages?, progetto di Jacopo Miliani vincitore della seconda edizione del Premio EX3 Toscana Contemporanea. Il Premio, promosso da EX3 in collaborazione con Regione Toscana, nasce con l’intento di valorizzare le generazioni di artisti under 40, toscani di nascita o di residenza.

EX3 ha nominato una commissione composta da 3 curatori attivi sul territorio: Lorenzo Bruni, Valentina Gensini e Alberto Mugnaini, che ha selezionato una rosa di sei artisti – Yuki Ichihashi, Jacopo Miliani, Studio++, Teatro Sotterraneo, Martina della Valle, Enrico Vezzi – a ognuno dei quali è stato chiesto di presentare un progetto per la sala centrale di EX3. I progetti sono stati valutati, in una seconda fase da una giuria composta da Tom Morton, Ludovico Pratesi e presieduta da Sergio Tossi, che ha decretato vincitore Jacopo Miliani.

THE NUDE: quando l’aperitivo e’ nudo

Lunedì  20 Febbraio dalle h 20:00 alle 22:00 si terra’ il secondo appuntamento di The Nude: aperitivo con nudo dal vero al Bebop Jazz Club (Via Giuseppe Giulietti 14, Roma). Non lasciatevi ingannare dal titolo, non si tratta del solito aperitivo romano condito in salsa piccante, ma di una vera e propria sessione di disegno, dove pero’ non regna l’aria aulica e didattica che si respira nelle accademie. Si tratta infatti di un evento divertente durante il quale disegnare, socializzare e rilassarsi approfittando di un drink e due chiacchiere.

THE NUDE consiste in sessioni di disegno dal vero all’interno di un locale dove una modella o un modello poseranno per due ore. Il luogo inconsueto e di grande afflusso come un jazz club, un ristorante o un wine bar non e’ una scelta dettata dal caso ma e’ studiata per rendere una pratica di solito elitaria o accademica alla portata di tutti. The Nude e’ un evento itinerante per artisti e non solo, c’e’ chi disegna da sempre, chi riprende in mano le matite dopo essersi dedicato ad altre tecniche per anni, chi invece vuole provare per la prima volta.

TURBOLENZE – PROPOSTE DALLA COLLEZIONE DEL MUSEO PECCI

Il Museo Pecci Milano presenta dal 9 marzo al 14 aprile 2012 un progetto espositivo inedito che mutua dalla fisica l’identificazione di moti disordinati, irregolari e apparentemente caotici, fuori regola, raccogliendo insieme varie esperienze artistiche contemporanee i cui esiti assumono forma di TURBOLENZE, elaborate da artisti o gruppi di artisti di diversa provenienza (Austria, Brasile, Giappone, Italia, Russia, USA).

La selezione di opere proposte dalla collezione del museo, acquisite nell’arco di vent’anni di attività espositiva, rispecchia lo stato di inquietudine e agitazione economica, politica e sociale in cui stiamo vivendo e offre al visitatore esempi di interpretazione e rappresentazione di fenomeni e dinamiche che governano la nostra epoca. La mostra, come un improvviso annuncio di volo, invita il pubblico ad “allacciare le cinture di sicurezza” e seguire con attenzione le fluttuazioni e gli scossoni impressi da queste opere alla normale percezione della realtà.

I Have Seen the Future al MACRO di Roma

Sarà “I have seen the future” il quarto importante evento che il gruppo creativo romano di Cityvision presentera’ il prossimo 17 febbraio alle 18.30 al MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma. Dopo l’esperienza e il successo di Rome CityVision Experience, Love and Kill your own Town e Y1 Independent Architecture Stuff, un nuovo evento d’architettura indipendente vedra’ protagonista, per la prima volta a Roma, il famoso studio londinese Squinto/Opera con una lecture dell’architetto Jules Coke (founding director).

Sara’ inoltre annunciato il nuovo concorso d’architettura internazionale che quest’anno indaghera’ sul futuro della Grande Mela: New York Cityvision Competition. La giuria del nuovo concorso sara’ composta da Joshua Prince-Ramus (REX architects), Eva Franch i Gilabert (Storefront for art & architecture), Roland Snooks (Kokkugia), Shohei Shigematsu (OMA ny), Alessandro Orsini (Architensions) e Mitchell Joachim (Terreform One). Durante l’evento verra’ inoltre presentato e distribuito il free press numero 5 di CityVision Magazine e saranno rivelati i vincitori del concorso PFFF Inflatable architecture competition indetto da CityVision e FARM.

Alice Pedroletti – Ops

Dal primo febbraio al 23 marzo 2012 saranno esposte presso il MLAC – Museo del Laboratorio di Arte Contemporanea de l’Università La Sapienza di Roma le opere vincitrici della prima edizione di Research in Art. Permanent Platform of Atomium Culture, organismo europeo per la divulgazione della ricerca e dell’innovazione scientifica, ha chiesto ai giovani artisti di ispirarsi a sette scoperte scientifiche da loro promosse: Progetto Genoma Umano, Bionic Eye, Plastiche da anidride carbonica, Cattura e Stoccaggio del Carbonio, Batteria basata su Nanotecnologia, b-Link, World Wide Web (WWW). I dieci vincitori sono stati presentati il 21 gennaio a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, alla presenza del Ministro per la Ricerca Francesco Profumo.

La giovane artista milanese Alice Pedroletti presenta Ops., opera ispirata a b-Link un software gratuito che permette ad una persona paralizzata di comunicare in autonomia. Il programma permette la distinzione da parte di una webcam collegata ad un computer dei movimenti della palpebra volontari da quelli involontari. Attraverso lo sguardo il disabile può quindi controllare un computer ed esprimersi, arrivando a muoversi, a rompere le pareti di una condizione forzata.

Presentazione Artnoise

 

Siamo lieti di invitarvi il 18 febbraio 2012 presso gli spazi dell’Ex Cinema Preneste a Pigneto dove si svolgerà la presentazione di ARTNOISE, nuovo portale dedicato all’informazione artistica contemporanea (www.artnoise.it).

 

Il sito, nato da poche settimane, prevede approfondimenti nei diversi ambiti del contesto artistico contemporaneo, dall’arte visiva, al cinema, alla danza, alla letteratura con l’integrazione di rubriche dedicate alla contaminazione e allo scambio reciproco fra i vari contesti culturali.

Giulio Iacchetti – Cruciale

Dal 29 febbraio al 28 marzo 2012 il designer Giulio Iacchetti presenta a Roma, nello straordinario spazio della Chiesa di Santo Stefano Rotondo, il suo progetto “Cruciale”. Una delle rare chiese romane a pianta centrale diviene così luogo di un’inedita contaminazione tra sacro e profano, tra arte, architettura e design in un dialogo serrato di eccezionale potenza che ha come soggetto la figura simbolica della croce.
Il progetto – qui in un’edizione ampliata rispetto alla prima edizione milanese tenutasi al Museo Diocesano nell’aprile-giugno 2011 – nasce dalla considerazione che il design contemporaneo non riguarda più solo la mera cultura materiale, ma si rivolge alla produzione di oggetti che rispondono anche a funzioni legate alla sfera emotiva, sentimentale e spirituale. Siamo abituati a distinguere tra design, destinatario del progetto d’uso, e arte, ambito delle riflessioni più profonde e interiori. Ma cosa accade quando è l’oggetto d’uso quotidiano a caricarsi di tali valenze? A questo interrogativo sembra aver voluto trovare risposta l’autore utilizzando la croce come reagente del nostro vivere quotidiano, scoprendola laddove sembra una presenza casuale, ma che in realtà non lascia nessuno di noi indifferente.