Il Premio Michetti diventa Pop

La 63° edizione del Premio Michetti, curata da Luca Beatrice, aprirà il 21 luglio 2012 a Francavilla al Mare (CH). In mostra le opere di alcuni interpreti della Pop Art italiana insieme a giovani artisti che per il loro linguaggio, i temi che affrontano e le loro scelte poetiche offrono una interessante visione della sua evoluzione dopo oltre cinquant’anni dalla nascita. Unica corrente artistica, insieme al Surrealismo, a essere ancora viva e in continua trasformazione, la Pop Art non ha mai smesso di essere sfruttata e apprezzata da artisti e pubblico.

In un mondo dove spesso l’arte contemporanea assume contorni intellettualistici e viene associata a un atteggiamento elitario, i colori vivaci, i temi popolari e la riconoscibilità degli oggetti rappresentati offrono a chi realizza le opere, e a chi le guarda, la possibilità di godere dell’arte come di una forma di intrattenimento. La Pop Art colora con tinte forti la realtà per raccontarla divertendo: questo fa l’arte contemporanea quando non si prende troppo sul serio.

Con gli occhi, con il cuore, con la testa. La fotografia della collezione Trevisan

Cosa hanno in comune i dagherrotipi del 1846 di Ferdinando Brosy e gli scatti di Gregory Crewdson di 160 anni dopo? Hanno attirato l’attenzione di Mario Trevisan e sono così entrati nelle sua collezione. Dal 24 luglio al 9 settembre 2012 questa ricca e appassionata collezione di fotografia è visibile in una mostra al Mart di Rovereto intitolata “Con gli occhi, con il cuore, con la testa. La fotografia della collezione Trevisan”, a cura di Walter Guadagnini con Veronica Caciolli e Francesco Zanot.

La raccolta Trevisan, oggi in deposito a lungo termine presso il Mart, è tra le più significative collezioni private italiane di fotografia: è composta da circa 250 opere, 200 delle quali sono state selezionate per questa mostra. La passione di Trevisan per la fotografia nasce oltre venti anni fa e si è concentrata sulla fotografia delle origini (anni Quaranta e Cinquanta del XIX secolo) e su quella di matrice surreale, in cui, come scrive Walter Guadagnini “alla rappresentazione del mondo si sostituisce la sua invenzione”.

Drodesera XXXII

La trentaduesima edizione di Drodesera si svolgerà dal 20 al 28 luglio negli spazi di Centrale Fies, a Dro (Tn). Il festival di quest’anno sceglie attraverso il claim WE FOLK! di esplorare un filone centrale della contemporaneità, indagandone le differenti declinazioni e derivazioni. Lontani dai clichés comunemente associati alla parola, è nei rituali del folk – nella culla di nuove e vecchie tribù – che diventa possibile immaginare nuovi modi di appartenenza, distaccandosi dalla vita reale o al contrario immergendosi fino in fondo nelle radici che costituiscono la nostra storia. In cerca di una comunità, di una nuova forma di protezione.

Un festival come sempre di confine, sul confine, con una vocazione ad esplorare tutte quelle aree di intersezione tra territori artistici che difficilmente si prestano ad essere rinchiuse in una definizione univoca. Per questo a Drodesera 2012 ci saranno performance per poche persone alla volta, in grado di accrescere l’intimità e scardinare le convenzioni: il duo Heine Avdal & Yukiko Shinozaki ambienterà il suo Field works-Office per due spettatori negli uffici della Centrale, mentre Mali Weil, giovane gruppo trentino tra le nuove realtà più promettenti del nostro paese, accoglierà gli spettatori a gruppi di cinque nella sua onirica White Noise Machine, realizzata in collaborazione con la designer Liviana Osti di Mezzolombardo (tra i 20 giovani artisti ospitati all’interno di FICO, il progetto di Centrale Fies e Mi9 dedicato al design). Sputato a Cristo, opera di Luigi Presicce, sarà invece accessibile ad un solo spettatore alla volta, e resterà dopo la performance negli spazi della Centrale in forma di installazione.

Modelli/Models, al MAXXI 80 modelli di 60 autori dalla collezione permanente del museo

80 modelli di oltre 60 autori che hanno segnato la storia dell’architettura dal ‘900 ad oggi. E’ la mostra sulla collezione di architettura MODELLI MODELS che, dal 19 luglio 2012 al 2 aprile 2013, sarà esposta nella Galleria 2 del MAXXI, al primo piano del museo. La mostra, curata dal MAXXI Architettura con l’indirizzo scientifico di Maristella Casciato, è una delle prime occasioni per apprezzare e mettere a confronto un grande numero di modelli di opere moderne e contemporanee, realizzati con i materiali e le tecniche più disparate dal legno alla ceramica, ai gessi, ai metalli e alle materie plastiche.

“Nella storia dell’architettura – dice Margherita Guccione, Direttore del MAXXI Architettura – il modello ha svolto un ruolo di rilievo; ha sempre rappresentato una prima verifica dell’invenzione spaziale (“drawing follows models” secondo l’espressione lecorbuseriana), una modalità per governare la complessità tridimensionale indagando le relazioni tra le parti o tra le parti e il contesto. Le odierne rappresentazioni digitali e i rendering sono debitrici di questo strumento che produce oggetti dotati di un’estetica autonoma, capaci di rappresentare insieme la realtà e le diverse teorie del progetto architettonico. Così nasce questa esposizione che presenta al pubblico una parte significativa e di grande fascino della collezione del MAXXI Architettura”.

Marisa Merz Call for papers

Call for papers, da inviare entro il 22 ottobre 2012

Giornata di studi dedicata a Marisa Merz – Roma, sabato 1 dicembre 2012

Il nuovo allestimento della collezione del MAXXI Arte A proposito di Marisa Merz porta avanti l’approfondimento che il Museo dedica alla storia dell’arte italiana contemporanea e a quegli artisti che possono essere considerati i maestri delle generazioni del XXI secolo.Nucleo della mostra è la recente acquisizione dell’opera Senza titolo, 2009 – 2010, che, con l’esposizione di altri lavori, è stata l’occasione principale che ha portato il MAXXI  ad approfondire la ricerca su Marisa Merz con la pubblicazione di un quaderno monografico (A proposito di Marisa Merz, a cura di Carolina Italiano, Mousse Publishing 2012).

La Galleria PrimoPiano occupata dall’artista Roxy in the Box

Roxy in the Box – ph. massimo pastore

Per la prima volta lo spazio espositivo napoletano sarà per tre mesi pacificamente espropriato e prenderà la forma di un temporary atelier, spazio che l’artista gestirà secondo le proprie necessità espositive seguendo un allestimento che sarà a sua totale discrezione. Occupy PrimoPiano #1 è un ulteriore passo che la galleria propone uscendo dai suoi confini e elaborando una scelta di flessibilità per meglio e maggiormente sostenere gli artisti in una decisiva forma di libertà che consenta loro di proporsi come naturalmente farebbero nel loro personale atelier. Più spazio, più tempo.

L’artista avrà a disposizione tutti gli spazi della galleria per tre mesi e questo consentirà un approccio espositivo originale, confrontarsi con la propria personale produzione e costruire un ideale percorso che consenta una più articolata visione delle opere e per un pubblico più vasto.Occupy PrimoPiano #1 sarà nelle mani di Roxy in the Box, artista con la quale la galleria ha da tempo un forte legame ideale e della quale ha in programmazione una sua personale nel 2013.

pastificio_lab #1 – Un progetto di Marcello Smarrelli a cura di Sguardo Contemporaneo

pastificio_lab è il nuovo progetto ideato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Pastificio Cerere, allo scopo di creare una piattaforma culturale che sviluppi iniziative volte a coinvolgere un pubblico sempre più eterogeneo.  pastificio_lab vuole essere connettore di idee, persone, progetti che mira, seguendo la tradizione della Fondazione, ad avvicinare gli studenti universitari che popolano il quartiere di San Lorenzo, luogo in cui sorge il Pastificio Cerere e confinante con La Sapienza – Università di Roma.

Mittelfest 2012

Dal 14 al 22 luglio, nove giorni dedicati alla cultura, allo spettacolo, alla creatività; nove giorni di gioiosa immersione tra gli aspetti più affascinanti della cultura mitteleuropea in una città, Cividale, entrata recentemente tra i siti Unesco di rilevanza mondiale; numerose anteprime assolute e nazionali in un cartellone mai così ricco di appuntamenti. MittelFest, vetrina riconosciuta dell’interscambio culturale tra Italia ed Est Europa e luogo di confronto di artisti e intellettuali della Regione Friuli Venezia Giulia e dei paesi dell’area centroeuropea, nell’edizione 2012 si rinnova, presentando per la prima volta sei percorsi tematici.

Il primo, RISVEGLI, è anche il tema della rassegna e insieme il titolo di uno strepitoso galà di danza dedicato ai Ballets russes di Djaghilev e Stravinsky, reintepretati dalla grande Eleonora Abbagnato insieme a etoiles italiane ed europee, ma è anche la sorprendente performance letteraria di John Lennon, “Vivendo cantando”, per la prima volta rappresentata in Italia in uno spettacolo targato MittelFest. Ma quest’anno i riflettori sono puntati sulla Repubblica Ceca: con il percorso PRAGA MAGICA il cuore della Mitteleuropa si trasferisce a Cividale, con lo straordinario Teatro Nero, il Teatro nazionale di Praga, la leggenda eterna del Golem, il Vaclav Havel della Rivoluzione di Velluto e molte altre sorprese, non solo artistiche.

Santarcangelo 12 a Santarcangelo di Romagna

La quarantaduesima edizione del Festival di Santarcangelo torna a occupare il calendario per 10 giorni consecutivi con spettacoli ogni sera. Tra progetti speciali e coproduzioni il festival mette in scena la città, con Richard Maxwell, Virgilio Sieni e Zapruder filmmakersgroup. Santarcangelo •12 inaugura inoltre il suo blog e rilancia il Centro Festival e il Dopofestival. Santarcangelo •12 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, primo atto della nuova direzione artistica triennale guidata da Silvia Bottiroli con Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci alla condirezione, propone una formula piena che occupa il calendario dei suoi dieci giorni senza soluzione di continuità.

Appuntamenti ogni sera (anche nei giorni feriali) dal 13 al 22 luglio ininterrottamente, per un’edizione che potrà accogliere un numero più cospicuo di spettatori grazie anche all’utilizzo di nuovi spazi-spettacolo con capienze più ampie, e al maggior numero di repliche in programma. Uno dei nodi di questa quarantaduesima edizione del festival affronta il rapporto tra le arti della scena e la rappresentazione della vita quotidiana, delle emozioni e della relazione tra sé e gli altri.

St. Moritz Art Masters 2012

Per dieci giorni, la regione svizzera dell’Engadina rinnova l’appuntamento con i protagonisti dell’arte contemporanea. 35 location tra musei, gallerie, hotel di lusso e gli spazi aperti della territorio ospiteranno mostre personali e collettive – tutte gratuite – di grandi artisti del nostro tempo: Lutz & Guggisberg, Tom Sachs, Ron Arad, Vik Muniz, Hamish Fulton, Giuliano Pedretti, Mimmo Rotella, Letizia Cariello, Bettina Rheims, Albert Watson e molti altri.  Tra le numerose iniziative di SAM, il workshop di fotografia tenuto da Steve McCurry, Jock Sturges e Amedeo Turello.

Giunto alla sua quinta edizione, St. Moritz Art Masters (SAM), il festival dedicato all’arte e alla cultura ideato da Monty Shadow e curato da Reiner Opoku, con le sue 35 esposizioni gratuite, torna ad affermarsi, dal 24 agosto al 2 settembre 2012, come appuntamento imprescindibile per l’estate engadinese. La rassegna, nata con l’obiettivo di collegare l’arte contemporanea alla natura e al territorio della regione, ogni anno richiama un numero crescente di visitatori trasformando l’Alta Engadina in una meta interessante per gli appassionati di tutto il mondo.

Tony Oursler alla FaMA Gallery di Verona

Tony Oursler è il protagonista della mostra a cura di Danilo Eccher che FaMa Gallery inaugura il 28 settembre 2012.  Dopo l’importante mostra antologica che il PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano gli ha dedicato nel 2011, il celebre artista multimediale americano torna in Italia per presentare negli spazi della galleria veronese una serie articolata di nuovi lavori, tra cui due grandi installazioni, tre micro sculture e una serie di dipinti con immagini animate.

Denouement, questo l’enigmatico titolo della sua personale – aperta fino al 21 dicembre 2012 – che richiama quel momento centrale e di grande intensità tipico di ogni narrazione – sia essa per parole o per immagini – nel quale l’intreccio è svelato e che getta nuova luce sull’intera trama. L’indagine che Oursler mette in campo sulla complessità delle interazioni sociali e sul modo in cui le tecnologie influenzano e ridefiniscono la nostra psicologia e il nostro essere nel mondo, utilizza gli strumenti propri alla comunicazione contemporanea per realizzare delle opere che, fondendo diversi registri espressivi e approcci formali, interrogano i meccanismi propri all’odierna cultura popolare.

VIR Open Atelier

Calling Upon#4 – “Misurazione, agonismo e resistenza”

Nel testo Problems and Projects del 1972, Nelson Goodman afferma che la funzione di un sistema costruttivo non è di ricreare l’esperienza, ma di cartografarla. Un costructional system non è solo un modo di vedere il mondo, ma anche, e soprattutto, di farlo, di costruirlo, mettendo in evidenza le pratiche e le strategie che lo hanno progressivamente composto. Appoggiandosi a questa suggestione, l’apertura delle porte di VIR sfrutta la formula  dell’open studio non come l’occasione per formalizzare – una volta per tutte e in maniera definitiva – l’attività dei quattro progetti in residenza, ma come un tentativo di comprendere in che modo essi hanno cercato di “fare sistema”.

Constructional system si mostra come una situazione aperta, ancora opaca, in bilico tra il momento espositivo e il laboratorio, in cui le pratiche presentate sono ancora operative e immerse nella ricerca. Aprire lo studio significa a sua volta cercare di rendere cartograficamente e in maniera temporanea lo stato d’avanzamento del lavoro e della produzione che ha popolato il territorio di VIR nell’arco dei mesi di maggio, giugno e luglio cercando di afferrare la vita del luogo e le corrispondenze emerse tra i diversi progetti che si sono trovati a convivere in uno spazio comune.

Videoart Yearbook 2012

Ritorna l’appuntamento estivo con la videoarte: settima edizione della kermesse bolognese L’11 luglio in Santa Cristina il meglio della videoarte, ospiti speciali e un omaggio a Diego Zuelli Fedele a una tradizione ormai consolidata, anche quest’anno il Dipartimento delle Arti Visive e la Scuola di Specializzazione in Beni Storici Artistici, che ne è parte integrante, celebrano il culmine dell’estate con un evento culturale e festoso nello stesso tempo, presentando un ricchissimo programma fondato sulla videoarte.

Questa forma tecnica ed espressiva è soltanto un minimo settore dell’amplissimo arco storico-disciplinare che le due istituzioni abbracciano, ma si raccomanda sia per il poco costo con cui è possibile raccoglierne e mostrarne i prodotti, sia soprattutto per il ruolo sempre più rilevante che la videoarte ha assunto, fungendo da punto di confluenza di ogni altro genere e tecnica. Si può ben dire che oggi tutte le arti si concentrano nel video, così come in altri tempi avveniva per il dramma o per la musica.

Roberto Coda Zabetta alla Certosa di San Giacomo di Capri

Sabato 28 luglio alle ore 19.00 negli spazi della Canonica della Certosa di San Giacomo a Capri con la direzione di Rossana Muzii, l’Associazione Culturale ArteAs presenterà la mostra personale di Roberto Coda Zabetta dal titolo “VERDADE” a cura di Guilherme Bueno, Maria Savarese e Maurizio Siniscalco. L’esposizione è promossa dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli e dall’Associazione Culturale ArteAs di Maurizio Siniscalco.

La mostra, con il Patrocinio della Città di Paraty gemellata con la Città di Capri, dell’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e della UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janiero, presenta 27 lavori inediti, in anteprima assoluta italiana, che verranno successivamente presentati al MAC – Museu de Arte Contemporânea de Niterói a Rio de Janeiro dal 30 settembre al 3 novembre 2012. “VERDADE” (“VERITÁ”) prende spunto dalla memoria di quanti hanno sofferto la detenzione in uno dei più spietati sistemi di prigionia del mondo: quello delle carceri brasiliane, durante il periodo di dittatura dal 1964 al 1984.