“Pagina UNO”, Prima edizione del concorso letterario lanciato da DEd’A Edizioni

Il premio letterario Pagina UNO nasce per sostenere e promuovere opere inedite portando il libro fuori dai soliti canali letterari tradizionali, ristabilendo importanza e rilievo all’essenziale, ma a volte trascurato, rapporto tra lettore e autore.

DEd’A intende essere un luogo di incontro, di condivisione e riflessione, di confronto e creatività. Il tramite tra le idee, i racconti, la cultura, insita in ogni nostra pubblicazione, affinché il libro possa arrivare ovunque ci sia un lettore, sia esso giovane e vorace o saggio ed esperto. Per questo ci spingiamo oltre le librerie, anche nel mondo virtuale.

Parliamo di opere, non di nomi

Quando guardate una mostra, ammirate la valenza delle opere o preferite semplicemente ammirare i nomi degli artisti o peggio ancora i loro curriculum? La risposta a questa domanda dovrebbe essere assai semplice, eppure sembra che non tutti siano in linea con l’affermazione: “l’opera prima di tutto”. Negli ultimi tempi infatti, molti attori dell nostro sistemone artistico nazionalpopolare hanno dimostrato di pensare solo al loro progetto curatoriale, sparando nomi blasonati, piuttosto che osservare da vicino la produzione degli artisti.

Esempio lampante di questa pratica assai deprecabile è l’attuale Padiglione Italia (con relative Biennali diffuse in ogni regione) di Vittorio Sgarbi. Per tener fede al suo progetto, il celebre storico ha di fatto affastellato decine e decine di nomi, creando una sorta di fai da te dell’arte, con artisti lasciati alla loro mercé che hanno trasportato le opere a proprie spese e non hanno avuto nemmeno voce in capitolo per quanto riguarda l’allestimento.

Murakami chiede un ribasso dei prezzi e Gagosian dice no

Giusto alcuni giorni fa vi abbiamo dato notizia della nuova, grande mostra del Jeff Koons giapponese, Mr. Takashi Murakami, attualmente in visione alla Gagosian Gallery di Londra. In quel frangente avevamo parlato del ritorno del nostro agli eccessi più sfrenati con opere fortemente legate a tematiche sessuali e soprattutto dalle grandi dimensioni. Oggi Bloomberg ha rilasciato un’interessante intervista al re del pop, incalzandolo su alcune questioni riguardanti il mercato dell’arte contemporanea internazionale.

Secondo Murakami, il mercato “mette paura”, questo poiché dopo un’iniziale crisi dovuta alla ormai arcinota bolla speculativa, i prezzi sono tornati alle stelle. Per fare un esempio pratico, l’artista avrebbe chiesto al vecchio volpone Larry Gagosian di livellare verso il basso i prezzi delle sue opere in mostra.

Italia Wave Love Festival a Lecce

Compleanno al sole della Puglia per Italia Wave Love Festival: la 25esima edizione si svolgerà dal 14 al 17 luglio nell’ elegante città di Lecce. Arrivano nel cuore del Salento quattro giornate dense di appuntamenti, eventi, concerti, mostre, cinema, fumetto, installazioni e workshop! Si suona dalle 10 del mattino fino a notte fonda. Una non-stop che comprende le grandi esclusive italiane di Paolo Nutini e Kaiser Chiefs, l’ inedito concerto all’alba di Giovanni Lindo Ferretti, “A Cuor Contento”, artisti internazionali per la prima volta nel nostro Paese come i marocchini Oudaden e la cantante tunisina Emel Mathlouthi, i francesi The Serge Gainsburg Experience e dal Brasile i Vivendo do Ócio, la lunga serata italiana di chiusura per festeggiare e celebrare il primo quarto di secolo del festival più longevo d’ Italia.

Il Main Stage, palco principale del festival, è situato all‟interno dello Stadio “Via del Mare” e ospiterà grandi nomi come Lou Reed & band nel nuovo spettacolo “Sweet Tooth”, Jimmy Cliff, i già citati Paolo Nutini e Kaiser Chiefs in esclusiva per l‟Italia, gli inglesi Joy Formidable, selezionati nel circuito europeo ETEP (European Talent Exchange Program) e poi ancora gli italiani Verdena, Bud Spencer Blues Explosion, Sud Sound System, Zina e tutti gli artisti che si esibiranno per la serata di chiusura domenica 17 luglio: Daniele Silvestri, Mau Mau, Modena City Ramblers, Cristina Donà, la musica nuda di Petra Magoni & Ferruccio Spinetti, Fausto Mesolella, Marta sui Tubi e Paolo Benvegnù.

Bill Viola vince un premio per la pittura e la Bulgaria lancia un nuovo museo

Sono stati resi noti i nomi dei vincitori del prestigioso Praemium Imperiale, award giapponese fondato nel 1988 per celebrare i più grandi successi nel campo delle arti visive, categoria che non trova posto all’interno del Premio Nobel. Bill Viola si è aggiudicato il premio per la categoria pittura, Anish Kapoor per la scultura e l’attrice Judi Dench per il teatro ed il cinema. Ricardo Legorreta ha vinto la categoria architettura ed il direttore d’orchestra Seiji Ozawa ha primeggiato nella categoria musica.

Strana la scelta di Viola per la categoria pittura, anche se le opere del celebre video artista sono universalmente considerate come vere e proprie pitture in movimento.  Comunque sia la cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 19 ottobre a Tokyo. Al vincitore di ogni categoria andrà la “modica” cifra di 182.000 dollari.

Zaha Hadid flop? La sua Opera House di Guangzhou cade a pezzi

Essere grandi archistar, creatori di edifici perfetti e avveniristici non è facile. A volte, tra un capolavoro a destra ed una meraviglia a mancina, può scapparci il patatrac ed allora si è subito nell’occhio del ciclone. Ne sa qualcosa Zaha Hadid, celebre architetto e designer che ultimamente ha inanellato un successo dietro l’altro dal maestoso e sinuoso MAXXI di Roma, passando per il zigzagante Riverside Transport Museum di Glasgow, uno spazio tutto dedicato ai mezzi di trasporto dal treno allo skateboard.

La sfortuna però è sempre in agguato ed il nuovo capolavoro del celebre architetto è ultimamente al centro di numerose polemiche per alcune imprecisioni strutturali. Stiamo parlando dell’Opera House di Guangzhou nuovissimo polo culturale progettato dalla Hadid in territorio cinese. Fin dalle prime fasi del progetto molti detrattori si sono detti contrari alla realizzazione di quello che hanno definito come: “niente più che un’inutile dimostrazione di sfarzo e vanità”.

Chiara Vs Chiara alla Galleria Edieuropa di Roma

Versus significa in opposizione. Tuttavia non c’è partita che non abbia come presupposto la sfida e il rispetto dell’avversario. Allo stesso modo non c’è sfida che possa essere accettata se non si considera l’avversario “degno”, “all’altezza”.  Infine non c’è sport, o sportività che non abbia come sogno, come presupposto, una bella competizione, qualcosa che si trasformi in uno spettacolo per chi guarda.

Una sorta di danza sportiva che non è più per l’avversario ma per il pubblico. Ogni gesto atletico non riguarda soltanto la competizione, bensì la bellezza di se stesso.

Se la fotografia digitale ha nostalgia di quella analogica

Una foto scattata con Hipstamatic per iPhone

C’era una volta la fotografia analogica. Sembra un inizio nostalgico ma purtroppo è così, il mercato del digitale ha in breve tempo soppiantato una storia ultracentenaria fatta di acidi, pellicole e liquidi di fissaggio. La Polaroid ha lasciato in vita solo un piccolo ricordo delle sue storiche pellicole istantanee, qualcosina è ancora disponibile in casa Fuji. La Kodak da par suo ha eliminato molte celebri emulsioni e si prepara a cancellarne la restante parte. Agfa e Ilford fanno ormai parte di una gloriosa storia.

Per quanto riguarda le macchine fotografiche, anche le più note aziende come Canon, Nikon, Leica e persino Hasselblad hanno abbracciato il digitale in quella che sembra essere una strada senza ritorno. Nessuno ha più voglia di aspettare lo sviluppo delle foto al minilab, in pochi (ma buoni) hanno ancora la voglia di chiudersi in camera oscura per sviluppare e stampare manualmente. Eppure gli appassionati dell’analogico sono sempre di più e hanno preso la buona abitudine di acquistare vecchie (ma sempre buone) macchine su Ebay o procacciarsi le migliori Toy Cameras del momento via internet.

Chiude il News Of The World 168 anni di scandali anche per l’arte contemporanea

Se in questi ultimi tempi avete seguito i maggiori quotidiani di informazione e telegiornali nazionali, avrete sicuramente sentito parlare del caso News Of The World. Il News è, o per meglio dire è stato, un tabloid inglese che dal 1 ottobre 1843 fino al 10 luglio scorso ha pubblicato ogni domenica una ricca dose di scoop conditi con sesso e scandali.

Il tycoon Rupert Murdoch, proprietario della testata, è stato però costretto a chiuderla a causa di uno scandalo legato ad alcune forme di spionaggio utilizzate dai giornalisti del tabloid per raccogliere informazioni strettamente riservate su politici, attori ed altre personalità pubbliche. Pensate che il News Of World avrebbe persino effettuato delle intercettazioni telefoniche abusive su alcune famiglie delle vittime degli attentati del 7 luglio 2005 a Londra. Scandali o meno, il tabloid è comunque stato uno dei più venduti settimanali della storia, con il record di circa 3 milioni di copie settimanali nel mese di agosto 2010.

Il grado zero dello sguardo. Primo naufragio: cinema e arti visive

Fin dalla sua nascita, il cinema ha costantemente cercato un confronto serrato con le altre arti. All’opposto, le immagini in movimento hanno modificato in modo decisivo lo sguardo sul mondo misurando le proprie ricerche col cinema. Proprio questo “contagio” vuole essere il terreno dell’evento Il grado zero dello sguardo. Primo naufragio: cinema e arti visive che aprirà il 13 luglio al Museo Laboratorio – Ex Manifattura Tabacchi di Città Sant?angelo.

Il progetto Il grado zero dello sguardo non intende analizzare la complessità di questo intreccio, ma vuole mostrare alcune interazioni possibili tra opere d’arte visive-plastiche e film. La mostra è pensata come una costellazione di luoghi, nei quali si espongono delle relazioni, delle intermediazioni: un film, un’opera, un concetto agiscono tra loro per proporre al visitatore un percorso critico sulle emergenze della ricerca visiva di oggi.

Until the end, l’ultima fatica dei Masbedo alla Lorcan O’Neill

L’attesa sale davanti a una piccola porta anonima che dà accesso alla Street View della Galleria Lorcan O’Neill di Roma. Una piccola folla di gente, in fila, aspetta il suo turno per entrare. Finalmente l’uscio si apre, appena il tempo per addentrarsi, per poi richiudersi subito alle proprie spalle. Lo spettatore si ritrova d’un tratto all’interno di una stanza buia di piccole dimensioni. Poiché le vetrate sono state opportunamente mascherate da pareti mobili di cartongesso, si crea un’atmosfera affine alle sensazioni che l’opera suscita nello spettatore.

L’assenza di aperture verso l’esterno aumenta, infatti, quel senso di soffocamento dovuto anche al calore del videoproiettore che riproduce le immagini sulla parete di fronte all’ingresso. Lo sguardo è rapidamente catturato dal video Until the End, il nuovo lavoro presentato dai MASBEDO (Nicolò Massaza, Milano, 1973 e Jacopo Bedogni, Sarzana, 1970; entrambi lavorano a Milano) che, in una sola sequenza, illustra, in primo piano, la figura ossessiva di piedi scalzi, sporchi, lividi, unico soggetto dei lunghi cinque minuti del video in cui è raccontata la loro storia (e la loro verità brutale, la loro bruttezza, li avvicina a quelli di Pietro nella Crocefissione di S. Pietro di Caravaggio).

Google+ potrebbe essere un ottimo strumento per gli artisti

Come molti di voi ben sapranno, Google ha da poco lanciato una reale controffensiva a Facebook, entrando nella piattaforma dei social networks con un prodotto nuovo di zecca, vale a dire Google+. Dopo i tentennamenti di Google Buzz, quindi si cerca di correggere gli errori fatti e di impegnare seriamente il colosso di Mark Zuckerberg. La vera differenza tra Google plus e Facebook è il sistema Circles, un’applicazione che sfrutta le potenzialità HTML5 e che permette agli utenti di condividere i contenuti con gruppi sociali diversi.

Potranno essere creati dei gruppi personalizzati come familiari, colleghi, amici e quanto altro ed in seguito condividere contenuti condividere contenuti diversi con gruppi diversi. Il bello è che i contenuti potranno essere condivisi anche dal resto della rete tramite Sparks, uno speciale motore di ricerca che cercherà foto, video ed altri elementi raggruppati per interesse. A questo punto viene da pensare che Google plus potrebbe trasformarsi in un ottimo strumento di lavoro per artisti e per altri addetti ai lavori.

Takashi Murakami torna più pop porno che mai

In un nostro precedente articolo su Takashi Murakami avevamo parlato della sua mostra (lo scorso 14 settembre fino al 12 dicembre 2010) alla Reggia di Versailles di Parigi. Nel frangente avevamo notato con abbondante stupore che il frizzante re del pop giapponese si era presentato in una veste decisamente “castigata” evitando le sue celebri creazioni pop-porno, a causa di un vespaio di polemiche scatenate dalla sua chiamata a Versailles ed alimentate un’organizzazione chiamata Coordination Défense Versailles che aveva addirittura raccolto 4.387 firme con l’obiettivo di bloccare l’evento.

Comunque sia, se pensavate che a Murakami fosse balenata in mente l’idea di “mettere giudizio” vi siete sbagliati di grosso perchè il Jeff Koons del giappone è tornato più in forma che mai. Murakami è infatti protagonista assoluto di una grande mostra personale alla Gagosian Gallery di Britannia Street in quel di Londra (in visione dal 27 giugno al 5 agosto 2011) ed ha scelto questa prestigiosa sede per confermare la sua sfrenata passione per gli eccessi.

A.I. Fair chiude in maniera inedita la settimana di Altaroma

L’artigianato adesso è di moda! E’ l’espressione contemporanea del made in Italy: veicolo di una nuova idea di lusso sospesa tra storia e inimitabile unicità. Altaroma in collaborazione con Palazzo dei Congressi e CNA presenta un evento completamente dedicato agli artigiani, virtuosi della tradizione e protagonisti dell’attualità: A.I. Fair.

Nata come evoluzione naturale del progetto A.I (Artisanal Intelligence) – già articolato attraverso un blog, un magazine e una serie di eventi dedicati al connubio tra fashion design, artigianato e arte contemporanea – A.I. Fair è un’occasione per conoscere personalmente più di 80 creativi nell’atmosfera informale e spigliata di un “mercato” che in futuro si trasformerà in una vera e propria fiera. Legno, metalli, gioielli, ceramiche… alto artigianato e design autoprodotto, per chiudere in maniera inedita la settimana di Altaroma.