Negli ultimi anni il motore di ricerca Google non solo ha polverizzato la concorrenza ma ha fatto andare su tutte le furie i suoi diretti avversari che sono stati costretti a cedergli il passo. Ovviamente i sofisticati algoritmi che alimentano la piattaforma sono stati una vera e propria manna dal cielo oltre che un faro nella notte per tutti gli utenti di internet. Ora Google, dopo le stupefacenti piattaforme Google Maps e Google Earth, ha intenzione di creare un’immensa biblioteca digitale, progetto ambizioso che però ha già trovato un grosso intoppo.
Mercoledì scorso infatti l’American Society of Media Photographers ed un gruppo di artisti visivi ha deciso di intentare causa contro il colosso di Mountain View. Il problema è che digitalizzando e mettendo in rete milioni di libri, Google andrebbe anche a pubblicare centinaia di migliaia di fotografie di reportage e d’arte, protette da copyright. Ovviamente i due gruppi patteggerebbero per la sbalorditiva cifra di 125 milioni di dollari, solo dopo il pagamento del congruo bottino Google avrà il permesso di pubblicare le foto.







La Street art è in continuo cambiamento. Questa sorta di versatilità è saldamente legata alla natura urbana di questa discipline artistica. La società è sempre alla ricerca di nuove immagini, nuove forme e nuovi miti, per questo anche gli street artists si muovono velocemente nel tentativo di catturare queste repentine trasformazioni. Dai primi graffiti nei vicoli, sotto i ponti e sui vagoni della metropolitana di New York alle funamboliche incursioni di Banksy passando per i poster di Shepard Fairey, le gigantesche installazioni cartacee di JR ed i mosaici alieni di Invader, la street art ha scoperto nuove tecniche ed è lecito affermare che le trasformazioni delle nostre metropoli hanno segnato l’evoluzione di questa disciplina artistica.
L’hanno data più volte per spacciata ed è sempre risorta dalle ceneri con rinnovate e potenti energie. Stiamo ovviamente parlando della pittura, regina delle tecniche artistiche ed oggetto di roventi critiche che negli ultimi tempi l’hanno relegata al ruolo di comprimaria dell’arte, dietro installazione e video arte. Al di là delle mode la pittura non è mai scomparsa dal mercato e la sua valenza economica è davanti agli occhi di tutti, aste e grandi manifestazioni fieristiche internazionali parlano di un collezionismo ancora ben ancorato a questa tecnica.