Background Story racconta piccoli e grandi drammi

Giovedì 10 settembre la galleria Cardi Black Box di Milano inaugura la collettiva Background Story dedicata al lavoro di tre grandi maestri della fotografia: Letizia Battaglia, Enrique Metinides e Arnold Odermatt.

L’esposizione riflette sul tema della tragedia attraverso tre visioni e tre diversi modi di costruirla, svelarla o estetizzarla proponendo una selezione di circa 40 opere che raccontano il quotidiano attraverso una molteplicità di piccoli e grandi drammi; storie spesso tragiche che, per quanto vicine alla nostra quotidianità o parte dell’immaginario che la caratterizza, finiscono col rimanere rumore di sottofondo della nostra esistenza.

Squarepusher – Solo Electric Bass 1

Tom Jenkinson alias Squarepusher è un virtuoso, un pazzo, uno che non si lascia facilmente addomesticare da un qualsiasi stereotipo. Lo ha già dimostrato con le sue precedenti sperimentazioni musicali ma stavolta il suo nuovo album fatto di virtuosismi con il basso è veramente incredibile.

Partecipa anche tu al concorso di Babelgum

Quest’anno una vostra opera video potrebbe essere proiettata sugli enormi schermi appesi in Times Square a New York fra la curiosità di centinaia di migliaia di passanti. No, non si tratta di una nuova pubblicità e nemmeno di un film ma il nuovo concorso artistico indetto da Babelgum che prende il titolo di Babelgum Metropolis.

La giuria del premio è in cerca dei più coraggiosi artisti di tutto il globo per il più grande art show mai prodotto. I vincitori avranno l’opportunità di vedere le proprie opere proiettate su schermi giganti che di solito ospitano le pubblicità dei più grandi brands internazionali, una grande e meravigliosa vetrina per promuovere la propria creatività artistica.

Cristiano Mattia Ricci – Vahine’s Ballard

la galleria Artycon di Offenbach in Germania è lieta di presentare Vahine’s ballad, mostra personale dell’artista Cristiano Mattia Ricci a cura di Dorothea Terpitz.
Il ciclo di dipinti che dà il titolo alla mostra prende spunto dagli amori polinesiani di Gauguin, e più in generale dall’amore per la musica. Per l’occasione saranno inoltre esposti altri dipinti recenti, arazzi, installazioni, disegni e opere su carta.

Realizzate appositamente per la mostra, queste opere si caratterizzano per una nuova libertà espressiva  e un rinnovato eclettismo. La mostra è inserita nell’ambito della manifestazione Kunstansichten 2009, organizzata annualmente dal Comune di Offenbach. Tutte le gallerie d’arte della città aderiscono all’iniziativa con quattro giorni di mostre, performances, eventi non-stop.

Le accuse di Charles Saatchi


Forse si è trattato di uno sfogo frutto di un attacco di invidia o forse è stata solamente la reazione di un padre che richiama all’ordine il proprio figlio, sta di fatto che alcuni giorni fa il magnate dell’arte Charles Saatchi ha duramente criticato il suo pupillo nonchè star dell’arte contemporanea Damien Hirst.

Nuove grane quindi per il nostro beniamino che come ricorderete ha da poco subito un attacco di guerrilla art da Cartrain che gli ha sottratto un pacco di matite dall’installazione Pharmacy. Charles Saatchi solitamente non parla delle sue opinioni artistiche si è improvvisamente sbottonato in occasione di un intervista per il suo nuovo libro dal titolo My Name is Charles Saatchi and I am an Artoholic che in italiano suonerebbe un poco come Il mio nome è Charles Saatchi e sono un arte-dipendente, gioco di parole sulla frase tipo di ogni presentazione personale alle riunioni degli alcolisti anonimi.

Transit 2, dopo Napoli è la volta di Instanbul

Transit -2 è la seconda tappa dell’omonimo progetto che mira a connettere giovani artisti napoletani con giovani artisti provenienti da città del bacino mediorientale.

Dopo l’esperienza al Cairo, è la volta di Istanbul con l’incontro tra un artista napoletano, Danilo Correale e  due artisti turchi, Didem  Özbek e Osman Bozkurt, e il passaggio in due spazi e due tempi diversi: la prima tappa nella Project Room del Museo Madre dal 1 luglio al 31 agosto, la seconda ad Istanbul negli spazi di PiST ///Interdisciplinary Project Space da mercoledì 9 settembre, inserita come evento collaterale della XI Biennale di Istanbul.

(Ri)ascoltiamoli: Red House Painters

Oramai l’errante Mark Kozelek ed i suoi Red House Painters si sono sciolti da tempo ma vale la pena accaparrarsi alcuni dischi che per la loro poetica musicale rappresentano un valido esempio di parolemusicaimmagini.

Spacioux, indagare sul rapporto tra uomo e spazio

Il 18 settembre il LAP -Lambretto Art Project di Milano inaugura la mostra Spacioux a cura di Michela Arfiero, Paola Gallio e Daniela Lotta. Contenitore dinamico aperto al dialogo con curatori indipendenti che intendono promuovere cultura, LAP ospita infatti progetti interdisciplinari volti alla ricerca artistica più ampia e trasversale: dall’arte contemporanea, alla musica, dal design al teatro, dal cinema, alla danza per inserirsi all’interno del panorama culturale della città.

Spacioux indaga le molteplici influenze nel rapporto tra uomo e spazio attraverso le opere di diciotto artisti di diversa generazione e provenienza, che praticano il concetto di spazio non solo come elemento in cui muoversi ed esistere ma anche come proiezione di tensioni generatrici differenti.

Spacioux è un’invenzione, un’alterazione tra la parola italiana spazio e quella inglese spacious. Spacioux immette il linguaggio nel flusso degli eventi rendendolo precario e soggetto a metamorfosi in stretta sintonia con la capacità delle opere esposte di attivare la partecipazione del fruitore e di trasformare i luoghi in spazi sensibili.

Un altro Banksy se ne va

 Ulteriori novità sul fronte Banksy ma questa volta non si tratta di una nuova azione di guerrilla del famoso street artist ne di un nuovo murale, anzi casomai si potrebbe parlare della scomparsa di una vecchia opera.

Gli operatori del comune di Londra hanno infatti dipinto sopra un disegno del nostro beniamino, copia sputata della copertina dell’album Crazy Beat della famosa rock band Blur del 2003. L’opera, una caricatura della famiglia reale inglese che si affaccia da una balconata, era rimasta per ben otto anni intatta e placidamente adagiata sui muri di un palazzo di Stoke Newington zona della periferia est di Londra.

Transart 09

E’ a settembre che soffia il vento del contemporaneo. Progetti sperimentali, concerti, teatro-danza, videoconferenze, performance letterarie e spettacoli multimediali compongono il multiforme programma di Transart09, che attraverserà Bolzano dall’11 settembre al 9 ottobre.

La musica contemporanea di Martin Matalon, Wolfgang Rihm e Paul Hindemith, nell’esecuzione dell’International Ensemble Modern Academy, sarà la trama sonora di due pellicole di culto nel loro genere: Un Chien Andalou di Salvador Dalì diretto da Luis Buñuel e Im Kampf mit dem Berge di Arnold Fanck. Un’inaugurazione all’insegna della più stretta interazione tra generi artistici, quella dell’11 settembre all’Ex Alumix, sede inedita per il Festival. Situato nella zona industriale di Bolzano, sarà il cuore di questa nuova edizione.

I grandi maestri dell’arte contemporanea salutano la Polaroid

 Come già annunciato in un nostro precedente articolo la Polaroid ha cessato la produzione delle sue celebri pellicole istantanee, custodi di emozioni ed immagini delle passate generazioni. Ad essere precisi l’ultima serie di pellicole prodotte dalla storica industria fotografica scadrà il prossimo mese.

Per celebrare al meglio questa grande perdita il famoso giornale inglese The Observer ha lanciato il Polaroid Project permettendo ad alcuni grandi artisti internazionali di usare per un giorno una Polaroid Camera raccogliendo le loro foto e le loro impressioni riguardo la cara e vecchia macchina fotografica istantanea.

Ecco i protagonisti e le loro dichiarazioni: Rankin: “con la Polaroid posso notare i cambiamenti di umore di ogni soggetto scatto dopo scatto. In questo caso Gordon Brown appare prima amichevole, poi intenso e subito dopo rilassato. Con queste pellicole non si torna indietro, non si cancella tutto in un attimo come nella fotografia digitale. Spesso capita di fare fotografie incredibili per puro caso ed è uno spasso che il digitale non permette”.

Glenn Beck e le follie sull’arte

La scorsa notte il celebre presentatore televisivo Glenn Beck l’ha fatta veramente grossa. L’anchor man americano che al momento conduce un controverso talk show intitolato a suo nome su Fox News Channel ha deciso di tramutarsi in critico d’arte per un giorno.

Beck è ormai famoso per le sue isteriche e ridicole farneticazioni su questioni razziali che sono costati alla Fox la perdita di circa 50 sponsor negli ultimi mesi. Questa volta il presentatore ha puntato il dito contro il magnate Rockefeller accusandolo di aver portato arte di stampo comunista e fascista (forse per par condicio) a New York. Beck ha continuato affermando che Rockefeller (non si sa bene a quale Rockefeller si fa riferimento) era un supporter dei fascisti, un simpatizzante dei comunisti ed un cospiratore che ha agito nell’ombra contro gli interessi del sacro popolo degli Stati Uniti.

Mona Hatoum alla galleria Continua di San Gimignano

Il 13 settembre la Galleria Continua di San Gimignano inaugura Undercurrent (red), mostra personale di Mona Hatoum. L’identità culturale, il nomadismo geografico, la minaccia della guerra, il senso di precarietà esistenziale e di spaesamento, sono alla base dei lavori dell’artista anglo-palestinese.

In questa mostra Mona Hatoum rivisita alcuni temi diventati emblematici nella sua pratica artistica dell’ultimo decennio e presenta una serie di opere che, partendo da oggetti di uso quotidiano, si trasformano in sculture inconsuete e inquietanti.
Paravent (2008) una grattugia ingrandita fino a dimensioni surreali e architettoniche tanto da diventare un paravento e Dormiente (2008), una grattugia questa volta portata alle dimensioni di un letto che promette disagio e sofferenza, sono collocate sul palcoscenico della galleria.

Jonsi & Alex – Riceboy Sleeps

Ma chi sono, i Sigur Rós? si e no, il nuovo proetto di  Thor (Jónsi) Birgisson e Alex Somers è in realtà una costola del famoso nonchè poetico gruppo islandese. I due folletti della musica stavolta hanno deciso di far uscire un disco interamente strumentale con qualche vocina in sottofondo.