Il vetro è sotto stress alla Biennale di Venezia

Glass Stress è il titolo di un evento collaterale della 53esima Biennale di Venezia che celebra l’uso del vetro nell’arte contemporanea. La mostra si terrà simultaneamente all’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti situato nel Palazzo Cavalli Franchetti ed alla  Scuola Grande Confraternita di San Teodoro in San Marco dal 6 giugno al 22 novembre prossimo venturo.

Glass Stress presenterà al pubblico opere già conosciute assieme ad opere appositamente commissionate per la manifestazione provenienti dal genio creativo di oltre 45 artisti moderni e contemporanei, alcuni dei quali si sono cimentati con il vetro per la prima volta in assoluto. La manifestazione esplorerà l’approccio di ogni singolo artista a questo fragile e sensibile materiale sviscerandone i suoi limiti tecnici e la sintesi tra l’dea d’artista e la bravura del maestro vetraio.

Damien Hirst, Il Tate ed i Gemelli

 Incredibile ma vero siamo ancora qui a parlare dei nuovi pruriti artistici di Damien Hirst e di una nuova mostra al Tate Modern di Londra. L’artista sembra essere una inesauribile fucina di idee il più delle volte molto discutibili mentre la famosa istituzione museale britannica inanella una mostra dietro l’altra, il più delle volte abbastanza interessante.

Insomma tirando le somme Londra resta stabilmente nelle zone alte della classifica delle più prolifiche location per quanto riguarda la scena dell’arte contemporanea. Ma torniamo a bomba, dal 1 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 il Tate ospiterà una mostra dal titolo Pop Life: Art in a Material World, ovviamente come suggerisce tale incipit l’evento indagherà sulle influenze della società del consumismo nei confronti della creazione artistica, niente di nuovo sotto al sole e va da sé che lo spettro di Andy Warhol aleggerà più o meno in maniera convincente nel corso di un megapolpettone i cui ingredienti principali saranno nomi del calibro di Tracey Emin, Keith Haring, Martin Kippenberger, Jeff Koons e Takashi Muratami.

Rebecca Horn si trasforma in fata Morgana

Nella sua sede di Piazza San Marco la Fondazione Bevilacqua La Masa ospiterà una mostra personale dell’artista tedesca Rebecca Horn, aperta fino al 20 settembre. L’artista e’ una delle poche nel panorama attuale ad avere affrontato un numero impressionante di linguaggi artistici, dalla performance, alla scultura, alla poesia, fino al film e all’opera lirica. I temi che affronta sono di carattere universale: l’amore, la difficoltà di mantenere la salute fisica e psicologica, il senso della caducità delle cose.

E’ dagli anni Settanta che con questa sua attitudine l’artista e’ stata una precorritrice importante sia delle pratiche performative, sia dell’installazione ambientale e di una scultura in relazione di dialogo con lo spazio, con la storia, con la politica. In galleria, un percorso misterioso ci parlerà dell’amore come fata morgana; un’illusione impossibile da evitare, affascinante e pericolosa. Pietre, ali di piume irrigidite da un meccanismo che le fa muovere, un dipinto di grandi dimensioni e altri piu’ piccoli segneranno un percorso poetico e al contempo drammatico. Tra le opere anche una nuova versione di Feather Fingers (Guanti di piume, 1972), incentrata sull’illusione del tatto e sulle mani. Una penna viene attaccata a ciascun dito con un anello di metallo, per far si’, nelle intenzioni dell’artista, che la mano diventi “simmetrica (e sensibile) come un’ala di uccello”.

Charles Saatchi ha scoperto l’America, in Inghilterra

Charles Saatchi non finisce mai di stupirci, il magnate dell’arte questa volta ha deciso di voltare le spalle ai Young British Artists, la corrente artistica di artisti inglesi da lui stesso creata negli anni ’90 che lo ha reso ancor più ricco e che ha visto schizzare in vetta alle classifiche dell’art world internazionale nomi del calibro di Damien Hirst, Mat Collishaw, Sam Taylor-Wood, Tracey Emin e tanti altri.

Saatchi ha infatti deciso nuovamente di puntare sulla giovane arte ma stavolta il poliedrico gallerista avrebbe intenzione di dedicarsi agli artisti americani, la cosa ancor più originale è che Saatchi vorrebbe imporre tali nuovi talenti ai collezionisti del Regno Unito.

Novità in arrivo per Frieze Art Fair

I direttori di Frieze Art Fair Amanda Sharp e Matthew Slotover hanno recentemente annunciato i dettagli dell’edizione 2009 che si terrà come di consueto dal 15 al 18 ottobre nel Regent’s Park di Londra. Frieze è uno dei più importanti eventi del Regno Unito ed una delle più influenti fiere dell’arte di tutto il mondo. Sponsorizzata per il sesto anno di seguito dalla Deutsche Bank Frieze 2009 presenterà una selezionatissima vetrina delle gallerie più sperimentali della scena dell’arte contemporanea internazionale.

Le gallerie presenteranno i lavori di più di 1.000 artisti provenienti da ogni parte del globo. Quest’anno la fiera presenterà alcune interessanti novità, prima fra tutte Frame, una sezione dedicata alla presentazione di mostre personali. Frame darà l’opportunità alle gallerie con meno di sei anni di attività di mostrare il talento delle nuove e giovani promesse dell’arte. La selezione delle gallerie partecipanti all’evento Frame sarò curata da Daniel Baumann e Sarah McCrory.

A Roma si indaga sul doppio con Risonanze

 La mostra Risonanze#3. Michelangelo Pistoletto & Giovanni Sollima che si terrò all’Auditorium Parco della Musica di Roma fino al 15 giugno, è la terza – dopo Enrico Castellani & Uto Ughi e Giulio Paolini & Fabio Vacchi – di una serie, promossa dall’Accademia di Santa Cecilia e curata da Marcello Smarrelli, sul tema dell’incontro-confronto tra arte e musica in un continuo gioco di rimandi e suggestioni.

La scelta dei due artisti nasce dalla considerazione che, oltre alla comune radice mediterranea e all’amore per le differenze, il tema del doppio emerge come elemento comune predominante che è alla base del loro lavoro. Nel caso di Michelangelo Pistoletto il doppio è il risultato del riflesso nello specchio, mentre per Giovanni Sollima, che suona lo strumento più simile alla forma e alla dimensione del corpo umano, la relazione con il proprio doppio si verifica con l’atto di abbracciare e utilizzare il violoncello in modo così fisico da diventare il suo alter ego.

Una madre vista attraverso le memorie del figlio

 La Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia ha inaugurato il 28 maggio la mostra ANTON’S MEMORY, personale di Yoko Ono.
Yoko Ono, che il 6 giugno riceverà il Leone d’Oro alla Carriera dalla Biennale di Venezia, ha costruito una esposizione che vuole essere un vasto affresco della sua pratica artistica.
Il titolo della mostra, ANTON’S MEMORY, rimanda alla “vita di una donna vista attraverso gli occhi del figlio, con la sua debole memoria”, come dice Yoko Ono stessa. La mostra è pensata appositamente per gli ambienti di Palazzetto Tito e comprende un gran numero di nuovi lavori tra cui: film, composizioni sonore, sculture, disegni e dipinti, oltre ad alcune installazioni interattive che coinvolgeranno il pubblico stesso.

Simon Faithfull e gli incidenti dell’arte

Il famoso artista Simon Faithfull ha recentemente creato un libro catalogando tutti i suoi incidenti ed infortuni chiamato Accident Book. UCLH Arts ha commissionato tale stravagante pubblicazione che rappresenta una vera e propria cronaca dettagliata attraverso testi e disegni. Cosa ancor più stravagante è rappresentata dal fatto che il 5 giugno prossimo 100 copie del libro saranno abbandonate tra le riviste delle sale d’aspetto di 7 reparti di pronto soccorso di altrettanti ospedali di Londra e Cambridge.

All’interno di ogni libro saranno presenti alcune istruzioni che incoraggeranno il fortuito lettore a portare a casa il libro ed a registrare la copia sul sito internet del progetto attraverso un codice unico presente su ogni retro copertina. Quest’opera d’arte sarà così a disposizione di persone che hanno realmente subito un incidente e non solo ed esclusivamente ai collezionisti d’arte.

Braco Dimitrijevic alla Biennale di Venezia indaga sulla futura post-storia

L’acclamato artista di Sarajevo Braco Dimitrijevic sarà a Venezia il 4 giugno prossimo in occasione di un evento collaterale della 53esima Biennale ospitato dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro ed organizzato dall’Ars Aevi Museum of Contemporary Art di Sarajevo in collaborazione Comune di Venezia e la Fondazione Musei Civici di Venezia.

L’evento dal titolo Future Post History presenterà al pubblico una serie di opere recenti dell’artista realizzate in differenti media tra i quali figurano una site specific installation sulla facciata del Palazzo Ca’ Farsetti e delle opere video all’interno della Ca’ Pesaro. La mostra presenta opere di Braco Dimitrijevic che illustrano il suo concetto di post-storico nel contesto della realtà artistica di Sarajevo, tra l’assedio e la successiva transizione.

Atti vandalici a Roma

Sotto inchiesta la Teca dell’Ara Pacis progettata da Richard Meier e inaugurata in occasione del natale di Roma nel 2004, ma stavolta non per le solite questioni sulla bellezza o sull’utilità dell’architettura (ricordiamo che il sindaco di Roma Alemanno nel suo programma elettorale propose di rimuovere la teca) ma perché la capitale si è svegliata la mattina del primo giugno con un evento che ci lascia senza parole. Un gabinetto con due confezioni da 40 rotoli di carta igienica e due gigantesche macchie di colore rosso e verde sono stati ritrovati sul muro della teca. L’azione è stata messa a segno prima dell’alba, senza testimoni.

“Si tratta di una azione ridicola, indice di un atteggiamento subculturale”. E’ il commento dell’assessore alla cultura Umberto Croppi. “Al di là del danno, per fortuna contenuto, il gesto è solo frutto di una esasperata voglia di protagonismo da parte di chi, dopo aver conquistato la scena con un paio di performances indolori e divertenti, si è illuso di avere titoli per compiere quelle che ritiene provocazioni artistiche. Non c’è neanche forza critica nella bravata – continua Croppi – ma solo povertà di idee e marginalità intellettuale: una cosa talmente insignificante da rendere impossibile perfino un commento”.

77 milioni di dipinti per Brian Eno a Sydney

Il 14 giugno l’arte di Brian Eno illuminerà le vele dell’Opera House di Sydney in occasione del festival di arte, musica e luce Luminos ospitato dalla città australiana. In occasione della performance le vele del famoso palazzo si trasformeranno in una gigantesca tela che ospiterà l’opera audio visiva 77 Million Paintings creata da Eno grazie ad un self-generating software in grado di manipolare 300 disegni fornendo nuove e molteplici forme.

In merito alla sua opera Eno ha dichiarato che il costante cambio di forme e colori aiuterà il pubblico “ad arrendersi ad un altro tipo di mondo. Tutti pensano che con questa crisi finanziaria non ci sia più spazio per l’immaginazione. Quindi è proprio questo il momento di ricominciare ad  immaginare ed uno dei modi per imparare ad immaginare passa attraverso l’esperienza dell’arte. Non dimentichiamoci infine che l’immaginazione ha reso l’uomo capace di sopravvivere”.

Andiamo al Louvre? Si ma a quello di Abu Dhabi

Sua Altezza, generale Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, principe di Abu Dhabi ha recentemente invitato il presidente francese Nicolas Sarkozy alla cerimonia d’inizio della costruzione del nuovo museo Louvre Abu Dhabi, il primo museo universale ad essere costruito in medio oriente.

Al Nahyan ha anche colto l’occasione per annunciare la preview del progetto che si terrà il 2 luglio prossimo alla Gallery One dell’Emirates Palace. Tale evento avrà il titolo di Talking Art: Louvre Abu Dhabi e presenterà un breve filmato che mostrerà nei particolari il design del nuovo museo ad opera dell’architetto vincitore del Pritzker Prize Jean Nouvel. Al termine del filmato seguirà una conferenza illustrata ed un tour guidato di alcune opere selezionate per mostrare la visione curatoriale della prossima istituzione museale.

Il trionfo delle donne al Centro Pompidou

La nuova mostra del Centre Pompidou di Parigi è completamente devota all’arte al femminile. Dal 27 maggio 2009 sino al 24 maggio 2010 sarà infatti possibile visitare l’evento Elles@centrepompidou che ospiterà più di 500 opere di 200 artiste organizzate cronologicamente dall’inizio del ventesimo secolo sino ai giorni nostri.

La mostra è frutto di una collaborazione con il Musée National d’Art Moderne di Parigi che ha gentilmente concesso per la terza volta la sua vasta collezione permanente dopo le mostre tematiche Big Bang nel 2005 e Le Mouvement des Images nel 2006-2007.

DROME magazine insegna a fare DROME magazine

A Roma parte il primo corso che svela le routine produttive di una rivista d’arte: dal piano editoriale ai distributori, dagli artisti agli inserzionisti, dall’ufficio stampa agli eventi.

Un full immersion senza precedenti per comprendere i meccanismi le tecniche e le filosofie che regolano i processi creativi di un magazine, il tutto  senza troppi fronzoli e puntando direttamente all’obbiettivo primario: informare e formare.  DROME magazine fa scuola in tutto e per tutto, ma non solo nel senso di fare tendenza e di intercettare le realtà più interessanti ai quattro angoli nel mondo.