Transart 09

E’ a settembre che soffia il vento del contemporaneo. Progetti sperimentali, concerti, teatro-danza, videoconferenze, performance letterarie e spettacoli multimediali compongono il multiforme programma di Transart09, che attraverserà Bolzano dall’11 settembre al 9 ottobre.

La musica contemporanea di Martin Matalon, Wolfgang Rihm e Paul Hindemith, nell’esecuzione dell’International Ensemble Modern Academy, sarà la trama sonora di due pellicole di culto nel loro genere: Un Chien Andalou di Salvador Dalì diretto da Luis Buñuel e Im Kampf mit dem Berge di Arnold Fanck. Un’inaugurazione all’insegna della più stretta interazione tra generi artistici, quella dell’11 settembre all’Ex Alumix, sede inedita per il Festival. Situato nella zona industriale di Bolzano, sarà il cuore di questa nuova edizione.

Man on the Moon, il musical firmato Andy Warhol

Credeteci o no ma il poliedrico genio della Pop Art Andy Warhol è stato anche un produttore di musical. Per l’esattezza Warhol ha prodotto solamente uno show, si tratta di Man on The Moon, opera maledetta stroncata da pubblico e critica e definitivamente chiusa dopo appena 5 rappresentazioni che andarono in scena nel gennaio del 1975 al Little Theater tra Broadway e la 44esima strada.

Il musical fu scritto da John Phillips, leader della celebre band Mamas & Papas e diretto da Paul Morissey, già abituale collaboratore di Warhol. La storia narra le avventure di una bomba, interpretata da un uomo, lanciata sulla luna e di un astronauta con la missione di farla esplodere. Nel corso di mille peripezie l’astronauta incontra degli extraterrestri che cercano di dissuaderlo dal suo intento in tutti i modi possibili inclusa un’improbabile storia d’amore.

Il mondo dell’arte contro le violenze sugli animali

 La National Coalition Against Censorship e la College Art Association hanno sporto denuncia presso la corte suprema degli Stati Uniti per un caso di crudeltà nei confronti degli animali. Il caso riguarda il 68enne Robert J. Stevens della Virginia che è stato accusato di aver venduto alcuni video contenenti scene di lotta fra pit bull. Stevens che ha inoltre scritto un libro dal titolo Dogs of Velvet and Steel circa l’allevamento dei pit bull è stato condannato a 37 mesi di prigione per aver prodotto materiale multimediale con atti di violenza contro gli animali.

La legge ammette eccezioni per opere che mostrino seri intenti artistici ma c’è il rischio che giudici e pubblici ministeri interpretino questa legge in maniera del tutto personale, evitando di riconoscere quelle opere che davvero rappresentano un serio esempio di avanguardia e di arte concettuale. D’altro canto non è la prima volta che un artista subisce le ire della legge o della censura, basti pensare a Marcel Duchamp e Andy Warhol. C’è da dire che andrebbero comunque ben analizzate quelle opere che potrebbero nascondere una reale minaccia contro poveri animali indifesi.

Lutto per la danza contemporanea

La danza contemporanea nel giro di pochi mesi ha perso due protagonisti assoluti, il 30 giugno morì Pina Bausch e il ora precisamente il 26 luglio è mancato Merce Cunningham. Rispetto alla coreografa di Solingen, morta non ancora settantenne a causa di un male folgorante e incurabile, Merce Cunningham ha avuto il beneficio di un’esistenza lunga e non particolarmente tormentata, spirando per cause naturali all’età di 90 anni, presso la sua casa di New York.

Dopo un fondamentale apprendistato presso la compagnia di Martha Graham, Cunningham fece il secondo incontro fondamentale della sua vita: quello con il compagno d’università, futuro compositore e partner John Cage. I due, con le loro teorie sulla separazione consensuale fra gesto e musica e sulla potente influenza che il Caso produce sull’una e sull’altra – proprio come accade nella vita di ogni giorno – avrebbero impresso una svolta fondamentale nella storia dell’arte del secondo dopoguerra.

Tutti in fila per il reality show dell’arte contemporanea

Negli ultimi anni i provini per accedere ad un qualunque reality show sono diventati più frequenti dei vernissage di arte contemporanea e oramai tutti si sono abituati alla familiare scenetta di serpentoni di aspiranti star in fila con il curriculum in mano.

Forse sono in molti (o in troppi) a sperare nei 15 minuti di fama predetti da Andy Warhol o forse qualcuno vede nel reality show un possibile trampolino di lancio per una futura carriera televisiva. Sta di fatto che nessun provino è paragonabile a quello che è cominciato lo scorso sabato a New York dove il 37enne digital arist Jeff Lipsky si è accampato per la notte assieme ad altri migliaia di artisti. La ressa di gente si è piazzata proprio di fronte alla White Columns gallery sede del provino per un nuovo reality show creato per il canale Bravo e prodotto niente di meno che da Sarah Jessica Parker acclamata eroina della fiction Sex And The City.

Robert Indiana, da Love ad Amor


Conosciuto in tutto il mondo per la sua opera tridimensionale che recita la scritta Love, nata a metà degli anni Sessanta come cartolina natalizia del Moma, e divenuta icona universale, presente sotto forma di logo monumentale in molti dei luoghi simbolo della modernità, da Park Avenue a New York al grattacielo Taipei 001 a Taiwan, Robert Indiana e’ un artista piu’ complesso di quanto non possa apparire a prima vista.

Nato nel 1928 nello stato dell’Indiana, che diventerà anche il suo nome d’arte (il vero cognome e’ infatti Clark), comincia la sua carriera come scenografo e costumista, ma sale alla ribalta internazionale grazie alle sue sculture monumentali, dove la caratteristica “O” inclinata riprende i caratteri tipografici tipici della comunicazione di massa ingrandendoli a dismisura, caricandoli cosi’ di significati simbolici che porteranno lo stesso artista a definire le sue opere “poesie scultoree”.

Michael Jackson assassinato? intanto un suo ritratto supera i 10 milioni di dollari

Globartmag torna oggi a parlare della morte di Michael Jackson perchè inevitabilmente anche il mondo dell’arte contemporanea sta subendo qualche piccolo scossone da questa triste vicenda.

Nel caso Jackson è oggi entrata anche la sorella La Toya, anche lei cantante ma dalle alterne fortune che ha lanciato un disperato appello: “Mio fratello è stato ucciso da alcune persone che volevano impadronirsi dei suoi soldi. So i loro nomi e non avrò pace finchè non avrò le prove per inchiodarli”: queste le sconvolgenti dichiarazioni della sorella del cantante apparse sulle pagine della testata inglese News of the World. La Toya Jackson asserisce inoltre che Michael Jackson vale più da morto che da vivo anche se nel corso degli anni aveva accumulato la vertiginosa cifra di 500 milioni di dollari di debiti.

Gay Icons? si, grazie

Importante mostra fotografica alla National Portrait Gallery di Londra, si tratta di Gay Icons, vero e proprio evento che dal 2 luglio al 18 ottobre celebrerà l’importanza e il significativo apporto della realtà gay alla storia ed alla cultura del contemporaneo.

Dieci selezionatori hanno lavorato a stretto contatto con la National Portrait per scegliere sei artisti ognuno, le loro icone personali. La mostra include quindi famose icone (gay o non gay) che al di là del loro orientamento sessuale sono diventate figure preminenti nella società. Ogni personaggio in mostra è presentato con informazioni relative alla sua importanza storica ed alla sua biografia.

Addio a Michael Jackson, musa del pop

Nel corso degli ultimi anni le luci della ribalta hanno cominciato lentamente ad affievolirsi e la figura di Michael Jackson, consumato dalla sue stesse manie è di tanto in tanto comparsa sulle prime pagine dei quotidiani. Da diverso tempo il re del pop era chiamato in causa solo per le sue noie legali, per i mille processi legati ai suoi presunti abusi sui minori, per la sua scellerata e compulsiva fissazione legata al suo aspetto esteriore che lo aveva condotto a sottoporsi ad innumerevoli interventi estetici ed a cambiare il colore della pelle.

Dal 1988 al 2005 Jackson è vissuto nella follia del suo Neverland Ranch (successivamente venduto nel 2008 per la cifra di 35 milioni di dollari), in cui aveva fatto costruire un parco a tema e uno zoo per ragazzini poveri. Ultimamente Jacko si stava preparando per un tour mondiale nella speranza di risanare le sue martoriate finanze.

100 Sexes d’Artistes censurata alla Biennale di Venezia e accolta in Belgio

Nel 1973 Jacques Charlier ha iniziato a realizzare una serie di disegni che rappresentano “sessi di artisti”, proponendo in maniera caricaturale il ritratto immaginario degli organi di riproduzione degli artisti che a suo avviso, a partire da Marcel Duchamp hanno segnato l’arte del XX secolo. Recentemente Jacques Charlier ha avuto l’idea di esporre 100 di questi disegni (che includono anche i sessi di Francis Bacon, Andy Warhol e Jeff Koons) in forma di cartelloni nello spazio pubblico di Venezia in una mostra dal titolo 100 Sexes d’Artistes.

Il progetto è stato così presentato ufficialmente al fine di poter essere incluso tra gli eventi collaterali della 53a Biennale di Venezia. Il direttore Daniel Birnbaum tuttavia, in una lettera del 18 dicembre 2008, informava con rammarico che “non riteneva possibile includere tale progetto tra gli eventi collaterali della mostra”. Charlier aveva anche contattato gli artisti per così dire ritratti che si erano dimostrati favorevoli all’evento ma il comune e la direzione della fiera non hanno dato il permesso di esporre la mostra nei luoghi pubblici.

I videoritratti di Robert Wilson a Milano

Dopo il grande successo ottenuto in tutto il mondo, da New York a Mosca, da Miami a San Paolo, apre a Milano al Palazzo Reale la mostra VOOM Portraits dell’artista americano Robert Wilson.

Robert Wilson e’ riconosciuto come una delle figure piu’ importanti della nostra epoca nel teatro, nell’opera e nell’arte. Nella sua carriera piu’ che trentennale con il suo modo di interpretare le arti visive e attraverso l’uso radicale della luce, Wilson non solo ha influenzato il teatro ma ha rivoluzionato con il suo linguaggio design, architettura e media.

VRAOUM! a Parigi l’arte contemporanea assieme al fumetto

Dal 28 maggio al 27 settembre la Maison Rouge, fondazione Antoine de Galbert di Parigi presenta la mostra VRAOUM!, una selezione di dipinti, disegni e sculture dedicati al fumetto senza gerarchie e divisioni di sorta alla scoperta dei numerosi tesori di questa arte popolare e alla ricerca di possibili analogie e similitudini con l’arte contemporanea.

Tintin, Mickey Mouse, Superman, Astérix, ed Astro Boy questi e altri personaggi ed eroi del fumetto non solo hanno stimolato la fantasia di milioni di lettori in tutto il mondo ma hanno influenzato l’arte di maestri del contemporaneo quali Takashi Murakami, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jean-Michel Basquiat e tantissimi altri.  L’evento presenterà al pubblico una selezione di 200 tavole tra le più rare alle più celebri di raffinati talenti del fumetto internazionale come Hergé, Magnus, Will Eisner, Charles M. Schulz, Chester Gould, Steve Ditko, Crepax e Manara affiancate a più di 80 opere d’arte contemporanea che spaziano tra la pittura, il murales e l’installazione di altrettanti maestri quali Philippe Parreno, Liam Gillick, Mariko Mori, Keith Haring, Peter Saul, Gilles Barbier e tanti altri ancora.

Ben Lewis e la bolla dell’arte

 Il critico d’arte e filmmaker Ben Lewis ha passato tutto il 2008 seguendo il boom del mercato dell’arte contemporanea, dal suo picco in maggio sino al collasso in ottobre. Il risultato di tutto questo impegno è un divertente documentario dal titolo The Great Contemporary Art Bubble in onda in questi giorni sulla BBC inglese.

La bolla speculativa di cui parla il documentario si riferisce ad una tendenza partita circa cinque anni fa quando si incominciò ad avvertire un pazzo interesse per l’arte contemporanea che fece rialzare di milioni di sterline le opere di Andy Warhol, Francis Bacon e Mark Rothko, vendute all’asta ad oltre 30 milioni di sterline sopra il loro prezzo di partenza. Nel settembre del 2008 la bolla raggiunse il suo climax quando Sotheby’s riuscì a vendere opere di Damien Hirst per un totale record di 111 milioni di sterline.

Everywhere – En todas as partes

Interessante evento a Santiago De Compostela al CGAC – Centro Galego de Arte Contemporánea. Si tratta di Everywhere – En todas as partes, progetto inaugurato il 14 maggio ed in visione  fino al 20 giugno che focalizza l’attenzione sulle differenti rappresentazioni della diversità sessuale come concetto base all’interno dell’arte.

L’idea è di tuffarsi all’interno della produzione artistica dal 1969 ad oggi orientata su tale tema. L’anno di partenza è stato scelto per commemorare le rivolte a New York ad opera del movimento di liberazione gay duramente represse dalle forze di polizia. Il progetto intende scandagliare le differenti rappresentazioni del desiderio contro le convenzioni ed il potere patriarcale eterosessuale attraverso opere di fotografia, pittura, disegno, video, installazione ed altre discipline.