La Russia condanna la sua Arte Proibita

“Sono incredibilmente dispiaciuta e preoccupata, questa decisione della corte potrebbe gettare il mondo dell’arte contemporanea russa in un uno stato di profondo sconforto. A rimetterci potrebbe essere la nostra reputazione” queste pesanti parole sono state pronunciate proprio ieri da Tatiana Arzamasova, esponente di spicco della nuova arte contemporanea sovietica nonchè componente del celebre gruppo AES+F in merito alla decisione del giudice Svetlana Aleksandrova. Il tribunale di Mosca ha infatti condannato ( ma non imprigionato ) per incitamento all’odio Jurij Samodurov e Andrej Erofeev, curatori della  mostra Arte Proibita 2006 che si è tenuta nel centro culturale Sakharov appunto quattro anni or sono.

I due curatori sono quindi stati condannati a tre anni di prigione, trasformati successivamente in sanzioni pecuniarie da 200mila e 150mila rubli (5.100 e 3.800 euro circa ).  La denuncia era stata precedentemente inoltrata dal Consiglio del Popolo, un gruppo nazionalista ortodosso. A scatenare le ire del gruppo , alcune opere come un Cristo con sembianze di Topolino ed una rappresentazione della Vergine Maria colma di caviale Beluga.

Paolo Canevari al Palazzo Valentini di Roma

L’opera Madre Mia apre il terzo appuntamento con le installazioni d’artista a Palazzo Valentini, che si snodano in quattro diverse date tra aprile e ottobre 2010. Paolo Canevari, realizza due grandi figure della lupa romana che sono in realtà speculari l’una all’altra. Da un grande foglio in legno l’artista ha tracciato i contorni della lupa. Separandola, ha lasciato vicino il ritaglio vuoto che evidenzia il contorno dell’animale. Per Upside down l’artista è ritornato indietro nel tempo, alle origini stesse della storia della città.

Nel ritratto, solo apparentemente semplice di un animale, ci sono millenni di storia. Ma il contorno vuoto è anche un richiamo allo spazio della Memoria che va riempito, custodito. Le due figure posso rappresentare la sostanza e il nulla, il positivo e il negativo della vita stessa. I contorni sono identici, ma è necessario saperli riempire e dar loro un senso altrimenti restano recinti chiusi e vuoti, privi di significato.
La mostra viene inaugurata dal Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, martedì 13 luglio, alle 18,30 presso la Sala Stampa di Palazzo Valentini (e resterà aperta fino al 10 settembre 2010).

Un ritratto con Andy Warhol ferito in mostra per la prima volta in assoluto

Andy Warhol oltre che mesmerizzare il mondo con la sua arte, ha affascinato le masse per la sua complessa personalità. Il re del Pop ha vissuto l’intera esistenza nascondendosi dietro varie maschere, sino a rendere la maschera stessa l’unica immagine reale del suo ego. Poche persone hanno avuto la rara opportunità di conoscere il vero Warhol. Una di queste è Alice Neel, pittrice americana celebre per la sua capacità di ritrarre la psicologia interiore di ogni persona, restituendo un’immagine cruda e brutale del soggetto rappresentato.

A dire il vero Alice Neel è riuscita persino a ritrarre Warhol in uno dei suoi momenti di intimità. Il dipinto è stato eseguito nel 1970 e mostra Warhol seduto con gli occhi chiusi e nudo dalla cintola in su. Sul corpo dell’artista vi sono evidenti segni del tentato assassinio compiuto dalla femminista Valerie Solanas di due anni prima. La Solanas giustificò il fatto e si difese dalle accuse con l’ufficiale di polizia asserendo che Warhol aveva “troppo controllo” su di lei e che Warhol stava progettando di rubarle il lavoro. Considerata colpevole, ricevette una sentenza che la condannava a tre anni.

Gillick, Barney e Gonzalez-Torres 3 mostre impedibili Tra Bonn e Basilea

C’è tempo fino al prossimo 8 agosto per ammirare la retrospettiva di Liam Gillick, attualmente in mostra al Bundeskunsthalle di Bonn in Germania. L’evento dall’enigmatico titolo One Long Walk… Two Short Piers include tutte le opere prodotte da Gillick nell’ultimo ventennio. Il problema è che l’artista aveva già messo in piedi una grande retrospettiva dal titolo Three Perspectives and a Short Scenario che tra la primavera del 2008 e l’autunno del 2009 aveva toccato numerose tappe tra cui il Kunsthalle di Zurigo, il Witt de Withe di Rotterdam, il Kunsteverein di Monaco di Baviera ed il Museum of Contemporary Art di Chicago.

La presente mostra dunque non aggiunge niente a quanto si era detto ed anche Gillick con il suo eterno ritorno al minimalismo ed in particolare alle ricerche di Donald Judd (con qualche colore in più) ha un tantino stancato. A Basilea invece, fino al prossimo 3 ottobre 2010 lo spazio Shaulager (costruito su incarico della Fondazione Laurenz dal celebre studio di architettura Herzog & de Meuron) presenta una gustosa mostra dal titolo Prayer Sheet with the Wound and the Nail, dedicata ai mitici Drawing Restraint di Matthew Barney.

Michelangelo Pistoletto al MARCA di Catanzaro

Michelangelo Pistoletto è il protagonista della quinta edizione di Intersezioni, ormai consolidato luogo di contaminazione tra arte contemporanea e archeologia.L’attesa rassegna, diventata uno degli appuntamenti culturali italiani più importanti della stagione estiva, anche quest’anno si sdoppia. Com’è già avvenuto nel 2009 in occasione della personale dedicata a Dennis Oppenheim, il progetto dal titolo Il DNA del Terzo Paradiso prevede la realizzazione di due mostre organizzate al Parco Archeologico di Scolacium e al museo MARCA di Catanzaro. Entrambi gli appuntamenti sono curati da Alberto Fiz, Direttore Artistico del MARCA. L’evento espositivo, accompagnato da un esauriente catalogo monografico in italiano e inglese edito da Electa, s’inaugura il 24 luglio per rimanere aperto sino al 3 ottobre 2010.

Ciascuna opera contiene in sé la propria storia, la propria memoria in un continuum spazio-temporale che non consente scissioni o fratture improvvise. In questo senso il DNA del Terzo Paradiso non è solo il titolo delle due mostre, ma è anche l’opera che occupa il Foro romano, ovvero l’antica piazza di Minervia Scolacium. La grande installazione in alluminio, che ha uno sviluppo lineare di oltre 100 metri, appare come la trascrizione genetica del Terzo Paradiso, uno dei segni più noti di Pistoletto, dove il mondo naturale convive con il mondo artificiale e tecnologico creando una rinnovata armonia.

Hans Haacke allo Spazio Antonio Ratti di Como

Il 20 luglio, verrà inaugurata la prima personale italiana di Hans Haacke, presso lo Spazio Culturale Antonio Ratti in Largo Spallino, 1 a Como. Per l’occasione Haacke presenterà un’opera installativa site specific all’interno della ex-Chiesa. La mostra, ad ingresso libero, sarà visitabile fino al 5 settembre 2010, da martedì a domenica, dalle 16.00 alle 20.00. Le pubblicazioni che documentano le attività dello CSAV e i progetti di Hans Haacke saranno presentate nel mese di novembre in occasione della mostra di fine corso, che si terrà a Milano presso gli spazi del DOCVA e della Fabbrica del Vapore.

Hans Haacke è nato in Germania nel 1936 e vive a New York dal 1965. Dal 1967 al 2002 ha insegnato alla Cooper Union. Nel corso degli ultimi quarant’anni si è occupato della relazione tra arte, potere, mercato, affrontando temi legati alla libertà di espressione e alle responsabilità civili in una società democratica. Dopo i primi lavori dedicati alla rappresentazione di processi fisici e organici, lo sguardo di Haacke si è progressivamente spostato sul contesto socio-politico in cui l’arte viene esposta e commercializzata.

A Perugia Mr. Wiggles suona il Jazz

Dal 10 al 30 luglio 2010 Mr. Wiggles sarà a Perugia! Neil Swaab, giovane e geniale disegnatore statunitense, noto in Italia principalmente come creatore della striscia del cinico orsetto pubblicata settimanalmente su Internazionale, sarà il protagonista dell’edizione 2010 di MiomaoJazz, il contenitore all’interno del quale ogni anno la Galleria Miomao presenta, nel mese di luglio e in coincidenza col festival musicale Umbria Jazz, una mostra dedicata a un grande nome internazionale.

Sarà esposta e disponibile per la vendita, per la prima volta in Europa, un’ampia selezione delle strisce originali di Mr. Wiggles, oltre a illustrazioni e tavole a fumetti di soggetto musicale; un’occasione per conoscere meglio, in tutti i suoi aspetti, l’opera di un autore che si è imposto a livello internazionale per il tratto tipicamente underground e per l’ironica spregiudicatezza con cui dipinge, nella sua striscia più famosa, la condizione umana.

Piero Gilardi e Steve McCurry al Lucca Center of Contemporary Art

Dal 10 luglio al 5 settembre 2010 al Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art si terrà la mostra Piero Gilardi – Steve McCurry. Time after Time, a cura di Maurizio Vanni e Alessandro Romanini. Esposte 25 opere dell’artista italiano Piero Gilardi e 20 fotografie del fotografo e fotoreporter statunitense Steve McCurry. Ad ognuno dei due artisti è dedicato un piano del museo lucchese, per un percorso che non vuole dunque proporre un confronto tra i due artisti, ma un viaggio attraverso due diverse riflessioni sul tempo.

La mostra “Time After Time” parte infatti dal presupposto che ogni individuo, a prescindere dal proprio momento storico, possa avere un rapporto oggettivo e soggettivo con il tempo. I due artisti manifestano l’intraprendenza di riflettere sul concetto del tempo che passa e che si dissolve, ma al tempo stesso, bloccando o ri-creando frammenti di vita, manifestano dimensioni di un tempo senza tempo. L’artista italiano ed il fotoreporter statunitense riescono a dare origine ad una lucida e solenne danza del tempo che suggerisce quanto l’agire umano possa essere condizionato dallo scorrere, più o meno controllabile, degli eventi.

I Raggi X scoprono un dipinto misterioso di Robert Lenkiewicz, il pittore Bohemienne

Robert Lenkiewicz è stato un pittore decisamente sopra le righe tanto da guadagnarsi l’appellativo di Bohemienne del ‘900. Le opere dell’artista sono state ignorate per tutta la durata della sua carriera e solo a morte avvenuta il mondo dell’arte britannico si è accorto di lui e del suo colorato stile in bilico tra Francis Bacon, Lucian Freud e l’art brut. Lenkiewicz ha immortalato su tela un’intera (e scomoda) generazione fatta di criminali, pescatori, punks, skinheads, senza tetto e belle ragazze smaliziate (molte delle quali divennero sue amanti).

Forse è stato un artista mediocre, forse un genio ma senz’altro ha lasciato una traccia nel mondo dell’arte contemporanea. Lenkiewicz si sposò e divorziò per ben tre volte ed ebbe 11 figli da altre donne.  Spese tutta la sua vita dipingendo con pennelli ricavati dai suoi capelli, e raccogliendo nel suo studio di Plymouth clochards e alcolizzati. Nel 1973 lo studio divenne zeppo di senzatetto e Lenkiewicz costrinse le autorità comunali a concedere ai malcapitati una dimora nei magazzini abbandonati della città.

Chi decide cosa è arte e cosa non lo è?

Dieci anni fa alcuni ricercatori americani divisero in due gruppi alcuni bambini di 3 anni. Gli studiosi mostrarono ai giovani pargoli una tela su cui era stata lasciata cadere un’enorme macchia di pittura. Ad un gruppo di bimbi i ricercatori dissero che la macchia era stata provocata da un vasetto di pittura caduta accidentalmente sulla tela. I piccolini si disinteressarono totalmente al dipinto e tornarono ad altre attività. Al secondo gruppo di bambini fu invece detto che quella macchia di colore era stata accuratamente creata per loro. I bambini si interessarono alla tela e cominciarono ad apostrofarla come “il dipinto”.

Per farla breve il secondo gruppo è stato condizionato dal giudizio di un adulto, una persona fidata e competente quindi. Questo esperimento condotto da Paul Bloom e Susan Gelman, dell’università di Yale è oggi il fulcro di un nuovo libro che si interroga sul nostro modo di relazionarci all’arte contemporanea. La pubblicazione dal titolo How Pleasure Works (come funziona il piacere), da poco uscita negli States, asserisce che il puro giudizio estetico non esiste.

Sissi alla galleria Francesco Pantaleone di Palermo

Dall’8 luglio al 21 settembre 201, la galleria Francesco Pantaleone arte contemporanea di Palermo presenta la mostra La fantasia morde nella piega in bilico, personale di Sissi per il ciclo Domani, a Palermo. Domani, a Palermo. Artisti in residenza è un ciclo di residenze alle quali sono invitati a partecipare artisti italiani e stranieri: Stefania Galegati, Marcello Maloberti, Francesco Simeti, Liliana Moro e Flavio Favelli per la stagione 2007/08, Andrew Mania, Marc Bauer, Joanne Robertson e Adrian Hermanides per la stagione 2008/09, Gian Domenico Sozzi, Christian Frosi e Sissi per la stagione 2009/10, Per Barclay, Milena Muzquiz e Assume Vivid Astro Focus la stagione 2010/11.

Gli artisti coinvolti vengono ospitati a Palermo nei suggestivi spazi della Galleria Francesco Pantaleone, nel cuore dello storico quartiere della Vuccirìa. Al termine di ogni residenza, gli artisti realizzano una mostra personale, un progetto espositivo specifico che riflette la personale esperienza dell’artista con la città e l’approccio instaurato durante il soggiorno a Palermo. Un intervento che vuole essere espressione di un reciproco scambio tra l’artista, la città e l’opera prodotta per l’occasione.

Da che parte va la scultura contemporanea?

Potete fare un riassunto dello stato della scultura contemporanea? Alquanto difficile direte voi, l’unica cosa che si potrebbe fare è un rapido elenco di quelli che sembrano essere i trend di questi ultimi tempi. La scultura, come noto, si avvale anche delle gettonatissime installazioni site specific e delle video installazioni manifestazioni sorte nella seconda metà del secolo scorso e che non hanno nessuna intenzione di mollare la presa. L’effimero sembra essere una caratteristica costante all’interno della scultura contemporanea, vediamo sempre più artisti impegnati in ricerche che implicano materiali deperibili e molto spesso provenienti dall’ambiente naturale.

Per deperibili si intende anche l’uso di organismi morti o in decadimento come lo squalo in formaldeide di Damien Hirst che ha in qualche modo spianato la strada a questo tipo di sperimentazioni. Ultimamente il Met di New York ha posizionato sul suo tetto un’immensa installazione di Mike e Doug Starn dal titolo Big Bamboo, costituita appunto da più di 32.000 canne di bambù. In altri casi le creazioni artistiche provengono da scarti industriali e questo è sicuramente un retaggio proveniente dalle ricerche effettuate negli ambiti dell’arte Minimalista e dell’arte Povera.

Diem Chau scolpisce Cannavaro su un pastello


I campionati mondiali di calcio Sud Africa 2010 sono nel vivo dell’azione e mentre le nazionali sono impegnate nelle fasi finali della manifestazione ci giunge notizia di un’operazione artistica legata proprio alla Fifa World Cup.  La Nike ha infatti commissionato alla funambolica artista Diem Chau un set speciale di pastelli. Chau ha infatti intagliato i pastelli in maniera maniacale, tirando fuori dalla cera le sembianze dei più celebri calciatori internazionali, attualmente impegnati nella coppa del mondo.

Tenendo conto delle minime dimensioni dei pastelli, l’effetto è del tutto stupefacente: “Ho lavorato duro per 18 giorni per produrre 70 mini sculture. Una settimana in particolare, ho dormito solamente 3 ore per notte. E’ stata una vera tortura” ha dichiarato Chau ma a giudicare dal risultato finale dobbiamo sinceramente aggiungere che ne è valsa la pena.

Sten+Lex alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma

Dal 10 luglio al 14 agosto 2010 la Mondo Bizzarro Gallery di Roma propone la mostra Matrix, personale degli artisti Sten+Lex. Sten+Lex: tutti hanno visto il loro lavoro sulle facciate scrostate dei palazzi romani, sulle saracinesche di negozi chiusi da tempo, sui piloni dei cavalcavia. Dai piccoli stencil ironici che appaiono all’improvviso ai grandi lavori che colpiscono l’immaginazione e il cuore come e meglio degli elementi architettonici che li ospitano.L’apparente semplicità e l’innegabile freschezza del loro lavoro li ha resi estremamente popolari, sia tra la «popolazione civile», sia tra gli appassionati di street e urban art, tra i giovanissimi pischelli della periferia, e tra i galleristi alla ricerca dell’emergente.

Nella loro carriera spiccano le commissioni istituzionali, per ultima (aprile 2010) un’opera su unità abitativa al quartiere romano della Garbatella, che rappresenta anche l’intervento di maggiori dimensioni realizzato dagli artisti (26 metri). Nel 2008 hanno partecipato, su invito del celebre artista britannico Banksy, al Can’s Festival di Londra e nel corso dei primi mesi del 2010 hanno avuto una mostra personale a Parigi, presso la Galerie Itinerrance, e una a Roma, presso la galleria CO2. Sempre nel 2010 la casa editrice Drago ha pubblicato una monografia sul loro lavoro. Sono stati ospiti di mostre collettive in tutto il mondo: a Milano, Brighton, Strasburgo, Palermo, Napoli, Berlino, Londra, New York, Parigi, Siena, Vienna e Dallas.