BOX³ al Mlac di Roma

Martedì 6 luglio 2010 alle ore 19.00 presso il MLAC – Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, Università di Roma La Sapienza, si inaugura la mostra BOX³. La città che muta, a cura del Collettivo AGIta: Lincoln Dexter, Diego Marchi, Laura Laruffa, Simona Raho, Valentina Trisolino.
L’evento inaugurale prevede, oltre all’apertura delle sale espositive, una festa che coinvolgerà il pubblico presente e gli artisti invitati, con una serie di performance musicali e live visual.

Il progetto Box nasce da un’idea di Salvatore Mauro e Anna Milano Carè il 20 aprile del 2007 per promuovere artisti e progetti inediti provenienti da tutta Italia, con un’attenzione particolare ai linguaggi di sperimentazione artistica legati all’uso delle nuove tecnologie. Obiettivo di Box è creare uno scambio attivo tra opera d’arte e fruitore attraverso il coinvolgimento percettivo ed emozionale di quest’ultimo. Ciò si traduce in una sperimentazione collettiva ed eclettica rappresentata metaforicamente da un modulo: il cubo.

Niente da vedere tutto da vivere alla Biennale di scultura di Carrara

Niente da vedere tutto da vivere, a cura di Lorenzo Bruni, e’ un progetto (evento collaterale della Biennale di Scultura di Carrara) che riflette sulla qualità delle ricerche artistiche presenti in Toscana. I vari interventi presentati all’interno del contenitore della Scuola del Marmo, punteranno anche a stabilire un vero e proprio percorso di scoperta del luogo. L’inaugurazione è fissata per oggi, domenica 27 giugno 2010.

La sezione “tornare per partire” e’ il frutto di un’ampia ricognizione sui giovani artisti attivi adesso in Toscana che permette di riflettere sulle nuove energie presenti sia in relazione alle ricerche artistiche internazionali sia rispetto a quelle che hanno animato questo territorio dagli anni Sessanta ad oggi. Gli interventi presenti sono accomunati da una forte carica processuale, dove e’ piu’ importante l’idea e l’esperienza in presa diretta rispetto alla forma, e la riflessione sulla natura della comunicazione in questa nostra “modernità liquida”.

Daphne Todd vince il Bp award con il ritratto di sua madre morta


Ed alla fine Daphne Todd con il suo chiacchieratissimo dipinto è riuscita a spuntarla su tutti, guadagnandosi l’ambito premio britannico BP Portrait prize, concorso riservato esclusivamente al ritratto in pittura. Come già ampiamente descritto in un nostro precedente articolo, Daphne Todd aveva partecipato con un ritratto di sua madre centenaria sul letto di morte. In realtà la povera donna era già morta ma l’artista a continuato a ritrarla grazie ad un accordo con l’agenzia mortuaria, che le ha permesso di continuare a dipingere anche nei giorni successivi al decesso, all’interno della camera ardente.

Il dipinto dal titolo Last Portrait of Mother (traducibile in italiano come l’ultimo ritratto di mamma) si è quindi aggiudicato le 25.000 sterline del primo premio. La decisione è stata presa dalla dirigenza della National Portrait Gallery ed il premio è stato assegnato la scorsa notte tra mille proteste, solo che non si è trattato di contestazioni al vincitore ma allo sponsor del premio.

Non aprite quella porta all’Istituto Svizzero di Roma


Gli artists in residence dell’Istituto Svizzero di Roma nella stagione 2009-2010 (Hadrien Dussoix, Gian Michelle Grob, Angela Marzullo, Esteban Page’s) hanno trascorso nove mesi a Roma. Con la mostra Don’t Open that Door prevista per giovedi’ 24 giugno 2010, ore 18.30, si chiude il loro periodo di residenza presso l’ISR.

Hadrien Dussoix
Allievo di Peter Roesch presso l’Ecole supe’rieure des Beaux-Arts de Gene’ve, Hadrien Dussoix lavora con la pittura, il disegno e la scultura. Il suo lavoro si compone di elementi che provengono dalla cultura pop e underground, dal mondo dei fumetti e dei graffiti. Brani tratti dalle canzoni dei Talking Heads, di John Cage, immagini e frasi estrapolati da pubblicità, cinema, libri e riviste compongono i titoli di alcune delle sue opere o appaiono su alcuni dipinti come Fall Fast Fall Free o Beyond Good & Evil (2010), rielaborati secondo uno stile tipicamente street art.

Gian Michelle Grob
Michelle Grob ha studiato alla Hochschule Luzern Design & Kunst. L’artista, che ha adottato lo pseudonimo di Gian Michelle, si definisce una -massaia- quando parla del suo lavoro. Le sue installazioni, le sculture, le azioni e i video derivano da contesti domestici, che diventano i set per i video su cornice digitale o l’ispirazione per una rielaborazione in chiave ironica di ossessioni e manie legate alla vita di tutti i giorni. L’installazione Balls (2008) e’ composta da 38 ritratti, uno per ciascuno dei giocatori della nazionale ufficiale di calcio svizzera, ed e’ stata realizzata in lana, lavorata a maglia.

Attilio Scarpellini e la scomparsa della realtà nell’arte contemporanea

Lo scorso sabato ho avuto il piacere di presentare la conferenza di Attilio Scarpellini, tenutasi in occasione della giornata finale del Premio Combat ai Bottini dell’olio di Livorno. Scarpellini ha ultimamente pubblicato un interessantissimo testo dal titolo L’Angelo Rovesciato, Quattro saggi sull’11 settembre e la scomparsa della realtà. Scarpellini oltre ad essere critico di teatro e saggista, è uno dei fondatori dell’Associazione Indipendente di giornalisti Lettera 22 e tra gli animatori della rivista di critica on-line La differenza, nata all’interno del movimento del Teatro Indipendente per volere dell’artista Gian Maria Tosatti. L’autore ha inoltre condotto su Radio Tre Rai la trasmissione di approfondimento culturale Mattino Tre/Lucifero.

Nel suo libro Scarpellini riprende alcuni dei temi e degli snodi concettuali che hanno segnato il recente dibattito sulla crisi della contemporaneità come la critica dell’ultimo Baudrillard a un’arte che non si distingue più dal mondo come i media lo presentano e la presenza di un’estetica che, abbandonata completamente l’idea di esperienza, celebra ogni giorno il suo 11 settembre nella forma di un’apocalisse della realtà.

Le scarpe di Liam Gillick e Tracey Emin al centro commerciale

Liam Gillick ha intenzione di continuare a stupire pubblico e critica con le sue mirabolanti avventure. Dopo essere stato uno dei primi artisti  della generazione Young British Artists negli anni ’90, Gillick ha esposto in mezzo mondo fino ad arrivare alla sua discussa installazione per il padiglione tedesco alla scorsa Biennale di Venezia. Oggi però Gillick ha deciso di portare la sua creatività nel mondo della moda.

L’artista ha infatti avviato una collaborazione con la celebre firma di Monaco Clemens En August ed ha in seguito disegnato un paio di stranissime scarpe chiamate Left shoe!!! Right shoe!!!. In Pratica Gillick ha praticato dei semplici fori su delle scarpe di pelle nera. Il progetto trae ispirazione da un testo dal titolo Discussion Island/Big Conference Centre che Gillick aveva scritto nel lontano 1997.

Nuova veste e nuove opportunità per il Premio Celeste 2010

Sono aperte le iscrizioni per l’edizione 2010 del Premio Celeste, concorso dedicato all’arte contemporanea che ogni anno prevede l’organizzazione di una mostra di 60 opere finaliste; l’organizzazione di altre mostre in Italia ed all’estero; la creazione di un catalogo con 250 opere illustrate a colori che ogni anno fa il punto della situazione della pittura, fotografia, video, scultura, installazione e lavori multi-mediali in Italia. La qualità, la ricerca, l’innovazione e la contemporaneità sono i criteri fondamentali della selezione delle opere. La selezione delle 40 opere finaliste avviene attraverso un processo totalmente trasparente. Ciascuno dei 22 critici incaricati delle selezioni renderà pubbliche le sue scelte sul sito.

Cosa distingue il Premio Celeste da altri premi arte? A differenza di qualsiasi altro concorso artistico non è prevista la presenza di una giuria che aggiudica i premi. Un comitato composto da più di 20 critici d’arte italiani seleziona le opere finalisti e le opere selezionate per il catalogo. Gli artisti autori delle opere finaliste hanno, secondo il bando del premio, il diritto di aggiudicare i premi tramite un voto che esprimono durante la mostra finale.

Gli artisti italiani potranno candidarsi anche al Celeste Prize, premio internazionale con le medesime carateristiche del Premio Celeste italiano.

New York ed il vivaio dei giovani artisti. Ed in Italia?

Tam Tran è un’artista nata nel 1986, decisamente giovane direte voi. Eppure questo tenero virgulto della scena contemporanea si è già guadagnata l’attenzione di pubblico ed addetti ai lavori grazie alla sua partecipazione alla Whitney Biennial 2010 dove, neanche a dirlo, era la più giovane artista in circolazione. Il prossimo 14 maggio Tam Tran parteciperà ad una mostra al Guggenheim di New York dal titolo A Year with Children 2010 ma a dispetto della sua giovane età l’artista sarà agguerrita come un navigato veterano dell’arte.

All’evento figureranno 120 opere create dagli studenti delle scuole pubbliche d’arte di New York, il progetto fa parte del programma  Learning Through Art initiative e prevede l’intervento di artisti celebri che si confrontano con gli studenti. Gli astri nascenti della mostra si sono rifiutati di rimaner confinati ad una sola tecnica espressima ed hanno creato, disegni, fotografie e dipinti. Alcuni di loro hanno persino utilizzato oggetti di recupero, tessuti e ritagli di giornale come parti integranti di collages ed assemblaggi vari.

Linguaggi e Sperimentazioni al Mart di Rovereto


La ricerca artistica contemporanea protagonista della mostra –Linguaggi e Sperimentazioni. Giovani artisti in una collezione contemporanea-. La mostra sarà aperta al pubblico al Mart di Rovereto dall’8 maggio al 22 agosto 2010. La conferenza stampa di presentazione della mostra e’ in programma alle ore 12.30 di venerdi’ 7 maggio, con inaugurazione ufficiale a seguire alle ore 18.

Nelle sale del Mart saranno esposte circa ottanta opere tra dipinti, fotografie, sculture, installazioni e video, provenienti dalla AGI Verona Collection che da sempre si dedica alla ricerca di nuovi talenti. AGI Verona Collection e’ nata nel 1989 dalla volontà di cinque collezionisti veronesi, associati nel desiderio condiviso di sostenere l’arte contemporanea.

Ad oggi sono entrate in collezione oltre 500 opere, realizzate con diversi linguaggi e tecniche artistiche, di differenti poetiche e provenienze, e tra queste le presenze internazionali sono la maggioranza. AGI ha sempre privilegiato l’acquisizione di artisti giovani ed esordienti, e per lo piu’ i lavori sono entrati nella raccolta nell’anno stesso di realizzazione. I giovani e le nuove promesse hanno rappresentato una sfida continua, secondo una sensibilità collezionistica che cerca di catturare sempre il nuovo e l’attuale, registrando cosi’ i cambiamenti e le trasformazioni in atto nella storia dell’arte.

Prorogate fino al 12 aprile le iscrizioni online per il Premio Combat

C’è ancora tempo fino a domani per l’sicrizione online al PREMIO COMBAT, nuovo contest esclusivamente dedicato alla pittura.

La pittura possiede potenzialità intrinseche forti e dense di significati. A queste intende dar voce il PREMIO COMBAT, che nel medium pittorico, spesso trascurato in favore di media espressivi più di moda, vuole avere fiducia. Il PREMIO COMBAT nasce per avviare un’indagine, attraverso gli autori che vi parteciperanno, delle più interessanti proposte pittoriche della nostra realtà.

COMBAT prende nome ed ispirazione concettuale dai combat film, filmati realizzati da cineoperatori militari americani durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale, in cui venivano filmati spesso in prima linea e in diretta gli orrori della guerra per documentare e mostrare alla popolazione americana – non ancora certamente preparata a questa tv verità – ciò che stava succedendo, compresi gli episodi più cruenti. La finalità del PREMIO COMBAT ha lo stesso obiettivo forse ambizioso ma senz’altro efficace dal punto di vista culturale: scendere in prima linea per cercare i diversi percorsi all’interno del panorama artistico italiano attuale ed al contempo documentare cosa sta succedendo.

Rinasce la pittura grazie alla Nuova Scuola di Lipsia

 L’hanno data più volte per spacciata ed è sempre risorta dalle ceneri con rinnovate e potenti energie. Stiamo ovviamente parlando della pittura, regina delle tecniche artistiche ed oggetto di roventi critiche che negli ultimi tempi l’hanno relegata al ruolo di comprimaria dell’arte, dietro installazione e video arte. Al di là delle mode la pittura non è mai scomparsa dal mercato e la sua valenza economica è davanti agli occhi di tutti, aste e grandi manifestazioni fieristiche internazionali parlano di un collezionismo ancora ben ancorato a questa tecnica.

Ovviamente siamo i primi a parlare di un calo di energie creative, soprattutto nel nostro bel Paese. In Italia molte giovani leve sono ancora troppo legate al figurativismo vecchia maniera ed all’espressionismo astratto per riuscire a concepire qualcosa di veramente innovativo. Ed allora la risposta arriva dritta dalla Germania dove una generazione di giovani ed agguerriti pittori che il Frankfurter Allgemeine Zeitung ha riunito sotto il nome di Nuova Scuola di Lipsia.

Brucennial 2010 una biennale contro le biennali

 Tra Biennali, Triennali e Quadriennali ogni nazione che si rispetti ha la sua grande manifestazione dedicata all’arte contemporanea anche se è chiaro che non tutti questi eventi sono di grande caratura. Per porre ordine a questo caos il divertente collettivo artistico  Bruce High Quality Foundation ha deciso di organizzare la Biennale di tutte le Biennali, tentando di riprogrammare il significato stesso di queste manifestazioni.

Questo buffo ma interessante evento si chiama Brucennial 2010 e si apre questa settimana a New York e rimarrà in visione sino al prossimo quattro aprile in uno spazio sito al 350 di West Broadway ed al Recess, altro spazio aperto alle sperimentazioni degli artisti posizionato al numero 41 di Grand Street. Il titolo della Brucennial di quest’anno è Miseducation (che in italiano significa diseducazione) e nel corso dell’evento si esibiranno un gran numero di giovani artisti che, come si legge nel comunicato stampa, “Rappresentano il meglio dell’arte contemporanea di sempre”.

BestNonBuy, una performance all’interno del centro commerciale

 Lo shopping è una forma d’arte tutta Americana quindi è naturale che un membro della Flux Factory, l’artista Man Bartlett ha deciso di elevare definitivamente questa pratica al rango di performance in un progetto dal titolo BestnNonBuy. Con un passato nel teatro, Bartlett ha deciso di passare 24 ore in un megastore della catena Best Buy sito in Union Square a Manhattan con l’intenzione di non spendere nemmeno un dollaro.

La performance ha avuto inizio alle 6 del pomeriggio del 7 gennaio e durante lo scorrere delle ore l’artista ha subito cominciato ad avvertire i segni della sindrome da centro commerciale, ossia cerchio alla testa ed occhi stanchi con conseguente calo dell’attenzione. L’artista, durante la sua lunga detenzione all’interno di uno dei templi del consumismo moderno, è però rimasto in contatto con il mondo esterno aggiornando periodicamente la sua pagina di Twitter.

Luca Francesconi alla galleria Umberto Di Marino

La Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea di Napoli è lieta di presentare, giovedì 8 ottobre 2009, l’ultima personale di Luca Francesconi dal titolo Calendario delle semine, un nuovo capitolo che l’artista scrive all’interno del suo percorso sempre attento all’arte popolare, in cui i materiali, semplici strumenti della cultura rurale, assumono valore metafisico e si caricano di significati antropologici nella lettura del reale.

Lo spazio espositivo si fa strumento di una riflessione che coinvolge il legame tra la storia e le tracce che questa lascia di sé nell’arte e nella tradizione, le opere respirano, vivificandosi di significati più ampi: il tempo diventa massa relativa, reinterpretato attraverso gli oggetti su cui è possibile osservare il passaggio e l’azione dell’uomo come elemento primo, forza e potenza in se stessa. I materiali si fanno portatori di significati, creano un’economia di campi semantici paralleli nel processo di creazione del significato delle opere.