Joerg Lozek alla galleria Mimmo Scognamiglio di Milano

La galleria Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea è lieta di presentare “Der Dinge Lauf”,(dal 19 gennaio al 31 marzo 2012) la prima mostra personale in Italia dell’artista tedesco Joerg Lozek. Scegliendo di tenere il titolo in tedesco – così come nelle sue altre precedenti mostre personali, l’artista si riferisce alle “cose che vanno” e in particolare ai cambiamenti che gli oggetti da lui dipinti subiscono nel tempo. Nei dodici dipinti a olio presentati in questa mostra, Lozek prosegue, infatti, la ricerca sviluppata negli anni passati, cercando di catturare e raffigurare l’inesorabile avanzare del tempo.

Negli ambienti deteriorati riprodotti tutto sembra prossimo al crollo, con le pareti e i soffitti coperti di muffa e macchie d’umido, la carta da parati staccata, lo stucco sbriciolato e i muri danneggiati. Oggetti, vestiti, mobili sono accatastati e sparpagliati ovunque, creando luoghi apparentemente inospitali. Nelle sue tele si osserva una cura impressionante nella resa dei dettagli e delle superfici: la grana dei pavimenti in legno, la morbidezza dei tappeti, l’umidità di un muro di pietra in procinto di crollare.

Anthony James alla Brand New Gallery di Milano

Brand New Gallery è lieta di presentare Consciousness And Portraits Of Sacrifice (dal 12 gennaio al 23 febbraio 2012), prima personale italiana dell’artista anglo-americano Anthony James. In una sintesi di eleganza formale e concettuale, le opere di Anthony James fondono precisione tecnica, ripetitività e spettacolarità, mettendo a nudo l’influenza mitica e persistente di un minimalismo velatamente surreale nell’arte e nella cultura contemporanea.

Lo spazio milanese ospita due installazioni dell’artista della serie Birch Cube, che si configurano come due light box trasparenti, cubi luminosi che custodiscono intricate foreste vergini di legno di betulla, moltiplicate all’infinito grazie agli specchi sapientemente posizionati a disorientare lo sguardo, che viene assorbito in un’immagine suggestiva capace di ricollocare lo spettatore in uno spazio innaturalmente distante e riflettente. Il legno rimane così intrappolato in questo gioco illusionistico, tremendamente immobile e avulso dalla mano dell’uomo; le opere di Anthony James diventano vetrine minimaliste simili ad un tempio, reliquiari di grandi dimensioni.

Renata Lucas – Third Time

Peep-Hole di Milano inaugura oggi Third Time, mostra personale di Renata Lucas. Nelle sue opere si interroga sullo spazio che viviamo, sulla nostra percezione di esso e le relazioni che vi si instaurano, nella consapevolezza che non esistano risposte oggettive da trovare ma solo possibilità da sperimentare. I suoi progetti consistono in interventi, a volte invasivi a volte sottili, nelle architetture e negli spazi con cui l’artista interagisce e sono sempre il frutto di un lungo processo fatto di esperimenti, continue mediazioni e fallimenti. Ogni suo lavoro è un tentativo di sospendere le regole, di misurare i “limiti” delle possibilità, utilizzando i limiti stessi come contenuto da sviluppare di volta in volta in nuove direzioni.

Invitata a confrontarsi con lo spazio di Peep-Hole, Renata Lucas ha ideato un progetto che è il risultato di un’esperienza diretta del luogo, dell’analisi della sua storia recente, delle sue modalità operative come istituzione d’arte e della relazione tra le persone che lo vivono e del lavoro che lì svolgono. Con un intervento minimo e quasi “invisibile”, lo spazio espositivo viene profondamente trasformato dall’artista brasiliana che lo collega alla sua casa di Rio De Janeiro creando un cortocircuito spazio-temporale nel quale l’assenza fisica dell’artista si trasforma in “presenza” che modifica lo spazio espositivo e ne scandisce i tempi. Ogni attività svolta all’interno dello spazio sarà condizionata dai ritmi quotidiani dell’artista nella sua abitazione, a una distanza non solo fisica ma anche temporale.

Asuka Ohsawa al The Flat-Massimo Carasi di Milano

Asuka Ohsawa ha un debole per gli alieni. Tale inclinazione le deriva da un primo contatto avvenuto nell’infanzia, quando la famiglia si trapianta dal Giappone negli Stati Uniti. “L’incontro ravvicinato” è pervaso dalle reminiscenze della seconda guerra mondiale, quando la quintessenza delle forze distruttrici si scatena proprio nel suo paese d’origine. “Noi Giapponesi siamo abituati ad avere a che fare con i disastri naturali (e non solo) dato che essi hanno sempre avuto un grande ruolo nelle nostre vite.

A tale proposito esiste un genere di raffigurazioni ottenute dall’incisione su legno chiamate “Mamazu-e” che letteralmente significa “I dipinti del Pesce gatto”, divenuti molto famosi dopo il terribile terremoto che colpì Tokyo nel 1855, a testimonianza della nostra consapevolezza dell’imprevisto e del disastro naturale”. Mamazu è il pesce-gatto che, secondo la tradizione giapponese, causa cataclismi dimenando la potente coda.

L’Atelier dei Nowosielski alla Fondazione Stelline di Milano

Dal 15 settembre al 8 ottobre 2011, la Fondazione Stelline di Milano ospita la mostra che indaga la vicenda creativa di Hanna e Leszek Nowosielski, artisti della ceramica tra i più apprezzati della Polonia, i cui lavori richiamano la millenaria storia del loro paese. L’iniziativa, dal titolo L’Atelier dei Nowosielski, curata da Elzbieta Modrzeska con la collaborazione di Alberto Agazzani, si inserisce nell’ambito delle proposte culturali e artistiche presentate in Italia dal Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano, in occasione del semestre della Presidenza Polacca dell’Unione Europea.

Il percorso espositivo presenta circa 40 opere ceramiche – pannelli, anche di grandi dimensioni, composizioni, figurine in porcellana a tema storico, astratto o allegorico – che rivelano la maestria dei coniugi Nowosielski nell’uso di un materiale tanto particolare quanto fragile, e un nucleo di circa 10 tele astratte che testimoniano la versatilità nell’esplorare tecniche diverse.

Kling Klang Factory alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano

Giovedì 7 luglio dalle 21.00 alle 23.00 alla Fondazione Arnaldo Pomodoro (Via Solari 35, Milano) si terrà una serata evento organizzata da IED Milano. Circa 40 studenti dei corsi di Video, Media e Sound Design, giovani designer della comunicazione visiva digitale provenienti da ambiti disciplinari e percorsi di studio diversi, si sono incontrati all’interno del corso di Interactive Audiovisual Design, condividendo e unendo competenze e strumenti.

Coordinati dai docenti Marco Mancuso (direttore di Digicult), Davide Sgalippa e Riccardo Castaldi (Studio N!03), in collaborazione con Paola Boccaletti (dipartimento didattico Fondazione Arnaldo Pomodoro), hanno pensato, sviluppato e realizzato cinque progetti speciali al confine tra espressione artistica e creativa, sperimentazione e design in cui la componente sonora e visiva si integra ai più recenti sviluppi tecnologici ed elettronici.

Arte Povera russa al PAC di Milano

Petr Belyi

Da venerdì 8 luglio a domenica 11 settembre 2011 il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano ospita Materia prima. Russkoe Bednoe – “l’arte povera” in Russia, a cura di Marat Guelman. Promossa dal Comune di Milano – Settore Cultura, con il patrocinio del Governatorato della Regione di Perm’ (Federazione Russa), del Ministero della Cultura, delle Politiche Giovanili e della Comunicazione della Regione di Perm’ e dal Consolato della Federazione Russa a Milano, la mostra, organizzata dall’Associazione Italia Russia e dal Museo d’Arte Contemporanea di Perm’, rientra e apre a Milano il calendario di iniziative previste per il 2011 in occasione dell’Anno della Cultura e della Lingua Italiana in Russia e della Cultura e della Lingua Russa in Italia.

La mostra, ideata da Sergey Gordeev, membro del Consiglio Federale Russo per l’amministrazione di Perm’ da anni impegnato in ambiziosi progetti per lo sviluppo culturale e architettonico della Regione,
rappresenta una delle più grandi esposizioni collettive di arte contemporanea russa dell’ultimo ventennio
e ha già destato particolare interesse e apprezzamento a livello internazionale: è stata premiata nel corso della Terza Biennale d’Arte Contemporanea di Mosca (settembre 2009), mentre una selezione di opere è stata esposta al Grand Palais di Parigi a giugno 2010 e dopo il passaggio a Milano, sarà ospitata al PS1 del MoMA di New York.

Simone Bertuzzi/Palm Wine al Kaleidoscope di Milano

Il 27 giugno 2011 alle ore 18.30, Simone Bertuzzi / Palm Wine presenta il quinto episodio del suo workshop dedicato alle stratificazioni cronologiche e geografiche che danno vita alle sonorita’ ibride proprie di molta produzione musicale contemporanea. Sicuramente molti dei partecipanti agli episodi precedenti di questo workshop avranno inteso quella di Simone Bertuzzi / Palm Wine come un’indagine aperta sulla musica ‘esotica’, ‘tropicale’ o ‘africana’.

Forse e’ arrivato il momento di creare ancora piu’ confusione e abbandonare definitivamente ogni divagazione teorica. L’estate e’ iniziata e a quanto pare non c’e’ nulla di meglio delle suddette definizioni di genere per accoglierla. Questo quinto e ultimo episodio e’ da fruire quasi come un programma radiofonico: consistera’ in una serie di ascolti poco mirati e geograficamente schizofrenici. Un autentico mash up, sia di recupero, sia contemporaneo. Que Mango!

Dino Pedriali, ultime immagini di Pier Paolo Pasolini alla Triennale di Milano

Le ultime immagini di Pier Paolo Pasolini, ritratto a pochi giorni dalla morte, in mostra alla Triennale di Milano (dal 14 giugno al 28 agosto 2011): in settantotto scatti, rimando alla poetica e all’immaginario dei film pasoliniani, la testimonianza del lascito del Poeta e della valenza artistica di Dino Pedriali. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Johan & Levi Editore e con il sostegno di Rottapharm|Madaus.

La Triennale di Milano presenta una mostra incentrata sulla quotidianità di Pier Paolo Pasolini in quelli che sarebbero stati i suoi ultimi giorni di vita, fissata dall’obiettivo dell’allora venticinquenne fotografo Dino Pedriali, scelto personalmente da Pasolini come autore di un reportage sulla sua figura per illustrare Petrolio, il romanzo allora in fieri, nel quale era desiderio del Poeta entrare con tutto il suo corpo, oltre che con le parole.

Marco Neri alla Galleria Pack di Milano

Il 7 giugno 2001 si inaugurava quella che oggi è ricordata come una delle più memorabili edizioni della Biennale di Venezia, quella Platea dell’umanità di Harald Szeeman che si apriva con il Quadro Mondiale, la grande distesa di bandiere dipinte da Marco Neri. Nel decimo anniversario della sua partecipazione alla Biennale, Marco Neri, nella prima mostra personale alla galleria Pack, dà vita ad un tour virtuale attraverso i Giardini della Biennale, in una sorta di rivisitazione critica e sentimentale del proprio passato, presentando 7 dipinti, 5 sculture oltre a 26 collage a rappresentare ciascun padiglione.

Gli edifici , geroglifici-silhouette-bandiere, diventano elementi mistici, sagome in codice binario, cifre grafiche corrispondenti ai connotati di una identità precisa. Ritratti architettonici volti a cogliere la personalità di ciascuna costruizione. Nel realizzarli, la mano dell’artista si piega all’osservanza della specificità strutturale del soggetto. Proprio questa volontà di aderenza al tema – che è non tanto raffigurato quanto indicato simpateticamente, evocato nella sua essenza memoriale – ha portato alla sperimentazione del nastro, alla pratica di una speciale pittura “adesiva”.

Santiago Sierra alla Prometeogallery di Milano

Prometeogallery di Ida Pisani è lieta di presentare (dal 10 maggio al 29 luglio 2011) , in occasione della ricorrenza dei vent’anni di carriera di Santiago Sierra, una mostra con una selezione di lavori storici dell’artista e – in giugno – una nuova performance e l’anteprima nazionale a Milano e a Lucca del film sul “NO, Global Tour”, il progetto più estensivo e ambizioso realizzato finora da Sierra, nonché la presentazione dell’edizione italiana del catalogo che lo documenta.

L’artista nel corso degli anni si è progressivamente distinto per un lavoro in bilico tra la scultura minimalista, la fotografia concettuale e la performance, mettendo costantemente in discussione i limiti e le costrizioni imposti dalla società contemporanea.  In mostra saranno presentati il video “Cubo de pan” realizzato nel 2003, unico video a colori all’interno della sua produzione, e la fotografia di grandi dimensioni dello stesso anno intitolata “Edificio iluminado”; entrambi i lavori sono stati realizzati in Messico, paese in cui l’artista ha risieduto e lavorato per diversi anni.

MIA, Milan Image Art Fair

Sarà la multi-location creativa milanese Superstudio Più ad ospitare la prima edizione di MIA Milan Image Art Fair, l’unica fiera organizzata in Italia dedicata unicamente al mondo della fotografia e della video arte. Nata da un’idea di Fabio Castelli, collezionista d’arte e di fotografia oltre che curatore di numerose mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati, MIA sarà aperta al pubblico dal 12 al 15 maggio 2011.

Alla base del progetto vi sarà una forte novità che distinguerà MIA dal tradizionale schema delle fiere italiane: a ciascun espositore, infatti, verrà richiesto di proporre le opere di un solo artista per ogni stand così da offrire al pubblico un percorso, il più esaustivo e coinvolgente possibile, sulla ricerca di ciascun fotografo. Questa scelta si fonda sulla consapevolezza del ruolo sempre più decisivo e trasversale che la fotografia ha assunto tra i linguaggi espressivi nel sistema dell’arte contemporanea.

Sergio Limonta allo spazio O’ di Milano

Sergio Limonta inaugura il 26 aprile con GRAVITY ONE_fleeting vision, un ciclo di interventi sparsi all’interno della programmazione di O’, dedicati al suono e alla sua forma più fisica, attraversando la scultura e l’architettura utilizzando diversi strumenti analogici. GRAVITY ONE_fleeting vision è una composizione sonora. E’ un’installazione che attraverso trenta giradischi, sessanta altoparlanti di varie misure con rispettive cablature e un impianto elettrico che consente l’avvio simultaneo di tutti gli apparecchi, non è altro che l’insieme degli strumenti essenziali al suo funzionamento. Alcuni giradischi eseguono senza interruzione di continuità un lato del proprio vinile, altri sono attrezzati per riprodurre vinili modificati.

Grazie all’impiego di magneti ed altri accorgimenti, le sonorità di questi vinili sono intervallate da scratch, salti e tonfi prodotti da movimenti sussultori dei braccetti dei giradischi. Questo disordine di suoni viene prodotto secondo schemi in parte controllati e genera nuove sonorità che, accuratamente accordate dall’artista al ritmo dei giradischi e al suono dei vinili, restituiscono nell’insieme una risultanza armonica.

Un lungo sospiro di sollievo – Fleeting Beauty da Nicoletta Rusconi

Respira a lungo, senti: il profumo è cambiato, aria di primavera. Così entrando nella galleria di Nicoletta Rusconi di Milano sembra che una brezza lieve accarezzi la faccia: colori tenui, fiori, ricami, una potente dose di femminilità. Eppure si sa che le donne nascondono sempre una faccia e il trabocchetto è dietro l’angolo. Il pretesto per unire l’operato di queste due “giovani” artiste è una riflessione necessaria sul concetto di bellezza, un tempo fondamento della ricerca artistica, oggi soppiantato da altre necessità come il disgusto o lo scandalo(ma davvero abbiamo queste necessità?).

Eppure di bellezza ne avremmo bisogno e ancor di più di riflessione su, perché, per assurdo, nella società dell’immagine si è perso il contatto con la sublimazione della bellezza nelle forme di espressione artistica.Questa certo è una necessità per me, che credo poco nel botulino e molto invece nella complessità dietro ad una parola così abusata come bellezza: oggi tutto è bello o brutto, ma non si spiega mai il perché.