
Louis Vuitton e Marc Jacobs, due personaggi chiave del fashion world internazionale che nell’arco di 150 anni sono riusciti ad imporre la loro visione, facendo letteralmente impazzire le fashionistas di tutte le epoche. Fu proprio Vuitton a fondare l’omonimo brand nel 1854 a Parigi e fu subito imitato dalla concorrenza, tanto che la pattern Damier Canvas (quella con i classici scacchi) divenne un vero e proprio brevetto registrato che dal 1888 ad oggi detta praticamente legge.
Risale invece al 1896 la creazione del classico monogramma LV affiancato a simboli di fiori e quadrifogli, altro cavallo di battaglia che compare praticamente su le borse,le scarpe ed altri accessori del grande brand. Louis Vuitton è quindi giunto fino ai giorni nostri con inalterato potere, ma ad aggiungere un pizzico di pepe in più alla collezione ci ha pensato Marc Jacobs direttore artistico dal 1997, artefice di un rilancio colossale.








Siamo a Parigi, esattamente il 30 settembre del 1981 il ministro francese di grazia e giustizia Robert Badinter riesce ad abolire la pena di morte in tutta la nazione. Ci sono voluti circa duecento anni di dibattiti e polemiche per arrivare a questa importante decisione. Fu infatti nel lontano 1791 che Louis-Michel Le Peletier de Saint-Fargeau cercò di convincere l’Assemblea Costituente ad abolire la pena capitale. Dal 1791 al 1981, dalla Rivoluzione Francese ai giorni nostri, si è lungamente parlato di giustizia divina e giustizia terrena e sul fatto che un uomo non può sostituirsi a Dio e sottrarre la vita ad un altro uomo.

Il Palazzo di Versailles o per meglio dire il presidente del programma culturale dell’istituzione, Jean-Jacques Aillagon, ha da poco annunciato i primi dettagli della futura mostra dedicata al re del pop giapponese Takashi Murakami che si terrà dal 12 settembre al 12 dicembre. Le notizie trapelate dalle prime indiscrezioni sono alquanto sorprendenti.