
CHI: David LaChapelle nasce nel 1963 a Fairfield in Connecticut, fotografo di fama mondiale e regista, negli anni ’80 viene introdotto da Andy Warhol al mondo dell’editoria di moda scattando fotografie per il suo Inteview magazine. E tra riviste patinate, hollywood, attori e starlet David non se la passa male fino al 2006, quando decide di smettere con gli editoriali, il motivo -dice lui- è che la sua creatività richiedeva spazio mentre le redazioni di moda frenavano il suo estro per paura di incomprensioni col pubblico. Tra gli anni ’80 e il 2000 ha ritratto con il suo stile barocco, eccentrico e irriverente i maggiori divi del cinema e della musica, incarnando in qualche modo quell’epoca di eccessi e decadenza assieme.
DOVE: Robilant+Voena – Milano, Londra, Saint Moritz
QUANDO: 16 febbraio – 24 marzo 2012
COSA: Ritiratosi a Maui, Hawaii, per dedicarsi all’arte presenta dieci grosse stampe fotografiche realizzati tra il 2008 e il 2011, spacciandole per nature morte. In realtà sotto quei grossi mazzi di fiori c’è un mondo intero illuminato da un chiaroscuro fiammingo. Giocattoli, caramelle, cellulari, riviste, statuette, palloncini, elementi iper-moderni incastonati in questi fermi immagine talmente studiati da sembrare dipinti. È il suo sguardo disincantato sul mondo moderno consumista e tetro, ma tentatore.


I piccioni impagliati di Maurizio Cattelan, comparsi di recente alla scorsa Biennale di Venezia, rappresentano uno dei tanti esempi di opera d’arte con animale impagliato annesso che non ha mancato di generare numerose polemiche da parte degli animalisti e da molti difensori dei diritti del variegato universo faunesco.






