Sapete cosa è una progress bar o barra di avanzamento? La barra di avanzamento è quella simpatica funzione che hanno tutti i computer che descrive graficamente il progresso di una data funzione. Con la progress bar possiamo capire quanto manca al caricamento di un tale programma, all’installazione del software e semplicemente al download della nostra canzone preferita. Questa piccola ma simpatica funzione alle volte evita la frustrazione di un’attesa indefinita e ci aiuta a capire se il computer sta lavorando o si è definitivamente bloccato senza speranza.
Ora immaginate se i semafori della vostra città avessero la barra di avanzamento, certo non servirebbe a diminuire il traffico ma almeno solleverebbe l’ansia di un’attesa che sembra interminabile oppure ci farebbe comprendere quanto “verde” è rimasto per sgomberare in fretta un incrocio pericoloso. Ebbene la brillante invenzione potrebbe tramutarsi in realtà visto il progetto Eko traffic light presentato dal designer Damjan Stankovic che con tale manifestazione creativa ha vinto quest’anno il Red Dot design awards. Il semaforo disegnato da Stankovic è in realtà tale e quale ad una comune luce semaforica tranne che per una differenza a dir poco cruciale, le luci che lo compongono sono state dotate di una barra di avanzamento che aiuta a comprendere la durata dell’attesa.
Uno degli artisti più celebri e controversi del momento ha deciso di trasformare il Mies van der Rohe Pavilion di Barcellona in una gigantesca tazza di caffellatte. L’istituzione museale aveva infatti deciso di ospitare alcuni artisti capaci di compiere un intervento atto a riflettere sull’uso degli edifici e sulla nostra visione degli stessi come spazi inalterabili. La scelta è ricaduta sul cinese Ai Weiwei che ovviamente non ha potuto che confermare la sua fama di artista eccentrico e visionario. L’artista ha infatti riempito le due famose piscine del museo (una posta all’esterno ed una posta all’interno) rispettivamente con latte e caffè.
L’arte contemporanea trae molte volte spunto da tematiche politiche e la spigolosa questione del riscaldamento globale non fa certamente eccezione a questa regola. A riprova del fatto l’architetto di Los Angeles Cristophe Cornubert ha deciso di installare il suo CO2 Cube a Copenhagen dove sta avendo luogo il summit delle Nazioni Unite sul riscaldamento globale. La struttura e alta come tre piani di un normale edificio ed è stata collocata sul lago St. Jørgens, vicino al planetario Tycho Brahe. Secondo il suo creatore il cubo rappresenta lo spazio che occuperebbe una tonnellata di anidride carbonica se fosse immagazzinata in uno spazio con pressione atmosferica standard.

Avete mai sentito parlare di Reed Seifer? Il celebre graphic designer ed artista concettuale statunitense è balzato agli onori della cronaca alcuni anni fa (esattamente nel 1995) quando ha deciso di varare un suo personale quanto creativo progetto denominato Project Optimism. L’artista ha iniziato con la produzione di spillette con su scritta la frase Optimism ed in seguito la sua popolarità è talmente cresciuta che Seifer ha deciso di creare una serie di oggetti artistici in grande tiratura sempre con la stessa frase inneggiante all’ottimismo. Nel corso degli anni Seifer ha prodotto lattine ed altri oggetti di uso comune sempre con la sua cifra stilistica.
Sia che riusciamo ad accorgercene o meno, la nostra vita di tutti i giorni è piena di segni grafici e di informazioni visive. Mentre leggiamo un giornale, guardiamo la televisione o camminiamo per strada, assorbiamo informazioni costantemente. Questo aspetto della sfera pubblica e sociale è parte della nuova ricerca creativa di Barbara Kruger, attualmente presente alla Lever House art collection di New York con l’installazione Between Being Born and Dying, in mostra fino al 21 novembre 2009. Il progetto è stato commissionato dal magnate Aby Rosen, boss della Lever House la cui collezione conta tra le sue fila nomi del calibro di Jeff Koons, George Condo, John Chamberlain, Keith Haring e Barnaby Furnas.

Daphne Firos – Spain
Diogo Paulo – Portugal
Kenneth Lavallee
Raymond Biesinger – Canada