Bruce Nauman – 1 video installation and works on paper

Dopo l’importante personale nel 2007 Una rosa non ha denti – Bruce Nauman negli anni Sessanta presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la recente partecipazione alla Biennale di Venezia – Padiglione USA che gli è valsa il Leone d’Oro e la laurea honoris causa conferitagli dall’Università IUAV di Venezia, il Maestro americano è nuovamente di scena in Italia nelle rinnovate sale di un storico spazio espositivo torinese che ha recentemente presentato un’interessante personale dedicata all’opera grafica di Damien Hirst. L’occasione è fornita da una nuova e stimolante notte dell’arte nelle gallerie torinesi durante la fiera Artissima, in specifico dalla galleria Gilberto Zabert.

La rarità delle opere di Nauman in circolazione rende preziosa ed inedita per l’Italia questa raccolta di 5 disegni per grandi installazioni (1968 -1975, progetti riconducibili alla definizione dell’epoca di “sculture mentali, schizzate su un semplice foglio di carta”, secondo l’artista Douglas Huebler) e di 11 grafiche realizzate tra il 1980 ed il 1994 che l’autore ha prodotto su diversi temi e soggetti. Queste opere scandiscono le variazioni nel tempo del pensiero e della poetica minimale ed essenziale del grande artista americano attraverso un segno sovente esile, ma estremamente lucido e di estremo rigore concettuale.

Barbara Kruger e gli slogan dell’arte

 Sia che riusciamo ad accorgercene o meno, la nostra vita di tutti i giorni è piena di segni grafici e di informazioni visive. Mentre leggiamo un giornale, guardiamo la televisione o camminiamo per strada, assorbiamo informazioni costantemente. Questo aspetto della sfera pubblica e sociale è parte della nuova ricerca creativa di Barbara Kruger, attualmente presente alla Lever House art collection di New York con l’installazione Between Being Born and Dying, in mostra fino al 21 novembre 2009. Il progetto è stato commissionato dal magnate Aby Rosen, boss della Lever House la cui collezione conta tra le sue fila nomi del calibro di Jeff Koons, George Condo, John Chamberlain, Keith Haring e  Barnaby Furnas.

Non è certo per pura coincidenza che Barbara Kruger ha utilizzato il contesto verbale e testuale per la sua cronaca quotidiana della società contemporanea. L’artista ha infatti studiato arte e design con Diane Arbus alla Parsons School of Design di New York e successivamente si è dedicata con successo al graphic design come direttore creativo della casa editoriale Conde Nast. Il compendio creativo dell’artista esplora da sempre le nozioni del consumismo e della comunicazione di massa. Il tratto distintivo di Barbara Kruger sono i suoi slogan, frasi e domande che aprono un confronto, informano e divertono il fruitore in totale semplicità e linearità di intenti.

Botto e Bruno – When we were teenagers we wanted to be the sky

La galleria Alberto Peola di Torino inaugura il 7 novembre la mostra di Botto e Bruno, con una proposta di lavori in cui sono volutamente rese evidenti le fasi del loro processo creativo.

Nelle prime sale vengono presentati due collage fotografici e tre disegni-collage che svelano il modo manuale di operare dei due artisti, e costituiscono la matrice dei lavori fotografici stampati su pvc. Un’installazione con videoproiezione completa l’ampia gamma dei diversi mezzi attraverso cui Botto e Bruno esprimono la loro visione dei luoghi periferici – territori di confine, spazi dinamici – e delle persone che li sperimentano.

Checkpoint Charlie – Another wall comes down

Lunedì 9 novembre 2009 la galleria Dora Diamanti arte contemporanea di Roma inaugura la mostra Checkpoint Charlie–Another wall comes down, collettiva di Antonio Bardino, Inés Fontenla,Claudio Martinez e Davide Orlandi Dormino a cura di Micol Di Veroli.

La mostra intende commemorare il ventesimo anniversario dalla caduta del muro di Berlino attraverso il potere dell’arte intesa come veicolo universale in grado di unire popoli, razze e culture diverse. L’evento deve il suo titolo al celebre varco denominato Checkpoint Charlie, posto di controllo del muro di Berlino, una barriera in cemento alta circa tre metri e mezzo che separava Berlino Ovest da Berlino Est e di conseguenza il settore sovietico da quello americano.

A pari passo 1


Il 6 novembre la galleria Novalis di Torino inaugura la mostra A pari passo 1, a cura di Antonio Arèvalo. A pari passo 1 è la prima di una serie di quattro mostre che vuole essere una ricognizione sugli artisti d’oggi, su coloro che stanno costruendo il loro momento a pari passo. Artisti che al di là della loro provenienza geografica si incontrano sulla scena internazionale e che hanno una uguale proposta energetica. Nati tutti negli anni ‘70, hanno maturato la loro personale ricerca intorno agli anni ‘90 partecipando da allora ad eventi internazionali, vincendo importanti premi, residenze, mostre in gallerie private e Musei,  partecipando a Biennali internazionali.

Primož  Bizjak, Sempeter (Slovenia 1976, vive fra Slovenia, Venezia e Madrid), Marlon De Azambuja (Sto. Antônio da Patrulha-RS, Brasile, nel 1978, vive a Madrid), Patrick Hamilton (Louvain, Belgio 1974. Vive e lavora a Santiago del Cile). La loro via virtuale comprende uno scorcio rapito da un flash, da un taglio che più tardi comporrà un collage, lo squarcio di un proiettore che con sapiente ironia ci racconta un’altra realtà più nascosta.  

Al Magazzino d’Arte Moderna la mostra di Jan Fabre

MAM – Magazzino d’Arte Moderna di Roma oggi inaugura La Metmorfosi d’Artista, seconda mostra personale di Jan Fabre in galleria. Fabre presenterà in questa occasione nuovi lavori video, sculture, fotografie e disegni nati dal suo profondo e duraturo interesse per il corpo, ed in relazione con la sua performance del 2008 al Louvre intitolata Art kept me out of jail/Hommage to Jacques Mesrine.

Mesrine, il famigerato criminale francese, era conosciuto sia per le sue incredibili fughe che per i suoi crimini. Nel film Art kept me out of jail, Fabre sfugge tra i calchi del museo con le parvenze di Mesrine come se attraversasse il Louvre furtivamente, lottando per essere libero “dalla più grande prigione di Francia”. Attraverso la figura di Mesrine, Fabre analizza la metamorfosi dell’identità – una qualità umana – e la possibilità di riacquistare la libertà una volta che si è persa l’identità.

FIAC: trattative per opere d’arte moderna e conferme per l’arte contemporanea

 Fiac,  Foire Internationale d’Art Contemporain è arrivato al termine e noi possiamo trarre alcune conclusioni sull’andamento delle vendite registrate nei giorni di fiera. Come nei giorni di Frieze anche al Fiac si è fatto un gran parlare su vendite vere o presunte tali ma si sa, le fiere sono fatte anche di parole e non solo di transazioni confermate. Sabato scorso Bloomberg News ha riportato sul suo sito web che il dipinto astratto  Composizione con rosso, giallo e blu di Piet Mondrian, valutato attorno ai 30 ed i 40 milioni di dollari, è stato messo in stand by da un ricco compratore che ancora deve decidere sull’acquisto.

Stessa sorte è toccata al dipinto Femme Ecrivant di Pablo Ricasso, prenotato da un misterioso e facoltoso acquirente durante la vip preview del 21 ottobre. Il dipinto raffigurante la musa di Picasso, Marie Therese è stato presentato dalla galleria newyorchese Richard Gray, il direttore della galleria Mr. Paul Gray in merito alla trattativa ha dichiarato. “Una trattativa da 20 milioni di dollari non può certo essere conclusa in pochi minuiti”. Gray ha esposto inoltre una scultura di Alexander Calder dal titolo Portrait of Eduard Penkala del 1929.

Dopo Edicola Notte arriva la Microgalleria: mostre brevi in poco spazio

Edicola Notte è sicuramente lo spazio artistico più piccolo del mondo. Questa misterioso e minuscolo ( non ha un telefono e non diffonde al pubblico troppe informazioni ) spazio largo 1 metro e lungo 7 è stato fondato più di 15 anni fa da H.H. Lim nel quartiere Trastevere a Roma e da allora ha ospitato celebri artisti come Fabio Mauri, Maurizio Cannavacciuolo, Matteo Basilé, Jannis Kounellis e recentemente Alberto Di Fabio.

Oggi però qualcuno ha intenzione di modificare il primato di Edicola Notte, aprendo uno spazio grande 12 metri quadrati nel quale sarà ospitata una mostra per un solo giorno. Si tratta di Microgalleria, nuovo spazio espositivo sito nella città di Pescara che aprirà al pubblico il prossimo 30 ottobre e subito dopo chiuderà le sue porte. L’evento ospitato da Microgalleria è una mostra fotografica di Massimo Marasca che prende il titolo di Le donne della Grameen Bank.

Crisi: Simon de Pury canta e Rebecca Smith chiude

Simon de Pury e Rebecca Smith, due storie dissimili legate dall’arte con due differenti destini. Due aspetti della crisi economica internazionale che raggiunge il mondo dell’arte con finali differenti ed inaspettati. Da un lato le case d’asta che dopo un breve periodo di indecisione sono ripartite alla grande, livellando un poco le quotazioni pur sempre alte e macinando dollari e sterline.Dall’altro capo del filo le gallerie, in special modo quelle votate alla sperimentazione, che hanno accusato il colpo ritirandosi dal mercato e chiudendo definitivamente i battenti.

Simon De Pury, leader incontrastato della casa d’aste Phillips de Pury ha sedi sparse in tutto il mondo e lo scorso ottobre ha totalizzato un bacino di vendite di 60 milioni di sterline, bottino di tutto rispetto aiutato dalla vendita dell’opera Year of the Boar, di Jean Michel Basquiat che ha totalizzato la bellezza di 1.105.250 sterline.

Sull’onda di questi successi Simon de Pury non ha certo esitato a manifestare la sua gioia utilizzando i suoi soldi per uno scopo assai buffo, ma si sa che le persone ricche fanno cose strane con i loro soldi. Pury ha infatti prodotto un video musicale sulle note di If I Had a Hammer, nota in Italia come Datemi un Martello e cantata da Rita Pavone.

Slick la fiera dell’arte emergente

 Di fiere d’arte ce ne son davvero tante ed ognuna con offerte interessanti e diversificate, basti pensare che solamente in questo mese solitamente hanno luogo Frieze e FIAC rispettivamente a Parigi e Londra. Ovviamente ci sono sempre Art Basel, Artissima e così via in un gran vortice di happenings pieni di galleristi, artisti, collezionisti, appassionati d’arte, editori, critici e quanto altro. In tutto questo gran calderone fa piacere sapere che esiste anche una fiera del tutto particolare, si tratta di Slick, manifestazione che si svolge a Parigi dal 23 al 26 ottobre giunta quest’anno alla sua quarta edizione.

Slick è una grande vetrina internazionale dedicata esclusivamente a nuovi talenti e nuove proposte di arte contemporanea. La fiera si espande su più di 4.000 metri quadrati di superficie espositiva e propone al pubblico 60 gallerie francesi ed internazionali. La piattaforma si è fissata l’obiettivo di diventare un punto fisso per l’arte emergente di tutto il mondo, proponendo opere audaci e coraggiose contraddistinte da un fertile entusiasmo.

…..Tra…..Giuseppe Penone e Alfonso Artiaco

La galleria Alfonso Artiaco inaugura il 28 ottobre la mostra personale di Giuseppe Penone dal titolo alquanto singolare ..…Tra…..

Giuseppe Penone presenta per la sua quarta mostra personale alla galleria napoletana (la prima nel 1988, e a seguire nel 1996 e 2003) un grande lavoro inedito pensato specificatamente per lo spazio. I temi fondanti della sua ricerca artistica riappaiono anche in quest’occasione: dal confronto con gli elementi naturali al contatto del proprio corpo su questi elementi ed il seguente processo organico di metamorfosi. Nella composizione di questa nuova opera l’artista, difatti, impiega due elementi che hanno sempre animato le sue sculture: gli alberi ed il bronzo.

Bill Viola, Richard Serra e Urs Fischer a New York

 Se avete intenzione di visitare New York in questi giorni sappiate che la grande mela, oltre alla sua enorme ed abituale offerta di arte contemporanea, sarà teatro verso la fine di ottobre alcune grandi mostre assolutamente imperdibili. Ma andiamo per gradi e analizziamo attentamente ogni proposta. La James Cohan Gallery ospiterà dal 23 ottobre sino al 19 dicembre Bodies of Light un’interessante retrospettiva dell’acclamato video artista americano Bill Viola. Da più di 35 anni Viola è celebre per aver trasformato la video arte in una delle forme vitali dell’arte contemporanea.

In tutto questo tempo l’artista ha creato video, installazioni video e sonore, performances di musica elettronica ed opere per luoghi sacri. La sua creatività indaga sull’universalità di esperienze umane quali la nascita, la morte e la spiritualità. La mostra alla James Cohan Gallery presenta opere che si allargano su due decadi di lavoro ed includono l’installazione video-sonora Pneuma ed alcuni pezzi in flat screen dalla serie Transfigurations, nuovo progetto di Viola che ha avuto origine da Ocean Without a Shore, installata nella chiesa di San Gallo durante la Biennale di Venezia del 2007.

Al via Fiac 2009 e Parigi schiera le sue migliori gallerie

 Dopo Frieze è il turno di FIAC 2009 la fiera d’arte contemporanea parigina che dovrà confermare i segnali di ripresa economica del mercato dell’arte registrati dalla sua avversaria inglese. La grande manifestazione si terrà dal 22 al 25 ottobre al Grand Palais ed al Cour Carée del Louvre.Tra gli espositori figurano 210 gallerie della scena dell’arte contemporanea internazionale.

A tenere alta la bandiera italiana saranno presenti in fiera le gallerie: A arte Studio Invernizzi di Milano, Alfonso Artiaco di Napoli, Raffaella Cortese di Milano, Riccardo Crespi di Milano, Continua di San Gimignano, Enrico Fornello di Milano, Magazzino d’Arte Moderna di Roma, Francesca Minini di Milano, Monitor di Roma, Pianissimo di Milano, Suzy Shammah di Milano, Christian Stein di Milano e Tornabuoni Arte di Firenze ed altre sedi.

Gary Baseman diventa curatore

Per una volta Gary Baseman ha deciso di spogliarsi dalle vesti di prodigio della corrente lowbrow americana e passare la linea di confine trasformandosi in curatore d’eccellenza. L’evento curato dal nostro beniamino prende il titolo di True Self e avrà luogo il prossimo 24 ottobre alla celebre Jonathan LeVine Gallery di New York.

Baseman ha avuto l’arduo compito di selezionare oltre 40 artisti che hanno prodotto nuove opere appositamente per l’evento. Come recita il titolo della mostra, il tema è libero ed ogni artista ha così potuto sbizzarrirsi senza pregiudicare la propria fantasia creativa. Baseman ha inoltre incoraggiato la carica artistica individuale abolendo restrizioni legate al mezzo espressivo ed alle sue dimensioni.