A pari passo 1


Il 6 novembre la galleria Novalis di Torino inaugura la mostra A pari passo 1, a cura di Antonio Arèvalo. A pari passo 1 è la prima di una serie di quattro mostre che vuole essere una ricognizione sugli artisti d’oggi, su coloro che stanno costruendo il loro momento a pari passo. Artisti che al di là della loro provenienza geografica si incontrano sulla scena internazionale e che hanno una uguale proposta energetica. Nati tutti negli anni ‘70, hanno maturato la loro personale ricerca intorno agli anni ‘90 partecipando da allora ad eventi internazionali, vincendo importanti premi, residenze, mostre in gallerie private e Musei,  partecipando a Biennali internazionali.

Primož  Bizjak, Sempeter (Slovenia 1976, vive fra Slovenia, Venezia e Madrid), Marlon De Azambuja (Sto. Antônio da Patrulha-RS, Brasile, nel 1978, vive a Madrid), Patrick Hamilton (Louvain, Belgio 1974. Vive e lavora a Santiago del Cile). La loro via virtuale comprende uno scorcio rapito da un flash, da un taglio che più tardi comporrà un collage, lo squarcio di un proiettore che con sapiente ironia ci racconta un’altra realtà più nascosta.  

La Nuit des Apaches, i fuorilegge invadono Roma

Giovedì 12 Novembre 2009 avrà luogo presso Cantine B.o.x. (sottorenei di Palazzo Donarelli Ricci) a Roma l’apertura della mostra personale di Dave Decat, esponente della nuova scena dell’arte belga, che raccoglie l’eredità della grande cultura fumettistica del Paese, ispirandosi, al contempo, ai pittori della Belle Époque – Steinlen, Lautrec, Dix, Grosz.

Rimasto in penombra, come la maggior parte dei personaggi del suo immaginario sottomondo criminale di inizio secolo, è stato scoperto da alcune riviste che hanno pubblicato i suoi lavori. Da lì prendono avvio mostre, soprattutto nel Nord Europa, e prestigiose collaborazioni, come quella con il marchio Carhartt, per il quale ha ideato due campagne pubblicitarie. Un suo lavoro è presente sul numero 16 di DROME magazine.

La mostra, dal titolo La Nuit des Apaches, ideata e promossa dal’associazione culturale Phlegmatics, affiancata nella curatela da Micòl Di Veroli, presenta per la prima volta in Italia il lavoro di Decat. La personale si comporrà di una serie di opere edite ed inedite – realizzate appositamente per la mostra, tutte contraddistinte da un’estetica dal gusto retrò che associa visioni di epoche lontane allo stile urbano contemporaneo.

Crisi: Simon de Pury canta e Rebecca Smith chiude

Simon de Pury e Rebecca Smith, due storie dissimili legate dall’arte con due differenti destini. Due aspetti della crisi economica internazionale che raggiunge il mondo dell’arte con finali differenti ed inaspettati. Da un lato le case d’asta che dopo un breve periodo di indecisione sono ripartite alla grande, livellando un poco le quotazioni pur sempre alte e macinando dollari e sterline.Dall’altro capo del filo le gallerie, in special modo quelle votate alla sperimentazione, che hanno accusato il colpo ritirandosi dal mercato e chiudendo definitivamente i battenti.

Simon De Pury, leader incontrastato della casa d’aste Phillips de Pury ha sedi sparse in tutto il mondo e lo scorso ottobre ha totalizzato un bacino di vendite di 60 milioni di sterline, bottino di tutto rispetto aiutato dalla vendita dell’opera Year of the Boar, di Jean Michel Basquiat che ha totalizzato la bellezza di 1.105.250 sterline.

Sull’onda di questi successi Simon de Pury non ha certo esitato a manifestare la sua gioia utilizzando i suoi soldi per uno scopo assai buffo, ma si sa che le persone ricche fanno cose strane con i loro soldi. Pury ha infatti prodotto un video musicale sulle note di If I Had a Hammer, nota in Italia come Datemi un Martello e cantata da Rita Pavone.

Olimpiadi di Londra 2012, c’è spazio anche per l’arte contemporanea

 Le Olimpiadi di Londra 2012 non rappresenteranno solamente un grande evento sportivo, L’Arts Council ha infatti stanziato oltre 8 milioni di dollari in fondi da destinare alla Cultural Olympiad, un programma di arte contemporanea che animerà le giornate dei giochi olimpici affiancando la cultura allo sport. Artists taking the lead è il titolo di questo progetto che ha visto la partecipazione di oltre 2.000 artisti che si sono sottoposti ad una rigida selezione.

12 sono gli artisti selezionati dall’Arts Council che useranno in fondi stanziati per portare a compimento i loro progetti. Fra le proposte ve ne sono alcune veramente interessanti e stravaganti che andremo ad elencare qui di seguito. Shauna Richardson presenterà Lionheart, installazione composta da tre giganteschi leoni creati all’uncinetto e chiusi dentro una teca di vetro alla maniera di Damien Hirst. L’opera prende ispirazione dalla figura di Riccardo Cuor di Leone a dall’industria tessile dell’east midlands.

Slick la fiera dell’arte emergente

 Di fiere d’arte ce ne son davvero tante ed ognuna con offerte interessanti e diversificate, basti pensare che solamente in questo mese solitamente hanno luogo Frieze e FIAC rispettivamente a Parigi e Londra. Ovviamente ci sono sempre Art Basel, Artissima e così via in un gran vortice di happenings pieni di galleristi, artisti, collezionisti, appassionati d’arte, editori, critici e quanto altro. In tutto questo gran calderone fa piacere sapere che esiste anche una fiera del tutto particolare, si tratta di Slick, manifestazione che si svolge a Parigi dal 23 al 26 ottobre giunta quest’anno alla sua quarta edizione.

Slick è una grande vetrina internazionale dedicata esclusivamente a nuovi talenti e nuove proposte di arte contemporanea. La fiera si espande su più di 4.000 metri quadrati di superficie espositiva e propone al pubblico 60 gallerie francesi ed internazionali. La piattaforma si è fissata l’obiettivo di diventare un punto fisso per l’arte emergente di tutto il mondo, proponendo opere audaci e coraggiose contraddistinte da un fertile entusiasmo.

Talent Prize 2009, la mostra dei finalisti alla Centrale Montemartini

Giovedì 29 ottobre al Museo Centrale Montemartini di Roma, verrà inaugurata la mostra Talent Prize 2009, a cura di Nicoletta Zanella.

Il premio Talent Prize 2009 per artisti emergenti è stato ideato e organizzato dalla Guido Talarico Editore con il sostegno della Fondazione Roma, patrocinato dal comune di Roma, sovrintendenza ai Beni culturali, con Musei in comune e Zètema. Gli oltre 900 artisti che hanno partecipato a questa seconda edizione del Talent Prize hanno confermato quanto sia importante e necessario uno strumento di visibilità come questo per far emergere sempre più l’eccellenza della giovane arte italiana.

Le maschere di Shin Murayama contro l’AIDS

 Shin Murayama è un ibrido, la sua istrionica personalità lo porta ad essere a volte un fashion designer che gioca a fare l’artista ed altre un artista che gioca a fare il fashion designer. Dal 2004, data ufficiale della sua prima linea personale dal titolo Wore Dance il talentuoso e giovane designer giapponese non ha mai smesso di stupire il mondo dell’arte e dell’haute couture con le sue bizzarre e sfrontate creazioni. Nel 2007 Murayama ha fatto parte del gruppo artistico The Library Police Group ed ha preso parte alla scoppiettante mostra dal titolo The Royal House.

Dal 2008 Murayama si è trasferito negli Stati Uniti ed ha iniziato la produzione di una fantastica e grottesca serie di maschere riunite in un progetto denominato Valhalla. Tali composizioni hanno dato enorme rilevanza al nome del creativo designer tanto da fargli guadagnare recentemente la copertina di Vogue edizione giapponese dove figura una delle sue maschere dal titolo The Beast Within.

Madrenalina torna per restare (speriamo)

 Vi ricorderete forse di Madrenalina, appuntamento a metà tra il festaiolo e l’artistico varato lo scorso anno dal Museo Madre di Napoli. Come ben saprete lo scorso anno il party fu interrotto prima dello scadere da un provvedimento di divieto della procura di Napoli per “spettacoli danzanti in quanto non autorizzato al punto 83 del certificato di prevenzione incendio”, secondo quanto riportato dal comunicato emesso dalle autorità. Giovedì prossimo per tutti gli amanti di questa serata artistico-mondana sarà importante sapere che l’evento torna con una serie di grandi novità atte a rinnovare la propria formula senza rivoluzionarla completamente.

Quest’anno i giovedì notte del museo di via Settembrini sono all’insegna del contemporary bar, il bar del contemporaneo inteso nei suoi vari linguaggi: ricerca musicale, videoproiezioni, live performance.

A Frieze in vendita copie di celebri opere a soli 800 dollari

Chissà quanti di voi staranno pensando di presenziare a Frieze, la prestigiosa fiera di arte contemporanea che si sta svolgendo proprio in questi giorni a Londra. Magari alcuni di voi avranno anche pensato di acquistare un’opera, una piccolina certo, per investimento o semplicemente per avere in cassa un pezzo dell’artista prediletto. Il problema è che si rischia di andare in bancarotta e la maggior parte delle volte non si può certo chiedere un cospicuo sconto alla cassa. Insomma la voglia di comprare c’è, adesso mancano i soldi ed allora cosa si fa?

In primo luogo non perdetevi d’animo e successivamente recatevi in tutta fretta allo stand P7 dove troverete Copystand: an Autonomous Manufacturing Zone, progetto dell’artista filippina Stephanie Syjuco e parte integrante di Frieze Projects, serie curata da Neville Wakefield. La simpatica artista, assieme ad altri suoi colleghi, ha infatti creato una piccola bottega dove vengono riprodotte alcune opere d’arte in vendita alla fiera. Tali copie sono fatte di materiali di recupero come il cartone e sono in vendita a cifre decisamente abbordabili non più alte di 800 dollari.

La giacca di JR, i murales di Boston ed i premi di ArtPrize

 Dopo Bristol, un’altra città (dall’altra parte del mondo ) ha deciso di prendere di petto il problema dei graffiti. Boston ha infatti preso in considerazione l’idea di combattere il vandalismo degli scarabocchi e degli inutili quanto obbrobriosi tags sui muri contrapponendo ad essi dei magnifici murales. Secondo Julie Burns, direttore dell’ufficio del turismo cittadino, solitamente i taggers imbrattano muri intonsi ma hanno profondo rispetto per i graffiti artists che si impegnano in opere più complesse.

In parole povere i taggers dovrebbero tenersi alla larga dalle pareti impreziosite dai murales. “la maggior parte dei giovani che eseguono graffiti si considerano artisti, quindi per rispetto nei confronti dei loro colleghi non imbratteranno i murales” ha dichiarato Julie Burns. Lo stretto giro di vite della città di Boston è iniziato lo scorso febbraio quando la polizia ha arrestato il celebre artista Shepard Fairey proprio nei giorni della sua mostra all’Institute of Contemporary Art. Lo scorso martedì inoltre la corte cittadina ha condannato Danielle Bremner, accusata di aver imbrattato i muri con il suo moniker “Utah”.

Premio Cairo 2009

Dieci anni di Premio Cairo. Il decennale sarà festeggiato con una edizione speciale della manifestazione, ampliando gli spazi espositivi sino ad occupare l’intero Palazzo della Permanente a Milano. Inoltre, in questa occasione, per la scelta dei venti artisti il Premio si è avvalso della collaborazione di dieci protagonisti del mondo dell’arte: Luca Massimo Barbero, direttore Macro di Roma, Andrea Bruciati, direttore Galleria arte moderna di Monfalcone, Mimmo Di Marzio, giornalista de “Il Giornale”, Giacinto Di Pietrantonio, direttore Gamec di Bergamo, Manuela Gandini, giornalista de “La Stampa”, Gianluca Marziani, critico e giornalista, Franziska Nori, direttore CCCS – Centro la Strozzina di Firenze, Cristiana Perrella, curatrice, Angela Vettese, presidente fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, curatrice e giornalista de “il Sole 24 ore”, Emma Zanella, direttore Galleria arte moderna e contemporanea di Gallarate.

Galleria Davide Di Maggio, da Berlino a Milano

La Galleria Davide Di Maggio dopo l’esperienza di sei anni a Berlino, inaugura il suo nuovo spazio a Milano. Per l’occasione in collaborazione con la Galleria studio legale (Roma e Caserta) sarà presentata la prima mostra personale in Italia della giovane artista inglese Kate Lyddon, nata nel 1979, già presente nella Saatchi Gallery. In mostra saranno presentati una selezione di opere su tela e su carta realizzate per l’occasione.

Nelle immagini di Kate Lyddon, vi è rappresentata la confusione e la paura, ma anche l’humor. L’artista attira l’attenzione del visitatore ricreando scene di vita quotidiana,  alternando situazioni divertenti ad altre meno. “C’è un elemento autobiografico nel mio lavoro, sono inspirata da cose che accadono a me e ai miei amici, spesso un sentimento, un emozione o un’esperienza mi fanno pensare ad una canzone che poi io sviluppo nei quadri” dice Kate Lyddon.

Premio Terna 02, ultimo giorno per iscriversi

 Ultima possibilità per partecipare al più atteso premio artistico dell’anno. Il Premio Terna 02 chiude oggi alle ore 18:00 il bando per iscriversi ad una manifestazione che in sole due edizioni ha saputo catalizzare l’attenzione degli artisti e degli addetti ai lavori di tutto il territorio nazionale.

Abbiamo appreso con piacere che quest’anno la fama del Premio Terna si è accresciuta oltre i confini del nostro paese e numerose riviste e magazines con base a New York hanno illustrato al meglio le caratteristiche di questo premio con articoli del tutto interessanti. Attualmente il numero dei partecipanti si aggira attorno alla considerevole cifra di 3000 artisti ed a fronte di questi grandi numeri la qualità delle opere partecipanti è andata sempre più crescendo come in netta crescita quest’anno si sono rivelate le opere attinenti al tema del concorso, ovvero: Energia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica.

Luca Francesconi alla galleria Umberto Di Marino

La Galleria Umberto Di Marino Arte Contemporanea di Napoli è lieta di presentare, giovedì 8 ottobre 2009, l’ultima personale di Luca Francesconi dal titolo Calendario delle semine, un nuovo capitolo che l’artista scrive all’interno del suo percorso sempre attento all’arte popolare, in cui i materiali, semplici strumenti della cultura rurale, assumono valore metafisico e si caricano di significati antropologici nella lettura del reale.

Lo spazio espositivo si fa strumento di una riflessione che coinvolge il legame tra la storia e le tracce che questa lascia di sé nell’arte e nella tradizione, le opere respirano, vivificandosi di significati più ampi: il tempo diventa massa relativa, reinterpretato attraverso gli oggetti su cui è possibile osservare il passaggio e l’azione dell’uomo come elemento primo, forza e potenza in se stessa. I materiali si fanno portatori di significati, creano un’economia di campi semantici paralleli nel processo di creazione del significato delle opere.