
Shepard Fairey si prepara a svelare la sua nuova opera commissionata dalla catena di gallerie Country Club in occasione della prossima edizione di Art Basel Miami. La sua nuova fatica consiste in un gigantesco murale formato da una struttura a forma di barricata con diversi interventi pitttorici su tela bianca. L’opera in questione potrebbe segnare una significativa svolta nella produzione di Fairey. Nel frattempo alcune polemiche sono sorte sulla presunte o veritiere radici street dell’artista americano.
Fairey ha iniziato la sua carriera affiggendo posters raffiguranti il campione di wrestling Andre The Giant sui muri di New York e nel giro di pochi anni ha lanciato una linea di abbigliamento con la sua serie Obey, collaborato con l’industria cinematografica, prodotto cover di album come Monkey Business dei Black Eyed Peas e Zeitgeist degli Smashing Pumpkins, fino ad arrivare al celeberrimo poster Hope per la campagna presidenziale di Barack Obama.
Le stazioni della metropolitana sono sempre più affollate e frenetiche, veri e propri luoghi di passaggio dove si transita velocemente senza curarsi dell’ambiente circostante. Ultimamente però la metropolitana è oggetto di alcune attività artistiche sparse per il globo che spontaneamente crescono nella giungla urbana e non stiamo parlando di street art. Già sapevamo di Going Underground, festival video berlinese che ogni anno si svolge nelle stazioni sotterranee, ora la fermata di 59th Street-Columbus Circle a New York sarà impreziosita con una grande opera murale di Sol LeWitt intitolata Whirls and Twirls e disegnata prima della morte del celebre artista nel 2007.




Lo Z-Pod è finalmente atterrato, il Burnham pavilion progettato da Zaha Hadid per celebrare il centesimo anniversario del Daniel Burnham’s Plan di Chicago è stato inaugurato nel Millenium Park in pompa magna. L’opera il cui vero titolo è Cloud Gate è in realtà una scultura permanente dalle forme aliene in perfetta combinazione con le forme naturalistiche circostanti.

L’arte pubblica non sempre riesce nel suo intento estetico e culturale, in particolar modo i monumenti cittadini contemporanei che fanno bella figura nelle piazze e nelle vie d’Italia molto spesso si sono rivelati un spreco inutile di denaro oltre che una sorta di tangente da onorare all’artista raccomandato di turno.
La National Coalition Against Censorship e la College Art Association hanno sporto denuncia presso la corte suprema degli Stati Uniti per un caso di crudeltà nei confronti degli animali. Il caso riguarda il 68enne Robert J. Stevens della Virginia che è stato accusato di aver venduto alcuni video contenenti scene di lotta fra pit bull. Stevens che ha inoltre scritto un libro dal titolo Dogs of Velvet and Steel circa l’allevamento dei pit bull è stato condannato a 37 mesi di prigione per aver prodotto materiale multimediale con atti di violenza contro gli animali.
Torna uno dei più discussi artisti della Biennale di Venezia 2009, si tratta di Liam Gillick artista inglese scelto per rappresentare il padiglione tedesco, subito ribattezzato da Globartmag come padiglione Ikea, per l’imbarazzante somiglianza dell’opera presentata con qualsivoglia complemento d’arredo della famosa azienda svedese.