Requiem per Damien Hirst

Dal 25 aprile al 20 settembre 2009 il Pinchuk Art Centre di Kiev presenterà una grande retrospettiva dedicata al controverso estro creativo di Damien Hirst. Lo spazio espositivo fondato dal magnate della finanza Victor Pinchuk ospiterà più di cento opere create dall’artista britannico dal 1990 al 2008 in una superficie espositiva di oltre 2.5000 metri quadrati.

La mostra che avrà il titolo di Requiem e presenterà, oltre alle ormai note installazioni con gli squali sezionati Death Explained del 2008 e Death Denied del 2007, alcune delle opere più rappresentative di Hirst. Saranno presenti alcuni primi lavori come A Thousand Years del 1990, la scioccante testa di mucca ricoperta di mosche e vermi. Sarà presente inoltre Away from the Flock del 1994 la famosa installazione raffigurante una pecora sotto formaldeide.

da Facebook a New York, la giovane arte approda al New Museum

Grande successo al New Museum di New York per la mostra The Generational: Younger Than Jesus, evento frizzante che si protrarrà sino al 14 giugno 2009 con la partecipazione di 50 artisti internazionali al di sotto dei 33 anni d’età.

Il gruppo espositivo è stato selezionato direttamente dalla piattaforma di Facebook dai curatori del museo Lauren Cornell, Massimiliano Gioni e Laura Hoptman che hanno scrutinato ben 500 progetti e messo in piedi la mostra a tempo di record. A catturare l’attenzione del pubblico sono state soprattutto le opere di video arte e le performance, presenti in numero cospicuo e decisamente stravaganti. Tra le più interessanti opere in mostra si è distinto il video dell’artista armeno Tigran Khachatryan che ha alternato scene dalla Corazzata Potemkin di Sergei Eisenstein a clips che mostravano rovinose cadute dallo skateboard.

Prima mostra per il Maxxi di Roma

Si è inaugurata il 2 aprile 2009 la prima sala completata del Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma con lamostra di Alberto Garutti, un’installazione site-specific ideata specificatamente per il Museo, “seguendo quella che è la politica del museo – aggiunge il direttore Anna Mattirolo – sempre più indirizzata verso le
committenze specifiche, attraverso accordi con artisti invitati a venire a lavorare direttamente nella sede del Museo”.

L’opera di Garutti è la prima ad abitare lo spazio del Museo, il primo museo pubblico nazionale, costruito nel quartiere Flaminio di Roma, dedicato alla creatività contemporanea. Pensato come vero e proprio campus delle arti e della cultura diventerà non soltanto uno scrigno per l’arte ma un luogo urbano fruibile da tutti, un ponte fra il Foro

Italico e l’Auditorium di Renzo Piano. Un’area di ben 27 mila metri quadrati, di cui 10.000 di superficie espositiva ed un costo totale di 150 milioni di euro, è composto da due musei, uno dedicato all’arte e l’altro all’architettura, ai quali si aggiungono auditorium, biblioteca e mediateca, bookshop e caffetteria, spazi per esposizioni temporanee e spazi all’aperto, laboratori, luoghi per lo studio e un ristorante.

Il Guggenheim punta sulla giovane arte

 Questa primavera il Solomon R. Guggenheim Museum di New York lancerà il nuovo ciclo di mostre dedicate all’arte contemporanea che sarà intitolato Intervals. Questa serie di eventi focalizzerà l’attenzione sui più innovativi e sperimentali progetti artistici e saranno curati da Nancy Spector.

Intervals fornirà uno strumento valido che permetterà al museo di rispondere velocemente alle innovazioni ed ai nuovi sviluppi della giovane arte contemporanea. Il programma della manifestazione è stato studiato per comprendere gli interstizi degli spazi espositivi del museo e per abbattere i confini fisici della costruzione. Nel corso dell’evento parteciperanno un vasto numero di artisti i quali saranno chiamati a presentare nuovi lavori in una successione di mostre personali. Sarà possibile visitare la mostra dal 10 aprile al 19 luglio del 2009.

Ancora sulla Biennale di Venezia, nominati gli artisti che rappresenteranno l’Ucraina e il Portogallo

Il Ministero della Cultura e del Turismo dell’Ucraina assieme al PinchukArtCenter hanno annunciato che Illya Chichkan, artista ucraino e Mihara Yasuhiro, di nazionalità giapponese rappresenteranno in cooperazione l’Ucraina alla 53esima Biennale di Venezia. Il titolo del progetto sarà Steppes of Dreamers e vedrà il supporto di Peter Doroshenko, direttore artistico del PinchukArtCenter.

Il progetto artistico esaminerà il passato, presente e futuro del paesaggio eurasiatico attraverso metafore cinematografiche ispirate dal regista ucraino Kira Muratova. L’installazione che avrà grandi dimensioni sarà esposta dentro e fuori gli spazi del Palazzo Papadopali.

Wolfgang Laib alla Fondazione Merz

Dal 9 aprile al 7 giugno 2009 la Fondazione Merz presenta la mostra personale dell’artista tedesco Wolfgang Laib. La grande manifestazione si svolgerà in due momenti: si aprirà con l’installazione di centinaia di piccole montagne di riso, una linea di piccole montagne di polline e una grande montagna Ziggurat di cera d’api, che riempirà tutto lo spazio della Fondazione.
Dal 1 al 7 giugno inoltre, con una durata di soli 7 giorni, la Fondazione ospiterà un particolare e interessante evento che fa parte del progetto dell’artista: trentadue Bramini, provenienti da uno dei piu’ importanti templi del sud dell’India, officeranno ogni giorno il rito del fuoco, che nella cultura indiana si perpetua da millenni. Il pubblico potrà assistervi in orari definiti. Il progetto sarà seguito da una pubblicazione che ne racchiuderà l’intera documentazione fotografica, accompagnata da un testo critico di Germano Celant.

Paola Pivi e il suo volo d’oltreoceano

 Auckland, Nuova Zelanda – Ottantaquattro pesci rossi hanno compiuto un viaggio in aereo sopra il mare di Tasman il 21 marzo scorso, ognuno dei simpatici animaletti ha affrontato la trasvolata dentro la propria bolla d’acqua comodamente posata sul sedile.

Ovviamente non si è trattato di un viaggio turistico ma dell’opera I wish I’m a fish di Paola Pivi commissionata da Natasha Conland, curatore dell’Auckland Art Gallery in occasione dell’Auckland Festival 2009. L’opera dell’artista italiana fa parte di un programma di scultura ed installazione di arte pubblica temporanea che si svolge nell’arco di 24 ore.

Le follie di Jeff Koons

“Quando guardo un’opera di Jeff Koons impallidisco” queste sono le parole proferite dal mito vivente Patti Smith, autrice della meravigliosa song Because the night, cantante intimista, poetessa e stimata fotografa. Sulla prima grande retrospettiva di Jeff Koons al castello di Versailles conclusasi lo scorso gennaio, Patti Smith è ancora più caustica:

” Lasciamo che il popolo sia populista, essere populisti è una cosa patetica che non dovrebbe aver niente a che fare con l’arte. Trovo il lavoro di Jeff Koons estremamente vile, visitare Versailles e trovarci dentro le sue stupidità è qualcosa che offende la magnificenza dell’intero palazzo”.

Parole pesanti che non vengon certo proferite da una sprovveduta. Chissà cosa penserebbe ora Patti Smith se sapesse che il buon Koons ne sta preparando un’altra delle sue, ovvero un bel progettone per il LacmaLos Angeles County Museum of Art. Koons avrebbe già progettato una scultura che riproduce una locomotiva a grandezza naturale attaccata ad una gru, il treno penzolerà a testa in giù nella piazza antistante al museo.

Invito all’Opera,il nuovo ciclo di mostre alla galleria Il Ponte Contemoranea di Roma

Giovedì 26 marzo si è inaugurato il primo ciclo di mostre Invito all’Opera, ideata da Achille Bonito Oliva, Giuliano Matricardi e Bruno Puiatti della galleria Il Ponte Contemporanea.

Invito all’Opera è un progetto che si svilupperà per circa due anni, fino al 2010. Non l’artista protagonista ma solo “l’Opera”. Saranno esposte quattro grandi opere, di artisti di diverse generazioni, che segnano l’arte del nostro secolo.

Giulio Paolini espone alla galleria Artiaco di Napoli

La galleria Alfonso Artiaco di Napoli ha inaugurato ieri la mostra personale di Giulio Paolini Questo e/o quel quadro. L’artista torna ad esporre nella galleria napoletana per la seconda volta dopo la sua prima personale datata 2005. In questa occasione Giulio Paolini propone opere realizzate specificatamente per gli spazi di Piazza dei Martiri, quattro studi su carta introducono la mostra che prosegue nella sala principale con Terra di nessuno, un tavolo da lavoro trasparente posto al centro dello spazio e invaso da fogli da disegno. L’opera consta di trentadue elementi quadrati, trattenuti da una matita, che si disperdono tutti intorno e vengono ripresi in Questo e/o quel quadro, grande opera murale che dà il titolo alla mostra.

Ancora Biennale, Claude Lévêque al padiglione francese

Anche la Francia ha scelto, Claude Lévêque rappresenterà la nazione transalpina alla 53esima edizione della Biennale di Venezia. Il Padiglione francese sarà quindi occupato da un’ installazione intitolata Le Grand Soir. L’artista stesso ha selezionato come curatore del padiglione Christian Bernard, direttore del Museo dell’arte moderna e contemporanea di Ginevra.

Lévêque, nato nel 1953 a Nevers in Francia è stato per anni considerato uno dei maggiori esponenti della scena dell’arte francese ed internazionale. I suoi lavori si riallacciano alla cultura popolare, all’ambiente circostante ed alle immagini mentali. L’artista ricrea delle ambientazioni con oggetti presi in prestito dall’ambiente che lo circonda i quali accrescono la tridimensionalità  di un’installazione che sfrutta l’estremo potere sensoriale di luci e suoni. Lévêque mediante l’uso di tali provocazioni sensoriali scuote le reazioni e le percezioni dello spettatore circondandolo di nuove architetture visive.

Loverkillerloop, personale di Jessica Iapino alla Dora Diamanti di Roma

Si inaugura oggi alla galleria Dora Diamanti arte contemporanea la mostra Loverkillerloop, personale di Jessica Iapino a cura di Micol Di Veroli.

Artista dal curriculum interdisciplinare, con interessi che vanno dal video al cinema alla fotografia. La sua ricerca consiste in un’indagine sociologica e culturale. Un’analisi introspettiva con uno sguardo alla società contemporanea ritraendone gli aspetti più semplici, più umani di una quotidianità e umanità che non vogliamo vedere. Un’operazione contro un’ipocrisia generale. Attraverso una filosofia di pensiero in costante “costruzione-costrizione”.

Loverkillerloop analizza i delicati meccanismi psichici e sociali che agiscono sull’essere umano. Il modus operandi è netto e deciso nella negazione dei concetti di catalogazione e nella oggettivazione della materia grezza come elemento al di là della materia stessa e quindi inclassificabile. Jessica Iapino pone lo spettatore innanzi ad una profonda riflessione, se si è in grado di assegnare un ruolo od un nome preciso può quindi esistere una condizione al di fuori della nominabilità, una sorta di limbo senza il quale sarebbe inutile sentire il bisogno di etichettare una data cosa. Nell’algida ed anonima aura di tale luogo empirico si muovono i protagonisti del video in stop and motion e delle microambientazioni scultoree.

Andrei Molodkin, la morte ti fa bello

copyright Andrei Molodkin

La biennale di Venezia non è ancora cominciata ma noi siamo già in grado di informarvi sulle ultime notizie riguardanti uno dei protagonisti dell’atteso evento artistico. Ed ecco quindi a voi la seguente notizia a dir poco stupefacente e non poco raccapricciante:  l’artista russo Andrei Molodkin esponente di punta del panorama della giovane arte contemporanea ed ovviamente punta di diamante della Russia alla biennale, ha intrapreso una sperimentazione che porterà la body art ai livelli più estremi di ricerca. Mediante l’uso di una speciale macchina in grado di portare ad ebollizione carcasse e cadaveri l’artista è in grado di produrre niente meno che petrolio che poi potrà essere versato in appositi stampi per produrre speciali sculture ed alimentare persino automobili.

Molodkin afferma di aver già provato con la carcassa di un cane defunto il famigerato macchinario che sarebbe in grado in tre/sei mesi di produrre petrolio. Adesso aprite bene le orecchie: Molodkin sarebbe in cerca di volontari post mortem, sembrerebbe che la reporter della BBC Sasha Gankin abbia già siglato un accordo per essere tramutata nella scultura di un cervello dopo la sua morte ed anche la porno star francese Chloé des Lysses vorrebbe far parte di una macabra scultura.