Jean Cocteau ispira i giovani artisti alla GAM di Torino

 La GAM-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino ha invitato FormContent, un gruppo di giovani curatori formato da Francesco Pedraglio, Caterina Riva e Pieternel Vermoortel, a ideare una mostra per gli spazi del museo, chiedendo loro di intrecciare la particolare pratica curatoriale propria di un approccio indipendente e sin qui espressa in spazi no-profit, al linguaggio istituzionale.

FormContent ha infatti sviluppato negli anni un modus operandi che si discosta dalle classiche pratiche espositive proprie di una grande istituzione museale, portando il pubblico a ripensare il concetto di mostra instaurando un dialogo aperto tra i curatori, gli artisti, lo spazio espositivo e le opere stesse. Ne scaturisce un progetto inedito che in qualche modo anticipa i cambiamenti espositivi elaborati dalla GAM per la nuova stagione.

I videoritratti di Robert Wilson a Milano

Dopo il grande successo ottenuto in tutto il mondo, da New York a Mosca, da Miami a San Paolo, apre a Milano al Palazzo Reale la mostra VOOM Portraits dell’artista americano Robert Wilson.

Robert Wilson e’ riconosciuto come una delle figure piu’ importanti della nostra epoca nel teatro, nell’opera e nell’arte. Nella sua carriera piu’ che trentennale con il suo modo di interpretare le arti visive e attraverso l’uso radicale della luce, Wilson non solo ha influenzato il teatro ma ha rivoluzionato con il suo linguaggio design, architettura e media.

Fatevi Misurare da Roman Ondák al MoMa di New York

Il MoMa, Museum of  Modern Art di New York cala per l’ennesima volta il suo asso. La famosa istituzione museale statunitense non paga dell’attuale calendario espositivo tra cui figurano i nomi di Aernout Mik, León Ferrari e Mira Schendel è in procinto di inaugurare il 24 giugno prossimo Measuring The Universe, di Roman Ondák.

L’evento rappresenta il 4° appuntamento dedicato ad una serie di performance che ha già visto tra le sue fila nomi del calibro di Tehching Hsieh, Simone Forti ed Yvonne RainerMeasuring the Universe (2007) è un’opera di recente acquisizione per il MoMa, si tratta di una performance in cui l’altezza di ogni visitatore è annotata sul muro dello spazio espositivo da un operatore del museo adibito ad annotare il nome del visitatore e la data dell’effettiva misurazione in corrispondenza dell’altezza massima della persona misurata.

Incredibile: mostra segreta di Banksy al museo di Bristol

Icredibile mossa a sorpresa del famoso street artist Banksy che ha letteralmente invaso il Bristol’s City Museum in Inghilterra con più di 100 opere tra i installazioni, murales e dipinti a rimpiazzo della usuale collezione di artefatti regolarmente esposta nel museo cittadino.

L’evento che vede il noto artista esporre per la prima volta in un museo della sua città natale è stato tenuto segreto fino alla sua data di apertura il 13 giugno scorso. Il museo cittadino è rimasto chiuso sin dall’ottobre dello scorso anno con una manciata di guardiani a pattuglia del perimetro. Il direttore del museo Kate Brindley ha recentemente rilasciato queste dichiarazioni: “L’inaugurazione della mostra di Banksy è stata un vero sollievo, abbiamo corso numerosi rischi ed i piani della mostra sono stati tenuti segreti fino a venerdi 12 giugno, esattamente un giorno prima del vernissage”.

Anish Kapoor spara grosso

Soltanto una piccola elite di artisti, una minoranza è riuscita a mostrare le proprie opere nelle grandi sale della Royal Academy of Arts, fondata nel lontano 1768 in quel di Londra. L’ultima volta che la RA ha dedicato tutto il suo vasto spazio espositivo al lavoro di un unico artista è stato nel 1988 e l’uomo in questione Henry Moore era già morto e stramorto da due anni.

Oggi, circa due decadi dopo, tutte e cinque le gallerie della RA saranno dedicate all’opera di Anish Kapoor. Per festeggiare il grande momento l’artista ha già preparato un’installazione che consiste in un cannone caricato a cera rossa che sparerà ogni venti minuti sul muro antistante, i proiettili esploderanno alla velocità di 50 chilometri orari.

Twister, il tornado è previsto per settembre

Lo scorso aprile Globartmag vi aveva annunciato la nascita del progetto Twister, un modello innovativo di alleanza virtuosa tra dieci musei della Lombardia, nato allo scopo di selezionare, esporre e acquisire opere di arte contemporanea site specific/site related, progettate e prodotte ad hoc tramite un concorso internazionale.

La rete dei dieci musei ha successivamente varato un internazionale concorso ad inviti strutturato con due diverse fasi di selezione: un primo momento di disamina dei curricula e dei lavori di repertorio presentati dagli artisti, un secondo di esame dei veri e propri progetti di massima. Si è richiesto agli artisti di progettare un’opera studiata ad hoc per ciascuno dei dieci musei o in relazione con essi, non invasiva né monumentale, realizzata per rimanere stabilmente nelle collezioni permanenti.

Il Museion espone anche all’esterno

Uno degli aspetti più stimolanti delle facciate mediali di MUSEION museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, assieme alla loro sofisticata natura tecnica, è la possibilità che offrono di coinvolgere anche un pubblico che non è un frequentatore abituale degli spazi museali.

Durante l’estate il museo metterà a disposizione di sei giovani artisti le superfici delle facciate mediali, permettendo loro di misurarsi con la complessità tecnica e le possibilità espressive offerte da questo mezzo. Le proiezioni, per necessità tecniche, sono attive solo quando gli spazi espositivi sono chiusi. Quindi gli spettatori della facciata sono, assieme a quanti si recheranno appositamente a vedere ciò che viene proiettato, i passanti. A questa estesa e disparata platea si propone una selezione di video. La facciata è uno schermo, ma continua ad essere anche parte di un edificio: le opere selezionate dialogheranno con questa natura ambivalente del sistema di proiezioni.

Piero Steinle e la risata contagiosa

Si inaugura giovedi’ 11 giugno la personale Why not laugh, di Piero Steinle al Centro d’Arte Piana dei Colli di Palermo. Noto per aver dedicato parte della propria ricerca al fenomeno della risata, indagandone il suo aspetto piu’ sovversivo e liberatorio, in Why not laugh, Piero Steinle presenta le videoinstallazioni Laughter Project, Paradiesvögel, Island e Moneymantra, oltre a una selezione tematica di fotografie.

La personale, presentata dal Goethe-Institut Palermo, nell’ambito del progetto Omniapolis, assieme al Centro d’Arte Piana dei Colli, racchiude alcune delle videoinstallazioni che Steinle, grazie alla collaborazione con il Goethe-Institut Italien, ha già allestito con successo alla Triennale di Milano, al MADRE di Napoli e al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce di Genova.

Abderrahmane Sissako, la poesia del cinema africano

Dal 26 giugno al 2 luglio il MOMA di New York esporrà sette film del filmaker mauritano Abderrahmane Sissako classe 1961. L’acclamato regista da diversi anni crea lungometraggi poetici che indagano sulla contemporaneità dell’Africa tentando di riconnettersi alla cultura ed al passato di una nazione dai mille problemi e dalle mille sfaccettature.

Lo stile unico di Sissako trae linfa da allegorie sulla sua vita e sulle sue esperienze personali esplorando il dramma, l’identità e gli effetti del colonialismo sulla cultura e sull’economia africana. Sissako ha un suo stile nomadico: i film da lui firmati riprendono il flusso di infiniti spostamenti delle genti africane, sono attimi dilatati dal viaggio che decretano i confini sterminati entro i quali si compone la migrazione, finendo con il creare traiettorie che l’apparentano alla land-art.

Il Rock & Roll in mostra a New York

Il Brooklyn Museum inaugurerà il 30 ottobre 2009 una grande mostra dedicata alla fotografia dal titolo Who Shot Rock & Roll: A Photographic History. L’evento illustrerà, nella prima mostra in assoluto in un grande museo, il ruolo collaborativo e creativo che la fotografia ha interpretato nella storia del Rock and Roll.

La mostra  presenterà al pubblico 175 opere di 105 fotografi organizzate in sei diverse sezioni: immagini scattate dietro le scene, ritratti di giovani musicisti all’inizio della carriera, fotografia di performance dal vivo, immagini di folle di pubblico e fans, ritratti di musicisti celebri ed immagini di artworks e copertine famose. Sin dai primi giorni di vita il Rock and Roll è stato immortalato in fotografie che hanno tramutato cantanti e musicisti in vere e proprie icone. I fotografi con il loro lavoro hanno contribuito a creare la Rock revolution ed ha restituire alla musica una identità visiva. 

Il paradiso e la terra di Richard Long

Heaven and Earth è il titolo di una grande mostra dedicata al talento di Richard Long che avrà dal 3 giugno al 6 settembre 2009 al Tate Britain di Londra. L’evento oltre a sottolineare l’importanza di uno dei più grandi artisti britannici rappresenta la più completa retrospettiva dedicata al maestro negli ultimi diciotto anni.

La mostra comprende 80 opere tra sculture, opere murarie, fotografie ed opere testuali che documentano il cammino di Long in giro per il mondo da Dartmoor al Giappone ed offrono l’opportunità di comprendere il pensiero dell’artista riguardo al rapporto tra arte e paesaggio attraverso 40 anni di carriera. Richard Long è salito alla ribalta alla fine degli anni sessanta come maggior esponente di una generazione di artisti britannici che ha esteso le possibilità della scultura oltre i tradizionali metodi e materiali.

La Germania presenta Liam Gillick alla Biennale e poi lo ripudia.

Una delle più sorprendenti decisioni della 53esima Biennale di Venezia è stata la selezione di Liam Gillick, artista inglese, come rappresentante del padiglione tedesco. In ogni modo questa apparente sfida alle sensibilità nazionali e patriottiche sembra aver scatenato un sanguigno responso.

Walter Bornsen del partito cristiano democratico tedesco ha condannato questa decisione come semplicemente sbagliata affermando che i padiglioni nazionali rappresentano una vetrina per i talenti del proprio paese e Liam Gillick non ha nulla a che fare con la Germania. Le polemiche sembrano comunque decisamente scontate e spuntate considerando il fatto che Gillick non è il primo artista non tedesco ad aver occupato il padiglione nazionale, nel 1993 il coreano Nam June Paik non solo ha rappresentato la Germania ma ha anche vinto il Leone D’oro.

Damien Hirst, Il Tate ed i Gemelli

 Incredibile ma vero siamo ancora qui a parlare dei nuovi pruriti artistici di Damien Hirst e di una nuova mostra al Tate Modern di Londra. L’artista sembra essere una inesauribile fucina di idee il più delle volte molto discutibili mentre la famosa istituzione museale britannica inanella una mostra dietro l’altra, il più delle volte abbastanza interessante.

Insomma tirando le somme Londra resta stabilmente nelle zone alte della classifica delle più prolifiche location per quanto riguarda la scena dell’arte contemporanea. Ma torniamo a bomba, dal 1 ottobre 2009 al 17 gennaio 2010 il Tate ospiterà una mostra dal titolo Pop Life: Art in a Material World, ovviamente come suggerisce tale incipit l’evento indagherà sulle influenze della società del consumismo nei confronti della creazione artistica, niente di nuovo sotto al sole e va da sé che lo spettro di Andy Warhol aleggerà più o meno in maniera convincente nel corso di un megapolpettone i cui ingredienti principali saranno nomi del calibro di Tracey Emin, Keith Haring, Martin Kippenberger, Jeff Koons e Takashi Muratami.

Braco Dimitrijevic alla Biennale di Venezia indaga sulla futura post-storia

L’acclamato artista di Sarajevo Braco Dimitrijevic sarà a Venezia il 4 giugno prossimo in occasione di un evento collaterale della 53esima Biennale ospitato dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro ed organizzato dall’Ars Aevi Museum of Contemporary Art di Sarajevo in collaborazione Comune di Venezia e la Fondazione Musei Civici di Venezia.

L’evento dal titolo Future Post History presenterà al pubblico una serie di opere recenti dell’artista realizzate in differenti media tra i quali figurano una site specific installation sulla facciata del Palazzo Ca’ Farsetti e delle opere video all’interno della Ca’ Pesaro. La mostra presenta opere di Braco Dimitrijevic che illustrano il suo concetto di post-storico nel contesto della realtà artistica di Sarajevo, tra l’assedio e la successiva transizione.