77 milioni di dipinti per Brian Eno a Sydney

Il 14 giugno l’arte di Brian Eno illuminerà le vele dell’Opera House di Sydney in occasione del festival di arte, musica e luce Luminos ospitato dalla città australiana. In occasione della performance le vele del famoso palazzo si trasformeranno in una gigantesca tela che ospiterà l’opera audio visiva 77 Million Paintings creata da Eno grazie ad un self-generating software in grado di manipolare 300 disegni fornendo nuove e molteplici forme.

In merito alla sua opera Eno ha dichiarato che il costante cambio di forme e colori aiuterà il pubblico “ad arrendersi ad un altro tipo di mondo. Tutti pensano che con questa crisi finanziaria non ci sia più spazio per l’immaginazione. Quindi è proprio questo il momento di ricominciare ad  immaginare ed uno dei modi per imparare ad immaginare passa attraverso l’esperienza dell’arte. Non dimentichiamoci infine che l’immaginazione ha reso l’uomo capace di sopravvivere”.

Andiamo al Louvre? Si ma a quello di Abu Dhabi

Sua Altezza, generale Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, principe di Abu Dhabi ha recentemente invitato il presidente francese Nicolas Sarkozy alla cerimonia d’inizio della costruzione del nuovo museo Louvre Abu Dhabi, il primo museo universale ad essere costruito in medio oriente.

Al Nahyan ha anche colto l’occasione per annunciare la preview del progetto che si terrà il 2 luglio prossimo alla Gallery One dell’Emirates Palace. Tale evento avrà il titolo di Talking Art: Louvre Abu Dhabi e presenterà un breve filmato che mostrerà nei particolari il design del nuovo museo ad opera dell’architetto vincitore del Pritzker Prize Jean Nouvel. Al termine del filmato seguirà una conferenza illustrata ed un tour guidato di alcune opere selezionate per mostrare la visione curatoriale della prossima istituzione museale.

Il trionfo delle donne al Centro Pompidou

La nuova mostra del Centre Pompidou di Parigi è completamente devota all’arte al femminile. Dal 27 maggio 2009 sino al 24 maggio 2010 sarà infatti possibile visitare l’evento Elles@centrepompidou che ospiterà più di 500 opere di 200 artiste organizzate cronologicamente dall’inizio del ventesimo secolo sino ai giorni nostri.

La mostra è frutto di una collaborazione con il Musée National d’Art Moderne di Parigi che ha gentilmente concesso per la terza volta la sua vasta collezione permanente dopo le mostre tematiche Big Bang nel 2005 e Le Mouvement des Images nel 2006-2007.

Palestina c/o Venezia

Avrà luogo a Venezia dal 6 giugno al 30 settembre, presso la rinnovata Sala del Camino nell’ Ex Convento dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca, un evento espositivo di forte impatto simbolico, il cui contenuto assume caratteri di vera eccezionalità nel contesto dell’offerta d’arte cittadina; ufficialmente compreso fra gli eventi collaterali della 53ª Biennale d’arte, Palestine c/o Venice offre infatti un’occasione di visibilità e penetrazione internazionale ad alcune voci di spicco dell’arte contemporanea palestinese.

I sette artisti partecipanti, cui è stato richiesto di creare un’opera appositamente per l’evento, sono stati scelti per il loro eccezionale impegno, la qualità del loro lavoro artistico, e la capacità  di collegare temi locali e globali. Tra loro sono presenti artisti emergenti e artisti affermati. Le diverse tecniche utilizzate includono l’installazione sonora, l’installazione multimediale, interventi site specific, animazione, fotografia e video.

Pio Baldi è il nuovo presidente del Maxxi di Roma

Pio Baldi sarà il nuovo presidente del Maxxi,  il museo delle arti e dell’architettura del XXI secolo che prossimamente aprirà in quel di Roma. L’importante istituzione pubblica capitolina è stata progettata dall’archistar Zaha Hadid. A rendere nota la notizia della nuova nomina è stato il ministro dei beni culturali Sandro Bondi durante la presentazione della seconda edizione del Premio Terna.

Il nuovo presidente è attualmente direttore regionale della Campania, in merito alla nuova nomina Bondi ha dichiarato: “Pio Baldi da sempre rappresenta il papà ideale del nuovo museo poiché ha sostenuto e promosso il progetto sin dal 1998”. Pio Baldi non è nuovo ad incarichi riguardanti il campo artistico, ricordiamo che fino ha due anni fa rivestiva la carica di direttore della Parc, la direzione generale del ministero per l’architettura e l’arte contemporanea. Il ministro Sandro Bondi ha inoltre svelato la data di apertura del museo Maxxi di Roma fissata per aprile 2010 anche se il cantiere si chiuderà a novembre 2009. Ovviamente questi sei mesi di “buco” serviranno a Pio Baldi per organizzare al meglio la futura programmazione del museo.

Sarah Morris al Mambo di Bologna

 Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ha inaugurato il 25 maggio la prima mostra personale in un museo italiano di Sarah Morris e di ospitare la première internazionale del suo nuovo film: Beijing.

Nel corso degli anni Novanta, Sarah Morris ha raggiunto la notorietà grazie a dipinti e film caratterizzati da un approccio strutturale astratto e complesso, nei quali traccia tipologie urbane e sociali. Gli ambienti urbani, i motivi architettonici, i simboli, i luoghi e le rappresentazioni del potere sono oggetto di un’indagine ravvicinata che affascina il fruitore dell’opera in un’alternanza di finzione e realtà.

la crisi attacca i musei londinesi

La crisi economica non arresta il suo potere distruttivo. Dopo chiusure di gallerie in tutto il mondo e una tempesta di licenziamenti negli staff dei musei, un’altra disastrosa notizia è in arrivo dal Regno Unito. Come molti di voi sapranno la stragrande maggioranza dei musei britannici tra cui il Tate, la National Gallery ed il British Museum sono completamente gratuiti.

Ciò è possibile grazie all’Art Fund che rende possibile un miracolo impensabile in Italia, quello di dare a milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo la possibilità di ammirare le meraviglie dell’arte senza spendere nulla. Pochi giorni fa è però cominciata a girare la notizia che a causa della crisi l’entrata gratuita ai musei potrebbe essere sostituita dal classico biglietto a pagamento.

Arte o Design? una mostra per capirlo

Dove finisce il design ed inizia l’arte? Difficile a dirsi, molti esperti hanno tentato di rispondere a tale domanda suggerendo le più disparate ipotesi . Da sempre questi due universi hanno viaggiato su linee parallele fino ad incontrarsi in taluni casi ma sul dibattito riguardante le differenze tra le due categorie  le posizioni sono discordanti: c’è chi afferma che il design debba essere considerato alla stregua dell’arte e chi è convinto che esso sia solamente deputato a definire il profilo estetico di un prodotto puramente industriale e non unico ed universale come un oggetto d’arte.

Charles Eames uno dei più influenti designer della metà del ventesimo secolo ha affermato che “il design è l’espressione di uno scopo, esso se dotato delle giuste caratteristiche può essere a posteriori definito come arte”. Secondo il designer spagnolo Jamie Hayon “non esiste più un chiaro confine tra un prodotto di design ed arte, bisogna affidarsi ad un nuovo termine che crea una nuova categoria, la design-art”.

Robert Morris e il parco giochi dell’arte

 Si è chiusa ieri al Tate modern quella che più di trenta anni fa fu definita la prima mostra totalmente interattiva. Si tratta di Bodyspacemotionthings, un grande parco giochi creato nel 1971 da Robert Morris dove le uniche installazioni artistiche erano delle gigantesche strutture di legno ed altri materiali grezzi dove il visitatore poteva rotolarsi, scivolare e salire proprio come in un parco per bambini.

All’epoca più di 1500 visitatori accorsero in massa all’apertura dell’evento formando una grande fila sin dalle due del pomeriggio. All’interno tutti erano totalmente impazziti di fronte ad una manifestazione senza precedenti in cui si poteva letteralmente entrare e giocare con un’opera d’arte, le persone agirono come bambini poiché erano incoraggiati a farlo dalla mostra stessa. Sin dal  primo giorno si registrarono feriti e contusi, una processione di ragazze appassionate d’arte in minigonna si ritrovò con decine di schegge di legno nelle gambe e tre giorni dopo la mostra fu definitivamente chiusa a causa di una rovinosa caduta da una delle installazioni.

FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma

Parte il 29 maggio fino al 2 agosto 2009 l’ottava edizione di FotoGrafia, Festival Internazionale di Roma, con una programmazione che conferma la crescita di prestigio a livello nazionale e internazionale e l’attenzione sempre più concreta alle produzioni originali e ad una forte progettualità.

Promosso dal Comune di Roma e prodotto da Zoneattive, con la direzione artistica di Marco Delogu, il Festival ha scelto come tema Declinazioni della Gioia, l’atto di fotografare, visioni e rappresentazioni per orientare lo sguardo del pubblico, ma anche quello dei fotografi e degli operatori, verso un aspetto della fotografia che tradizionalmente si perde tra dramma e glamour. A partire da questo semplice pensiero nascono tutte le “declinazioni della gioia”, il riappropriarsi della felicità della fotografia come atto e come contenuto, anche in virtù di tutte le nuove evoluzioni della tecnologia.

Aernout Mik, il video artista dei disastri

Interessante evento al Moma di New York che dedica una grande mostra al talento di Aernout Mik, uno dei più intriganti e complessi artisti contemporanei. Misteriose, disturbanti e umoristiche, le sue installazioni video presentano scene raffiguranti piccoli o grandi disastri, raccontati in modo bizzarro ed illogico. Agli spettatori non vengono mai forniti dettagli sufficienti a capire cosa stia veramente succedendo ma solo ad intuire che si tratta di qualcosa di anomalo e forse drammatico.

Tutto ciò contribuisce a creare una carica emozionale che attraverso le masse di persone in movimento sullo schermo arrivano al pubblico destabilizzando ed allo stesso tempo mesmerizzando e frustrando la percezione sensoriale. L’evento in visione fino al 27 luglio presenta una serie di discrete installazioni dell’artista olandese classe 1962 esposte dentro ed al di fuori dei normali spazi espositivi del museo. La serie di opere presentate spazia dai primi lavori dell’artista come il film Fluff girato in 16 millimetri nel 1996, sino ad arrivare alle nuove opere come Vacuum Room del 2006, proiettata su sei schermi ed affiancata dall’opera a schermo unico Training Ground del 2006. Sarà inoltre possibile visionare altre opere come Raw Footage del 2006, Osmosis del 2005 e Middlemen del 2001, lavori che trovano posto in diverse aree del museo.

Pietro Ruffo al Centro Arti Visive Pescheria

Il 30 maggio presso il Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro, inaugura Un istante complesso, la mostra personale dell’artista Pietro Ruffo.
Il giovane artista romano presenta il suo lavoro per la prima volta in un museo italiano di arte contemporanea, e per l’occasione ha immaginato una mostra che riflette sui rapporti tra arte, politica, geografia e territorio.

Nel suggestivo spazio dell’ex Chiesa del Suffragio si potranno ammirare sei grandi tele che l’artista ha realizzato appositamente per la mostra, posizionate su due livelli, quasi a voler ricomporre l’idea di una quadreria barocca. Le opere raffigurano le bandiere di sei nazioni mediorientali, nelle quali si combatte sul territorio per ragioni politiche, sociali o religiose: Israele, Libano, Iran, Iraq, Siria e Hamas, che simboleggia lo stato della Palestina.

Paola Pivi, la spedizione dei 1000 al Tate Modern

L’estrosità di Paola Pivi sembra non aver mai fine. Dopo i pesci rossi in aereo e gli asini alla deriva, l’artista ha deciso di occupare lo spazio esterno antistante il Tate Modern il prossimo 25 maggio in occasione di una performance senza precedenti.

L’artista  italiana ma residente in Alaska ha già trovato 700 persone per una bizzarra performance intitolata 1000 che prevede appunto l’impiego di 1000 volontari. Una parte dei partecipanti, a quanto afferma il Sunday Times di Londra, dovrà urlare all’unisono e a squarciagola in forma di protesta contro la dominazione cinese del Tibet. Sempre per la suddetta causa i restanti volontari dovranno invece abbandonarsi a ciò che più li ispira, movimenti in libertà compresi. Sempre il Sunday Times afferma che la forma di protesta è un tantino ermetica ma c’è da dire che l’artista italiana da sempre propone lavori giocosi ed irriverenti proprio per stimolare una reazione nello spettatore.

Everywhere – En todas as partes

Interessante evento a Santiago De Compostela al CGAC – Centro Galego de Arte Contemporánea. Si tratta di Everywhere – En todas as partes, progetto inaugurato il 14 maggio ed in visione  fino al 20 giugno che focalizza l’attenzione sulle differenti rappresentazioni della diversità sessuale come concetto base all’interno dell’arte.

L’idea è di tuffarsi all’interno della produzione artistica dal 1969 ad oggi orientata su tale tema. L’anno di partenza è stato scelto per commemorare le rivolte a New York ad opera del movimento di liberazione gay duramente represse dalle forze di polizia. Il progetto intende scandagliare le differenti rappresentazioni del desiderio contro le convenzioni ed il potere patriarcale eterosessuale attraverso opere di fotografia, pittura, disegno, video, installazione ed altre discipline.