Bertozzi & Casoni – DisGRAZIE

Il 30 Settembre 2011, a partire dalle ore 18.00, presso gli spazi della FaMa Gallery di Verona si inaugura la mostra DisGRAZIE, un progetto espositivo inedito di Bertozzi & Casoni, che in anteprima assoluta presenteranno una raccolta di nuove opere per indagare il rapporto arte-natura e le potenzialità espressive della materia nelle sue molteplici accezioni estetiche e plastiche.

Attraverso una lettura concettuale e sperimentale della ceramica, una pratica che fin dal 1980 contraddistingue la ricerca degli artisti, la mostra si articola in due sezioni principali: La prima consiste in zolle di terra contenenti sedimentazioni di varia natura, compresi rifiuti, resti umani e animali. Questi agglomerati – in cui è sepolto ciò che abitualmente si vuole rimuovere, rappresentano l’humus prolifero da cui germinano microcosmi floreali di strabiliante bellezza. La seconda sezione comprende compressioni di scarti recuperati della “discarica” della società consumistica contemporanea (scatolette, lattine e rottami metallici); da questi cumuli di scorie affiorano piante grasse, impermeabili e robuste al punto tale da sopravvivere all’aggressione dei rifiuti e donargli nuovo vigore.

Giovedì difesa: ESP

Nulla di eccezionale, tutto sommato, ma buoni spunti e ottimo ritmo per il film dei Vicious Brothers: ESP – Fenomeni paranormali (Grave Encounters).

Nulla di eccezionale, sostengo, tuttavia è un film d’esordio, e pare anche che i due fratelli siano molto giovani, e questo mi fa ben sperare. Il genere mockumentary horror forse ha già detto e sta dicendo moltissismo e infilarcisi dentro in questo momento, dopo alcune stagioni particolarmente brillanti non è una passeggiata. La storia narrata, si sa, fa più spavento se ti lascia credere che è successo davvero e questo è il principio anche questo di film.

James Franco vende l’aria, Mark di Suvero modifica la sua altalena e Basquiat canta al New Museum

Il pazzo mondo dell’arte contemporanea ha sempre una notizia pronta per stupire il pubblico o confermare la sua sempre più imperante bizzarria. Il nostro prezzemolino James Franco, dopo aver minacciato di prender d’assalto la Biennale di Venezia ha ultimamente lanciato una nuova provocazione. Franco ha infatti istituito il Museum of Non-visible Art, praticamente un museo dove le opere d’arte sono invisibili. Un gesto a metà fra Duchamp e De Dominicis che arriva con diversi decenni di ritardo ma che non ha di certo scoraggiato i curiosi.

Come dice quel vecchio adagio: “Qualsiasi scempiaggine trova sempre qualcuno disposto a seguirla” e così anche questo museo dell’arte invisibile ha subito trovato un bel finanziatore. Secondo quanto apparso recentemente sulle pagine dell’Huffington Post, la giovane attrice, modella ed artista Aimee Davison si sarebbe aggiudicata la più costosa opera presente in questo insolito museo. Parliamo dell’opera invisibile intitolata Conceptual Fresh Air, ossia aria fresca concettuale ed il valore dell’opera è di circa 10.000 dollari.

L’arte contemporanea non va in vacanza?

Vi ricordate com’era la stagione estiva nella vostra città negli anni ’80? Beh più o meno come in ogni altra città d’Italia, vale a dire il deserto dei Sahara. Strutture vaganti, saracinesche abbassate, servizi inesistenti e mezzi pubblici latitanti. Insomma, i turisti che sceglievano l’Italia come meta vacanziera avevano ben poche speranze di ammirare le meraviglie culturali del nostro paese, visti i portoni dei musei pubblici inevitabilmente chiusi e la totale mancanza di punti informazione.

Oggi le cose sono sostanzialmente cambiate, ogni città si è in qualche modo attrezzata per far fronte alla serrata estiva ed a poco a poco sono spuntate varie iniziative culturali ed aperture estive dei musei, cosa che ha equiparato la nostra nazione ad ogni altro stato estero, interessato ad invogliare il turista a visitare le bellezze locali. Problema risolto quindi? Non esattamente. La strada da fare è infatti ancora molto molto lunga. Se è vero che la stragrande maggioranza dei musei di arte contemporanea è “aperta per ferie”, è anche vero che queste istituzioni non hanno ancora messo a punto un serio programma estivo.

Giorgio Andreaotta Calò al Teatro Margherita di Bari

In occasione del Premio LUM per l’arte contemporanea, giunto alla sua seconda edizione, l’artista Giorgio Andreotta Calò, nominato vincitore per la prima edizione dal comitato scientifico composto da: Andrea Bellini, Nicolas Bourriaud, Cristiana Collu, Mario Cristiani, Alberto Garutti e Marco Niccoli, realizzerà un’azione performativa presso il Teatro Margherita di Bari, monumento rappresentativo della città e di grande importanza collettiva.

La notte del 22 luglio alle ore 2.00, a cento anni di distanza dall’incendio del 1911, il Teatro sarà oggetto di un intervento che prevede la simulazione di un incendio, per riportare alla memoria un fatto che ha lasciato una ferita aperta in tutti i cittadini. Un gesto rituale per esorcizzare la paura del passato. Il Teatro Margherita, per la sua caratteristica unica di sorgere sull’acqua, offre la possibilità  di definire e connotare uno spazio fluttuante e vacante che si trova in uno stato di transizione tra una precedente destinazione d’uso e un suo attuale e prossimo riutilizzo.

E’ un MONA…da record

L’abbiamo preso in giro, l’abbiamo per così dire sottovalutato e deriso per il suo nome che ha una vaga assonanza con una volgare espressione dialettale italiana in voga nel Triveneto ed invece ecco che l’outsider riesce in qualche modo a far parlare positivamente di sé. Stiamo ovviamente parlando del celeberrimo MONA il nuovissimo Museum of Old and New Art, costruito in Tasmania dal tycoon e giocatore d’azzardo David Walsh.

Il museo, costato la bellezza di 100 milioni di dollari e dotato di un bel bancone bar all’ingresso al posto della biglietteria, è partito subito alla grande con una mostra abbastanza provocatoria dal titolo Monanism. A questo punto molti detrattori si aspettavano il successivo tracollo di questa Disneyland dell’arte contemporanea ed invece il pubblico ha decretato il trionfo del museo, confermando il buon fiuto per gli affari di Walsh, che in fatto di scommesse non è secondo a nessuno.

Robert Mapplethorpe, nuovo libro e nuove censure

Un grande fotografo, un visionario, un esteta. Robert Mapplethorpe è stato questo e molto altro di più, tanto che a circa 20 anni dalla sua morte, le sue opere affascinano milioni di persone in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera Mapplethorpe ha inoltre scatenato numerose polemiche in un mondo di benpensanti e perbenisti pronti a scagliarsi contro le sue “scandalose” opere.

Eppure l’arte del celebre fotografo continua a sconcertare anche oggi, in tempi ormai assuefatti ad ogni tipo di provocazione ed invasi dall’onnipresenza del nudo. Il Fotografiska Museum di Stoccolma ha recentemente organizzato una grande retrospettiva dedicata al genio di Mapplethorpe (in visione fino al prossimo 2 ottobre 2011) che oltre a mostrare un nutrito compendio di opere, presenta al pubblico anche un bellissimo documentario di 79 minuti. Il Museo aveva persino pubblicato su Facebook una serie di immagini promozionali dell’evento ma Mapplethorpe deve aver “scandalizzato” anche il social network più frequentato del mondo, visto che le immagini sono state prontamente censurate.

Ultimo appuntamento con MAXXIMALISM al MAXXI di Roma

Ultimo appuntamento al MAXXI con MAXXIMALISM. Giovedì 21 luglio a partire dalle 20.00 concerto gratuito di SANDRO PERRI/ POLMO POLPO, musicista e produttore canadese noto per la sua musica elettronica sperimentale.

Sandro Perri è conosciuto soprattutto con lo pseudonimo di Polmo Polpo, con il quale dagli anni ’90 ha dato vita ad un inedito e personale modo di intendere la musica elettronica sperimentale. Polmo Polpo ha sviluppato una musica astratta e pulsante, in cui convivono strumenti acustici e ritmiche ipnotiche. La ricchezza della sua musica che nasce dalla sua estrema versatilità, lo rende un cantautore ed un musicista a tutto tondo. Ha attraversato i campi del post-rock, dell’elettronica sperimentale, dell’ambient, del folk e del cantautorato intimista.

Al New Museum appaiono i fantasmi dell’Ex Unione Sovietica

Gli Stati Uniti sono da sempre terrorizzati dallo spettro del comunismo. Con la guerra fredda alle spalle da diverso tempo, sussiste comunque un clima disagio quando si parla delle passate tensioni tra U.S.A. ed ex Unione Sovietica. A volte però l’arte può gettare le basi per un avvicinamento tra popoli e culture totalmente diverse, aiutando lo spettatore a comprendere comportamenti ed idee che prima sembravano incredibilmente lontane.

Questo lodevole obiettivo di sensibilizzare il pubblico mediante l’arte è stato recentemente raggiunto da una mostra organizzata dal New Museum di New York con la mostra Ostalgia attualmente in visione fino al prossimo 25 settembre 2011. Si tratta di un progetto decisamente ambizioso che ha impegnato la maggior parte degli spazi del museo con opere multidisciplinari dalla fotografia, alla scultura, passando per la pittura e l’installazione. Soggetto della mostra è ovviamente la nostalgia per la cosiddetta cortina di ferro, per un ideologia sovietica che di fatto non cessa di affascinare anche nuove generazioni artistiche.

Lazarides e la megamostra di Street Art. Ma i sogni svaniscono all’alba

La Street Art sta attraversando una decade d’oro. Mai come in questi ultimi tempi infatti moltissimi galleristi e direttori di musei si sono interessati a questo fenomeno creativo. Questo anche perché il mercato ha fiutato il sempre più crescente interesse dei giovani collezionisti. A volte però le grandi manifestazioni, vedi Art in The Streets organizzata dal volpone Jeffrey Deitch nel MOCA di Los Angeles, non riescono proprio come si aspettava, mandando in escandescenza le autorità cittadine (prese d’assalto da decine di street artists locali che hanno imbrattato mura e strade adiacenti al museo) e la critica (che si è scagliata contro l’artificiosità dell’intera manifestazione).

Va detto però che il pubblico è sempre accorso in massa ad eventi con Shepard Fairey, Ron English e compagnia cantante, riaffermando un legame con il tessuto urbano che da tempo mancava nel patinato mondo dell’arte contemporanea. Ultimamente anche lo scopritore di Banksy, il mitico patron Steve Lazarides, si era messo in testa di organizzare una gigantesca manifestazione legata alla Street Art ed ha quindi iniziato a lavorare al progetto sin dal 2010. Ma cosa si è inventato Lazarides? Una sorta di Street Art Festival da organizzare a Miami Beach in concomitanza con la prestigiosa fiera Art Basel e con Live Nation e Tribeca Film Festival.

NJP Summer Festival – 21 Rooms

Cinquanta anni fa nasceva il gruppo Fluxus che, con le sue sperimentazioni, voleva eludere il confine tra artisticità ed esperienza vissuta. Uno dei suoi esponenti più significativi fu il coreano Nam June Paik.

Quello che forse non tutti sanno è che a Yongin, vicino Seoul, ha sede il Nam June Paik Art Center nato con l’intento di consevare l’eredità del celeberrimo artista e di analizzare come la sua esperienza sia ancora determinante nel panorama artistico contemporaneo.

A tale scopo dal 20 luglio al 13 settembre si svolgerà presso il centro il NJP Summer Festival, intitolato nella sua edizione attuale 21 Rooms for Nam June Paik’s 79th birthday.

Verso Est. Chinese Architectural Landscape al MAXXI

Dal 29 luglio al 23 ottobre sarà possibile visitare al MAXXI di Roma la mostra Verso Est. Chinese Architectural Landscape a cura di Fang Zhenning, in coproduzione con il NAMOC – National Art Museum of China, Beijing e CIEA/ CAEG – China International Exhibition Agency of China Arts and Entertainment Group, Beijing

La mostra Verso Est. Chinese Architectural Landscape riflette la fisionomia dei paesaggi architettonici cinesi dell’ultima decade presentando i progetti di architetti e artisti della nuova generazione cresciuti e maturati alla stessa velocità del processo di sviluppo nazionale. L’esposizione prende forma in un’epoca cruciale: come afferma il quotidiano britannico Financial Times nel 2010 la Cina ha investito oltre un trilione di dollari in nuove costruzioni, promuovendo e dando vita al boom immobiliare che l’ha trasformata in una superpotenza leader del settore.

Dopo Richard Prince, anche Ryan McGinley è un copione?

Nel mondo dell’arte contemporanea a volte sorgono pesanti controversie legate alla genesi delle opere. Ne sa qualcosa Richard Prince, delfino della Pictures Generation che tra un’immagine rubata alla Marlboro e dalle copertine dei libri gialli, alla fine ha dovuto fare i conti con la dura realtà soccombendo alle decisioni del giudice che l’ha accusato di aver copiato delle foto del povero Patrick Cariou.

Anche la pittrice Sarah Morris ha recentemente avuto noie legali per aver copiato (addirittura) dagli origami di Robert J Lang. Oggi un nuovo caso di “furto di idee” è balzato agli onori delle cronache. I due contendenti sono Janine Gordon e nientemeno che Ryan McGinley, quest’ultimo sarebbe colpevole di aver copiato ben 150 foto sostanzialmente basate su opere della Gordon. Alcune di queste foto sono state inoltre usate per diverse campagne pubblicitarie del noto fashion brand Levi’s.

In vacanza? Ecco le mostre da vedere

Eccoci giunti al nostro consueto giro degli spazi espositivi sparsi per il mondo alla ricerca di eventi da non perdere. Anche se l’estate è entrata nel vivo dell’azione molte gallerie non hanno proprio intenzione di andare in vacanza, quindi se siete voi a trovarvi nel vostro luogo di villeggiatura non perdete il contatto con il mondo dell’arte contemporanea ed andate a visitare uno di questi eventi.

A Londra c’è Alice Neel con i suoi ritratti pittorici raffiguranti soli maschi. La sua mostra intitolata Men Only è attualmente ospitata dalla Victoria Miro Gallery fino al prossimo 29 luglio. A Parigi ed esattamente alla Reggia di Versailles sono invece ospitate le sculture lignee di Bernar Venet che potranno essere ammirate fino al prossimo 1 novembre, per l’occasione l’artista ha occupato i giardini antistanti la reggia. Ancora pittura, ancora Parigi con Elizabeth Peyton che ha presentato una collezione delle sue più recenti opere alla Gagosian Gallery. Fino al prossimo 28 luglio avrete quindi la possibilità di ammirare i suoi ritratti di piccole dimensioni, cesellati come gioielli.