Grande mostra di Monica Bonvicini al Museion di Bolzano

Dal 3 ottobre il MUSEION – museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano porta per la prima volta in Italia dopo il 1997 un progetto espositivo interamente dedicato al lavoro dell’artista Monica Bonvicini. Considerata una delle più originali e autorevoli esponenti dell’arte contemporanea internazionale, Monica Bonvicini ha sviluppato la sua ricerca espressiva e formale nell’ambito della scultura ambientale.

Nel corso dell’ultimo decennio ha prodotto video, installazioni e fotografie che hanno come focus la decostruzione della presunta neutralità dell’architettura e dell’arte moderna. I suoi lavori, spesso venati di un sottile humor, rileggono in modo dissacrante alcuni miti contemporanei, mettendo a nudo i rapporti di potere emergenti dagli scenari abitativi.

Il cuore dell’esposizione concepita per MUSEION è costituito da Stonewall III (2002), un’installazione di grandi dimensioni realizzata con tubi d’acciaio galvanizzato e maglie di catene intrecciate in mezzo a cui si inseriscono lastre sfondate di vetro infrangibile. L’insieme richiama alla mente un campo d’addestramento per combattenti o una struttura sadomaso, mentre il titolo dell’opera rievoca la serie di violenti scontri avvenuti nel 1969 fra la comunità gay e la polizia di New York.

The Bang-Bang club, i coraggiosi eroi dell’Africa

Da tempo i nostri lettori ci chiedono alcune novità sul versante dell’arte contemporanea made in Africa. Segnaliamo quindi un’interessante mostra ospitata dalla Rooke Gallery di Johannesburg, capitale del Sudafrica. Si tratta di The Bang-Bang Club, evento di natura fotografica inaugurato lo scorso weekend che ha messo in scena alcuni scatti di Greg Marinovich e Joao Silva, fotografi di guerra e co-autori dell’omonimo libro The Bang-Bang Club.

Questo club molto speciale era in realtà un gruppo artistico formato da fotografi che rischiavano la vita catturando scene di violenza metropolitana durante il periodo dell’Apartheid ed in particolare tra il 1990 ed il 1994, anno in cui Nelson Mandela fu democraticamente eletto presidente del Sudafrica. Al Bang-Bang Club parteciparono molti fotografi e fotogiornalisti tra cui James Nachtwey e Gary Bernard anche se Kevin Carter, Greg Marinovich, Ken Oosterbroek e Joao Silva costituiscono i veri fondatori di questo drappello di coraggiosi eroi.

Curiosità e gossip da Chelsea

Chelsea, New York, per anni  questo nome è stato il simbolo di una generazione artistica talentuosa, sperimentale e sregolata. Un luogo dove numerose gallerie d’arte hanno fatto la propria fortuna assieme a quella di artisti e collezionisti di grido. Quartiere malfamato prima, location ideale per studi d’arte poi ed ora scenario ideale per la proliferazione di appartamenti super-sofisticati.

Con il passare degli anni Chelsea ha perso un poco del suo smalto ma rappresenta sempre un buon termometro per l’andamento del sistema newyorchese e di riflesso per quello del resto del mondo. Recentemente 110 gallerie d’arte di Chelsea hanno aperto la loro stagione espositiva con una nutrita varietà di proposte. New York Entertainment ha visitato la maggior parte di esse ed ha stilato un piccolo resoconto dell’avventura, traendo simpatiche ed interessanti conclusioni su quanto visto.

Volcano Choir – Unmap

Ascetico, intimista, poetico e chi più ne ha più ne metta. Questo disco di Volcano Choir è il prodotto di una persona chiusa all’interno di un rifugio per mesi in compagnia della sola chitarra e diavolo se suona bene! Nella traccia Wolves ad esempio voci, suoni ed imprevisti sonori si fondono all’insegna della sperimentazione.

Il Castello di Rivoli e la disperata ricerca di un nuovo direttore

Torino è la capitale italiana dell’arte contemporanea, teatro di manifestazioni importanti come Artissima e patria del GAM e del Museo d’arte contemporanea Castello di Rivoli. Torino con le sue gallerie e con i suoi bravi artisti, con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, faro della nostra scena, Torino con il suo mercato sempre in tiro e le sue trovate sempre alla moda.

Eppure anche Torino sbaglia. Dopo 25 anni di grande storia il Museo Castello di Rivoli rimarrà infatti senza guida, il suo consiglio di amministrazione ha dato le dimissioni e la direttrice pro tempore Carolyn Christov-Bagargie chiuderà la sua avventura tra sei giorni, appena conclusa la mostra dedicata a Gianni Colombo. L’attuale direttrice aveva preso il posto di Ida Giannelli che lasciò la guida del museo all’inizio del 2009 dopo 18 anni di carriera. Quindi, proprio nel bel mezzo della stagione espositiva Torino non ha ancora scelto il nome del degno successore alla poltrona di comando.

Video ed installazioni di Katja Loher alla galleria Tiziana Di Caro

Sabato 26 settembre la Galleria Tiziana Di Caro di Salerno inaugura la mostra personale di Katja Loher. Il video è il filo conduttore tra tutte le opere, ma non è quasi mai inteso come lavoro fine a se stesso, bensì è associato a strutture complesse ed articolate, come sculture o installazioni, dando vita a serie di opere che l’artista ha definito “Miniverse” e “Videoplanet”, che sono i due nuclei intorno ai quali si costruisce questa mostra.

Il percorso espositivo si apre con un’installazione intitolata Red Planet (della serie Videoplanet), un video proiettato su un grande pallone di gomma che fluttua nello spazio. Il video è costruito attraverso un sistema di comunicazione che Loher chiama “videoalphabet”, che rappresenta la sintesi della continua esplorazione del linguaggio, presente nella gran parte dei suoi lavori. Il “videoalphabet” è un vero e proprio codice, in cui figure umane, eseguendo studiate coreografie, riproducono una serie di simboli che, assemblati in fase di post produzione, diventano lettere dell’alfabeto, da cui l’artista fa derivare parole, quindi domande. Tali domande sono concise ed essenziali, restituite visivamente attraverso brillanti cromatismi e sobrie strutture metaforiche, e nonostante un’apparente leggerezza, rivelano una drammatica denuncia nei confronti dell’uomo e del mondo che egli ha costruito.

Le idee di pietra di Giuseppe Penone


La Piazza del Duomo di Pietrasanta dal 26 settembre accoglierà l’opera Idee di Pietra di Giuseppe Penone, artista di caratura internazionale. L’evento, a cura di  Massimo Del Chiaro, offre la rara occasione di ammirare una scultura monumentale di Giuseppe Penone in un contesto urbano.

Idee di Pietra – 2004-2007, è un gigantesco albero di bronzo, alto ben tredici metri e pesante circa dieci tonnellate, realizzato quest’anno presso la Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro. Svetterà nel centro storico di Pietrasanta, in un affascinante gioco di rimandi con i candidi marmi del Duomo trecentesco, con il rosso laterizio del campanile di San Martino (recentemente attribuito al genio di Michelangelo Buonarroti), con gli stretti vicoli del borgo, con il colle verdeggiante, la rocca e le mura medievali che dominano la città.

Guido Van Der Werve e le regole degli scacchi

Guido Van Der Werve torna alla galleria Monitor di Roma e lo fa in grande stile. L’opening del 21 settembre oltre ad attirare un folto pubblico ha offerto agli astanti la meraviglia di una visione artistica completa, interdisciplinare e soprattutto poetica. Per Minor Pieces, l’artista ha infatti presentato un video, una serie di fotografie, una performance ed un concerto per archi, il tutto incentrato sulla matematica e sul mistero di rebus irrisolti, nuclei centrali di tutte le cose visibili ed invisibili. Van Der Werve parte dal gioco degli scacchi per formulare teorie celesti, il suo lavoro corre sul filo di movimenti minimi disegnati su una scacchiera ideale che regola il tempo, lo spazio e la natura del destino umano.

Ed ancora tattiche e mosse scacchistiche ritornano nelle opere fotografiche e nel film di quaranta minuti girato in tre location diverse tra il Marshall Chess Club di Manhattan, il vulcano attivo del monte St Helens e la valle di Sant’Andrea in California, come a voler ribadire la costante presenza di un fato pre-organizzato e regolato da schemi ben precisi.

La polizia assalta l’artista cinese Ai Weiwei

Uno dei più celebri artisti cinesi, Ai Weiwei ha da poco pubblicato alcune foto sbalorditive su Twitter. L’artista è stato recentemente operato alla testa a Monaco in Germania a causa di una brutta emorragia cerebrale. L’infortunio è il risultato di un brusco assalto della polizia delle provincia di Sichuan nella metà dello scorso agosto.

Weiwei è stato colpito duramente al cranio e tenuto prigioniero in una stanza d’albergo dalle forze dell’ordine. L’artista doveva comparire come testimone al processo contro il dissidente Tan Zuoren, l’attivista recentemente accusato di istigazione alla sovversione contro il potere statale. Il Chinese Human Rights Defenders aveva difeso Zuoren affermando che l’uomo aveva soltanto cercato di far emergere la verità sui bambini morti nel terremoto del maggio 2008 nel Sichuan. Weiwei e Zuoren stavano raccogliendo da mesi i nominativi delle vittime del tremendo olocausto, contestando i dati ufficiali volti a minimizzare i danni causati dal tragico evento.

Apre a Roma Furini Arte Contemporanea con la mostra di Marlon De Azambuja

Il 30 settembre si inaugura il nuovo spazio romano di Furini Arte Contemporanea con una mostra personale di Marlon De Azambuja (nato nel 1978 a Santo Antônio da Patrulha – Brasile, vive e lavora a Madrid), artista brasiliano che intende stabilire un nesso poetico con il Movimento Concreto che è stato la più importante tendenza culturale in Brasile in arte, letteratura, musica e architettura, basata sull’idea del “concreto in movimento”, che racchiude in sé la sintesi di un’identità complessa e aperta dove l’ambiente è protagonista ed è inteso sia come luogo psicologico che fisico.

In questa sua prima personale italiana curata da Antonio Arèvalo, Marlon utilizza dei raggruppamenti di lavori che dialogano, ma che allo stesso tempo sono diversi fra loro, in quanto ritiene indispensabile la complessità di approfondimento per poter capire l’origine della ricerca. In questo senso si parla del lavoro di un artista brasiliano, come brasiliana è l’utopica Brasilia costruita da Niemayer, è la Poesia Concreta, lo sono da Lygia Clark a Helio Oiticica, da Lygia Pape a Cildo Meireles, da Tunga a Miguel Rio Branco.

Pearl Jam – Backspacer

Nono ed attesissimo album dei Pearl Jam, osannati e molto spesso criticati dai loro stessi fan. Mi piacerebbe molto lodare la band capitanata da Eddie Vedder e dire che questo Backspacer sia un ritorno alla rivoluzione grunge o comunque alternativa della Seattle anni ’90. Purtroppo dischi come Ten, Vs. e Vitalogy chi te li fa più? neanche i Pearl Jam purtroppo.

All’Hangar Bicocca di Milano una mostra dedicata alla videoarte italiana

Fuori Centro è la nuova mostra che inaugura il 30 settembre alla Fondazione Hangar Bicocca di Milano, curata da Chiara Bertola, neo direttrice artistica dello spazio milanese, in collaborazione con l’artista Rä di Martino.

Il titolo, oltre a dichiarare la posizione periferica dello spazio dell’Hangar, vuole sottolineare visioni non lineari, imprecise e indefinite che mettono in evidenza ingenuità, ironie e ordini di conoscenza non prestabiliti, lasciando emergere la forza di strade indifese e inaspettate. Immagini che parlano di vulnerabilità non solo dell’uomo, ma anche di luoghi non piu’ al centro dell’attenzione e che lasciano svelare quell’autenticità che e’ la vera natura dell’essere umano e della natura che ci circonda: quella che vale la pena di rappresentare. E’ in questa situazione che i gesti più banali, i dettagli più insignificanti, i pensieri più inusuali diventano rivelatori della nostra stessa natura assumendo un rilievo e un valore insospettabile.

I palazzi divini di Lena Liv

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci in collaborazione con il Tel Aviv Museum of Art presenta la prima mostra personale in un museo italiano dell’artista russo/israeliana Lena Liv dall’evocativo e allo stesso tempo enigmatico titolo Hekhalot. Il termine è tratto dalla cabala ebraica e fa riferimento ai “palazzi divini” in un percorso mistico tra mondo visibile e invisibile.

La mostra, a cura del direttore artistico Marco Bazzini, si svolgerà presso il Centro Pecci dal 25 Settembre 2009 al 10 gennaio 2010 per fare poi tappa presso il museo di Tel Aviv nel prossimo febbraio. Lena Liv utilizza in maniera pittorica immagini fotografiche recuperate su bancarelle o in archivi per privarle del loro contesto e trovare così nuove profondità di senso. Un processo di straniamento che partendo da dettagli privati non riconducibili a un singolo permette all’artista di creare grandi installazioni nelle quali chiunque può identificarsi.

Al via il Romaeuropa Festival

Apre il prossimo 23 settembre a Roma il 24a Romaeuropa Festival: oltre due mesi di spettacolo con 45 appuntamenti per un programma che fino al 2 dicembre si articolerà tra la magia e le ossessioni della scena contemporanea.

Il Festival, realizzato dalla Fondazione Romaeuropa in collaborazione con Telecom Italia, si svolge per il secondo anno sotto la direzione di Fabrizio Grifasi, con Monique Veaute vicepresidente e Giovanni Pieraccini presidente e apre il sipario su un panorama artistico la cui vitalità è sinonimo di fantasia creativa, immagini polemiche, creazioni edonistiche, confermando Romaeuropa prestigiosa ribalta internazionale.