Al Louvre una donna si scaglia contro la Gioconda

Un improvviso gesto sconsiderato seguito dalle urla dei circa 40 turisti che stavano in quel momento ammirando l’enigmatico sorriso della Gioconda di Leonardo Da Vinci al Louvre di Parigi. Una tazza di terracotta vuota, di quelle che abitualmente si usano per prendere il tè, ha piroettato un poco sopra le teste degli astanti andando a cozzare proprio sul celebre ritratto come il più infelice dei lob tennistici.

Il sorriso di Monna Lisa ovviamente non si è scomposto di una virgola grazie alla salvifica protezione della massiccia teca di vetro antiproiettile che da anni lo preserva. All’infernale oggetto non è rimasto altro che un rimbalzo contro la dura corazza ed una rovinosa caduta a terra dove si è rotto in mille pezzi. La gentile signora che aveva ben pensato di offrire una tazza di tè a Monna Lisa è una donna russa che aveva da poco comprato l’oggetto al gift shop del museo.

Ottobre rosso per Miss Van a Londra

Bocce ancora ferme nella nostra cara e vecchia Italia vacanziera ma nel resto del mondo gallerie e musei non hanno intenzione di mollare la presa e continuano a sciorinare belle mostre ed a programmarne di nuove. Il prossimo 1 ottobre ad esempio la StolenSpace Gallery di Londra ha già in serbo un interessante evento dal titolo Lovestain.

Protagonista della mostra è Miss Van, celebre writer francese che dall’inizio degli anni ’90 all’età di 18 anni, assieme a Mademoiselle Kat, ha cambiato le sorti di una street art  dominata da soli uomini  utilizzando vernice acrilica al posto dello spray e realizzando le sue Poupées, bambine leziose ma allo stesso tempo angeliche  che si muovono in un mondo immaginario fatto di tenui colori e voluttuose forme.

L’Arte in-percettibile di Stefano Arienti


La programmazione espositiva del Museo di Palazzo Ducale di Mantova prevede l’alternarsi di mostre d’arte antica e contemporanea. L’evento dello scorso anno e’ stato dedicato all’opera di Jacopo Alari Bonacolsi detto l’Antico (1460 c.-1528), poco noto ma grandissimo artista, caro ai Gonzaga, e in particolare ad Isabella d’Este; quest’anno e’ la volta di una mostra dedicata all’arte contemporanea che ha per protagonista Stefano Arienti.

La mostra dal titolo Arte in-percettibile a cura di Filippo Trevisani inaugurerà il 9 settembre ed unirà in un unico percorso espositivo ambienti battuti dai visitatori usuali e siti che vengono aperti solo in rare occasioni e restaurati per l’occasione. Il puzzle dei luoghi deputati alla mostra produce un Palazzo Ducale inedito, nei quali e’ prevista l’esposizione di circa 15 installazioni, in parte inedite e in parte selezionate, fra quelle eseguite nel corso della sua attività, attingendo dalle collezioni del MAXXI di Roma e da collezioni private.

Sbatti l’arte in prima pagina

In Italia non mancano di certo riviste, magazines e websites dedicati all’arte anzi, si potrebbe senza ombra di dubbio affermare che ne esistono ben troppi. Globartmag ne è la prova provata, del resto il sempre più crescente interesse per le discipline artistiche ed in special modo per quelle contemporanee deve essere in qualche modo soddisfatto con la giusta dose di informazione, quindi ben vengano le decine di riviste and so on.

Il problema sorge con le comuni testate giornalistiche che pur non avendo una redazione in grado di riconoscere un Picasso da un Hirst continuano imperterrite a voler dedicare uno spazio all’arte, arrecando danni irreparabili alla cultura italica con articoli faciloni redatti da giornalisti che si improvvisano esperti per un giorno. Tali manifestazioni estemporanee create per dar lustro all’artista sfigato-raccomandato di turno o semplicemente per riassumere la poetica di Joseph Beuys in due colonne te le ritrovi li, stampate a bella posta sul tuo quotidiano di fiducia mentre sornione gongoli tra le avventure di Silvio Berlusconi e le bizze dello special one Jose’ Mourinho.

Al Marienbad Hotel si offrono stanze in cambio di opere

Un hotel a 5 stelle di Berlino ha aperto le sue porte agli artisti, chiedendo in cambio di pernottamento e pasti non soldi ma la cessione di un’opera d’arte. Questa nuova forma di baratto artistico è stata lanciata dall’Hotel Marienbad situato in Auguststrasse che ha dichiarato di essere aperto a tutti gli artisti che intendono sottoporre l’albergo a continui cambi d’immagine grazie alle loro creazioni.

Susanne Pfeffer, curatore delll’istituto d’arte contemporanea Kunst-Werke ed ideatrice del bizzarro ma interessante progetto ha dichiarato: “Tutti gli artisti che provengono da fuori Berlino in cerca di una sistemazione per la notte sono i benvenuti, il problema è che dopo il lancio di questa proposta abbiamo una lunghissima lista d’attesa ma vi garantisco che la selezione dei nostri ospiti sarà molto accurata”. Infatti il primo artista ospite dell’hotel è stato il vincitore del Turner Prize Douglas Gordon di Glasgow che ha disegnato l’insegna al neon rosso posta sulla facciata del palazzo.

A Capri il maestro della fotografia Wilhelm von Gloeden

Il 19 agosto si inaugura a Villa Lysis a Capri la mostra Dioniso a Villa Lysis di Wilhelm von Gloeden. La mostra è composta da oltre 130 fotografie originali, oggetti, documenti e negativi su vetro provenienti dalla vasta collezione di lastre e foto di proprietà di Alinari; rappresenta la più ampia rassegna sui vari aspetti della produzione del fotografo tedesco Wilhelm von Gloeden creatore di immagini notissime in cui si idealizza il rapporto tra l’uomo, la natura e la storia.

La mostra sarà integrata da foto del fotografo Wilhelm von Plüschow, cugino di von Gloeden. Von Plüschow, che frequentava Capri, aveva avviato l’attività di fotografo a Napoli, dove incontrò il cugino introducendolo all’arte fotografica; von Gloeden iniziò così a fotografare, imparando, sperimentando, fino ad ottenere dei positivi a contatto di straordinaria morbidezza e bellezza. La forza e l’aspetto fortemente innovativo della fotografia di von Gloeden sta proprio nel coniugare una sorta di verismo rappresentativo con un accentuato idealismo collegato alla tensione, molto nordica e romantica, verso l’”antico”, la mitologia, le divinità pagane.

Crop cirles o Land art? in Giappone intanto…

Avete mai sentito parlare dei crop circles? si tratta di cerchi ed altri segni geometrici formati dallo schiacciamento uniforme delle piante solitamente presenti sui campi di grano. Le composizioni formate da questo elaborato procedimento sono solitamente visibili solo dall’alto e la loro perfezione rasenta l’impossibile. A partire dalla fine degli anni ’70 i crop circles sono divenuti una tematica controversa che ha affascinato migliaia di persone in tutto il mondo. La loro analisi ha generato la più disparate teorie e sono in molti a credere che i cerchi nel grano siano in realtà i segni lasciati dall’atterraggio di chissà quali forme di navicelle aliene.

C’è anche chi sostiene che i pittogrammi incisi sui campi di grano contengano messaggi codificati trasmessi in forma grafica da chissà qualche forma di coscienza superiore a cui saremmo interiormente e geneticamente connessi. Marziani o non marziani i cerchi nel grano rappresentano a loro modo una forma di Land art che molto spesso viene misconosciuta dalla scena dell’arte forse anche a causa della loro natura anonima troppo votata all’occultismo ed al mistero. I crop circles non sono però molto lontani da opere simbolo della Land art istituzionalizzata come Spiral Jetty di Robert Smithson o altre opere di Walter De Maria o meglio ancora dagli ultimi lavori del sudafricano Strijdom van der Merwe

Klone, lo street artist eroe di Tel Aviv

Oggi si parla di Tel Aviv e non solo per questioni legate all’annosa conflittualità tra Israele e Palestina. Con il processo di pace in via di risoluzione Tel Aviv è balzata agli onori della cronaca dei giornali di tutto il mondo per la sua movida notturna e per il suo fermento artistico in continua evoluzione. Già perchè forse molti di voi non sanno che la scena dell’arte contemporanea di Tel Aviv è fitta di nuovi ed interessantissimi nomi.

Lo sviluppo architettonico della città, il contesto sociale e le abitudini quotidiane rendono questa metropoli simile ad una piccola New York dominata da grattacieli che si ergono sopra le casette in stile Bauhaus. Come New York quindi Tel Aviv vanta un nuovo ma agguerito manipolo di street artist che da alcuni anni ha preso possesso della città, invadendo le mura di meravigliose creazioni artistiche. Lo street artist più interessante di Tel Aviv si chiama Klone, una vera icona cittadina che negli ultimi due anni ha saputo stupire il pubblico con le sue creazioni semplici ed affascinanti.

Pareti, parati, parenti e Mauro Di Silvestre


La Galleria Traghetto di Venezia inaugura il 29 agosto la mostra Pareti, Parati, Parenti, personale di Mauro Di Silvestre. La pittura di Mauro Di Silvestre racconta di incontri di famiglia, compleanni, tende e piante di plastica, trasparenze di vestiti, auto della domenica, cortili di casa, cieli limpidi e travestimenti di bambini.

Paesaggi di affezione composti, destrutturati e ricomposti, una tranche de vie legata ad un quotidiano effimero e struggente nello stesso tempo, popolato da volti immobili nella loro fissità fotografica. Le facce dei personaggi acquistano la perplessità di una condizione psicologica che denota una melanconica distanza, la patina di un tempo che sembra impedire ogni contatto e privilegiare invece la distanza della memoria.

Flash artists di tutto il mondo unite le vostre bandiere

La Net art e la New Media Art sono discipline libere, ancora prive di un decisivo supporto storico e critico in grado di catalogarle e di definirne in modo più chiaro i confini. Queste giovani forme di espressione del tutto sperimentali sono spesso presenti in tutti i più importanti festival di arte contemporanea internazionali ma scarsamente rintracciabili nelle fiere e nelle gallerie data la loro forma eterea ed intangibile difficilmente commerciabile.

Dal 2005 però il ministero della cultura svizzero ha puntato su una branca della New Media art e cioè la Flash art, una disciplina artistica che prevede la realizzazione di opere video ed animazioni realizzate in Flash, un software per uso prevalentemente grafico che consente di creare animazioni vettoriali principalmente per il web. Le istituzioni svizzere in collaborazione con la digital aritst e curatrice Myriam Thyes hanno quindi lanciato il progetto pubblico Flag Metamorphoses che raccoglie il meglio della flash art internazionale su di un sito per poi farla ospitare in festival, musei ed in gallerie di tutto il mondo.

Buon compleanno Peggy

Come da tradizione, mercoledi’ 26 agosto la Collezione Peggy Guggenheim festeggia il compleanno della mecenate americana con un concerto per pianoforte di Alfonso Alberti, che per l’occasione si cimenterà in una serie di brani concepiti come un doppio tributo a Peggy e alla sua collezione e all’artista texano Robert Rauschenberg, a cui il museo dedica, fino al 20 settembre, la mostra Robert Rauschenberg: Gluts, a cura di Susan Davidson, Senior Curator, Collections & Exhibitions, Museo Solomon R. Guggenheim, e David White, Curator, Robert Rauschenberg Estate.

In molti dei titoli dei pezzi in programma il 26 agosto echeggiano i nomi di artisti come Alexander Calder, Max Ernst, Marcel Duchamp e Pablo Picasso: un chiaro riferimento al dialogo interdisciplinare vivo e continuativo tra i diversi compositori e i grandi protagonisti dell’arte del Novecento.

Una mostra per svelare cos’è la scultura moderna

La galleria Marcorossi-Spiralearte di Pietrasanta inaugura il 22 agosto la mostra Cos’è la scultura moderna? a cura di Cristina Ghisolfi e Luca Beatrice. La mostra, che riprende il titolo dalla storica rassegna Qu’est-ce que la sculpture moderne? (Centre Pompidou, Parigi 1986), presenta un’accurata ricerca di opere rappresentative del lavoro di otto artisti italiani che lavorano attorno al concetto di scultura figurativa contempoanea senza scivolare nel cliche’ o nel gusto retro’: Giuseppe Bergomi (Brescia 1953), Valerio Berruti (Alba 1978), Nicola Bolla (Saluzzo 1963), Aron Demetz (Vipiteno 1972), Michelangelo Galliani (Montecchio Emilia 1975), Nicola Samori’ (Forli’ 1977), Willy Verginer (Bressanone 1957) e Fabio Viale (Cuneo 1975).

Una ricognizione tutta italiana, attenta si’ alle nuove tendenze ma anche alle perizie manuali cosi’ intrinseche nella tradizione scultorea del nostro Paese. La sede, quella della città di Pietrasanta, nota per la grande scuola di scultura e come luogo prescelto da tanti artisti per vivere e lavorare, rappresenta una sfida e al contempo una necessità per la Galleria Marcorossi-Spiralearte che fino ad ora si e’ sempre dedicata alla pittura.

Annunciate le gallerie partecipanti a Pulse 09

Fervono i preparativi per la 5 stagione di Pulse contemporary Art Fair, la fiera internazionale dell’arte che si ripresenta al pubblico per confermare la sua reputazione di leader del panorama fieristico americano. Ieri il direttore Helen Allen ha annunciato la lista degli espositori nella nuova sede di Miami, lo storico palazzo art deco conosciuto come The Ice Palace.

Pulse Miami 2009 proseguirà la sua tradizione ospitando un gruppo eterogeneo di gallerie nuove e famose provenienti dalle diverse aree geografiche del pianeta, la lista totale degli espositori comprende infatti 80 gallerie da 18 differenti nazioni. Seconda solamente ad Art Basel Miami, Pulse rimane un punto di riferimento per il mercato dell’arte contemporanea considerato il fatto che la manifestazione offre anche un nutrito numero di eventi collaterali dedicati ai collezionisti ed agli amanti dell’arte in genere.

Ad Ancona Acusmatiq 4

 Fino ad oggi sabato 8 Agosto, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona si terrà quarta edizione del festival di musica ed arte elettronica Acusmatiq. Anche in questa edizione Acusmatiq si ricollega ad un discorso iniziato negli anni passati, presentando forme diverse e suggestive di rapporti tra la produzione musicale e la tecnologia, con uno sguardo sempre attento anche sul rapporto tra la pratica strumentale e l’elettronica nelle diverse forme dettate dalla sensibilità contemporanea.

Nessuna preclusione sulla base del genere di appartenenza, la fortunata formula di Acusmatiq si basa proprio su questa grande apertura a linguaggi e forme anche molto differenti, del passato, del presente e del futuro che vanno a comporre un mosaico spesso complesso e sempre affascinante.
Nell’era della contrazione temporale, dell’annullamento delle distanze operati dalla diffusione capillare delle tecnologie informatiche, Acusmatiq volge il proprio sguardo in tante differenti direzioni.