John Baldessari, Barbara Kruger, Catherine Opie e Ed Ruscha abbandonano il Board del MOCA di Los Angeles

La terribile vicenda del MOCA di Los Angeles continua a peggiorare, generando reazioni a catena a non finire. Come ben ricorderete a causa dei continui fraintendimenti con il  volpone Deitch, il povero Schimmel (che come ricordiamo vanta  un’esperienza ventennale nel ruolo di curatore capo del MOCA di Los Angeles) era stato prontamente allontanato dal board guidato dal magnate Eli Broad.

Successivamente il MOCA non aveva dato spiegazioni alla stampa, salvo poi salvarsi in corner con un comunicato stampa a dir poco ridicolo. Questo spregevole comportamento era stato prontamente criticato dalla stampa di settore (e non) e molti critici si erano scagliati contro la premiata ditta Broad – Deitch. In questi ultimi giorni alcuni grandi artisti, membri del comitato direttivo del MOCA, hanno deciso di abbandonare la nave.

Piccolo vademecum sulle frasi da comunicato stampa

Che barba i comunicati stampa delle mostre, eh? Quando poi invece di leggerli bisogna stilarli, la situazione sembra peggiorare ulteriormente. Ecco che arriva la crisi di idee ed il vostro pensiero su una data opera o sullo stile creativo di un determinato artista si offusca irrimediabilmente. Niente paura, con il nostro piccolo vademecum sulle frasi da comunicato stampa non rimarrete mai a corto di retorica per il vostro press release:

Una ricerca creativa capace di far riflettere sui concetti di storia, di memoria e di identità individuale e condivisa.

L’artista sperimenta nuove dinamiche percettive ed inediti campi di iterazione visiva.

un viaggio esplorativo nell’esperienza sensoriale della realtà.

Modelli/Models, al MAXXI 80 modelli di 60 autori dalla collezione permanente del museo

80 modelli di oltre 60 autori che hanno segnato la storia dell’architettura dal ‘900 ad oggi. E’ la mostra sulla collezione di architettura MODELLI MODELS che, dal 19 luglio 2012 al 2 aprile 2013, sarà esposta nella Galleria 2 del MAXXI, al primo piano del museo. La mostra, curata dal MAXXI Architettura con l’indirizzo scientifico di Maristella Casciato, è una delle prime occasioni per apprezzare e mettere a confronto un grande numero di modelli di opere moderne e contemporanee, realizzati con i materiali e le tecniche più disparate dal legno alla ceramica, ai gessi, ai metalli e alle materie plastiche.

“Nella storia dell’architettura – dice Margherita Guccione, Direttore del MAXXI Architettura – il modello ha svolto un ruolo di rilievo; ha sempre rappresentato una prima verifica dell’invenzione spaziale (“drawing follows models” secondo l’espressione lecorbuseriana), una modalità per governare la complessità tridimensionale indagando le relazioni tra le parti o tra le parti e il contesto. Le odierne rappresentazioni digitali e i rendering sono debitrici di questo strumento che produce oggetti dotati di un’estetica autonoma, capaci di rappresentare insieme la realtà e le diverse teorie del progetto architettonico. Così nasce questa esposizione che presenta al pubblico una parte significativa e di grande fascino della collezione del MAXXI Architettura”.

Albert Oehlen: dai dipinti Pop all’essenzialità dei ‘Drawings’

Fino al 27 luglio la Gagosian Gallery di Roma ospita la mostra ‘Drawings’ di Albert Oehlen, proseguimento dell’esposizione di dipinti dell’artista presentata a marzo presso la Gagosian Gallery New York di Madison Avenue. A due passi da Piazza di Spagna e da Via Veneto sorge l’imponente edificio ristrutturato nel 2008 per accogliere la nuova sede di una delle principali gallerie di arte contemporanee mondiali.

Le colonne in stile corinzio dell’entrata ricordano la facciata di un tempio greco, anticipando le ampie dimensioni dei suoi interni, dove i recenti disegni di grande formato (300x200cm) del tedesco sono dislocati nei tre ambienti in cui è suddiviso lo spazio. Nella sala ovale, un vasto openspace caratterizzato da un soffitto altissimo e da una serie di finestroni, che invitano l’occhio del fruitore ad osservare il palazzo adiacente, sono distribuiti su una parete bianchissima sei dei nove carboncini su carta presentati per l’occasione.

Albert Oehlen (1954, Krefeld, Germania – vive e lavora tra la Germania, la Svizzera e la Spagna), attualmente insegnante di pittura all’Accademia di Düsseldorf, ha studiato ad Amburgo con Sigmar Polke e ha lavorato a stretto contatto con Martin Kippenberger. Ha conseguito mostre personali presso il Stedelijk Museum di Amsterdam (1997), il Musée d’Art Moderne et Contemporain di Strasburgo (2002), il MOCA di Miami (2005), la Whitechapel Gallery di Londra (2006), il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi (2009), il Räume für Kunst, Freiburg, Germania (2010) ed il Carré d’Art di Nîmes (2011). Nel 2004–05 il Musée Cantonal des Beaux-Arts di Losanna lo ha celebrato attraverso una retrospettiva.

Shepard Fairey ed il pasticciaccio del murale

E’ stata pubblicizzata come un’opportunità unica, dal valore inestimabile: “il miglior offerente potrà piazzare una placca con il suo nome vicino ad un nuovo murale di Shepard Fairey”. Alla fine però, come spesso succede a quello che tocca il nostro scopiazzatore folle della street art, qualcosa è andato storto. L’opera in questione è stata prodotta per circa un anno e mezzo or sono per il Los Angeles Hospital e la posa della placca con il nome del benefattore avrebbe dovuto svolgersi durante una cerimonia di inaugurazione con tanto di vip al seguito.

Inutile dire che la cerimonia non c’è mai stata ed il nome del collezionista – benefattore compare unicamente su una bella denuncia sporta alla corte di Los Angeles. Jeremy Larner, questo il nome del collezionista, ha infatti richiesto indietro i suoi soldi denunciando Art of Elysium, l’associazione benefica che ha curato l’intera faccenda: “Il murale è divenuto parte integrante di questo ospedale, i bambini lo adorano e vengono ogni giorno a vederlo” ha dichiarato al Los Angeles Times Jennifer Howell, direttrice dell’associazione.

Confrontations – Tate Modern vs MAXXI

Estate, tempo di vacanze. Ovviamente anche per chi abita al di fuori dei nostri confini è giunto il momento di visitare l’Italia, meta turistica di molti stranieri. Il reale problema è che mentre l’offerta culturale degli altri paesi è assai ricca anche d’estate, dalle nostre parti lo scenario è semplicemente devastante. Ebbene, nel corso di questa estate rovente vorremmo inaugurare una piccola serie a puntate intitolata Confrontations vale a dire un piccolo giochino che abbiamo inaugurato qualche anno fa sulle pagine del nostro blog.

Si tratta di un confronto all’americana tra le offerte culturali di due prestigiose istituzioni, una straniera e l’altra italiana. Alla fine della nostra breve avventura  sarà più facile comprendere il peso della nostra cultura contemporanea e l’utilizzo finale dei fondi stanziati dai contribuenti a favore della stessa. Iniziamo da due pezzi da novanta, la Tate Modern di Londra ed il MAXXI di Roma, attualmente al centro di una triste vicenda relativa alla danza di poltrone al vertice.

Marisa Merz Call for papers

Call for papers, da inviare entro il 22 ottobre 2012

Giornata di studi dedicata a Marisa Merz – Roma, sabato 1 dicembre 2012

Il nuovo allestimento della collezione del MAXXI Arte A proposito di Marisa Merz porta avanti l’approfondimento che il Museo dedica alla storia dell’arte italiana contemporanea e a quegli artisti che possono essere considerati i maestri delle generazioni del XXI secolo.Nucleo della mostra è la recente acquisizione dell’opera Senza titolo, 2009 – 2010, che, con l’esposizione di altri lavori, è stata l’occasione principale che ha portato il MAXXI  ad approfondire la ricerca su Marisa Merz con la pubblicazione di un quaderno monografico (A proposito di Marisa Merz, a cura di Carolina Italiano, Mousse Publishing 2012).

Il Teatro anatomico di Silvia Giambrone

IMG 1701 from Emanuele Napolitano on Vimeo.

Giovedì 12 luglio si è svolta al MACRO Testaccio di Roma la performance Teatro Anatomico di Silvia Giambrone, ospitata all’interno della mostra Re-Generation.  Noi di Globartmag eravamo presenti quindi vi forniamo di seguito un piccolo resoconto di ciò che è accaduto:

Fa caldo, molto caldo. Negli spazi sovrastanti la Pelanda un nutrito gruppo di persone attende con ansia di scoprire cosa succederà, nel mentre l’occhio cade su di un comodino ed una sedia che occupano inerti e sornioni la sala circolare, mobilio vecchio stile, rassicurante come le case d’altri tempi.  L’artista entra, sedendosi placidamente sulla sedia. Giusto il tempo di sistemare un colletto di pizzo sulla carne nuda al di sotto del collo, ed ecco entrare un uomo che la affianca. L’uomo ha una borsa, da cui lentamente tira fuori ago chirurgico e filo.

A New York la prima asta di Street Art

Il prossimo 16 ottobre 2012 sarà una data storica per la street art a stelle e strisce. La casa d’aste Doyle organizzerà infatti la prima asta di Street Art a New York. In Europa manifestazioni di questo tipo sono stata già organizzate più volte ma, per assurdo, la capitale ideale della Street Art non aveva mai dedicato un importante evento di mercato a questa meravigliosa tecnica creativa.

Sembra strano che ad organizzare un’asta di questo tipo non sia stato un colosso del settore come Sotheby’s o magari Phillips de Pury che da anni inserisce lotti di street art nelle sue vendite al pubblico. Eppure la scelta di Doyle manifesta una richiesta di mercato ben precisa: i collezionisti internazionali sono sempre più interessati ai capolavori di Bansky ed affini.

La Galleria PrimoPiano occupata dall’artista Roxy in the Box

Roxy in the Box – ph. massimo pastore

Per la prima volta lo spazio espositivo napoletano sarà per tre mesi pacificamente espropriato e prenderà la forma di un temporary atelier, spazio che l’artista gestirà secondo le proprie necessità espositive seguendo un allestimento che sarà a sua totale discrezione. Occupy PrimoPiano #1 è un ulteriore passo che la galleria propone uscendo dai suoi confini e elaborando una scelta di flessibilità per meglio e maggiormente sostenere gli artisti in una decisiva forma di libertà che consenta loro di proporsi come naturalmente farebbero nel loro personale atelier. Più spazio, più tempo.

L’artista avrà a disposizione tutti gli spazi della galleria per tre mesi e questo consentirà un approccio espositivo originale, confrontarsi con la propria personale produzione e costruire un ideale percorso che consenta una più articolata visione delle opere e per un pubblico più vasto.Occupy PrimoPiano #1 sarà nelle mani di Roxy in the Box, artista con la quale la galleria ha da tempo un forte legame ideale e della quale ha in programmazione una sua personale nel 2013.

pastificio_lab #1 – Un progetto di Marcello Smarrelli a cura di Sguardo Contemporaneo

pastificio_lab è il nuovo progetto ideato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Pastificio Cerere, allo scopo di creare una piattaforma culturale che sviluppi iniziative volte a coinvolgere un pubblico sempre più eterogeneo.  pastificio_lab vuole essere connettore di idee, persone, progetti che mira, seguendo la tradizione della Fondazione, ad avvicinare gli studenti universitari che popolano il quartiere di San Lorenzo, luogo in cui sorge il Pastificio Cerere e confinante con La Sapienza – Università di Roma.

Mittelfest 2012

Dal 14 al 22 luglio, nove giorni dedicati alla cultura, allo spettacolo, alla creatività; nove giorni di gioiosa immersione tra gli aspetti più affascinanti della cultura mitteleuropea in una città, Cividale, entrata recentemente tra i siti Unesco di rilevanza mondiale; numerose anteprime assolute e nazionali in un cartellone mai così ricco di appuntamenti. MittelFest, vetrina riconosciuta dell’interscambio culturale tra Italia ed Est Europa e luogo di confronto di artisti e intellettuali della Regione Friuli Venezia Giulia e dei paesi dell’area centroeuropea, nell’edizione 2012 si rinnova, presentando per la prima volta sei percorsi tematici.

Il primo, RISVEGLI, è anche il tema della rassegna e insieme il titolo di uno strepitoso galà di danza dedicato ai Ballets russes di Djaghilev e Stravinsky, reintepretati dalla grande Eleonora Abbagnato insieme a etoiles italiane ed europee, ma è anche la sorprendente performance letteraria di John Lennon, “Vivendo cantando”, per la prima volta rappresentata in Italia in uno spettacolo targato MittelFest. Ma quest’anno i riflettori sono puntati sulla Repubblica Ceca: con il percorso PRAGA MAGICA il cuore della Mitteleuropa si trasferisce a Cividale, con lo straordinario Teatro Nero, il Teatro nazionale di Praga, la leggenda eterna del Golem, il Vaclav Havel della Rivoluzione di Velluto e molte altre sorprese, non solo artistiche.

Santarcangelo 12 a Santarcangelo di Romagna

La quarantaduesima edizione del Festival di Santarcangelo torna a occupare il calendario per 10 giorni consecutivi con spettacoli ogni sera. Tra progetti speciali e coproduzioni il festival mette in scena la città, con Richard Maxwell, Virgilio Sieni e Zapruder filmmakersgroup. Santarcangelo •12 inaugura inoltre il suo blog e rilancia il Centro Festival e il Dopofestival. Santarcangelo •12 Festival Internazionale del Teatro in Piazza, primo atto della nuova direzione artistica triennale guidata da Silvia Bottiroli con Rodolfo Sacchettini e Cristina Ventrucci alla condirezione, propone una formula piena che occupa il calendario dei suoi dieci giorni senza soluzione di continuità.

Appuntamenti ogni sera (anche nei giorni feriali) dal 13 al 22 luglio ininterrottamente, per un’edizione che potrà accogliere un numero più cospicuo di spettatori grazie anche all’utilizzo di nuovi spazi-spettacolo con capienze più ampie, e al maggior numero di repliche in programma. Uno dei nodi di questa quarantaduesima edizione del festival affronta il rapporto tra le arti della scena e la rappresentazione della vita quotidiana, delle emozioni e della relazione tra sé e gli altri.

St. Moritz Art Masters 2012

Per dieci giorni, la regione svizzera dell’Engadina rinnova l’appuntamento con i protagonisti dell’arte contemporanea. 35 location tra musei, gallerie, hotel di lusso e gli spazi aperti della territorio ospiteranno mostre personali e collettive – tutte gratuite – di grandi artisti del nostro tempo: Lutz & Guggisberg, Tom Sachs, Ron Arad, Vik Muniz, Hamish Fulton, Giuliano Pedretti, Mimmo Rotella, Letizia Cariello, Bettina Rheims, Albert Watson e molti altri.  Tra le numerose iniziative di SAM, il workshop di fotografia tenuto da Steve McCurry, Jock Sturges e Amedeo Turello.

Giunto alla sua quinta edizione, St. Moritz Art Masters (SAM), il festival dedicato all’arte e alla cultura ideato da Monty Shadow e curato da Reiner Opoku, con le sue 35 esposizioni gratuite, torna ad affermarsi, dal 24 agosto al 2 settembre 2012, come appuntamento imprescindibile per l’estate engadinese. La rassegna, nata con l’obiettivo di collegare l’arte contemporanea alla natura e al territorio della regione, ogni anno richiama un numero crescente di visitatori trasformando l’Alta Engadina in una meta interessante per gli appassionati di tutto il mondo.