Florian Kraps e Andre Bosman sono i fondatori dell’Impossible Projetct ma in cosa consiste questo progetto impossibile? si tratta di far tornare in vita le tanto amate pellicole Polaroid. La produzione del celebre instant film è stata infatti abbandonata due anni fa dalla Polaroid Corporation e l’ultimo pacchetto di pellicole è scaduto lo scorso novembre. Ma Kraps e Bosman non hanno intenzione di far tramontare il sogno della gloriosa pellicola istantanea che per milioni di fans in tutto il mondo è ben più importante della ormai consona fotografia digitale.
Ebbene i due imprenditori hanno rilevato la formula originale della pellicola ed hanno iniziato a sperimentare in maniera semi-casalinga, con l’intenzione di far ripartire la produzione dell’instant film. Circa due settimane fa l’impossible project ha prodotto le prime due varianti di instant film che prendono il nome di PX 100 silver shade e PX600 silver shade, il tutto avvolto in una confezione minimal ma del tutto accattivante.
Quando Matt Eich (ora 23enne) entrò nella scuola di fotogiornalismo nel 2004, l‘industria giornalisitica era già in declino. Matt però fotografa sin da quando bambino, la fotografia è quello che gli riesce meglio perciò ha continuato a percorrere tale strada anche dopo il matrimonio e la nascita di suo figlio. Ora Matt riesce a vendere qualche fotografia, lavorando come freelance per qualche magazine: “Devo lavorare sodo e scattare molte fotografie, poi devo piazzarle. Nessuno ti paga uno stipendio fisso, prima il fotogiornalismo era un mestiere, ora è divenuto puro caos, mi guadagno da vivere unendo un puzzle di piccoli lavoretti per alcuni giornali” ha dichiarato Matt.


Per molti è il re della fotografia fashion, il creatore di immagini sessualmente esuberanti che sono puntualmente glorificate dagli editori di magazines patinati. Per molti altri invece Terry Richardson è poco chic e molto porno, un uomo che esercita il suo potere su giovani ragazze vulnerabili. Il soft porno di Richardson è sempre stato materia di controversie ma oggi un punto di domanda si erge sopra al fotografo americano ormai 44enne. Una sua modella ha infatti condannato le sue opere come umilianti ed il suo modus operandi come manipolativo.


Un grande maestro, un fotografo innovativo, uno sciamano forse un misitco o un eremita. Questi termini sono forse limitativi per una figura monumentale come quella di Frederick Sommer, artefice di vere e proprie alchimie fotografiche in bianco e nero, dai fotomontaggi, ai soggetti evanescenti fino alle ossa dei coyote ed alle interiora di animali brutalmente fissate sullo sfondo bianco. Sommer era un’autodidatta e la fotografia diurna era la sua pratica preferita, un medium capace di portarlo in molteplici direzioni attraverso le oscure strade del processo creativo.

Sono passati 35 anni da quando il termine New Topographics (Nuova Topografia) fu coniato da William Jenkins, curatore dell’omonima mostra di fotografia paesaggistica tenutasi alla George Eastman House di Rochester a New York. Lo show ospitava 168 fotografie che riproducevano strade cittadine, centri abitati e siti industriali. Prese tutte insieme quelle immagini sembravano essere il prodotto di un’estetica della banalità ed infatti la mostra non piacque a nessuno.

Importante retrospettiva la Getty Center di Los Angeles che fino al prossimo 10 gennaio ospiterà la mostra Small Trades dedicata al talento fotografico di Irving Penn (1917-2009). Il grande maestro della fotografia ha iniziato la sua carriera lavorando per Vogue come fashion photographer e creando immagini con linee pulite, toni brillanti e composizioni bilanciate che gli hanno garantito un un posto nel mondo dell’arte molto prima che Juergen Teller fosse in grado di sorreggere il peso di una macchina fotografica.