Nuovo mural per Os Gemeos in collaborazione con Aryz in Polonia, Check Thiz out…
I mitici fratelli della Street Art hanno portato a segno un nuovo colpo da maestro. I due hanno infatti completato un’opera ciclopica a Vancouver in Canada per la Vancouver
In un recente post sulla sua pagina di Facebook, il direttore di Fox News, Jason Vincent, aveva così commentato una pacifica manifestazione sotto gli studi della sua redazione: “Aggiungete i nativi americani alla lista degli animali che gironzolano nel mio cortile”. Gli atti di razzismo sono intollerabili ma quando vengono poi replicati dalla Fox stessa, allora l’intera situazione assume un tono a dir poco grottesco che andrebbe immediatamente punito con una sanzione esemplare, ma andiamo per gradi.
La scorsa settimana Os Gemeos, i gemelli brasiliani della street art internazionale, hanno svelato al mondo il loro nuovo murale sulla Rose Fitzgerald Kennedy Greenaway di Dewey Square a Boston. Il gigantesco e simpatico murale occupa il Big Dig ventilation building e raffigura un ragazzino con in testa un giacchettino rosso.
Il prossimo 16 ottobre 2012 sarà una data storica per la street art a stelle e strisce. La casa d’aste Doyle organizzerà infatti la prima asta di Street Art a New York. In Europa manifestazioni di questo tipo sono stata già organizzate più volte ma, per assurdo, la capitale ideale della Street Art non aveva mai dedicato un importante evento di mercato a questa meravigliosa tecnica creativa.
Sembra strano che ad organizzare un’asta di questo tipo non sia stato un colosso del settore come Sotheby’s o magari Phillips de Pury che da anni inserisce lotti di street art nelle sue vendite al pubblico. Eppure la scelta di Doyle manifesta una richiesta di mercato ben precisa: i collezionisti internazionali sono sempre più interessati ai capolavori di Bansky ed affini.
La street art è bella, la street art ci piace. Del resto, scarabocchi a parte, a chi non piacerebbe vedere i luoghi urbani più degradati, finalmente riqualificati da guizzi di graffiti e caleidoscopici murales. La street art poi è giovane e fresca, alzi la mano chi non ha mai visto orde di ragazzini armeggiare con bombolette spray anche in pieno giorno, nel tentativo di far pratica su mura in disuso adibite a veri a propri banchi di prova.
E poi quanti grandi supereroi da imitare: Banksy, Invader, Blu, Os Gemeos e chi più ne ha più ne metta, la lista dei creativi dell’arte metropolitana non finisce mai ed il bello è che ognuno di essi ha qualcosa di unico da cui si può sempre trarre ispirazione. Basta non incappare in un problema assai diffuso che potrebbe traviare le giovani generazioni, sarebbe a dire quello degli “orrori” ortografici.
Inaugura giovedì 30 giugno alle 18.30 alla Palazzina dei Giardini a Modena Kindergarten, collettiva che presenta opere di 6 artisti internazionali, Futura, Mode2, Os Gêmeos, Tom Sachs, Kostas Seremetis, Boris Tellegen (aka Delta), a cura di Giorgio de Mitri.
Organizzata dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione de Mitri di Modena con la partecipazione di Sartoria e Slam Jam, coprodotta con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra inaugura una nuova stagione espositiva della Palazzina Vigarani, aperta durante tutta l’estate, con un allestimento intitolato letteralmente “giardino d’infanzia”, che fa spazio all’arte intesa come gioco e libertà da ogni vincolo, e di nuovo rimanda – come la mostra di Anna Malagrida aveva fatto con il tema del ballo e della danza – ai giochi e alle delizie di cui fu teatro l’edificio seicentesco ai tempi della corte estense.
Jeffrey Deitch come ben ricorderete è stato protagonista dell’assurda censura al murale dello street artist italiano Blu che aveva creato delle bare coperte da giganteschi dollari al posto della bandiera Americana in chiara denuncia contro le follie guerrafondaie dei signori della guerra. Ebbene dopo quella cancellazione da vero e proprio dittatore dell’arte, Jeffrey Deitch prova a rimediare alla brutta figura con una bella mostra tutta dedicata alla street art nel suo MOCA di Los Angeles, ovviamente questo non basta per ottenere il nostro perdono ma vediamo cosa ha in mente il malefico volpone.
La mostra del MOCA prende il titolo di Art in the Streets e verrà inaugurata il prossimo 17 aprile (in visione fino all’8 agosto 2011), in mostra 50 artisti tra i più noti del mondo come Fab 5 Freddy, Shepard Fairey , Os Gemeos, JR, Futura, Swoon, Mister Cartoon, RETNA, SABER, RISK e tanti altri che saranno chiamati a realizzare circa 100 opere.
Se ben ricorderete, Kenny Scharf aveva deciso agli inizi di dicembre dello scorso anno di produrre un nuovo murale invadendo un muro della Bowery, già famoso per esser stato curato dalla Deitch Gallery ed ora in mano alla The Hole NYC. C’è da dire che in passato il muro ha ospitato opere di Keith Haring di Shepard Fairey, Os Gemeos e ultimamente di Barry McGee.
Comunque sia tornando a Scharf, lo street artist è stato vittima di uno dei più comuni inconvenienti del mestiere ossia il bombing. In termini pratici l’opera di Scharf è stata scarabocchiata da altri street artists. L’artista è quindi andato su tutte le furie reclamando vendetta su alcuni blog d’arte: “Bisogna motivare queste azioni altrimenti si rischia di compiere inutili atti di violenza ed aggressione”. Ovviamente le risposte dei colpevoli del misfatto non si sono fatte attendere e due di loro, ossia Peterpanposse e Grimace hanno strapazzato Scharf in malo modo.
Continuano i guai per il povero (si fa per dire) Shepard Fairey che dopo essere stato citato in giudizio per aver infranto la legge sul copyright riguardo alla foto raffigurante Obama usata per il suo celebre poster Hope e dopo aver pagato diverse ammende per aver imbrattato proprietà pubbliche, torna ora a far parlare di sé e delle sue peripezie. Va detto che ogni street artist che si rispetti sa che un’opera (essendo creata in strada e da essa ospitata ) può essere scarabocchiata da un momento all’altro da qualsiasi writer burlone. Ovviamente esistono leggi non scritte e solitamente i writers non rovinano i murales di altri artisti.
Ci viene da pensare però che Fairey non sia molto amato dalla comunità di street artists newyorchese, visto che alcuni writers hanno imbrattato un installazione (una serie di posters) che l’artista aveva appena creato sulla Houston Street di New York. L’opera doveva essere una sorta di preludio alla prossima (ed ultima) mostra della Deitch Projects che ospiterà appunto la personale di Fairey. Un graffiti artist chiamato NAW ha aggiunto il suo tag sopra l’opera di Fairey, una guardia della sorveglianza ha tentato di bloccarlo ma NAW si è divincolato ed alla fine la guardia è riuscita solamente a strappargli la maglietta.
C’e tempo sino al prossimo 25 marzo 2010 per ammirare le fantastiche creazioni di Os Gemeos, giunti alla loro seconda mostra personale presso Galleria Patricia Armocida di Milano. Occasione più unica che rara per ammirare il talento di questo dinamico duo della street art internazionale. Otavio e Gustavo Pandolfo (1974, San Paolo del Brasile), gemelli identici, in arte Os Gemeos, pionieri del writing brasiliano nella metà degli anni ’80, oltre agli incredibili lavori realizzati nelle strade di San Paolo, negli ultimi anni le loro opere sono state esposte nei musei e nella manifestazioni d’arte più importanti di tutto il mondo.
In occasione della mostra, dal titolo Nos braços de um anjo, (Nelle braccia di un angelo), presenteranno opere inedite: tele di grandi dimensioni, sculture- oggetto sonore e installazioni site- specific meccaniche e interattive che realizzeranno direttamente in galleria. L’esposizione comprende opere che riflettono il loro immaginario legato al vissuto quotidiano nelle periferie urbane di una grande metropoli ricca di contrasti come San Paolo e al folklore culturale e musicale del nord est del Paese che gli occhi sensibili degli artisti traducono in visioni poetiche dalle atmosfere surreali e da sogno.
Da tempo la street art è entrata nei luoghi canonici dell’arte, gallerie e musei (persino in Italia) ospitano sempre più eventi dedicate a questa splendida disciplina artistica di cui molte volte abbiamo parlato fra le nostre pagine, imparando ad ammirare le incursioni di protagonisti internazionali come Banksy, Os Gemeos,Cartrain, Mat Benote e dei talenti nostrani come Sten, Lex, Lucamaleonte, Blu e Tv Boy.
Per questi e tanti altri grandi nomi della street art il passo dalla strada alla galleria d’arte è stato relativamente breve un poco come lo è stato per Keith Haring e Jean-Michel Basquiat. Documentare i progressi della street art organizzando mostre in luoghi istituzionali e quanto altro è un passo dovuto per la storia dell’arte ma è altrettanto importante che i protagonisti di questa disciplina non si vendano completamente al sistema dell’arte snaturando così la freschezza di una creatività nata nelle strade.
Quest’anno una vostra opera video potrebbe essere proiettata sugli enormi schermi appesi in Times Square a New York fra la curiosità di centinaia di migliaia di passanti. No, non si tratta di una nuova pubblicità e nemmeno di un film ma il nuovo concorso artistico indetto da Babelgum che prende il titolo di Babelgum Metropolis.
La giuria del premio è in cerca dei più coraggiosi artisti di tutto il globo per il più grande art show mai prodotto. I vincitori avranno l’opportunità di vedere le proprie opere proiettate su schermi giganti che di solito ospitano le pubblicità dei più grandi brands internazionali, una grande e meravigliosa vetrina per promuovere la propria creatività artistica.
In questi giorni d’estate che ci sembrano scorrere lenti e tranquilli senza troppi scossoni, il mondo della street art è invece in gran fermento. Diversi artisti sono infatti al lavoro per le strade del mondo a caccia di nuove superfici da riempire con fantastiche creazioni.
Si parte da Banksy, la BBC ha da poco affermato che la mostra dell’artista al Museo di Bristol oraganizzata in gran segreto, si è rivelata uno straordinario successo che ha fatto registrare sin ora la bellezza di 120.000 visite. Non pago di ciò Banksy avrebbe da poco esportato il suo talento anche in Africa. Sono infatti da poco apparsi alcuni suoi murales in Mali che testimoniano la sua presenza nel continente nero.
Gli interventi di street art ed in particolar modo di urban art sono dappertutto. Le città ne sono invase ed in ogni più recondito angolo della nostra realtà di cemento appaiono dal nulla stickers, posters, grandi murales, stencils e graffiti.
Quello che è già successo nelle più grandi metropoli degli Stati Uniti 40 anni fa ha subito uno sviluppo a macchia d’olio trasformando le strade di ogni parte del globo in una immensa galleria d’arte a cielo aperto. Anche se la maggior parte degli artisti urbani produce opere nel totale anonimato e in alcuni casi al di fuori della legge, molti protagonisti provenienti dalla strada sono riusciti ad emanciparsi trasformando la street art in tutte le sue forme in un media non solo strettamente collegato all’età giovanile ma una vera e propria espressione artistica capace di prendere d’assalto i più importanti musei e le più blasonate gallerie di tutto il mondo.