Su Blackwell e le storie di carta

 Forse il nome Su Blackwell non vi dirà nulla di particolare ma il suo stile del tutto particolare sicuramente non tarderà a fare breccia sulla scena internazionale. Le visionarie opere dell’artista inglese sono ricavate da vecchi libri di seconda mano che vengono successivamente intagliati in maniera particolarmente accurata, l’intero processo richiede mesi ma alla fine il risultato è a dir poco sbalorditivo.

Su Blackwell trae diretta ispirazione da un paragrafo o un’immagine del libro che ha intenzione di trasformare in un fantastico modello di carta. Il finissimo lavoro di cesellatura e taglio della carta attuato dall’artista trentatreenne da vita a forme che nascono e crescono direttamente dal midollo delle pagine del libro come una formazione naturale e spontanea dotata di tre dimensioni. Come già detto l’ispirazione nasce dal libro stesso, ad esempio la sua opera Through the looking Glass è intagliata dall’omonimo libro di Lewis Carroll mentre Wild Flowers è una creazione direttamente tratta da un manuale di fiori selvatici del territorio britannico. 

Musei online con ArtBabble

Grande mossa dell’Art Institute of Chicago che ha lanciato ieri il suo gemellaggio con il sito di arte ArtBabble.org. La piattaforma online è un canale che mette in onda contenuti artistici creato dall’Indianapolis Museum of Art e lanciato lo scorso aprile con la partecipazione di differenti istituzioni ed organizzazioni come Art21, the Los Angeles County Museum of Art, The Museum of Modern Art, The New York Public Library, the San Francisco Museum of Modern Art e lo Smithsonian American Art Museum.

ArtBabble permette ai visitatori di esplorare in maniera del tutto innovativa, capolavori dell’arte attraverso una collezione di interviste con artisti e curatori, documentari e video installazioni. Mediante un software di nuova tecnologia il sito riesce a garantire l’alta definizione di ogni filmato oltre ad alcuni contenuti interattivi come i feedback degli spettatori. “Siamo entusiasti di poterci unire ad ArtBabble”, ha annunciato Sam Quigley, vice presidente del dipartimento di Information Technology dell’Art Institute di Chicago. 

Lutto per la danza contemporanea

La danza contemporanea nel giro di pochi mesi ha perso due protagonisti assoluti, il 30 giugno morì Pina Bausch e il ora precisamente il 26 luglio è mancato Merce Cunningham. Rispetto alla coreografa di Solingen, morta non ancora settantenne a causa di un male folgorante e incurabile, Merce Cunningham ha avuto il beneficio di un’esistenza lunga e non particolarmente tormentata, spirando per cause naturali all’età di 90 anni, presso la sua casa di New York.

Dopo un fondamentale apprendistato presso la compagnia di Martha Graham, Cunningham fece il secondo incontro fondamentale della sua vita: quello con il compagno d’università, futuro compositore e partner John Cage. I due, con le loro teorie sulla separazione consensuale fra gesto e musica e sulla potente influenza che il Caso produce sull’una e sull’altra – proprio come accade nella vita di ogni giorno – avrebbero impresso una svolta fondamentale nella storia dell’arte del secondo dopoguerra.

Tentata estorsione alla Sotheby’s italiana

Incredibile ma vero, la casa d’aste internazionale Sotheby’s è stata vittima di una tentata estorsione di 800.000 euro. La causa? Una scultura di Marino Marini recentemente venduta in un’asta a 780.000 sterline era secondo il ricattatore falsa e quindi voleva l’ingente cifra per non rendere pubblica la notizia.

Ma andiamo per gradi e Globartmag vi racconta la vicenda passo dopo passo. In tre mesi i militari hanno individuato, e denunciato, un imprenditore milanese abilissimo nel muoversi in rete senza lasciar traccia. L’imprenditore insieme a un socio investiva in vari «prodotti»: azioni, metalli preziosi, valuta, ma anche, non ultimo, in arte. In questo modo si era fatto una certa conoscenza di quel mondo e quando il suo socio, abile collezionista, ha messo in vendita il Piccolo Cavaliere di Marino Marini ha pensato di fare il colpo gobbo.

Robert De Niro e John McEnroe vittime dell’arte

Nuovi guai per Lawrence Salander, per molti di voi questo nome non significherà nulla ma vi assicuriamo che sono in tanti a conoscere il famoso magnate dell’arte e proprietario della famose gallerie d’arte Salander-O’Reilly di Manhattan, alcuni forse vorrebbero non averlo mai conosciuto.

Lo scorso marzo Salander è stato accusato di aver venduto più volte la stessa opera d’arte a persone diverse e di aver trascinato numerosi investitori in opportunità d’affari inesistenti. Il presunto truffatore avrebbe inoltre venduto opere d’arte provenienti dalla collezione del noto attore americano Robert De Niro, ricavando 1 milione di dollari, cifra che il povero (si fa per dire) attore hollywoodiano non ha più visto rientrare nelle proprie casse.

Pierluigi Febbraio, Passo come un’ombra in un mondo di apparenza

La stagione espositiva della Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Arezzo prosegue con la mostra del lavoro di Pierluigi Febbraio: giovane artista romano, già vincitore del Premio Celeste 2006. Dieci grandi installazioni comporranno la mostra che si articolerà al II piano dello storico edificio aretino, poggiato architettonicamente alla chiesa di San Francesco, che ospita la Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca.

In collaborazione con Galleria Romberg Arte Contemporanea di Roma, l’evento sarà curato da Fabio Migliorati e, per l’occasione, verrà presentato un catalogo Edizioni Romberg, con testi di Matteo Galbiati, Gianluca Marziani, Fabio Migliorati e Viviana Siviero. Lo scritto è la prima monografia dell’opera dell’artista, in cui i quattro trattano il senso dell’espressione artistica di Pierluigi Febbraio.

Liam Gillick fa tappa a Chicago

 Torna uno dei più discussi artisti della Biennale di Venezia 2009, si tratta di Liam Gillick artista inglese scelto per rappresentare il padiglione tedesco, subito ribattezzato da Globartmag come padiglione Ikea, per l’imbarazzante somiglianza dell’opera presentata con qualsivoglia complemento d’arredo della famosa azienda svedese.

Come già detto anche in patria tedesca l’opera dell’artista non ha riscosso numerosi consensi. Tutto ciò non ha sicuramente demotivato Gillick il quale sarà ospitato dal 10 ottobre prossimo fino al 10 gennaio 2010 al MCA Museum of Contemporary art di Chicago in occasione di un grande evento dal titolo Three Perspectives and a Short Scenario. Liam GIllick è emerso nei primi anni ’90 come attore principale della nuova scena dell’arte inglese, la sua fama è dovuta alla produzione di sofisticate opere costituite da strutture architettoniche fatte di alluminio e plexiglas colorato.

Le notti oscure di David Lynch e Danger Mouse

Quando una tormentata ed oscura icona del cinema chiamata David Lynch si unisce ad un musicista visionario come Danger Mouse (Brian Burton) c’è da aspettarsi di tutto. Se poi i due decidono di far entrare nel loro circolo anche un reietto dell’alternative rock come Mark Linkous, meglio noto come Sparklehorse, allora l’evento diventa imperdibile.

I tre cavalieri dell’apocalisse hanno deciso di collaborare a Dark Night of the soul, progetto interdisciplinare che è attualmente ospitato dalla Michael Kohn Gallery di Los Angeles fino al prossimo 15 agosto. Per la loro prima collaborazione in assoluto David Lynch, Danger Mouse e Sparklehorse hanno disegnato una installazione che occupa due stanze della galleria all’insegna del dialogo tra musica ed arte contemporanea.

Zena el Khalil alla Fondazione Merz di Torino

A’Salaam Alaykum: Peace be upon you (La pace sia con voi) è il terzo appuntamento di Meteorite in Giardino, una rassegna di arte visiva a cura di Maria Centonze.

Con il lavoro A’Salaam Alaykum: Peace upon you, Zena el Khalil racconta una generazione che vive nel ricordo costante della guerra e nella consapevolezza che questa possa ricominciare, ma che contemporaneamente desidera il ritorno alla normalità e soprattutto alla pace. In primo piano una grande scritta che riporta Allah in arabo, alta circa 3,80 m, interamente ricoperta da tessere di specchi che riflettono la luce dei faretti posti ai lati della vasca della Fondazione.

Pierre et Gilles in mostra al C/O Berlin

 Il centro per l’arte contemporanea C/O Berlin di Berlino presenta dal 25 luglio al 4 ottobre una grande retrospettiva del duo artistico francese Pierre et Gilles. L’universo dei due famosi artisti è popolato da forme colorate e pompose, adagiate su un limbo terreno dominato dal barocco. Pierre et Gilles creano fotografie dipinte a mano decisamente uniche, le loro opere sono costituite da ritratti di divi del cinema, marinai e principesse, santi e peccatori, figure mitologiche o semplicemente illustri sconosciuti.

Tra fiaba ed incanto i due artisti reinventano i linguaggi artistici e l’immaginario collettivo influenzando e cambiando anche la storia dell’arte in un sogno all’interno della realtà pervaso dalla perfezione estetica. Pierre et Gilles sono tra i più importanti artisti dei nostri tempi, nelle loro complesse ed elaborate immagini essi prendono spunto dalla storia ponendosi oltre i tradizionali codici morali e sperimentando i chliches della società.

La fotografia è defunta? se ne parla a Birmingham


Mentre in Italia ultimamente è tanto alla moda dir che la pittura è oramai agli sgoccioli nel resto dell’Europa si stanno verificando situazioni analoghe ma riferite ad altre tecniche artistiche. Un poco per celia ed un poco per noia o per non morir come diceva il comico Ettore Petrolini, a Birmingham si sono messi in testa che la fotografia è ormai defunta.

Ovviamente si tratta di una provocazione poichè Photography is Dead è il titolo della nuova edizione dell’International Photographic Review organizzato da Rhubarb-Rhubarb l’agenzia di sviluppo per artisti che usano il mezzo fotografico sia digitale che tradizionale. L’evento riconosciuto in tutta Europa oltre ad aprire il dibattito su questa scottante tematica, rappresenta una ghiotta occasione per ammirare e comprare immagini dei più grandi fotografi internazionali sia emergenti che famosi.

Kandinsky Prize, Mosca e Londra in (arte) contemporanea

Il Kandinsky Prize di Londra, in collaborazione con la Louise Blouin Foundation ed il Kandinsky Prize di Mosca, presenterà al pubblico i più innovativi e talentuosi giovani artisti contemporanei di nazionalità russa. Questa importante edizione londinese di uno dei più importanti premi per l’arte contemporanea russi rappresenta un evento unico nel suo genere. Oleg Kulik è stato chiamato a curare una mostra che vedrà tra le sue fila una selezione degli artisti partecipanti al Kandinsky Prize di Mosca , scelti da una giuria di curatori, giornalisti e critici.

Gli artisti saranno chiamati a rappresentare la diversità di stili e di forme della nuova corrente di arte contemporanea russa. Il Kandjnsky Prize edizione londinese aprirà le danze il 14 ottobre prossimo alla Lousie Blouin Foundation, nei pressi di Holland Park. Il premio russo è stato istituito da Shalva Breus, editore del magazine d’arte ArtChronika ed oggi direttore del premio. Nel corso degli anni questa manifestazione si è guadagnata il riconoscimento di tutta la scena internazionale divenendo uno dei punti di riferimento come termometro e vetrina della giovane arte dell’ex unione sovietica.

Il trip acido di Justin Lowe e Jonah Freeman

La galleria Deitch Projects di New York non finisce mai di stupirci, come già annunciato in un nostro precedente articolo lo spazio espositivo posto al livello superiore è attualmente occupato dalla mostra in memoria di Dash Snow ma la pirotecnica galleria ospita attualmente nei suoi spazi anche un altro avvincente evento. Si tratta di Black Acid Co-op, progetto collaborativo di Justin Lowe e Jonah Freeman che per l’occasione hanno letteralmente invaso la galleria, ricreando ambienti allucinati ed allucinanti costituiti da labirinti, corridoi e piattaforme d’osservazione affastellati uno sull’altro in maniera del tutto frenetica e fantastica.

I due artisti hanno ricreato una installazione che simula gli interni di una casa i cui occupanti sono dediti alla produzione di cristalli di metanfetamina. Quando si parla di Ice , Shaboo e Shabu (termine in uso nelle Filippine) ci si riferisce alla forma più pura della metanfetamina, ovvero cristalli solitamente limpidi di d-metanfetamina cloridrato. Spesso viene fumata o iniettata con effetti di gran lunga superiori alle altre vie di assunzione.

Lynda Benglis, pubblicità pro-sesso


Tutto è cominciato da una fotografia che ritraeva una donna con un gigante fallo. Lei era Lynda Benglis, astro nascente 32enne nel firmamento della corrente post minimalista newyorkese dei primi anni ’70. Lo strumento in questione era un grande dildo di lattice che la signora Benglis teneva saldamente fra le sue gambe in quella famosa e chiacchierata fotografia a colori. Quando la fotografia apparse su di un’intera pagina dell’importante magazine Artforum nel 1974, l’opinione pubblica ed i benpensanti dell’epoca andarono su tutte le furie e molti furono scossi a tal punto da tacciare l’arte di Lynda Banglis di pornografia, una schifezza inaccettabile per un giornale d’arte contemporanea.

In realtà la pagina di Artforum fu pagata dall’art dealer di Lynda Banglis, la fotografia divenne quindi una sorta di scandalosa pubblicità che contibuì a creare una sorta di mitologia attorno all’allora giovane performer.
L’artista Barbara Wagner dichiarò che mostrare un fallo come segno freudiano di potere non rappresenta a pieno l’identità femminile ma ne enfatizza l’inferiorità. Rosalind Krauss direttrice di Artforum nel numero del mese seguente prese le distanze dalla sconcertante pubblicità, etichettandola come brutale.