Record all’asta per Alberto Giacometti ma il compratore non è Roman Abramovich

 Una delle più amate sculture in bronzo di Alberto Giacometti, L’uomo che Cammina I (Walking Man I) ha infranto tutti i record del mondo riguardanti la vendita di un’opera all’asta. La scultura è stata venduta ad un collezionista anonimo che ha rilanciato tramite telefono sino a far levitare le quotazioni a 104.3 milioni di dollari. Tutto è successo ad un’asta da Sotheby’s a Londra mercoledì notte.

Il precedente record era stato fissato da Ragazzo con la pipa, dipinto di Pablo Picasso del 1905 che nel 2004 da Sotheby’s a New York aveva raggiunto quota 104.1 milioni di dollari, Giacometti ha battuto quindi Picasso con ben 200 mila dollari di scarto. In una sala totalmente piena, 10 offerenti si sono battuti per una statua di 183 cm, concepita nel 1960 e prodotta un anno dopo. Il misterioso compratore ha rilanciato continuamente sino ad eliminare tutti i suoi contendenti.

Il Turner Prize 2009 truccato, bruciante realtà o denigratoria menzogna?

Sono stati in molti a lamentarsi di inciuci e contro-inciuci nei premi artistici nazionali. Le lamentele sono sempre le solite, giuria che favorisce i soliti nomi e curatori furbetti che ricambiano favori ad artisti e gallerie. Ebbene se pensate che tutto ciò succede solo da noi ed è quindi il momento di emigrare all’estero perchè li fanno le cose in modo pulito e gli artisti sono rispettati, allora forse vi state sbagliando.

Lo scorso anno infatti erano stati in molti a lodare il comitato del prestigioso Turner Prize britannico per aver condotto un’edizione senza scandali ma adesso sembra che i complimenti siano arrivati troppo presto. Charles Thomson, artista co-fondatore insieme a Billy Childish del movimento Stuckism (che più volte ha criticato il Turner Prize), ha violentemente attaccato il vincitore dell’edizione 2009 Richard Wright, facendo notare che l’artista è amico di vecchia data di Charles Esche, direttore del Van Abbemuseum di Eindhoven nonché membro della giuria del premio.

Leonardo Da Vinci è la Gioconda? Riesumiamolo e vediamo

 Incredibile notizia che ancora una volta proviene dall’Italia. Sembrerebbe infatti che i nostri scienziati abbiano intenzione di non voler concedere il degno riposo a tutti quei geni del passato che hanno contribuito all’arte ed alla cultura nazionale ed internazionale. Dopo il nostro precedente articolo sulla riesumazione di Caravaggio con lo scopo di compiere ricerche sulle cause della sua morte, siamo qui a parlarvi di un’altra  celebre salma che presto sarà prelevata dalla sua tomba.

Si tratta di Leonardo Da Vinci, i cui resti saranno analizzati nella speranza di risolvere l’enigma sull’identità della misteriosa Monna Lisa. Se ben ricordate alcune settimane fa un altro studioso aveva avanzato alcune ipotesi sui malanni della Gioconda (vedi nostro precedente articolo). Ora alcuni scienziati italiani hanno ottenuto il permesso di di aprire la tomba dell’artista che attualmente si trova nel castello di Amboise, situato nella valle della Loira, l’equipe tenterà in seguito di ricostruire il volto di Leonardo per scoprire se il ritratto della celebre donna sia o meno un autoritratto in maschera.

Tutti pazzi per il gossip

Vi proponiamo una serie di articoli in ordine sparso che abbiamo raccolto dai nostri archivi cartacei nel corso degli anni. Alcune notizie sono talmente bizzarre che potrebbero essere vere, altre sono talmente vere da passare per false. A voi il gusto di crederci o no.

Frank Gehry ha ammesso di non aver mai progettato i suoi musei pensando alle opere d’arte da ospitarci: “Il mio lavoro è già arte, sono un archistar” ha dichiarato l’architetto ad un reporter russo durante un party su di uno yacht ancorato nei pressi delle coste tunisine. Gerhy ha già sviluppato un progetto per il museo d’arte contemporanea di Odessa che si spera porterà più di 500 milioni di dollari annui nelle casse cittadine grazie al turismo di massa ed ai diritti di riproduzione delle fotografie della struttura nelle pubblicazioni di tutto il mondo.

L’editore di Artforum invitato ad un dibatto sulla critica d’arte a Huston non è stato in grado di rispondere ad una domanda su di un articolo apparso sul suo magazine. La giustificazione dell’editore è stata:”Andiamo, io non leggo gli articoli! Lo sanno tutti che i giornali d’arte esistono solo per vendere spazi pubblicitari”. Dopo tale affermazione il pubblico è rimasto un poco spiazzato ma in seguito ha posto all’editore alcune domande sulla pubblicità all’interno dei magazine d’arte. L’editore questa volta ha risposto con esauriente professionalità.

La musica pop sempre più vicina all’arte: Damon Dash apre una galleria e la foto di Madonna all’asta di Sotheby’s

Forse molti di voi (magari i più giovani) conosceranno sicuramente Damon Dash, produttore che ha aiutato gente come Kanye West e Jay-Z ad elevarsi nel firmamento delle stelle dell’hip hop americano. Ora Dash ha però intenzione di buttarsi a capofitto anche nel dorato mondo dell’arte contemporanea e siamo sicuri che la sua discesa in campo non passerà certo inosservata.

Il produttore ha già collaborato con Takashi Murakami ed ha prodotto il video di Vanessa Beecroft per la performance VB64. Nel frattempo il suo pupillo Jay-z ha racimolato una cospicua collezione d’arte che include diverse opere di Damien Hirst e Richard Prince. Damon Dash ha già fatto suo un edificio di Tribeca e si appresta ad inaugurare la sua Dash Gallery che aprirà le porte il prossimo 19 febbraio ed esporrà artisti quali Isaac Fortoul, Bobby Castaneda, Heather Gargon, Hector Ruiz e Jeremy Wagner. Staremo a vedere se il fiuto per gli affari del noto produttore riuscirà ad estendersi anche al difficile quanto imponderabile mondo dell’arte contemporanea.

Anish Kapoor alle olimpiadi di Londra 2012 con una nuova opera

 Un’incredibile scultura di 120 metri disegnata da Anish Kapoor potrebbe diventare il nuovo monumento dei giochi olimpici inglesi del 2012. Il sindaco di Londra, l’ormai noto Boris Johnson spera che l’imponente installazione dal costo di 15 milioni di sterline attirerà molte persone divenendo una vera e propria attrazione turistica. La scultura, che sarà costruita nell’ Olympic park di Londra sarà sovvenzionata dal magnate dell’acciaio Lakshmi Mittal, l’uomo più ricco di tutta la Gran Bretagna.

Anche se progetto è top secret, alcune voci di corridoio affermano che la struttura sarà asimmetrica e somiglierà ad una serie di anelli interconnessi che ben si accosteranno alle sinuose curve dell’Acquatics centre disegnato da Zaha Hadid (che sorge proprio vicino a dove sarà eretto il monumento) e ben rappresenteranno il logo a cinque anelli delle Olimpiadi. La scultura prevede anche degli ascensori per i visitatori che potranno ammirare la metropoli da un’altezza ragguardevole. All’interno dell’opera sorgerà anche un ristorante.

Haiti: il terremoto distrugge anche l’arte

A poco più di due settimane dal terribile terremoto che il 12 gennaio ha raso al suolo Haiti stroncando la vita di almeno 150.000 persone,(Alcuni esperti stimano che le morti saliranno a più di 200.000 persone, più del 2 percento della popolazione) le autorità cittadine sono alle prese anche con gli ingenti danni al patrimonio culturale nazionale. Stando a quanto riportato sul New York Times molti degli edifici storici della città sono stati irreparabilmente distrutti, incluso il palazzo della Corte Suprema, la cattedrale di Notre Dame, la cattedrale della Santa Trinità ed il Palazzo Nazionale, casa in stile rinascimentale francese del presidente haitiano.

In merito a questo gravissimo disastro Axelle Liautaud, un celebre art dealer del luogo ha dichiarato: “Ovviamente dobbiamo occuparci prima delle persone ma se siamo ancora una nazione, anche dopo tutta questa disperazione, è anche grazie alle nostre forti radici culturali”.

Le facce di George Condo entrano nel mondo della moda

Lo scorso 21 gennaio è iniziata a Parigi la settimana della moda maschile. La patinata e prestigiosa kermesse si è però aperta con uno show decisamente sopra le righe che ha visto il designer americano Adam Kimmel svelare la sua collezione primavera-inverno 2010 con l’aiuto del iconico downtown artist George Condo. Ovviamente non si è trattato della solita sfilata con i modelli che sfilano in passerella.

La Galerie Yvon Lambert è stata infatti trasformata in un grande casinò, con i modelli vestiti di tutto punto con i bellissimi abiti di Kimmel ma con in faccia delle grottesche maschere prese pari pari dai personaggi dipinti da Condo, incluso Jean-Louis, il frenchman ritratto dal pittore nella sua celebre serie Existential Portraits del 2006. “I vestiti che ho creato per la collezione di quest’anno sono ricalcano in pieno lo stile di Condo che è il più stiloso delinquente che io conosca” Ha dichiarato Kimmel in una recente intervista.

Donna strappa “L’attore” di Pablo Picasso, il dipinto è salvo

Lo scorso venerdì pomeriggio è accaduto un fatto decisamente buffo di cui molti giornali americani hanno ampiamente parlato. Il teatro della tragedia è stato uno dei templi dell’arte statunitense è cioè il Metropolitan Museum Of Art di New York. Ebbene una guida che accompagnava un gruppo di adulti in visita al museo si è trovata davanti ad un celebre dipinto di Pablo Picasso.

L’opera in questione è intitolata The Actor (L’attore) ed appartiene all’ormai mitico periodo rosa del grande maestro, il dipinto è stato eseguito nell’inverno tra 1904 ed il 1905 e misura 1,8 metri per 1,2, una dimensione assai estesa. Nel descrivere il dipinto la donna deve essersi alquanto infervorata dato che sbracciandosi ha perso totalmente l’equilibrio, andando a cadere proprio sopra il mitico capolavoro.

L’ultima mostra della Deitch Project? Lo street artist Shepard Farey

La galleria di New York Deitch Projects continua a navigare nel vasto mare dell’incertezza da quando il suo noto proprietario, Mr. Jeffrey Deitch è stato investito della carica di direttore del Moca, Museum of Contemporary art di Los Angeles. Per ora il futuro della galleria è ancora nebuloso ma l’unica cosa certa è che l’ultimo artista (almeno per questa stagione espositva) ad esporre in galleria sarà Shepard Fairey. Il celebre street artist, autore dell’ancor più celebre poster Obama Hope ha infatti scritto sul suo sito web personale che la sua prossima serie di nuove opere sarà esposta dal 1 maggio 2010 alla Deitch Projects, un mese prima della fatidica chiamata alle armi di Mr. Deitch.

Contattato nel suo studio di Los Angeles, mentre è indaffarato nella preparazione delle sue nuove oepre, Fairey ha dichiarato che la sua mostra sarà piena di ritratti di persone appartenenti a diverse aree della cultura, personaggi in qualche modo importanti che rappresentano gli ideali maestri dell’artista. La scelta di Fairey è ricaduta su nomi quali Woodie Guthrie, Debbie Harry, il Dalai Lama ed il leader dell’opposizione burmese Aung San Suu Kyi, questi ultimi due personaggi sono stati già precedentemente ritratti dall’artista.

Exit Through The Gift Shop, il nuovo film dello street artist Banksy

L’incredibile ascesa dell’eroe della street art Banksy sembra non arrestarsi mai. Dopo aver trionfato con la sua mostra al Bristol Museum, Banksy torna nuovamente a far parlare di se. Sembra infatti che l’artista abbia girato il suo primo film dal titolo Exit Through The Gift Shop e sia in procinto di presentarlo al prossimo Sundance Film Festival, un importante festival cinematografico dedicato al cinema indipendente che si svolge nel mese di gennaio a Park City, sobborgo di Salt Lake City, e a Ogden nello stato dell’Utah.

Il film è stato acclamato come il primo disaster movie sulla street art ed in un primo momento era stato lasciato fuori dal programma ufficiale. La storia della presenza di Banksy all’interno del prestigioso festival sembrava quindi frutto dell’ennesima bufala. Inaspettatamente però alcuni tags e murales prodotti dal nostro beniamino sono cominciati a spuntare sui muri di Park City e tutti hanno capito che l’artista era li a presentare la sua pellicola.

Atto vandalico sull’opera di Mike Kelley alla Fondazione Francois Pinault

Gli atti di vandalismo ai danni delle opere d’arte sono ormai all’ordine del giorno ma quando succedono all’interno delle mura di casa Italia, per di più in una delle città simbolo dell’arte contemporanea come Venezia con l’ulteriore aggravante che a compiere il misfatto è stato proprio un personaggio che dovrebbe amare e rispettare l’arte in tutte le sue manifestazioni ci sembra sconcertante. Il fatto è accaduto diversi giorni fa ma la notizia ha cominciato a diffondersi solo nelle ultime ore.

La vittima di turno è la pomposa e chiacchierata Fondazione Francois Pinault che durante la scorsa Biennale di Venezia è riuscita a catalizzare l’attenzione di pubblico e critica ed ultimamente è stata accusata da Achille Bonito Oliva e da Monique Veute (dimissionaria direttrice di Palazzo Grassi) di creare immobilismo in Laguna. Evidentemente tali polemiche hanno fatto scattare uno scellerato meccanismo mentale che ha spinto G.D.M. (la stampa non ha reso noto il nome dell’uomo) critico e curatore di 66 anni abbastanza conosciuto nel vicentino a staccare un pezzo di una scultura in vetro di Mike Kelley dal titolo Kandor’s Full Set che era appunto ospitata dalla Fondazione Pinault.

Davide Bertocchi, 2020 Odissea nello spazio

Ci lamentiamo sempre di non aver abbastanza artisti italiani nel novero delle stars internazionali. Effettivamente il sistema dell’arte nostrano non si impegna poi tanto nel promuovere il nostro “prodotto” all’estero, limitandosi a curare un orticello fatto di rivalità, accentramenti di potere e secessioni. Magari con una spinta congiunta da parte di tutti gli attori della nostra realtà si potrebbe fare di più e lanciare qualche nostro giovane talento al di fuori degli ormai troppo stretti confini nazionali.

Di questo ne abbiamo già ampiamente parlato, oggi vorremmo invece sottoporre alla vostra attenzione un promettente artista che è riuscito a guadagnarsi stima e rispetto anche al di fuori dall’Italia, partecipando a numerose manifestazioni con opere sempre più interessanti e rappresentando in termini l’eccezione che conferma la regola. Insomma per una volta tanto mettiamo da parte i Damien Hirst, i Jeff Koons, per parlarvi di un nostro “prodotto” da esportazione.  Si tratta di Davide Bertocchi, artista impegnato e profondo trasferitosi a Parigi da diverso tempo, le cui performances ed opere mixed media molto spesso si interrogano sui limiti della conoscienza scientifica.

Curare una mostra al museo comodamente dal vostro pc

Durante una fredda mattinata dello scorso autunno Judson Box si svegliò presto per accudire i cavalli della sua fattoria di Leesburg negli Stati Uniti. Rientrato in casa per fare colazione Box fu fermato dalla moglie che gli mostrò una foto dal monitor del computer. “Rimasi impietrito” afferma ora Box in un’intervista rilasciata al New York Times “Sul monitor c’era la foto di mio figlio in azione”.

Il figlio di Judson Box era un vigile del fuoco morto durante l’attacco alle torri gemelle del World Trade Center dell’11 settembre 2001 assieme ad altri membri della sua squadra di soccorso. Ad 8 anni di distanza dal terribile evento, Judson Box è riuscito a trovare l’unica foto conosciuta di suo figlio nello svolgimento del suo lavoro durante quella ormai tristemente storica giornata. La foto era stata pubblicata alcuni giorni prima da un utente di nome Erik Troelsen sul sito makehistory.national911memorial.org, il sito ufficiale del futuro National September 11 Museum and Memorial.