Le accuse di Charles Saatchi


Forse si è trattato di uno sfogo frutto di un attacco di invidia o forse è stata solamente la reazione di un padre che richiama all’ordine il proprio figlio, sta di fatto che alcuni giorni fa il magnate dell’arte Charles Saatchi ha duramente criticato il suo pupillo nonchè star dell’arte contemporanea Damien Hirst.

Nuove grane quindi per il nostro beniamino che come ricorderete ha da poco subito un attacco di guerrilla art da Cartrain che gli ha sottratto un pacco di matite dall’installazione Pharmacy. Charles Saatchi solitamente non parla delle sue opinioni artistiche si è improvvisamente sbottonato in occasione di un intervista per il suo nuovo libro dal titolo My Name is Charles Saatchi and I am an Artoholic che in italiano suonerebbe un poco come Il mio nome è Charles Saatchi e sono un arte-dipendente, gioco di parole sulla frase tipo di ogni presentazione personale alle riunioni degli alcolisti anonimi.

I grandi maestri dell’arte contemporanea salutano la Polaroid

 Come già annunciato in un nostro precedente articolo la Polaroid ha cessato la produzione delle sue celebri pellicole istantanee, custodi di emozioni ed immagini delle passate generazioni. Ad essere precisi l’ultima serie di pellicole prodotte dalla storica industria fotografica scadrà il prossimo mese.

Per celebrare al meglio questa grande perdita il famoso giornale inglese The Observer ha lanciato il Polaroid Project permettendo ad alcuni grandi artisti internazionali di usare per un giorno una Polaroid Camera raccogliendo le loro foto e le loro impressioni riguardo la cara e vecchia macchina fotografica istantanea.

Ecco i protagonisti e le loro dichiarazioni: Rankin: “con la Polaroid posso notare i cambiamenti di umore di ogni soggetto scatto dopo scatto. In questo caso Gordon Brown appare prima amichevole, poi intenso e subito dopo rilassato. Con queste pellicole non si torna indietro, non si cancella tutto in un attimo come nella fotografia digitale. Spesso capita di fare fotografie incredibili per puro caso ed è uno spasso che il digitale non permette”.

Al Castello di Rivoli la grande retrospettiva dedicata a Gianni Colombo

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea il 14 settembre inaugura la più importante mostra retrospettiva dedicata all’opera dell’artista italiano Gianni Colombo (Milano, 1937 – Melzo, 1993) protagonista dell’arte cinetica internazionale. La rassegna include circa cento opere per le quali l’artista è diventato noto negli anni Sessanta e Settanta, tra cui una vasta selezione di quadri e sculture mobili, strutture di luce e diversi tra i suoi ambienti più rappresentativi.

Nel mondo dell’arte cinetica sviluppatasi negli anni Cinquanta e Sessanta, Colombo propone una nuova definizione dell’opera d’arte come spazio animato dalla partecipazione attiva dello spettatore. L’artista è in questo precursore di temi che sono oggi al centro del dibattito artistico internazionale.

Alfred Stieglitz, il più grande fotografo del secolo scorso?

Abbiamo una domanda per voi, ma dovete rispondere velocemente chi pensate siano i migliori fotografi del 20esimo secolo? Ovviamente si tratta di una questione spinosa e per di più a bruciapelo. Tuttavia il professor David W. Galenson, docente di economia dell’università di Chicago sembra  avere una degna risposta al quesito. A questo punto vi starete chiedendo cosa c’entrano le scienze economiche con l’arte. Il professor Galenson ha invece applicato un suo metodo statistico con cui ha già stilato altre classifiche per così dire artistiche le quali sono comparse su ben tre libri e su altrettante pubblicazioni per il National Bureau of Economic Research.

Ultimamente Galenson ha persino stilato una classifica dei più grandi artisti del 20esimo secolo mettendo Pablo Picasso e la sua opera Les Demoiselles d’Avignon al primo posto. Per trarre le sue conclusioni Galenson si basa sul numero di apparizioni di un dato artista su di una pubblicazione fotografica. In questo caso il docente ha preso in esame 5 tra le più importanti pubblicazioni internazionali ed ha selezionato i fotografi che apparivano per almeno quattro volte all’interno di esse. Alla fine la lista si è ristretta a venti nomi, Galenson ha quindi scandagliato i migliori 16 libri fotografici editi dal 2000 in poi alla ricerca di foto prodotte dai magnifici venti e le ha sommate.

Bertozzi & Casoni e Mario Merz, un pezzo di Italia da Sperone Westwater

La galleria Sperone Westwater non ha certo bisogno di presentazioni. Fondata nel 1975 dall’art dealer italiano Gian Enzo Sperone la Westwater rappresenta una vera e propria istituzione internazionale, capace di organizzare eventi di alto livello con il meglio delle nuove proposte artistiche unite alle stars della scena contemporanea.

Vero pioniere del mercato Sperone ha scelto il momento giusto per sbarcare a New York cavalcando l’onda delle nuove spinte artistiche degli anni ’70 ed in certi casi promuovendo nuovi personaggi che hanno catalizzato l’attenzione del pubblico e degli addetti al settore dell’epoca. Dopo questa presentazione se in questi giorni vi trovate nella grande mela o siete in procinto di andarci, fate un salto da Westwater al West Village e non ve ne pentirete.

Scandalo, un uomo nudo sul quarto plinto di Trafalgar Square

Novità dal quarto plinto di Trafalgar Square dove il progetto di Antony Gormley One & Other sta letteralmente catalizzando l’attenzione di tutto il mondo e portando in piazza la stragrande maggioranza del popolo londinese.

Come ben ricorderete il nostro beniamino ha deciso di creare un’installazione composta da persone comuni che a turno passano un’ora sul plinto svolgendo attività varie o performance. Fin dalla presentazione del progetto si era temuto per possibili comportamenti poco consoni delle “opere” in mostra e ieri come volevasi dimostrare le paure sono divenute realtà. Mr Holwell è infatti salito sul plinto e si è denudato mostrandosi alla folla così come mamma l’ha fatto.

Marco Tirelli scopre la scultura

Con ExCelle, sabato 12 settembre, nel parco della Fattoria di Celle, Marco Tirelli realizza la sua prima scultura. Il sito scelto dall’artista è una radura in leggero declivio nel verde, in una posizione sopraelevata rispetto ad un’altra installazione di Sol Lewitt Cubo senza Cubo, dove ha disposto quattro elementi in acciaio corten, in dialogo tra di loro: due dalle forme curve e morbide, gli altri scanalati.

Non è la prima volta che un artista a Celle si confronta con nuove forme espressive, aprendo una strada nuova a successivi sviluppi: Magdalena Abakanowicz, Richard Serra, Anne e Patrick Poirier, Enrico Castellani, solo per citarne alcuni, ed oggi Marco Tirelli. L’approdo alla scultura non è casuale: “Negli ultimi anni Tirelli ha accentuato la vocazione spaziale ed installativa della sua pittura” scrive il critico Ludovico Pratesi nel saggio in catalogo “scandita da una serie di tele che vengono allineate dall’artista secondo un ordine preciso inserite all’interno di uno spazio definito”.

Patti Smith e il suo amore per Firenze

Martedì 8 settembre inaugurerà negli spazi della Galleria Poggiali e Forconi, la prima mostra a Firenze di Patti Smith, icona del rock, poetessa e fotografa di fama mondiale, che per l’occasione si esibirà anche in una breve performance acustica live.

L’esposizione, curata da Jonathan Nelson, presenta circa 80 polaroid in bianco e nero, scattate dal 2000 ad oggi, per la gran parte inedite, realizzate negli ultimi cinque anni e presentate per la prima volta in Italia. Le fotografie esprimono il suo amore per la città di Firenze, l’ammirazione per l’arte dei grandi maestri da cui ha tratto ispirazione, qualcosa di speciale visto in Italia, dichiarando: “ Guardo alle mie fotografie più come a oggetti che immagini. Esse racchiudono molto di più di un attimo, qualcosa di molto prezioso, qualcosa che forse non potrò più rivedere”.

Scoperto un capolavoro di Picasso anzi non è mai esistito

Nei giorni scorsi la notizia della scoperta in Iraq di un raro dipinto di Pablo Picasso del valore di circa 10 milioni di euro ha fatto il giro del mondo. Il ritrovamento dell’opera da parte delle forze speciali irachene è stato quindi salutato come un vero e proprio successo diplomatico.

Martedì scorso l’esercito ha fatto irruzione in una cittadina a sud di Baghdad alla ricerca dell’opera dal titolo Ragazza Nuda, presumibilmente trafugata dal Kuwait Museum. Le forze speciali hanno infine trovato la pregiata opera, confiscandola a tale Maitham al-Issawi di 33 anni, abitante di Hilla ed ex soldato dell’esercito. L’uomo che ora svolge l’attività di venditore ambulante stava cercando di vendere il dipinto per 450.000 dollari dichiarando che il dipinto una volta tornato in buone condizioni avrebbe potuto raggiungere l’astronomica cifra di 10 milioni di euro.

Christie’s e l’asta milionaria

Il listino della celebre casa d’aste Christie’s si è recentemente impreziosito di una ricca collezione di fotografie che saranno battute all’asta rispettivamente il 7 e l’8 ottobre. Questi capolavori spaziano dal 19 secolo sino alle stampe contemporanee e faranno parte di 4 vendite separate: The American Landscape: fotografie a colori dalla collezione di Bruce e Nancy Berman, Photographs by Sally Mann con fotografie provenienti da una collezione privata di Washington, D.C., fotografie della Miller-Plummer Collection ed una vendita di collezionisti vari.

La vendita di ciascuno di questi grandi lotti sarà preceduta da una spettacolare mostra opitata dalle Christie’s Galleries al Rockefeller Center di New York che avrà luogo il prossimo 3 ottobre. Si stima che la vendita di tutte le opere potrebbe fruttare la bellezza di 9 milioni di dollari. Ma analizziamo nello specifico i pezzi più importanti delle varie collezioni. Tra le opere in vendita nel lotto dei collezionisti vari spicca un raro e magnifico portfolio con immagini degli indiani nordamericani eseguito da Edward S. Curtis, il set di circa 40 immagini potrebbe realizzare 900.000 dollari.

Dopo la retrospettiva di Tim Burton e il turno dei fratelli Coen

Sembra che ultimamente il dorato mondo del cinema sia divenuto il principale interesse del grande circus dell’arte contemporanea internazionale. Ormai siamo abituati e vedere opere di Tim Burton, David Lynch e Wim Wenders in musei, gallerie ed altri luoghi deputati all’arte e dobbiamo dire che la cosa non ci dispiace affatto anche perché questi nomi uniti ad altri del mondo della musica come Brian Eno, Laurie Anderson e David Byrne hanno sovente aggiunto, con le loro diverse esperienze, un pizzico di sale in più al mondo delle arti visivi.

Alcuni giorni fa il Walker Art Center di Minneapolis ha deciso di ospitare dal 18 settembre al 17 ottobre un evento dal titolo Joel e Ethan Coen: Raising Cain, interessante retrospettiva dedicata al visionario ed ironico talento dei fratelli della settima arte. L’interessante manifestazione presenterà una serie di proiezioni di tutti i film dei Coen dagli esordi di A Serious Man del 1984 fino a Burn After Reading dello scorso anno.

Metti Sol LeWitt e Richard Long in metropolitana

 Le stazioni della metropolitana sono sempre più affollate e frenetiche, veri e propri luoghi di passaggio dove si transita velocemente senza curarsi dell’ambiente circostante. Ultimamente però la metropolitana è oggetto di alcune attività artistiche sparse per il globo che spontaneamente crescono nella giungla urbana e non stiamo parlando di street art. Già sapevamo di Going Underground, festival video berlinese che ogni anno si svolge nelle stazioni sotterranee, ora la fermata di 59th Street-Columbus Circle a New York sarà impreziosita con una grande opera murale di Sol LeWitt intitolata Whirls and Twirls e disegnata prima della morte del celebre artista nel 2007.

L’opera è in questi giorni in fase di installazione ma già i suoi elettrizzanti colori e le sue forme vibranti fanno capolino dai teloni di protezione. Si tratta inequivocabilmente dell’opera più ambiziosa e fantastica del programma Arts for Transit, progetto lanciato mesi fa dai vertici del trasporto pubblico che prevede l’implementazione di opere d’arte all’interno di alcune stazioni cittadine.

Telenovela Transportation Hub, Calatrava brucia 3 miliardi

Una serie di colonne simili a bianche costole è stata da poco avvistata nei pressi di Ground Zero a Manhattan. Si tratta dei primi elementi visibili del nuovo Trasnportation Hub del celebre architetto ed ingegnere Santiago Calatrava. Purtroppo per vedere la struttura ultimata bisognerà attendere sino al 2012 ma a quella data la città di New York ed i suoi contribuenti avranno già sborsato la bellezza di 3.2 miliardi di dollari.

Questa cifra da capogiro unita all’estrema lentezza con cui procedono i lavori ha gettato i poveri newyorkesi in un profondo sconforto. Inoltre nel corso degli ultimi mesi il progetto è stato più volte rimaneggiato, le gigantesche ali che avrebbero dovuto troneggiare al di sopra dell’entrata principale sono state dimezzate ed anche altre strutture sono state del tutto eliminate.

Gustav Metzger, l’anti-divo dell’arte contemporanea

L’arte contemporanea britannica è padrona del mercato, i suoi attori riempiono gallerie, musei e copertine di magazines. Siamo oramai abituati a vedere ovunque la faccia da sbruffone di Damien Hirst o il sorriso ammiccante di Tracey Emin. In Gran Bretagna esiste però un artista che da anni crea le sue opere in controtendenza ed in netto contrasto con questi presenzialisti dell’arte.

Si tratta di Gustav Metzger, artista nato in Polonia nel 1926 rimasto apolide fino agli anni ’40 ed emigrato in Inghilterra per fuggire dai rastrellamenti nazisti. Metzger è una figura mistica e mitologica, un vero sciamano contemporaneo oltre che un grande rivoluzionario. L’artista non ama comparire in pubblico, non rilascia interviste e sembra che per dialogare con il resto del mondo usi una cabina del telefono pubblico, dove egli si reca abitualmente per ricevere ed effettuare chiamate.