Ultimi giorni per partecipare al Festival Abstracta 2012

La visione genera mondi e la creazione di mondi inizia dagli elementi costitutivi del mondo. Tuttavia ogni elemento può essere reinvestito di senso e “astratto” dal contesto. Ogni elemento può nondimeno essere “l’astratto” del contesto: suo elemento rappresentativo da indagare per giungere alla costituzione di una meta-visione meglio comprensiva del tutto. In definitiva un’investigazione sugli elementi (non necessariamente puri) di “qualcosa” e sul loro senso speculativo nudo prende proprio nella cosa investigata un punto di partenza che non è negato, ma solo “astratto”. Astrarre dunque è anche leggere nuovamente, astrarre da qualcosa può significare cercare il nodo primigenio, senso della visione, nuova semiosi degli elementi.

L’ultima mostra del cinema astratto si svolse nel 1951 a Liegi, in Belgio, organizzata da Jean Raine, artista e cineasta Cobra, e vide la partecipazione dei maestri del cinema degli anni ’20 e ’30, Leger, Duchamp, Dulac, Ernst, Veronesi, Richter, Henri Moore ed altri. Riprendendo una tradizione interrotta, dunque, è stato proposto dal 2006 a Roma Abstracta, l’unico festival di cinema astratto in Italia.

MIT – Meet In Town, “Let’s Stay Together”

L’8 e 9 Giugno MIT sorprende il suo pubblico combinando ai grandi nomi della scena elettronica internazionale l’arte contemporanea, con la curatela dei Santasangre e gli interventi del collettivo artistico Quiet Ensemble. Snob Production, Fondazione Musica per Roma e Telecom Italia, con il sostegno della Provincia di Roma, presentano la terza edizione di MIT – Meet In Town. Un evento unico nel suo genere, che per il terzo anno nelle serate dell’8 e del 9 giugno invaderà tutti gli spazi dell’Auditorium (sale, garage, cavea, spazi all’aperto, foyer, ambienti espositivi), con un cartellone fitto di ospiti internazionali e progetti inediti.

A partire da questa edizione, MIT affida la nuova interpretazione degli interni del Parco della Musica alla curatela di uno dei nomi di punta del teatro indipendente italiano, il collettivo Santasangre, che ha selezionato per l’occasione quattro nomi della scena nazionale: Carlo Bernardini, Donato Piccolo, Daniele Puppi e Alessandro Rosa. I quattro artisti, chiamati ad intervenire negli spazi di Auditorium per interpretare la trasformazione percettiva degli equilibri tra spazio e fruizione nelle aree dei foyer, presenteranno le installazioni “Corporeità della Luce” (opera site specific realizzata con le fibre ottiche, di Carlo Bernardini), “MuseuM” (installazione tra scienza ed arte di Donato Piccolo realizzata appositamente per l’evento), Fatica n26 (due videoproiezioni incrociate realizzate da Daniele Puppi, presentate nel 2004 durante Frieze Art fair negli spazi della Lisson Gallery e riproposte in esclusiva per MIT) e Plexus (opera realizzata per MIT da Alessandro Rosa). Tutte le installazioni saranno visibili nella serata del 9 giugno.

Rendez-vous nuovo cinema francese a Milano

 

Dal 7 al 10 maggio 2012, torna a Milano il festival che porta in Italia il meglio della creazione francese contemporanea. Sta arrivando a Milano la seconda edizione del festival Rendez-vous , appuntamento con il nuovo cinema francese, e proprio in un anno magico per il cinema d’oltralpe.  Una pioggia di Oscar per un film francese, The Artist, ed un clamoroso successo ai botteghini di qua e di là delle Alpi per Quasi amici ( Intouchables ), dimostrano un rinnovato fervore creativo e al contempo una rinnovata attenzione per il cinema francese contemporaneo: un universo composito, eclettico, amato in patria e all’estero per la sua capacità di coniugare industria e artigianato, mercato e sperimentazione.

Rendez-vous, appuntamento con il nuovo cinema francese, è un’iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, realizzata dall’Institut français Italia con il sostegno di UNIFRANCE, che si propone di promuovere e fare conoscere il cinema d’oltralpe in Italia: dopo il grande successo dello scorso anno, l’edizione milanese del festival presenta una selezione di opere di grande qualità artistica, un viaggio in sette tappe nel cinema francese, tra film d’autore, documentari, drammi e commedie popolari.

Comicon a Napoli

Comic(on)off e Comicon che contamina la città, è la città che si distende sulle nuvole, è il Fumetto che si diffonde in luoghi e programmi della cultura cittadina e regionale. Napoli COMICON si tiene alla Mostra d’Oltremare dal 28 aprile al 1 maggio 2012. Già da molti anni però è fortissima la spinta a estendersi al di fuori della sede centrale della Mostra d’Oltremare per portare il Fumetto in altre zone della città, così da far diventare Napoli per tutto il mese di aprile e oltre la capitale italiana della Nona Arte.

Tutte le iniziative gratuite esterne alla Mostra, e in alcuni casi realizzate anche fuori Napoli, sono raggruppate in un unico programma, Comic(on)off, che sintetizza sia la diversa collocazione sia la distanza dal tema annuale del Salone. Il Programma di Comic(on)off si articola in mostre, eventi e eventi speciali e si dispiega nei tanti luoghi di cultura della città, nelle librerie, nei punti di aggregazione giovanile di Napoli e non solo. Goethe institut Neapel – Dal 18 aprile al 18 maggio Una personale dedicata a Line Hoven.

Line Hoven al Goethe institut di Napoli

Ecco lo splendido bianconero di Line Hoven! In occasione della 14° edizione del Salone internazionale del fumetto Napoli COMICON (28 aprile – 1° maggio 2012) la disegnatrice tedesca presenta i suoi disegni al Goethe-Institut. Il motivo centrale della mostra è il rapporto “Fumetto&Letteratura” a cui è dedicato il Salone partenopeo di quest’anno.

Line Hoven, nata nel 1977 a Bonn, ha lavorato a lungo come assistente costumista e scenografa per il Teatro Stabile di Kassel, per poi approdare agli studi di arti visive nella stessa città.  Trasferitasi ad Amburgo, ha continuato i suoi studi sotto la guida di notissimi autori come Anke Feuchtenberger e Atak. Nel 2007, dopo numerose collaborazioni con giornali e riviste, è approdata al fumetto con” L’amore guarda da un’altra parte”, pubblicato in Italia da Coconino Press nel 2009.

Un festival per risollevare l’Egitto

l’11 febbraio 2011. Piazza Tahrir, al Cairo, luogo simbolo delle rivolte delle settimane precedenti, accoglie con manifestazioni di giubilo l’annuncio del vicepresidente Omar Suleiman delle dimissioni da presidente egiziano, (dopo trent’anni di lunga dittatura), di Hosni Mubarak. Prima di questo lieto evento, sangue e violenza hanno macchiato la rivolta del popolo egiziano. Una spirale di tensione che ha conosciuto sviluppi drammatici, sfociando in aspri scontri che hanno provocato numerose vittime tra manifestanti, poliziotti e militari.

Oggi, dopo questi fatti, l’Egitto prova a rialzare la testa e lo fa grazie al mondo dell’arte. In questi giorni è infatti partito il  Downtown Contemporary Arts Festival, primo evento culturale organizzato in Egitto dalla caduta di Mubarak. Il festival è partito lo scorso 29 marzo e si protrarrà fino al prossimo sabato 14 aprile.

Uovo performing arts festival

Dieci anni di Uovo. Dieci anni che hanno posizionato la perfoming art al centro della scena ridefinendo l’idea stessa di festival. Dieci anni nei quali Uovo ha saputo rinnovarsi costantemente, mescolando linguaggi e formati, affrontando il rischio per declinarsi in direzioni sempre differenti e dar vita a progetti “paralleli” in grado di rinforzarne la vocazione indisciplinata: SuperUovo, Uovokids, Uovo Music, Uovo à la coque, UovoTv.

Il formato di questa edizione 2012 di Uovo performing arts festival, realizzata con il sostegno del Comune di Milano, vedrà protagoniste alcune della presenze più significative della propria storia, artisti che hanno contribuito a costruire la fisionomia del festival in questi dieci anni e realtà che ne hanno sposato la filosofia indisciplinare, caratteristica del suo approccio trasversale alle arti. Non una edizione celebrativa rivolta al passato ma uno sguardo curioso al futuro grazie anche alla presenza di una giovane generazione di artisti che Uovo ha sostenuto fin dal loro esordio: Plumes dans la tête, Dewey Dell, pathosformel. Un’edizione particolarmente attenta alla scena italiana a conferma delle sua peculiarità e vivacità anche in ambito europeo.

Live Arts Week a Bologna

Xing presenta Live Arts Week, una nuova iniziativa che nasce dalla fusione tra le esperienze di Netmage – International Live Media Festival e F.I.S.Co. – Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo. Live Arts Week promuove l’intreccio tra discipline e forme di espressione, ed offre momenti di coabitazione tra artisti e pubblici di diversa provenienza. Incentrato sulle live arts, intese come insieme eterogeneo di pratiche che ruotano intorno alla presenza, alla dimensione performativa e all’esperienza percettiva di suoni e visioni, propone un programma internazionale che riflette una concezione dell’arte come esperienza, fatta di temporalità, posture e immaginari.

La scelta di lanciare il nuovo evento come ‘settimana’ intende rompere con la concezione di un festival visto come punta consumistica della vita culturale di una città. Si tratta piuttosto di una coabitazione di forme diversificate per dimensione ed intensità – concentrate in un tempo limitato che presentino l’arte come un fatto complesso ma coeso.

L’evento avrà luogo a Bologna dal 24 al 29 aprile e si svilupperà nell’arco di una settimana in sei diversi luoghi del centro storico, con un programma che permette di attraversare un insieme di spazi-mondo attivati da personalità di spicco della ricerca contemporanea internazionale. Trenta artisti nel complesso, raggruppati in ‘scene’ e ‘compagni di specie’.

Al Teatro Valle il Festival Promessa

Su invito del Teatro Valle Occupato, Rémy Yadan/cie Tamm Coat propone dal 5 all’11 marzo il festival PROMESSA, dedicato a video e spettacoli dal vivo. Sostenendo l’impegno politico del Teatro Valle Occupato, Rémy Yadan, artista e regista, attualmente borsista presso Villa Medici, mette in evidenza, attraverso   questa settimana artistica, la sua volontà di fare coesistere uno scambio tra l’istituzione francese e questo luogo della resistenza culturale romana. Ricco di incontri tra le discipline dell’immagine e le pratiche corporali o spettacolari, questa programmazione sarà l’occasione per fare emergere dei legami artistici franco italiani. Durante questa settimana, Rémy Yadan /cie Tamm Coat presenterà inoltre la sua nuova creazione, “Nihil Obstat”, lettura performativa.

Una quindicina di artisti e di personalità del mondo dell’arte, francesi e italiani, saranno presenti: plastici, performers, coreografi, musicisti, produttori, programmatori, teorici e registi, hanno accettato questa programmazione. Alloggeranno a Villa Medici. Su proposta di Rémy Yadan, questa accoglierà in compenso gli artisti del Teatro Valle Occupato per una serata straordinaria, intitolata Villa Medici Occupata, che si svolgerà il 19 marzo.

F**k You Ai Weiwei!

Mandare a quel paese Ai Weiwei? Già è successo anche questo ma non si è trattato di un atto offensivo, bensì di un gesto di solidarietà. Stiamo parlando della piccola performance inscenata dalle persone accorse per il Sundance Film Festival edizione 2012 che lo scorso 28 gennaio hanno alzato il dito medio per Ai Weiwei. Come ben saprete il coraggioso artista cinese ha recentemente realizzato un interessantissimo documentario.

Il film si intitola Ai Weiwei: Never Sorry ed è stato girato da Alison Klayman che è riuscita a guadagnarsi il permesso di seguire passo passo la vita di Weiwei. La regista ha documentato ogni singolo brandello di vita del grande artista, seguendolo fino al 2010 nelle sue mostre museali, nei suoi scontri con il governo cinese e nei suoi momenti di intimità famigliare. Il documentario è in seguito approdato al il Sundance Film Festival dove è riuscito ad aggiudicarsi il premio US Documentary Special Jury Prize for Spirit of Defiance per il miglior documentario.

Festival delle Scienze 2012 all’Auditorium Parco della Musica

In occasione della settima edizione del Festival delle Scienze ampio spazio sarà dedicato a mostre, installazioni, performance, video ed exhibit che affronteranno il concetto di tempo pervasivo e parte integrante della nostra realtà. Il festival ha inaugurato il 19 gennaio e durerà fino al 22 gennaio e si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma.

PERFORMANCE

Erik Satie – Vexations – Spazio Risonanze – No stop da sabato 21 ore 18.00 a domenica 22 ore 18.00 – Ingresso libero

Vexations, di Erik Satie, (1893) è una delle più straordinarie composizioni del musicista francese, non tanto dal punto di vista musicale, quanto per la performance che la sua esecuzione richiede: 35 battute ripetute sempre di continuo, da un alternarsi di centinaia di pianisti, tutto dal vivo e per la durata di un giorno. Una sorta di meditazione temporale senza eventi.

Le Polaroid di Nobuyoshi Araki

Il processo polaroid è ideale per la visualizzazione immediata del soggetto ripreso. Nobuyoshi Araki non poteva sfuggire al suo fascino seduttivo, proprio lui che sulla seduzione ha fondato fama e mito. La selezione in mostra dal 19 novembre presso la Chiesa dell’Alba in occasione di Lucca Photo Fest rappresenta il ventaglio dei suoi interessi, o meglio dei soggetti che stimolano la sua fantasia: nudi femminili, ovviamente, fiori, il cielo di Tokio e piccoli oggetti kitsch.

Junichi Shioda, curatore del Tokio Museum of Contemporary Art, commenta: “Le fotografie di Araki sono uno specchio che riflette la realtà nella quale viviamo. Questa realtà include Tokio, una città di energie forti e vuoto umano, lo schiamazzo dei quartieri di divertimento, la casualità degli eventi nella vita quotidiana, le sensuali donne nude, amore e sesso, il cielo e i fiori, vita e morte.”  Ciò che più impressiona il pubblico occidentale è la sua fotografia di nudo femminile, di certo carica di erotismo che spesso non viene compreso, meglio frainteso quale fosse la rappresentazione della donna oggetto.

Performance o Teatro? (non) ce lo spiega James Franco

Di articoli riguardanti le mirabolanti imprese dell’attore James Franco ne abbiamo scritti parecchi. Ebbene, non vogliatecene perché proprio in questo momento ne state leggendo un altro. Il problema è che il celebre divo di Hollywood sembra esser divenuto una sorta di esempio principe per illustrare lo sconfinamento del teatro all’interno del vasto mondo della performance e viceversa.

Del resto agli albori della performance art troviamo proprio le prime forme di happenings (che hanno dato vita alla performance art) partorite dalla mente del geniale Allan Kaprow prendevano le mosse proprio dal teatro per sviluppare in seguito elementi ancor più sperimentali. Il problema è che queste indagini sono nate cinquant’anni fa ma molti artisti dei nostri giorni cercano di spacciarle per ricerche odierne e soprattutto fresche. Quando la performance art non aggiunge nulla di più al teatro sperimentale, allora il senso stesso di questa disciplina si perde definitivamente.

VIEDRAM, il festival internazionale dedicato alle nuove frontiere del suono e dell’immagine in movimento

VIEDRAM_VISUAL CULTURE FEFÈSTIVAL_VIDEO+SOUND DESIGN è il festival internazionale dedicato alle nuove frontiere del suono e dell’immagine in movimento. Un evento che, nel settore del video, sound design e motion graphic, copre un segmento che nessun altro, in Italia, occupa. Quest’anno il festival si svolge a Roma, il prossimo 4 novembre al Teatro Palladium ed è inserito nel calendario di Cinema, Festival Internazionale del Film di Roma e in RomaEuropaFestival nel programma di Digitalife 2.

Nato nel 2003 da un’idea di Luigi Vernieri, direttore della Scuola di Visual Communication dell’Istituto Europeo di Design di Roma e fondatore della piattaforma creativa Fefè Project, è stato realizzato in tutte le sue edizioni in collaborazione con IED Roma. VIEDRAM, crasi tra le parole “Video”, “IED” e “Ram”, è un osservatorio che seleziona i migliori prodotti audio e video, dando loro visibilità, e promuove i nuovi autori del digitale. Dall’edizione 2009 ha allargato il campo di sperimentazione anche al sound design. Scopo del festival è scoprire e promuovere le nuove firme dei linguaggi audiovideo e, al tempo stesso, avvicinare un pubblico giovane, colto e tecnologicamente evoluto ai linguaggi della creatività contemporanea.