Di sola arte non si vive

Ci si chiede spesso quale sarà il futuro dell’arte contemporanea nostrana e spesso la sorte ed il fato vengono associati alla possibilità di finanziamenti pubblici e privati, ad aiuti economici per artisti ed altri operatori del settore e così via. Molti musei si lamentano di disporre di pochi fondi per organizzazione e promozione di mostre ed eventi, le gallerie sono sempre in cerca di nuovi collezionisti mentre cresce il livore per le vendite in ristagno, gli artisti non si sentono adeguatamente supportati e vorebbero vendere di più ed i curatori difendono disperatamente il loro territorio, tentando di allargare il bacino dei propri contatti e sbarcare il lunario.

In sintesi questa è la situazione del pianeta arte italiano, il futuro viene giustamente valutato in base a questioni economiche, le stesse che hanno in qualche modo segnato il tramonto delle ideologie politiche. Noi ovviamente non siamo dei sognatori, non staremo qui a dirvi che l’arte non ha bisogno del vile denaro anche perché senza vendite, committenze e sovvenzioni non ci sarebbe arte ma è indubbio che la misura è oramai colma ed in tutto questo discorso money oriented si rischia di perdere di vista la creatività in senso stretto, l’amore per le manifestazioni estetiche e concettuali.

Alcuni consigli per gli artisti emergenti

La scrivente riceve spesso nella sua casella postale un gran numero di portfolio inviati da artisti emergenti alla ricerca di un possibile collocamento o di qualche consiglio. Persino la posta elettronica non si salva dall’estremo bacino di proposte dei soliti speranzosi. Sorge quindi l’urgenza di fornire alcune risposte collettive a tutti quelli che in questi mesi hanno sottoposto i loro lavori alla mia attenzione o in genere si preparano a varcare la soglia di una galleria con il proprio compendio di opere stretto nelle mani.

Tenete bene a mente che questa serie di consigli è esente da qualsiasi presupponenza ed ha l’unico scopo di fornire alcuni utili ragguagli per la presentazione del proprio lavoro. Ecco quindi cosa potete fare (o non fare) per presentare il vostro lavoro ad un curatore o un gallerista, il successo non è garantito ma ovviamente questo fa parte del gioco:

-Ricordate che per presentare le vostre opere potreste andare in contro a delle spese.

Visitate più mostre possibili, fatevi un’idea di cosa propongono le gallerie e cominciate ad elaborare una vostra ricerca personale. Cercate di essere originali e freschi, evitate insomma i dipinti con i pierrot, i pagliacci o le vedute di Roma sparita. La vostra creatività è alla base di tutto.

Beatrice Scaccia – He, she, it: masculine, feminine and neuter gender

La Galleria Ugo Ferranti di Roma inaugura la nuova stagione espositiva il 21 settembre con la mostra di Beatrice Scaccia (1978, vive e lavora tra Roma e New York) dal titolo He, she, it: masculine,  feminine and neuter gender.

Per la sua prima personale nella storica galleria romana Beatrice Scaccia sceglie di raccontare attraverso le immagini la difficoltà dei ruoli sessuali nella nostra contemporaneità. Lo fa in maniera silenziosa, ripetitiva, ironica ma allo stesso tempo critica. Il silenzio è dettato dalla leggerezza del materiale che l’artista sceglie, la carta, e dalle piccole dimensioni che predilige, 15×15 cm.

Artisti che offendono altri artisti

Esistono ancora artisti propositivi? esistono ancora creativi dotati di senno e sana voglia di emergere al posto del solito carburante a base di rabbia, invidia ed accidia? La risposta è si, ve ne sono parecchi e la scrivente ha persino avuto l’onore di poter lavorare con alcuni di essi, nella sua pur breve carriera.

Sussiste però nel nostro belpaese una frangia ostile di artisti o presunti tali che riempie le testate giornalistiche, i blog ed i magazine del contemporaneo di accuse ed ingiurie rivolte a questo o a quel rivale in arme, tacciandolo spesso di nepotismo o di totale incompetenza. Questa categoria sociale ha il pregevole vezzo di non risparmiar niente e nessuno, gettando nel calderone infernale critici, giornalisti, artisti, galleristi e curatori, in nome della verità e con l’ambizione di svelare inciuci e giretti del sistema nazionalpopolare i quali non sono poi così nascosti.

Laboratorio Saccardi – La Camera della morte

Un evento speciale all’ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, spazio di archeologia industriale recentemente recuperato, trasformato in Museo e centro culturale e oggi chiamato ad accogliere in via sperimentale un international art campus. Il 28 si ianugura l’installazione e la performance dal titolo La Camera della Morte, progetto concepito da un gruppo di artisti residenti nell’inedita struttura museale: Laboratorio Saccardi, collettivo di giovani artisti siciliani ben affermato sul territorio nazionale; Gianni Gebbia, sassofonista palermitano di fama internazionale, tra i più importanti esponenti italiani del jazz contemporaneo e della musica d‟improvvisazione; Filippo Giuffrè, catanese, improvvisatore, chitarrista e musicista elettro-acustico, con significative collaborazioni alle spalle ed presenze in importanti festival.

Gianni Moretti – Great expectations


Great expectations segna la prima esposizione personale a Bologna di Gianni Moretti (Perugia, 1978) artista che in questa città ha compiuto i suoi studi accademici per trasferirsi poi a Milano, principale luogo in cui vive e lavora, pur spostando continuamente il suo asse in grandi capitali mondiali.

Ed e’ da questo nomadismo intellettuale che prende il titolo la mostra: great expectations infatti e’ un lavoro che si srotola attraverso le differenti aspettative che ciascuno di noi nutre alla vigilia di una partenza, di un evento, di un viaggio. great expectations e’ l’ipotesi di una vittoria o di una sconfitta, di accadimenti che l’uomo puo’ controllare solo in parte essendo innestato in un destino entropico che sempre sfugge al controllo totale. Il titolo della mostra contiene inoltre un altro rimando significativo della memoria collettiva di ciascuno inaugurando l’11 settembre, data che ha segnato indelebilmente il passaggio tra Novecento e Duemila, vera cesoia che fa da spartiacque a politica, economia, impostazione umanistica globalizzata e tribale di tutti i popoli del mondo.

Vittorio Sgarbi: “Dove sono gli artisti napoletani?”

Leggendo una notizia apparsa ieri sulla cronaca di Napoli del quotidiano La Repubblica, non possiamo non essere un tantino basiti. Il celebre giornale ha infatti riportato alcune notizie riguardanti un’improbabile gita di Vittorio Sgarbi al museo Madre di Napoli. Il Vittorione Nazionale sarebbe attualmente impegnato nella ricerca di artisti campani per il suo attesissimo padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia. Il comportamento del critico somiglia un poco a quello dell’allenatore della nazionale di calcio che generalmente osserva tutte le partite di campionato per capire chi convocare in prima squadra.

Vittorione dovrebbe però quantomeno conoscere l’arte contemporanea nostrana ed i tempi ci sembrano un tantino stretti per compiere giri di ricognizione. Comunque sia il celebre critico non ha trovato al Madre quello che cercava ed anzi lo ha definito una sorta di McDonald’s che mette in mostra artisti intercambiabili: “Gli artisti che sono qui li puoi vedere anche altrove. Dove Sono i napoletani? E i giovani che sperimentano?” rende noto dalle pagine di Repubblica.

Quando gli artisti vengono costruiti in TV

Work of Art: The Next Great Artist, il reality dell’arte in onda su Bravo Tv è oramai finito e noi abbiamo fatto la nostra parte illustrandovi in un nostro precedente articolo i (pochi) pregi ed i (tanti) difetti di Abdi Farah, vincitore dell’insulso programma. Farah avrà il suo bel momento di gloria con la sua mostra al Brooklyn Museum ma il peggio per il mondo dell’arte deve ancora arrivare. Uno dei finalisti che risponde al nome di Miles Mendenhall (23 anni) è già stato contattato da Bill Powers per una mostra personale nel suo spazio espositivo Half-gallery di New York.

Powers ha fatto parte della giuria dello show ed ha subito notato il talento del giovane Mendenhall che è autore di banalissime stampe raffiguranti i classici disturbi degli schermi televisivi, sperimentazione che già negli anni ’70 era decisamente obsoleta. Powers ha però intenzione di mettere in vendita le stampe del giovane (in edizione di tre) per la cifra di 1.200 dollari l’una.

Odile Decq e Camille Henrot, non solo borse da Louis Vuitton a Parigi

Come molti di voi ben sapranno, a Parigi è possibile trovare il quartier generale di Lous Vuitton, fashion brand celebre per le sue costosissime, prestigiosissime ed ambitissime borse. Lo store degli Champs Elysées non è un semplice punto vendita ma un vero e proprio megastore di sette piani. All’ultimo però non troverete solamente borse o scarpe ma una ricca selezione di arte contemporanea. A partire dal 2006 infatti, Vuitton ha dedicato il suo settimo piano ad artisti provenienti dall’India, dalla Russia e dal Cile, questa volta però la mostra in corso dal titolo Perspectives (in permanenza fino al prossimo 5 settembre 2010) focalizza l’attenzione sulle opere di due artisti nazionali oltre che due grandi esponenti della creatività al femminile, Odile Decq e Camille Henrot.

Odile Decq ha ultimamente completato l’espansione del MACRO (Museo d’Arte Contemporanea di Roma) già sito nell’ex-fabbrica della Birra Peroni  a Roma. Inoltre nell’agosto del 2007 è stata nominata direttrice della Scuola Speciale di Architettura.

I Sognatori di Shanghai sollevano un vespaio di polemiche

Il giovane ma quotato artista cinese Quentin Shih non si è mai trovato a fare i conti con il fallimento. Eppure come spesso capita ad ognuno di noi, anche Shih è incappato in una brutta caduta. Tutto è successo in occasione dell’apertura del nuovo punto vendita del celebre fashion brand Christian Dior a Pechino. Shih aveva già lavorato con Dior nel 2008 quindi anche stavolta il successo sembrava già annunciato. Dior ha quindi riconfermato l’artista per la creazione di alcune opere fotografiche per meglio illustrare la nuova collezione.

Le opere hanno però sollevato numerose critiche ed aspre ritorsioni, al punto che il povero artista ha cominciato a difendersi sulla rete dei blogs cinesi. Secondo alcuni bloggers infatti le opere di Shih contengono chiari segni di razzismo. Nella sua serie “Shanghai Dreamers” Shih  si è ispirato alla Shanghai degli anni ’70 e più precisamente alle foto di gruppo di quell’epoca. Il problema è che in ogni scatto, in mezzo a soggetti uniformati, svetta puntualmente la modella vestita Dior che possiede dei tratti somatici quasi occidentali.

A Venezia torna Circuito off

Venice International Short Film Festival, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari Venezia dal 31 agosto al 4 settembre 2010 presenta il grande evento Circuito Off Revolution. Circuito Off è il vero sottotitolo dell’11esima edizione del festival che, dopo dieci anni di storia, fa un nuovo balzo in avanti, con nuovi importanti partner e ancora sorprese per il suo nutrito e fedele pubblico.

Il fulcro centrale del festival torna in città e anticipa di un giorno l’apertura della prestigiosa ed attesa Mostra del Cinema: inaugurazione in grande stile il 31 Agosto alle ore 20.00, nel cortile dell’Università, dove si svolgeranno tutte le sere proiezioni dalle 21 alle 23 – per poi proseguire il giorno dopo con le proiezioni pomeridiane all’Auditorium Santa Margherita.

Il P.S.1 di New York vieta l’ingresso ad Ann Liv Young

Fin dall’inizio della sua attività il MoMa P.S.1 contemporary art center di New York ha sempre presentato mostre estremamente sperimentali, anche perché la sua fondatrice Alanna Heiss decise di fondarlo nel 1976 proprio per dar spazio alla creatività ed al fermento giovanile. Eppure in certi casi di fermento giovanile ve n’è fin troppo. Stiamo ovviamente parlando della peperina Ann Liv Young, artista decisamente provocatoria che lo scorso febbraio ha presentato proprio al P.S.1 una performance talmente oscena che il direttore Klaus Biesenbach ha ordinato di togliere l’elettricità ed interrompere lo “spettacolo”.

Dopo questa spigolosa vicenda, Ann Liv Young è divenuta un personaggio non gradito ai vertici della celebre istituzione tanto da essere bandita da tutti i programmi della stessa. Ma come si sa il mondo dell’arte contemporanea è imprevedibile e proprio in occasione della mostra Greater New York (evento quinquennale che da la possibilità a circa 68 artisti provenienti dalla grande mela di esporre opere all’interno dei propri studi siti all’interno del P.S.1)  l’artista A.L. Steiner ha deciso di invitare Ann Liv Young per prendere parte ad una performance nel proprio studio.

Abdi Farah, Work of Art, Il Brooklyn Museum e…Yoda

Alla fine The Work Of Art, il reality show sull’arte contemporanea in 1 puntate in onda su Bravo Television ha decretato il suo vincitore. Si Tratta di Abdi Farah, neo laureato della Pennsylvania che ama definirsi in primis come un figlio di dio e non semplicemente un artista. Noi dopo aver dato un occhiata al sito del giovane Farah, che è molto ferrato sia in pittura che in scultura, siamo rimasti un poco delusi, sia per l’estremo manierismo della tecnica sia per la banale consistenza dei soggetti.

Eppure Abdi Farah ha vinto un premio più che prestigioso, sarebbe a dire esporre al Brooklyn Museum fino al prossimo 17 ottobre. Per l’occasione l’artista ha presentato opere di pittura e scultura, intitolando l’intero corpus Luminous Bodies. L’ispirazione, sempre secondo Farah, proviene direttamente da Guerre Stellari – L’impero colpisce ancora, e più precisamente da Yoda il maestro Jedi che parlando con Luke Skywalker afferma:”Esseri luminosi noi siamo,non questa materia grezza”.

New Italian Blood 2010

Dal 16 al 19 agosto 2010 nella sede dei portici del Palazzo Pino Pascali a Polignano a Mare verranno esposti i progetti dei migliori dieci giovani architetti e migliori dieci giovani paesaggisti del 2010 selezionati dal sito newitalianblood. Caratteristica comune dei progettisti italiani selezionati, con studio in Italia o all’estero, è l’essere nati dopo il 1973 ed essersi distinti per realizzazioni, linee di ricerca e sperimentazioni di alto profilo ricevendo premi e riconoscimenti in concorsi di progettazione ed idee.

Newitalianblood.com nasce nel gennaio 2001 da un’idea di Luigi Centola come primo network interattivo di architettura e arti visive che consente di auto-pubblicare concorsi, progetti, realizzazioni, idee, articoli, notizie ed è attualmente un punto di riferimento per i giovani progettisti. Newitalianblood.com inoltre organizza e gestisce concorsi di idee e di progettazione per opere pubbliche e private con procedure e sistemi innovativi. Newitalianblood.com attraverso il Premio annuale dedicato ai giovani studi italiani visibile sul portale permette di confrontare i lavori degli architetti emergenti, offrendo loro visibilità e occasioni di incontro.