Non aprite quella porta all’Istituto Svizzero di Roma


Gli artists in residence dell’Istituto Svizzero di Roma nella stagione 2009-2010 (Hadrien Dussoix, Gian Michelle Grob, Angela Marzullo, Esteban Page’s) hanno trascorso nove mesi a Roma. Con la mostra Don’t Open that Door prevista per giovedi’ 24 giugno 2010, ore 18.30, si chiude il loro periodo di residenza presso l’ISR.

Hadrien Dussoix
Allievo di Peter Roesch presso l’Ecole supe’rieure des Beaux-Arts de Gene’ve, Hadrien Dussoix lavora con la pittura, il disegno e la scultura. Il suo lavoro si compone di elementi che provengono dalla cultura pop e underground, dal mondo dei fumetti e dei graffiti. Brani tratti dalle canzoni dei Talking Heads, di John Cage, immagini e frasi estrapolati da pubblicità, cinema, libri e riviste compongono i titoli di alcune delle sue opere o appaiono su alcuni dipinti come Fall Fast Fall Free o Beyond Good & Evil (2010), rielaborati secondo uno stile tipicamente street art.

Gian Michelle Grob
Michelle Grob ha studiato alla Hochschule Luzern Design & Kunst. L’artista, che ha adottato lo pseudonimo di Gian Michelle, si definisce una -massaia- quando parla del suo lavoro. Le sue installazioni, le sculture, le azioni e i video derivano da contesti domestici, che diventano i set per i video su cornice digitale o l’ispirazione per una rielaborazione in chiave ironica di ossessioni e manie legate alla vita di tutti i giorni. L’installazione Balls (2008) e’ composta da 38 ritratti, uno per ciascuno dei giocatori della nazionale ufficiale di calcio svizzera, ed e’ stata realizzata in lana, lavorata a maglia.

Estate, tempo di Biennali

Tempo di vacanze ma anche tempo di Biennali, chissà quanti di voi staranno progettando le tanto agognate ferie. Anche se quasi tutti in vacanza desiderano il riposo assoluto e le località di mare, siamo certi che i nostri lettori vorranno tenersi in contatto con il mondo dell’arte contemporanea. Visto che non abbiamo intenzioni di farvi riposare nemmeno in vacanza ecco una lista delle Biennali che si svolgono in questo periodo, in attesa di vedere la Biennale di Venezia edizione 2011.

A Sydney (Australia) dal 12 maggio al 1 agosto 2010 si svolge la Sydney Biennale che giunge quest’anno alla sua 17esima edizione. Alla manifestazione parteciperanno più di 160 artisti, dislocati su Cockatoo Island. Tra i grandi nomi partecipanti svettano quelli di Cai Guo-Qiang, Hiroshi Sugimoto ed il collettivo russo AES+F.

Per-Oskar Leu – Vox Clamantis in deserto

In occasione della sua prima mostra in Italia l’artista norvegese Per-Oskar Leu (Oslo, 1980) presenta dal 24 giugno al 31 luglio alla galleria 1/9 Unosunove di Roma il film Vox Clamantis in Deserto, una sorta di canto del cigno nel panorama del True Norwegian Black Metal.

Considerato negativamente per la sua misantropia e per lo sfrontato rifiuto dei valori cristiani tradizionali, il black metal norvegese si è imposto all’attenzione del mondo all’inizio degli anni ’90, in seguito ad un’ondata di delitti e incendi di chiese. La grande risonanza mediatica suscitata da questi eventi ha innescato un fenomeno di isteria di massa senza precedenti, e solo in seguito ai sempre maggiori consensi da parte della critica, l’attenzione si è spostata su un fenomeno che inizialmente era stato considerato dal pubblico generico come maligno e antisociale.

The Plurality of One alla galleria Monitor di Roma

The Plurality of One e’ un progetto corale sviluppato da quattro artisti e tre curatori all’interno del doppio spazio espositivo della galleria romana Monitor. Con l’introduzione di una componente orale e dialogica a completare la materialità dei diversi lavori, la mostra (dal 23 giugno al 30 luglio) vuole riflettere in maniera fluida e aperta sull’idea di traduzione, ripetizione e variazione all’interno delle pratiche dei quattro artisti invitati.

Assumendo che “ognuno e’ uno in se stesso” e che, in una realtà in continuo cambiamento, un oggetto può essere pensato attraverso le relazioni associabili con sue diverse componenti, l’idea di pluralità “permette ad un’infinita’ di elementi di costituire un singolo evento complesso” (John Cage, Per gli uccelli, 1981).

CLUELESS. Inconcludenze quotidiane

La vita di tutti i giorni è una sfida perenne contro incertezze, indecisioni, piccole o grandi tensioni e il risultato spesso si risolve in quelle che possiamo definire “inconcludenze quotidiane”… Che fare, subire o ribellarsi? CLUELESS. Inconcludenze quotidiane è il titolo della mostra curata da Branka Bencic e Lorena Tadorni presso Manifattura Tabacchi a Torino (dal 23 giugno al 18 luglio 2010), che riunisce 13 artisti internazionali i cui lavori indagano le problematiche dell’esistenza individuale e collettiva sullo sfondo della vita quotidiana.

Nella definizione familiare, la parola clueless significa “non avere idea”. Riferito a una persona, questo termine indica un soggetto naïf, che si trova spesso in difficoltà a portare avanti situazioni e a prendere decisioni sostanziali. La mostra parte da queste suggestioni per raccontare piccoli atti di inconcludenza della vita quotidiana, partendo dalla prospettiva secondo cui il privato ha in qualche modo anche un aspetto politico e sociale.

Le cose non dette riempiono il vuoto di una forma riflessa.*

Più di 40 schermi di differenti dimensioni, 25 opere video dalla collezione Sandretto Re Rebaudengo, 10 giovani artisti italiani coinvolti in un’opera unica, 2 istituzioni che collaborano, 1 chiesa a quattro braccia con l’ottagono centrale sormontato da una cupola.

Il complesso milanese di S. Michele ai Nuovi Sepolcri è circondato dal ritmo armonioso del porticato a pianta curvilinea, la vegetazione del giardino interno è verde brillante, ci passerei volentieri un pomeriggio d’estate a lasciar passare il tempo, ma oggi lascerò che il tempo non passi dentro quelle mura. In un’epoca in cui guardando una tela di Pollock qualcuno riesce ancora a dire:”Potrei farlo anch’io”, è un atto di coraggio proporre, come amministrazione pubblica, una mostra di soli video. E se non bastasse questo, il colpo di grazia lo da il tema: You-We, cioè noi e voi, l’altro, la multiculturalità, il dialogo con l’oriente. Mi piace quando le iniziative culturali mi sbattono in faccia tutta la mia limitatezza.

6artista raddoppia, residenze per giovani artisti a Parigi e Roma

Fondazione Pastificio Cerere, l’Associazione Civita danno il via alla seconda edizione di 6ARTISTA, progetto realizzato con il contributo di Allianz. Il successo della prima edizione, il prestigio del comitato scientifico, dei nuovi partners coinvolti, la riconferma del sostegno di Allianz, garantiscono la crescita di questo progetto, riconosciuto come uno dei più importanti in Italia, in grado di fornire ai giovani artisti un’esperienza di grande visibilità.

Partito nel 2009, 6ARTISTA è stato concepito per aiutare i giovani nella loro fase formativa, a cui i promotori del progetto riconoscono un elevato valore: solo una formazione di qualità, infatti, è in grado di garantire il futuro degli artisti e dell’arte. L’obiettivo è quello di offrire un periodo di formazione all’interno del Pastificio Cerere caratterizzato dalla presenza degli artisti e dalla costante ed incessante produzione di opere d’arte. Attraverso un confronto con i diversi linguaggi, idee e tecniche, come avveniva nelle botteghe rinascimentali, si confida che i giovani talenti individuati possano consolidare la loro poetica e caratterizzare il proprio linguaggio.

Torna Art Basel, la regina delle fiere

Pronti, partenza e via, il 20 giugno prossimo riparte una delle kermesse più importanti di tutta la scena dell’arte internazionale, stiamo ovviamente parlando di Art Basel, manifestazione fieristica che ogni anno si tiene in quel di Basilea e che quest’anno giunge alla sua 41esima edizione. Riflettori puntati su di un’edizione 2010 a cui tutti guardano con estrema curiosità, per comprendere se davvero il mondo dell’arte è fuori dalla crisi finanziaria. Ma Basel non è solo mercato, la fiera è infatti un termometro di qualità e prestigio e farne parte significa soprattutto far parte del giro delle gallerie che contano.

Per quanto riguarda le italiane Torino presenta la galleria Franco Noero e la galleria Giorgio Persano. Milano invece presenta le gallerie Massimo De Carlo, Arte Studio Invernizzi, Giò Marconi, Francesca Kaufmann, Christian Stein, Tega, Zero e Monica De Cardenas. Per Napoli è presente un tris di agguerriti dealer come Alfonso Artiaco, T293 e Raucci/Santamaria mentre Roma è rappresentata da Magazzino d’arte moderna e Monitor.

Being Visible, artisti iraniani in mostra a Genova

La mostra ospitata presso la Sala Dogana di Palazzo Ducale di Genova (opening 17 giugno 2010)  indaga la reale possibilità di comprendere la produzione visiva di una cultura diversa, esemplificata qui nell’esposizione di giovani artisti iraniani. Per l’occasione i visitatori sono invitati a confrontarsi con il tema della visibilità: il progetto espositivo riflette infatti su una produzione artistica in cerca di libertà espressiva.

Lo scontro o incontro tra due culture, la sparizione, la storia alternativa, la mediaticità degli eventi politici, l’iconografia contemporanea, sono alcune delle possibili chiavi di lettura di una cultura complessa e distante dal mondo occidentale. Gli artisti s’in- seriscono in un discorso globale, rendendosi visibili e mettendo in crisi il nostro immaginario dell’Oriente. Nel creare un percorso visivo tra opere diverse si vuole offrire un esempio della produzione artistica contemporanea iraniana ricollocandola in un contesto critico, per comprenderne la complessità e per portare cosi’ due culture, apparentemente lontane ma realmente piu’ vicine di quanto il pregiudizio stabilisca, a riconoscersi.

Negli States va in onda Work Of Art, l’arte diventa un Reality Show

Una nuova serie televisiva è destinata a creare scompiglio nel mondo dell’arte contemporanea. Si tratta ovviamente di Work Of Art, format che sarà trasmesso dal canale via cavo statunitense Bravo Tv. La trasmissione prodotta da Sarah Jessica Parker (attrice e produttrice del celebre serial Sex and The City in cui recita  la parte di Carrie Bradshaw) mette in competizione fra loro 14 artisti nel più classico dei reality show.

L’obiettivo è quello di scovare il nuovo talento di turno ma noi siamo avvezzi a questi giochini e sappiamo benissimo che oltre all’estrema quanto banale spettacolarizzazione dell’arte, tali manifestazioni televisive non servono a nulla se non a svilire i poveri concorrenti che vi partecipano. Comunque sia il fortunato vincitore di Work Of Art si porterà a casa la bellezza di 100.000 dollari tondi tondi ed avrà l’opportunità di esporre al Brooklyn Museum che gli dedicherà una mostra personale.

Artisti italiani alla Biennale di Mosca

Attention! Border Crossing presentata da G.L.O.W. Platform, esibirà alla II Biennale Internazionale per Giovani Artisti di Mosca ( dal 2 al 25 luglio 2010) lavori realizzati con le più diverse tecniche per un ampio esperimento dedicato all’uso di nuovi strumenti di comunicazione per una tematica che non può avere confini: video, fotografie, collage digitali, tanto quanto i lavori in situ saranno sviluppati per questa importante vetrina per la giovane arte italiana.

Gionata Gesi Ozmo disegna con la sua matita riproduzioni di immagini trovate digitando su Google le parole “identità” e “resistenza” esaminando la grafica e il significato dei simboli mentre ricrea un nuovo linguaggio con composto di appropriazioni indebite e combinazioni di modelli visivi di diversa provenienza.

Luca Pozzi conduce una ricerca mirata alla formulazione di una visione totale dell’esperienza, capace di estendere le possibili corrispondenze che ne potrebbero emergere in una dimensione della conoscenza priva di specificità. Nei suoi progetti, l’artista, sfruttando diversi media e materiali, realizza installazioni ibride, caratterizzate da un originale utilizzo della forza di gravità.

Fare un film in 48 ore? a New York si può!

L’arte richiede tempo, o almeno questo è ciò che comunemente pensiamo. Ad esempio portare a compimento un grande dipinto ad olio non è cosa da pochi minuti. A New York però non la pensano così ed hanno infatti deciso di organizzare alcuni eventi assolutamente bizzarri che costringeranno i creativi di tutto il mondo a sfidare il tempo. Ad esempio a novembre si terrà il National Novel Writing Month, dove migliaia di autori in erba tenteranno di scrivere un romanzo completo di 175 pagine in soli 30 giorni. Stesse procedure ma regole leggermente diverse per il concorso Script Frenzy, i partecipanti hanno infatti un mese di tempo per scrivere 100 pagine.

Ovviamente Jack Kerouac scrisse il suo capolavoro Sulla Strada in pochissimi giorni ma c’è da dire che geni come lui non sono così facili a trovarsi. Comunque sia un mese di tempo è quasi un’eternità visto che il 48 Hour Film Project, sempre a New York, concede esattamente 48 ore di tempo per girare un cortometraggio completo. Da venerdì sera a domenica sera i partecipanti dovranno infatti girare un video dalla durata di quattro o sette minuti.

Proteste in Polonia per una mostra gay oriented

Il Museo Nazionale di Varsavia in Polonia ha deciso di dare un calcio ai pregiudizi ed a qualunque forma di omofobia. La prestigiosa istituzione ha infatti organizzato un’interessante mostra dal titolo Ars Homo Erotica (che rimarrà in visione dall’11 giugno al 5 settembre 2010), coraggioso evento che ha già sollevato un vespaio di polemiche ed ha persino generato una serie di minacce.

Secondo il curatore Pawel Leszkowicz la situazione sociale in Polonia è peggiorata dopo l’incidente aereo di Smolensk dello scorso aprile dove ha perso la vita buona parte del governo nazionale oltre al presidente Lech Kaczynski: “Dopo l’incidente la nazione è diventata estremamente sensibile e l’atmosfera patriottica ha decisamente preso d’assalto la popolazione. Ovviamente il patriottismo ha incrementato il potere dei gruppi di estrema destra, quindi non sono certo di sapere cosa succederà al momento dell’inaugurazione della mostra”.

Giovani artisti, volete farvi notare? c’è il Self Publishing

Abbiamo più volte parlato della situazione odierna dei giovani fotografi ed in particolare dei fotogiornalisti, registrando la loro sempre più grave situazione artistica e professionale, danneggiata dall’arrembante realtà dei fotografi amatoriali muniti di fotocamera digitale. Ora però vorremmo parlarvi di una soluzione per affrontare il difficile mondo della fotografia e sarebbe a dire il self publishing, l’auto produzione di veri e propri libri fotografici o monografie che molti artisti hanno cominciato a sfruttare per mantenersi o per farsi notare.

Ma il self publishing non è solamente una soluzione sfruttata dai giovani artisti, basti pensare ad illustri precedenti come Ed Ruscha o ad Alec Soth che ne ha recentemente prodotto uno, senza contare Stephen Gill che ne ha prodotti ben dodici e tutti con lo stesso, straordinario successo. Ruscha, in particolare ha pubblicato a proprie spese ben 16 libri d’artista tra il 1963 ed il 1978.