Tracey Emin non partecipa ad una mostra contro la droga…per problemi di droga

Torniamo oggi a parlare di Tracey Emin, la peperina della Young British Artists generation aveva deciso di sospendere per un poco le sue azioni provocatorie per gettarsi a capofitto nell’impegno sociale. Assieme a Paula Rego, Maggi Hambling, Gordon Cheung, Humphrey Ocean e ad altri 200 personaggi, la celebre artista inglese doveva infatti partecipare alla mostra 400 Women, evento in memoria delle migliaia di donne messicane morte o svanite nella città di Juarez.

L’evento si è aperto il 12 novembre alla Shoreditch Town Hall di Londra e rimarrà in visione fino al prossimo 28 novembre. Tutto scorre direte voi, ed invece ecco il fattaccio. Il problema è che per “questioni personali” poco chiare, Tracey Emin ha deciso di ritirarsi dalla mostra a pochi giorni dall’inaugurazione, gettando gli organizzatori in un profondo imbarazzo e costringendo i giornali ed i magazine d’arte a ricorrere ad errata corrige dell’ultima ora.

Il mondo della cultura in rivolta, venerdì musei chiusi contro il governo Berlusconi.

Il governo del “fare” di Silvio Berlusconi è finalmente arrivato alle sue battute finali e sembra proprio il mondo della cultura a voler sferrare il colpo di grazia. Mentre Pier Luigi Bersani ha dato il via alla raccolta di firme per la mozione di sfiducia al governo e Gianni Letta ha definito come molto brevi le prospettive di vita dell’esecutivo, i musei nazionali hanno istituito una giornata di mobilitazione a difesa del diritto alla cultura promossa da Federculture e da Anci con il sostegno del Fai.

Evidentemente il Crollo di Pompei è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Insomma tra le tante istituzioni che si preparano a chiudere le porte in faccia al governo anche il Palazzo Ducale di Venezia ed il nuovo MAXXI di Roma rimarrano chiusi al pubblico il prossimo venerdì 12 novembre. E dire che Sandro Bondi, altro bersaglio delle istituzioni culturali, si era sbracciato a destra ed a manca per sbandierare i progressi culturali di questo paese attuati dal governo Berlusconi.

Wu Yuren, l’ennesima “vittima” dell’oscurantismo cinese

Wu Yuren (al centro)

Parallelamente al ciclone prodotto da Ai Weiwei, che in questi giorni sta lottando con ogni mezzo per far conoscere al mondo intero la situazione in cui versa l’arte e la società cinese, vorremmo parlarvi della storia di un altro artista cinese duramente impegnato nella lotta per la libertà di espressione. Il suo nome è Wu Yuren ma nel suo paese tutti lo chiamano il “piccolo Ai“, questo perchè i suoi ideali e le sue coraggiose sfide al governo nazionale lo rendono sono molto vicino al  ben più celebre connazionale.

Yuaren dovrà essere processato il prossimo 17 novembre, l’artista è infatti accusato di aver scatenato, nel corso della passata estate, una rivolta nel distretto artistico di Pechino denominato 008. Tutto questo perchè le autorità cittadine avevano deciso di radere al suolo il distretto. Già dall’inizio del gennaio scorso il governo cinese ha iniziato a distruggere sistematicamente gli studi degli artisti con soli tre giorni di preavviso e dopo aver interrotto i servizi di corrente elettrica e acqua potabile.

A Washington D.C. una mostra sull’importanza della cultura gay e lesbo nell’arte americana


Una mostra decisamente interessante è in questi giorni ospitata alla Lawrence A. Fleischman Gallery dello Smithsonian’s Donald W. Reynolds Center di Washington, D.C. (in visione fino al prossimo 13 febbraio 2011. Si tratta di Lost and Found: The Lesbian and Gay Presence in the Archives of American Art, una vasta panoramica sugli artisti lesbo e gay che hanno cambiato il modo di produrre e fruire l’arte contemporanea. La presenza di artisti gay all’interno del panorama artistico statunitense ha fortemente influenzato le sorti dello sviluppo artistico a stelle e strisce. Al di là delle categorie e delle etichette, molti degli artisti presenti in mostra hanno fatto parte di comunità creative contraddistinte da un approccio anticonformista all’identità sessuale.

In queste comunità, gli artisti si sono sentiti liberi di rappresentare immagini omoerotiche ed hanno abbattuto diverse barriere ideologiche. Lost and Found (oggetti smarriti: la presenza gay e lesbo all’interno dell’Archivio dell’American Art) offre al pubblico la rara opportunità di accedere ad un archivio di immagini impressionante.

Il Teschio di Damien Hirst in mostra a Palazzo Vecchio di Firenze

For the Love of God, il teschio tempestato di diamanti opera dell’artista inglese Damien Hirst diventato leggendario da quando venne esposto per la prima volta nel 2007, verrà esposto a Palazzo Vecchio, a Firenze, dal 26 novembre 2010 al 1 maggio 2011. For the Love of God è un calco di platino di un teschio umano in scala reale tempestato di 8.601 diamanti al massimo grado di purezza o con pochissime imperfezioni, per un totale di 1.106,18 carati. Sulla fronte è incastonato un grande diamante rosa a forma di goccia anche noto come “la stella del teschio”. I denti sono stati ricavati da un cranio vero del Settecento acquistato da Hirst a Londra.

Il teschio di diamanti non ha precedenti nella storia dell’arte. Sotto un certo aspetto, l’opera rappresenta un tradizionale “memento mori”, un oggetto che parla della transitorietà dell’esistenza umana. Come scrive lo storico dell’arte olandese Rudi Fuchs: «Il teschio è sovrannaturale, quasi celestiale. Proclama la vittoria sulla decadenza. Al tempo stesso rappresenta la morte come qualcosa di infinitamente più implacabile. Rispetto alla lacrimosa tristezza di una scena di vanitas, il Teschio di Diamanti è gloria pura».

In forse la partecipazione di Cattelan a Versailles mentre quella del Vaticano alla Biennale di Venezia slitta al 2013

Dopo le controversie generate dalla mostra di Takashi Murakami (che in verità è apparso in una veste molto casta) la Reggia di Versailles sarà occupata nel 2011 dall’artista francese Bernar Venet. Ad esser precisi Venet ha dichiarato che il suo lavoro incornicerà il palazzo e quindi sembrerebbe che le polemiche abbiano in qualche modo generato una sorta di paura di esporre opere negli spazi interni del palazzo.

Venet sarà spalleggiato da un altro artista francese di cui non è ancora stato reso noto il nome. Nel frattempo Jean-Jacques Aillagon, direttore di Versailles è stato intervistato dalla stampa internazionale circa la possibile presenza di Maurizio Cattelan per il 2012. Aillagon ha però dichiarato di non essere a conoscenza dei piani di un suo possibile successore visto che il prossimo anno il direttore compirà 65 anni e secondo la legge francese sui dipendenti pubblici dovrà andare obbligatoriamente in pensione.

Jim Goldberg inaugura PARCO, una nuova sezione della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone

E’ la fotografia dell’artista americano Jim Goldberg ad essere stata scelta per l’apertura di PARCO, ovvero la nuova Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Pordenone che il 6 novembre prossimo inaugurerà una sezione di questa nuova struttura museale. Una nuova realtà protesa al dialogo fra arte moderna e contemporanea, alla multidisciplinarità espositiva e all’apertura a contesti nazionali ed internazionali. Un’impronta marcata proprio da questa prima grande monografica italiana dedicata al fotografo, due volte vincitore del premio Hasselblad e del recente Premio Cartier Bresson.

Una vera e propria scoperta di un artista che porta avanti, oramai da oltre trent’anni una ricerca specifica attraverso il mezzo fotografico; molte delle sue fotografie infatti vengono associate alle parole delle persone ritratte che intervengono direttamente nella fotografia trascrivendo i propri stati d’animo, situazioni, paure e speranze.

Ai Weiwei, contro il governo a colpi di granchio


Avrete sicuramente letto il nostro articolo sulla Shanghai Biennale e sulle gesta eroiche di Ai Weiwei. Ormai il poliedrico artista è divenuto una sorta di eroe per tutti gli artisti cinesi che lottano per la libertà di espressione, contro i serrati vincoli di un governo che vuole a tutti costi imporre una arte contemporanea uniformata. Oggi il nostro paladino è alle prese con una nuova sfida, che lo vede nuovamente impegnato in una battaglia contro i vertici di Shanghai.

Circa due anni fa le istituzioni avevano invitato Weiwei a costruire uno studio in città, come previsto dal progetto di edificazione di un nuovo distretto artistico. Ebbene pochi giorni fa l’artista, tramite Twitter (piattaforma che usa abitualmente per rendere note le sue azioni) ha annunciato che il governo ha deciso di far abbattere lo studio, il quale sarebbe costato più di un milione di dollari. Per tutta risposta Weiwei ha deciso di innescare una rivolta, ma non si tratta di una manifestazione o quanto altro ma di un vero e proprio party.

MAXXI want you!

Come sempre GlobArtMag cerca di tenere informati i giovani artisti e stavolta vorremmo parlarvi di un’iniziativa che ha lanciato proprio qualche giorno fà il museo MAXXI di Roma. Sotto riportiamo il bando completo sperando che almeno uno di voi possa farcela!

Se sei un artista, hai meno di 40 anni e vuoi che il tuo portfolio venga valutato, selezionato e reso consultabile al MAXXI in occasione della mostra Contemporaneo.doc/DOCVA dal 4 dicembre 2010 al 13 febbraio 2011. Gli artisti potranno inviare la documentazione del poprio lavoro al MAXXI a partire dal 3 novembre 2010. Con questa iniziativa il MAXXI accorcia le distanze tra la sede ufficiale del DOCVA – Centro di Documentazione Arti Visive (Milano) e il resto d’Italia. L’archivio, infatti, durante tutto il periodo della mostra continuerà a lavorare utilizzando gli spazi del museo come se fosse un’estensione romana della propria sede.

Alcune riflessioni sul nostro stato delle cose

Guardo Vittorio Sgarbi ospite da Matrix, mentre sbraita parole senza senso compiuto, i suoi monologhi sembrano incidenti joyciani, odissee mentali che si infrangono sul video in un minutosecondo e rimbalzano nel nulla. Parla e sbraita, parla e sbraita, non dice nulla, annaspa all’interno di un programma sempre più simile alla Cantatrice Calva di Ionesco. In questo nulla Sgarbi può dire tutto, può viaggiare attraverso politica, religione e tematiche sociali, infine può riaffermare il potere di un ruolo (il suo) sempre più simile a quello di Re Ubu armato di Bastone da Phinanze, a quello di un sovrano della società dello spettacolo che sforna ideologie e pensieri sensibili in quanto sovrasensibili.

“Questo è il curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale di Venezia” mi dico ed il pensiero peregrino mi porta a formulare una singolare domanda: “Chissà se Ernst Gombrich sarebbe mai andato in tv, chissà se Harald Szeemann sarebbe mai potuto essere un valido ospite di Pomeriggio Cinque, magari avrebbe discusso con Barbara D’Urso circa la gravidanza di Anna Tatangelo” ebbene questo Sgarbi già lo fa.

Il Lacma si butta sul 3D

Il cinema in 3D ha letteralmente invaso le sale internazionali ed è oramai praticamente impossibile gustarsi un film in santa pace, senza dover per forza indossare gli antipatici occhialini. Va detto che quello che la “società dello spettacolo” spaccia per novità assoluta è in realtà una versione modificata del sistema anaglifo degli anni venti. Dagli anni cinquanta, che segnarono il vero e proprio boom del 3D, il sistema più diffuso sfrutta la tecnica della luce polarizzata. Un’altra tecnica moderna è invece quella che utilizza occhiali elettronici a cristalli liquidi.

Dopo questa chiacchierata tecnica dobbiamo a malincuore segnalare la discesa negli inferi del 3D del mondo dell’arte contemporanea. Il LACMA, Los Angeles County Museum of Art è infatti saltato a piè pari sul carrozzone tridimensionale. Il prestigioso ha prodotto uno spot che sarà proiettato prossimamente in tutte le sale cinematografiche americane, mentre una versione in 2D dello stesso spot sarà trasmessa durante la consueta programmazione televisiva.

Biennale di Venezia 2011:pronte Corea del Sud, Canada e Svizzera, Nuova Zelanda e Galles. Sgarbi intanto progetta una Biennale a Roma.

Novità  provenienti dalla prossima Biennale di Venezia edizione 2011. Ovviamente non possiamo ancora rendere noti i nomi dei partecipanti al Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi, visto che fino ad ora sono state solo rilasciate alcune dichiarazioni su Fausto Pirandello e l’arte culinaria. Il Vittorione Nazionale ha inoltre affermato di voler organizzare una Biennale d’arte contemporanea anche a Roma all’interno del All’interno del Palazzo dell’Arte Antica, Spazio Novecento sito nel quartiere dell’Eur.

Stranezze a parte parliamo dei veri protagonisti della prestigiosa manifestazione, La Corea del Sud ha scelto di presentare Lee Yong-baek, artista noto per le sue sculture, per i dipinti ed i video che affrontano temi religiosi e politici. Nel frattempo anche il Canada ha nominato il suo artista per il padiglione nazionale, si tratta dell’artista multimediale Steven Shearer rappresentato in Italia dalla Galleria Franco Noero di Torino.

La scena italiana e gli scandaletti d’ordinanza

Scandalini e scandaletti di questa italietta dell’arte piccola piccola. In questi ultimi giorni Il Palazzo della Ragione di Verona ospita la mostra Artistica 2010, evento di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno di parlare vista la presenza di un nutrito numero di opere simil-Pollock e simil-Tamara De Lempicka ed altre manifestazioni del genere.

Il fatto è che per l’ennesima volta si è cercato di dare risalto ad una manifestazione anonima mediante il trucchetto dello scandalo. Stavolta ci ha pensato l’artista U.V. (omettiamo il nome per non fargli ulteriore pubblicità) che affrontando temi scottanti come l’aborto o la pillola Ru486 ha prodotto un’opera che prevedeva delle macchie di sangue lasciate colare sul pavimento. Il Corriere della sera ci informa che l’opera dell’artista si risolve in un ventre di una donna gravida squarciato di netto con un feto che fa capolino dall’interno, la mano di un manichino afferra un bisturi e apre un varco nel grembo materno. Sotto l’installazione c’è (o c’era) ovviamente una chiazza rosso sangue.

CoBrA e l’Italia

Il 3 novembre 2010 inaugura a Roma la mostra CoBrA e l’Italia, realizzata dalla Soprintendenza alla Galleria nazionale d’arte moderna in collaborazione con l’Ambasciata del Belgio e l’Academia Belgica. L’iniziativa coincide con il semestre di presidenza belga dell’Unione europea e trae spunto anche dalla vicinanza fra la Galleria nazionale d’arte moderna e le Accademie di Belgio, Olanda e Danimarca, i tre paesi dai quali provenivano gli artisti e i poeti che, nel 1948, avevano scelto come nome del loro gruppo l’acronimo formato dalle iniziali delle città di Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam.

L’importanza di questo movimento – propugnatore di una totale libertà d’espressione all’insegna della creatività collettiva – per la storia dell’arte moderna in Europa è stata ampiamente riconosciuta, ma assai meno studiata, anche se non meno vitale, è la fase successiva allo scioglimento del gruppo, avvenuto nel 1951. Nello sviluppo di “CoBrA dopo CoBrA” svolse un ruolo importante la cittadina ligure di Albisola, famosa per la produzione della ceramica, dove già trascorreva l’estate Lucio Fontana e dove, nel 1954, si stabilì il danese Asger Jorn su impulso di Enrico Baj che, insieme con Sergio Dangelo, aveva presentato a Bruxelles nel 1952 il manifesto del “Movimento nucleare”.