Si sta come, d’autunno, sugli alberi, le foglie

La stagione artistica 2010-2011 è ancora un’incognita, molte sono infatti le aspettative e le promesse da mantenere ma ognuno di noi in cuor suo spera di poter vedere il nostro bel paese emergere da una situazione di stasi che da sin troppo tempo aleggia nel sistema.

Sarà la stagione del Maxxi, il gioiellino progettato da Zaha Hadid dovrà infatti zittire le mille critiche e proporre una linea espositiva di grande respiro, un programma in grado di reggere il confronto con la maestosità della struttura. Mentre gli artisti nostrani sono ancora combattuti tra il minimalismo e la Nuova Scuola di Lipsia, il Pop Surrealism e l’arte digitale sembrano in netto calo, tanto che molti esponenti di tale correnti artistiche si sono dati alla fuga, preferendo lidi ben più rassicuranti.

Il P.S.1 di New York vieta l’ingresso ad Ann Liv Young

Fin dall’inizio della sua attività il MoMa P.S.1 contemporary art center di New York ha sempre presentato mostre estremamente sperimentali, anche perché la sua fondatrice Alanna Heiss decise di fondarlo nel 1976 proprio per dar spazio alla creatività ed al fermento giovanile. Eppure in certi casi di fermento giovanile ve n’è fin troppo. Stiamo ovviamente parlando della peperina Ann Liv Young, artista decisamente provocatoria che lo scorso febbraio ha presentato proprio al P.S.1 una performance talmente oscena che il direttore Klaus Biesenbach ha ordinato di togliere l’elettricità ed interrompere lo “spettacolo”.

Dopo questa spigolosa vicenda, Ann Liv Young è divenuta un personaggio non gradito ai vertici della celebre istituzione tanto da essere bandita da tutti i programmi della stessa. Ma come si sa il mondo dell’arte contemporanea è imprevedibile e proprio in occasione della mostra Greater New York (evento quinquennale che da la possibilità a circa 68 artisti provenienti dalla grande mela di esporre opere all’interno dei propri studi siti all’interno del P.S.1)  l’artista A.L. Steiner ha deciso di invitare Ann Liv Young per prendere parte ad una performance nel proprio studio.

In Viaggio attraverso 6 paesaggi instabili. Un percorso di Studio Azzurro

Il 9 settembre inaugura a Palazzo Ducale di Genova In Viaggio attraverso 6 paesaggi instabili. Un percorso di Studio Azzurro. La mostra, racconta con una narrazione multimediale e interattiva, in dialogo con un percorso di approfondimento archelogico dedicato al Tirreno, un viaggio attraverso il Mediterraneo per assaporare sensorialmente atmosfere, suoni, arti e mestieri dei paesi e dei popoli che lo hanno nel tempo abitato e percorso.

Un itinerario nei sensi e nei luoghi del Mediterraneo, area geografica, la cui condensazione di segni trae origine dallo straordinario e tormentato fascino del suo territorio, ma anche dalla antica ricchezza delle sue culture e dalla mescolanza di razze, religioni, costumi rappresentate nei suoi popoli.

Abdi Farah, Work of Art, Il Brooklyn Museum e…Yoda

Alla fine The Work Of Art, il reality show sull’arte contemporanea in 1 puntate in onda su Bravo Television ha decretato il suo vincitore. Si Tratta di Abdi Farah, neo laureato della Pennsylvania che ama definirsi in primis come un figlio di dio e non semplicemente un artista. Noi dopo aver dato un occhiata al sito del giovane Farah, che è molto ferrato sia in pittura che in scultura, siamo rimasti un poco delusi, sia per l’estremo manierismo della tecnica sia per la banale consistenza dei soggetti.

Eppure Abdi Farah ha vinto un premio più che prestigioso, sarebbe a dire esporre al Brooklyn Museum fino al prossimo 17 ottobre. Per l’occasione l’artista ha presentato opere di pittura e scultura, intitolando l’intero corpus Luminous Bodies. L’ispirazione, sempre secondo Farah, proviene direttamente da Guerre Stellari – L’impero colpisce ancora, e più precisamente da Yoda il maestro Jedi che parlando con Luke Skywalker afferma:”Esseri luminosi noi siamo,non questa materia grezza”.

CONSTELACION 1, Opere su carta al Museo Magiunca di Buenos Aires

Nell’ambito di MUSEO MAGUNCIAContemporaneo (MMC) a Buenos Aires in Argentina inizia con questa mostra la rassegna CONSTELACION curata da Marina Reyes Franco e Massimo Scaringella.

Il ciclo di eventi espositivi che verranno presentati in questi spazi dedicati principalmente a opere che utilizzano “la carta” come supporto materiale cercheranno un confronto  dove la creatività impegna completamente l’artista nel scegliere il linguaggio appropriato in un’epoca in cui la comunicazione è multitrasmessa, multimediale e in generale multiricevibile.  

Yoko Ono e T.J. Wilcox, una Pause al casinò

Las vegas èconosciuta sopratutto per il gioco d’azzardo e per le sue luci. La città americana è aperta 24 ore su 24 e la sua vasta scelta di alcolici e spettacoli per adulti gli ha procurato il nickname di Sin City, sarebbe a dire Città del Peccato. Quando si parla di arte però c’è poco da scherzare visto che durante le passate stagioni le gallerie del luogo hanno esposto tele di Rembrandt, Picasso, Monet e Van Gogh.

La scorsa settimana inoltre la città è divenuta teatro di una nuova serie di eventi artistici denominata Pause. Il nuovo casinò e resort Cosmopolitan è stato adibito a spazio espositivo per l’arte pubblica, nel primo evento di Pause che si protrarrà sino al prossimo 30 settembre. Solitamente Las Vegas è un luogo da maestri del contemporaneo, quindi Pause è un evento dall’alto profilo che non mancherà di stupire i visitatori proprio per la inconsueta location.

Chi non parla alla polvere alzi la mano

Ho comprato dai cinesi un grosso pacco di Swiffer tarocchi. Io non faccio mai la polvere, la lascio fare, si posa sorniona sulle superfici più impervie e ormai ci sono strati talmente alti sopra le cose che sono costretta ad intervenire. “Fare la polvere” mica la costruisco, la tolgo, è un controsenso. Odio la polvere, tutti la odiamo, ogni volta che ne togli un granello ne rispuntano altri dieci, ci guarda beffarda, invincibile, e ci ricorda che non c’è via d’uscita.

Una parabola buddista narra di due fratelli Shudapanthaka e Mahapanthaka. Il primo era un discepolo diretto del Buddha Sakyamuni, ma per quanto si impegnasse non ne capiva gli insegnamenti. Mahapanthaka allora lo ordinò monaco e cercò invano di insegnargli la dottrina buddista, ma Shudapanthaka non capiva, così fu rimandato a casa.

Milano aperta a ferragosto con il museo del 900 in regalo

Gli amanti dell’arte che visiteranno il giorno di ferragosto le mostre in programma al Pac, Padiglione d’Arte Contemporanea, a Palazzo Reale e a Palazzo della Ragione a Milano avranno un regalo molto speciale. A tutti coloro che il 15 d’agosto invece di andarsene al mare, visiteranno tali prestigiosi luoghi dedicati all’arte, sarà offerta la possibilità di visitare, in anteprima assoluta nazionale, il Museo del Novecento in occasione della giornata inaugurale a fine novembre. L’invito è stato lanciato proprio dall’assessorato alla Cultura di Milano in vista dell’inaugurazione dell’attesissima nuova sede espositiva.

”La nostra offerta quest’estate si muove dall’archeologia all’arte contemporanea passando attraverso la pittura moderna e la fotografia anticonformista. Per un popolo individualista come il nostro e di fronte alla sfiducia nei confronti delle istituzioni l’apertura di un nuovo museo che abbia al centro la nostra identita’, con il futurismo e l’arte povera e’ una sfida non solo culturale ma anche politica ed economica per la citta’ e per tutto il paese” Ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory.

Culture-Nature tra arte e architettura a Venezia

Culture_Nature, a cura di Alessandra Coppa e Fortunato D’Amico, e’ tra gli eventi collaterali nell’ambito della 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia che si inaugura giovedi’ 26 agosto 2010.  Dal 29 agosto sino al 21 novembre lo Spazio Thetis all’Arsenale Novissimo ospita oltre 50 tra architetti ed artisti internazionali. Si tratta di un gruppo creativo molto eterogeneo che usando idee, tecniche e processi differenti si pone come obiettivo espositivo il rapporto Uomo-Architettura-Ambiente nella cultura contemporanea del terzo millennio attraverso progetti, installazioni, video, opere ed incontri.

La situazione ambientale attuale ci chiede, infatti, uno sforzo urgente per ritrovare quegli equilibri indissolubili che ci riconducano ad una reale sostenibilità ambientale. Le idee che muovono i progetti e le opere in mostra si concentrano dunque sull’abitare dell’uomo nel mondo e per il mondo.Architettura, paesaggio, agricoltura, energia, design, arte e cinema diventano protagonisti nelle varie aree dell’immenso parco-giardino di Spazio Thetis, che rinasce grazie al progetto dell’architetto paesaggista Andreas Kipar, milanese di adozione.

Open Studios alla Fondazione Bevilacqua La Masa

La Fondazione Bevilacqua La Masa continua da oltre un secolo a perseguire lo scopo per la quale era stata concepita dalla sua fondatrice, la duchessa Felicita Bevilacqua La Masa, la quale destino’ la personale residenza di Ca’ Pesaro alla promozione dell’arte giovane a Venezia.

Dal 2008 la Fondazione dispone finalmente, dopo un lungo periodo di riduzione, di 12 atelier e 2 residenze per artisti, che gestisce cercando di seguire i piu’ aggiornati programmi internazionali per artists-in-residence. La città di Venezia resta infatti una meta ambita e un luogo in cui gli artisti sono felici di passare lunghi periodi della loro formazione, se solo la città mette a loro disposizione il modo di farlo.

Tony Cragg alla Ca’ Pesaro di Venezia

Un progetto espressamente concepito per gli spazi di Ca’ Pesaro ( Dal 29 agosto 2010 al 09 gennaio 2011) da uno dei protagonisti della scultura britannica (e non solo) dei nostri anni, Tony Cragg (Liverpool, 1949). In un percorso che si snoda lungo i tre piani di Ca’ Pesaro – corte esterna, androne, salette al piano terra, scalone monumentale, secondo piano e facciata sul Canal Grande – la mostra presenta una quarantina di opere in vetro, bronzo, acciaio, plastica, legno, pietra, ma anche venti tra disegni, bozzetti preparatori e acquerelli, realizzati in un trentennio di attività, dagli anni ’80 a oggi, quasi tutte mai esposte prima d’ora in Italia.

Si tratta di opere che documentano perfettamente la versatilità dei linguaggi e dei prodotti del suo lavoro e che stabiliscono, per di piu’, uno stringente confronto con gli spazi e i lavori permanentemente esposti in Museo. Dopo una prima fase (anni Settanta), in cui accosta frammenti colorati di detriti urbani in inedite composizioni a metà fra collage e scultura, Tony Cragg si muove via via verso opere piu’ imponenti, in cui il minimalismo si fa monumentale, con gli immensi blocchi di legno, ferro, bronzo e fibra di vetro.

Linguaggi Complessi, Messaggi Complessi – I Neoconoduli

E’ inaugurata ieri a Siracusa la mostra Linguaggi Complessi, Messaggi Complessi – I Neoiconoduli che vede la partecipazione di oltre 40 artisti che testimoniano l’odierno orientamento della rappresentazione nell’arte. È tempo di messaggi che magari non si capiscono immediatamente o facilmente ma che devono comunque arrivare al destinatario o fruitore attraverso il gioco dell’arte complesso, così come complessi sono i suoi linguaggi.

Iconoduli è un termine che si riferisce all’epoca Bizantina. A quel tempo, alcuni ritenevano che le immagini sacre potessero essere rappresentate (iconoduli); mentre altri si opponevano a tale tendenza (iconoclasti). Il termine Neoiconoduli è stato introdotto da Carmelo Strano (che cura la msotra) negli anni ’80, subito dopo il periodo delle neo-avanguardie. Il critico si riferiva a quegli artisti che andavano ben oltre la semplice rappresentazione ed i canoni prestabiliti. Essi erano invece interessati a comunicare qualcosa ma in modo non esplicito e con qualsiasi linguaggio espressivo.

Grande antologica di Isa Genzken al Museion

Più di cinquanta opere provenienti da importanti collezioni private europee e dalla collezione di Museion saranno in mostra dal 10 settembre a Bolzano per la prima antologica dell’artista in un museo italiano. Isa Genzken (Bad Oldesloe, 1948), una delle più interessanti artiste del secondo dopoguerra, è stata consacrata a livello internazionale dalla partecipazione alla Biennale di Venezia 2007, in cui ha rappresentato la Germania. Fin dagli anni Ottanta del secolo scorso si è affermata come un indubbio punto di riferimento per gli sviluppi e le ricerche sull’arte plastica – tema a cui Museion ha dedicato quest’anno diversi appuntamenti del programma espositivo.

La mostra a Museion intende offrire un approccio all’eterogenea opera dell’artista con un percorso sganciato da griglie cronologiche, che si snoda attraverso i diversi nuclei fondamentali della sua produzione. La straordinaria capacità di rinnovare il proprio linguaggio e modo di operare, un approccio fisico e diretto con la realtà che ci circonda nella quotidianità, così come il confronto con l’architettura sono alcune delle cifre del percorso artistico della Genzken.

MuseoGames: Una storia da rigiocare

OXO è stato uno dei primi videogiochi della storia. In sostanza OXO era il classico gioco del tris e permetteva all’utente di giocare appunto a tris contro il computer. La schermata di gioco era visualizzata su un rudimentale monitor ed era molto spartana, questo poiché i computer dell’epoca non erano certamente dotati di grande memoria.

Il gioco fu infatti inventato da Alexander S. “Sandy” Douglas nel lontano 1952. In sostanza OXO era la sua tesi di dottorato all’università di Cambridge sull’interazione Uomo-Computer. Il gioco poteva “girare” unicamente su  un computer EDSAC in dotazione all’università. Dopo quello storico esperimento furono in molti a cimentarsi nell’arte videoludica e nel giro di venti-trent’anni il videogioco divenne una vera e propria industria capace di sfornare titoli storici come Donkey Kong, Pacman, Super Mario, Space Invaders e tanti altri titoli cari a chi oggi ha superato i trenta.